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Autore: didi_95    30/01/2015    5 recensioni
" I suoi occhi così scuri e profondi si immersero nei miei e quella fu la prima volta che mi sentii davvero completo "
Questa storia parla del profondo legame tra due fratelli, Fili e Kili, del loro coraggio e della loro determinazione durante il difficile viaggio verso la Montagna Solitaria. Condizionati dai nobili ideali e dalle rigide opinioni dello zio Thorin Scudodiquercia scopriranno a loro spese che non tutto è bianco o nero, ma che la vita ha molteplici sfaccettature.
-Recensite se vi va :) Urgono incoraggiamenti!-
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Dìs, Fili, Kili, Tauriel
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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#Capitolo 24#


-SIGRID-


Essere una ragazza nel bel mezzo di una battaglia non è proprio una bella situazione..
Tilda mi si aggrappa alla gonna, è terrorizzata...
Adesso che ci penso dovrei esserlo anche io...ho paura per lei, per Bain e ovviamente anche per nostro padre, ma c'è qualcosa che mi impedisce di provare terrore per me stessa, una paura mai provata...e chiaramente riguarda lui.
Ho paura che Fili muoia, ho paura di restare sola.
So bene che nel mio cuore non ci sarà mai posto per nessun altro e la mia vita senza di lui non sarebbe degna di essere vissuta..
" Dove sei amore mio? " Penso disperata tra me e me..
Un urlo di puro terrore mi riscuote, è Tilda.
Un gigantesco orco è sbucato nella piazza del mercato e ci ha viste, sta velocemente venendo verso di noi.
" Che cosa diamine faccio adesso? Se almeno papà avesse voluto insegnarmi ad usare la spada..."
Guardo febbrilmente la strada intorno a me: nessuno a cui chiedere aiuto...sono fuggiti tutti;
ai miei piedi noto un pezzo di legno annerito dalla fuliggine, ciò che resta di qualcosa andato a fuoco non so nemmeno quanto tempo fa...meglio di nulla.

Brandisco la mia arma improvvisata e mi preparo a fronteggiare l'immonda creatura che ci sta venendo addosso.
< Stai indietro! > gli urlo con una voce stridula che non sembra nemmeno la mia.
La bestia mi guarda in modo strano e poi alza la sua enorme ascia per colpirmi,
ma, all'improvviso, la punta di una lunga spada gli trapassa lo stomaco inondandomi il vestito di uno schifosissimo liquido nero.
L'orco cade a terra ed io mi trovo davanti a mio fratello Bain che lascia cadere la spada come se scottasse, sul giovane volto un'espressione sbigottita e sconvolta..credo sia la sua prima uccisione.
Tilda lo guarda impaurita e poi corre ad abbracciarlo.
< Ci hai salvate! Ci hai salvate! > continua a squittire la mia sorellina, mentre Bain non sembra nemmeno capire dove si trova.
< Dobbiamo toglierci da qui! > gli dico con l'ansia nella voce..
< Dobbiamo trovare papà! >
Bain si riscuote e mi guarda: < Non ho idea di dove sia...mi ha detto solo di proteggervi.. >
< La piazza non è più sicura comunque! Dobbiamo spostarci..Adesso! >
Urlo mentre un rumore assordante copre la mia voce.
Ci voltiamo tutti di scatto e con orrore guardo crollare una parte delle mura perimetrali di Dale...qualcosa di molto grosso sta cercando di entrare..
Come a dimostrare i miei pensieri, dal muro crollato emerge il corpo gigantesco di un troll che si guarda intorno come incuriosito.
Non desidero vedere altro, prendo per un braccio Bain e Tilda e li trascino via correndo più veloce che posso.
La confusione in queste strade, prima così silenziose, è orribile.
Quello che più mi sconvolge nel profondo sono le urla di dolore che impregnano l'aria, diventata pesante come un macigno.
< Guardate là! > Urla Bain all'improvviso.
Davanti a noi posso vedere una colonna di donne e bambini..credo che stiano tentando di entrare in quello che sembra un vecchio palazzo..forse il Municipio..
< Andiamo anche noi! > suggerisce la piccola Tilda..
< Non credo che sia una buona idea...non sembra affatto solido.. > ho espresso i miei pensieri ad alta voce e Bain mi fissa sconvolto.
< Credi che ci sia ancora qualcosa di solido in questa città? Lì almeno saremo al sicuro dagli orchi! Presto! >
Forse ha ragione...mi lascio trascinare verso il pesante portone di legno che tre donne corpulente stanno affannosamente cercando di aprire.
Mi dirigo verso di loro: < Serve aiuto? >
Una di loro si volta verso di me e mi guarda con disprezzo:
< Smamma scricciolo! non riusciresti a spostare neanche un filo d'erba, figuriamoci questo portone.. >
Con le guance rosse di rabbia sorrido perché posso dimostrarle la sua stupidità:
< Io no, ma voi potreste se solo provaste a sollevare il lucchetto che lo tiene chiuso. >
Le tre donne guardano il lucchetto stupite e poi arrossiscono per la vergogna..
non mi daranno più fastidio.
Finalmente abbiamo trovato un riparo, ci sediamo tutti e tre sul pavimento e cominciamo ad aspettare...
Il peso sulla mia anima si fa sempre più opprimente...dove saranno adesso i nani?
Se gli orchi sono riusciti ad entrare anche qui a Dale non riesco nemmeno ad immaginare l'esercito che deve aver attaccato Erebor..
Tiro un profondo sospiro e, come faccio sempre quando sono sovrapensiero, comincio a lisciarmi la gonna..un'improvvisa sensazione schifosa mi attraversa i palmi;
avevo scordato il sangue di orco!

