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Autore: giny    30/01/2015    0 recensioni
Hermione capisce qual è il motore che muove gli animi di chi combatte e capisce che l'Amore è più forte di ogni cosa al mondo.
Dalla storia:
''Capì finalmente cos' era che aveva animato Harry in tutti quegli anni; la sicurezza che avrebbe vinto qualsiasi guerra, difendendo chi amava. Ad ogni costo. Non era disposta a morire per proteggere i suoi cari, ma era disposta a vivere per salvarli.''
Genere: Generale, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Antonin Dolohov, Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Nei giorni della guerra, il male inghiottiva ogni cosa. Ogni speranza, ogni barlume, ogni amore appena nato, come un fresco bocciolo appena fiorito e già estirpato. Non era stato così per Hermione Granger.
Nonostante avesse visto chiaramente il corpo di Fred venire sbalzato via da un raggio verde sprigionato dalla bacchetta di Dolohov, non voleva darsi per vinta. Non sapeva nemmeno se Fred fosse stato colpito fatalmente da quel raggio, dal momento che un secondo dopo era stata accerchiata da cinque Mangiamorte, ma la speranza di poter riabbracciare finalmente il suo amore le permetteva di andare avanti in quella barbarie. La rabbia per il pensiero che lui potesse essere morto la faceva avanzare, mentre impietosa e implacabile scagliava incantesimi a tutti i Mangiamorte che incontrava. Negli anni, il suo animo da leonessa fiera e guerriera era stato nutrito e alimentato dai numerosi attacchi di Voldemort. Era diventata più forte, più grintosa, ogni giorno di più e ora non poteva essere diverso. Era sopravvissuta all' attacco al Ministero. Loro sei contro i Mangiamorte e ce l' avevano fatta. Ce l' avrebbero fatta anche stavolta. Lo doveva a Silente, lo doveva ad Harry e lo doveva soprattutto a Fred.
 

****************
 

Hermine vagava senza metà, sperduta, nel parco di Hogwarts. Un rumore alle sue spalle catturò la sua attenzione.
Si voltò di scatto e lo vide. La rabbia che era già cresciuta dentro di lei aumentò, come un fuoco alimentato da un nuovo combustibile. Vendetta. Era questo che sentiva crescere dentro di lei, dentro il suo stomaco. Vendetta contro quell' uomo che aveva tentato di uccidere Fred poco prima. 
Fu lei ad iniziare quello scontro dialettico. Gli incantesimi si susseguivano, frenetici, quasi ritmici, come i raggi luminosi fuori dalle bacchette.
Hermione sfruttò la sua abilità negli incantesimi non verbali, non pensando che anche il suo nemico aveva questo vantaggio dalla sua parte. Pronunciò fra sé l' incantesimo, ma Dolohov doveva avere anticipato la sua mossa, poiché scagliò il suo incantesimo di rimando ed Hermione non vide altro che il nulla da quel momento. 
 

****************
 

Quando si risvegliò, l'alba stava sorgendo. Quando cercò di muoversi, sentì un dolore generale attraversarle tutto il corpo. Doveva alzarsi. Per Harry. Per Fred. 
Quando sollevò il busto mettendosi a sedere, sentì una strana sensazione dalla tempia fin sopra l' occhio. Tastò la zona con la manica della giacca e vide che stava sanguinando, probabilmente a  causa di quando aveva battuto la testa contro la roccia dietro di lei, un attimo prima di perdere i sensi.
Riuscì finalmente ad alzarsi e si diresse verso delle luci che venivano dalle torri più alte del castello. Man mano che avanzava e il mal di testa si placava, vedeva chiaramente che non erano luci, ma fiamme. Le si strinse il cuore in una morsa a quello spettacolo. Vedere Hogwarts distrutta non rientrava nemmeno nei suoi peggiori incubi.
Mentre il castello si avvicinava sempre di più, sentì un altro rumore. Alzò subito la bacchetta e indietreggiò. A poco a poco, una sagoma scura e alta si faceva strada verso il limite della Foresta col parco. Stava per pronunciare un incantesimo, quando una voce la bloccò. 
-Calma, calma Granger, sono io- disse Fred, con le mani alzate. 
Hermione non riusciva a credere di avere davanti Fred con i suoi capelli simili a calde fiamme rassicuranti. Per un istante si sentì intontita, poi corse e di slancio lo abbracciò.
-Credevo che  Dolohov ti avesse ucciso- disse, sulla spalla di lui.
-Nah Granger, ho la pellaccia dura, ci vuol ben altro per farmi fuori- disse Fred sorridendo e accarezzando la schiena di Hermione per rassicurarla.
Quando si separò da lei, vide la ferita sulla tempia.
-Che è successo?- chiese, serio.
-È stato  Dolohov. Sto bene- rispose lei sbrigativa, agitando una mano.
-Sempre grintosa, eh Granger?- disse lui ridacchiando e baciandola.
-Cosa credevi?- rispose lei, con finta sufficienza.
Mano nella mano si incamminarono verso il castello, per ritrovare Harry e gli altri, quando qualcuno si parò di fronte a loro.
-Bene bene, che coppietta felice-
 Dolohov  si stagliava su di loro, anche se non doveva essere più alto di Fred, ma evidentemente era quello l' effetto che voleva fare.
"Banale", pensò Hermione.
Prima che loro avessero la possibilità anche solo di pensare a controbattere,  Dolohov lanciò un incantesimo, che Fred riuscì prontamente a deviare. Era sempre stato molto bravo negli incantesimi, quasi quanto Hermione.
I tre combattevano senza sosta. L' abilità di Fred e l' esperienza di Hermione giocarono a loro vantaggio, soprattutto  quando, preso alla sprovvista, Dolohov si trovò spiazzato ed Hermione colse l' attimo.
Era questione di vita o di morte.
-Avada Kedavra!- urlò, con tutta la forza che aveva in corpo.
Il Mangiamorte fu scagliato indietro su un albero e non diede segni di vita. Attesero un momento per essere sicuri ed ebbero la conferma che  Dolohov era morto.
-Beh Granger, hai fatto un ottimo lavoro- disse allibito Fred.
Hermione sorrise e senti il fuoco della vendetta dentro di lei placarsi, alleviato come da un balsamo: la vittoria. Non avevano certo vinto la guerra, ma la sua battaglia era conclusa. Aveva difeso la persona che amava e capì qual era il vero espediente per vincere tutte le battaglie che da un paio d' ore si susseguivano senza sosta.
Capì finalmente cos' era che aveva animato Harry in tutti quegli anni; la sicurezza che avrebbe vinto qualsiasi guerra, difendendo chi amava. Ad ogni costo. Non era disposta a morire per proteggere i suoi cari, ma era disposta a vivere per salvarli.

   
 
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