< Che schifo! >
Urlo facendo sobbalzare Tilda che si era appisolata con la testa appoggiata sul mio braccio..
La piccola guarda la mia gonna nerastra e le mie mani altrettanto inzaccherate,
un sorriso le appare sul visino affilato.
< Dovrai assolutamente cucirti un altro vestito! Non puoi certo sposare Fili con quello che hai addosso! >
Mi becco la frecciatina rimanendo apparentemente indifferente; ma poi, con uno scatto fulmineo, comincio a strofinare le mani sulla sua gonna tutta stracciata facendole anche il solletico.
< Adesso neanche il tuo è adatto ad una cerimonia del genere!! > le sussurro in un brevissimo momento di pausa tra le sue risate e le mie.
Passato lo slancio ci abbracciamo, felici di essere ancora vive.
< Come farei senza di te sorellina? > le sussurro mentre la stringo forte al petto.
Tilda cerca di liberarsi ostentando fastidio, ma i suoi occhi dicono tutto.
< Cerca di non stritolarmi però... > mi dice sorridendo e stampandomi un umidiccio bacio sulla guancia, sa quanto questo mi faccia schifo.
Siamo entrati da circa un'ora, quando riesco a cogliere delle urla di giubilo che provengono dall'esterno: < Le Aquile! Le Aquile! >
Divincolandomi dalla stretta di Bain mi precipito fuori e rimango del tutto a bocca aperta: non avevo mai visto animali così maestosi...
Intorno a me è tutto tranquillo, nessun orco in vista..allora decido di avvicinarmi alle mura per vedere meglio la scena dall'alto.
Decine e decine di aquile sorvolano il campo di battaglia, le vedo planare una ad una..si scagliano sugli orchi travolgendone alcuni e stritolandone altri con i possenti artigli; questo spettacolo è orribile ma allo stesso tempo così affacinante da non permettermi di distogliere lo sguardo;
neanche mi accorgo che Bain e Tilda mi hanno raggiunto.

Da una delle molteplici stradine che si affacciano sul Municipio spuntano i nostri guerrieri, feriti, sporchi e malconci...ma per la maggior parte vivi..
Cerco tra la folla mio padre e finalmente lo vedo correrci incontro con le lacrime agli occhi..è vivo! Sta bene!
Sprofondiamo tutti e quattro in un lungo abbraccio e sento mio padre sussurrare:
< Siamo ancora tutti qui Esther...siamo salvi ora! >
Con le lacrime che mi scendono sulle guance mi rendo conto che si sta rivolgendo alla mamma...lo stringo ancora più forte.
Quando ci separiamo il mio cuore già piuttosto provato, si riempie di commozione nel vedere le spose che abbracciano i mariti, i padri che abbracciano i figli e così via..
Non ci rendiamo mai conto di quanto sia importante una persona fino a quando non la perdiamo...
Mi avvicino tristemente al parapetto per osservare la Montagna Solitaria verso la quale lui è partito..maledetta montagna! Tutto questo per dello stupido oro!
Sono persa in questi pensieri quando un dolore lancinante mi attraversa il petto, la mia vista si annebbia e, per un solo attimo, la montagna sparisce e davanti ai miei occhi appare un gigantesco Orco pallido; con orrore mi accorgo che la sua lama è conficcata nel mio petto e dalla mia bocca esce un lamento strozzato..
Poi, come è arrivata, la visione se ne va e così anche il dolore.
Sopraffatta, crollo in ginocchio sbattendo le palpebre;
poi porto le mani al cuore e comincio a singhiozzare convulsamente... mi accorgo solo in parte dei miei familiari che mi circondano preoccupati.

Mio padre mi avvolge in una coperta e mi solleva...sono ancora scossa dai singhiozzi perché nessuno di loro capisce, nessuno di loro sa che cosa ho visto,
che cosa ho perso per sempre...o meglio.. Chi.

Nda:
Eccomi con un altro capitolo!! Spero che non vi sia dispiaciuto il temporaneo cambio della voce narrante..era necessario;)
Per un po' vedremo le cose dagli occhi di Sigrid..
Spero vi sia piaciuto..attendo le vostre opinioni;) Un bacio a tutte!
   
 
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