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Autore: youseewhatyouwant    31/01/2015    2 recensioni
Cosa accadrebbe se dopo un litigio Joker costringesse Harley a diventare la nuova Robin? Andrebbe tutto secondo i suoi piani?
-Toc toc,B-Man! Di' ciao alla tua nuova e migliorata Robin!-
Genere: Dark, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Batman aka Bruce Wayne, Harley Quinn aka Harleen Quinzel, Joker aka Jack Napier
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il suono delle sirene pareva scorrerle nelle vene ed invaderle il corpo. La stanza dell'ospedale era oscura e l'unica luce che le permetteva di distinguere una figura familiare provenire dalla finestra era quella delle volanti che circondavano l'edificio. Lo scricchiolio  dei vetri calpestati annunciava la venuta della sua più amata maledizione,il suo incubo migliore. Il suo mantello come un'ala protettiva l'avvolse a sé e lei non poté più trattenersi dal desiderio irrefrenabile di slanciarsi e far combaciare i loro corpi come pezzi di un unico puzzle.

-Owlman!- gemette la giovane Frances gustando il sapore ardente e inebriante delle labbra vellutate del suo cavaliere. Lei,la più grande boss del crimine di Gotham,e lui,l'eroe mascherato. Un amore proibito che non avrebbe mai smesso d'esistere,perché O-Man avrebbe sempre trovato e salvato la sua dama dai capelli biondi nonostante le sue adorabili distrazioni e non l'avrebbe mai accusata di uno sbaglio che aveva commesso come uno stupido ed irritante bambino frignone che se ne andava in giro con quel ridicolo trucco da clown. 

Gne gne,guardatemi tutti,sono un pagliaccio con i capelli verdi a cui piace fare tanto boum boum!

HAHAHAHAHA


 

-Harley,stai bene?- 

-Come?- 

Mi ritrovai davanti il viso interrogativo di Ivy che mi scrutava incerta alternando lo sguardo dai miei occhi al foglio che tenevo poggiato sul tavolo della sala ricreativa. 

Aspetta un momento... 

-Quando siamo arrivate nella sala ricreativa?- boccheggiai spalancando le palpebre e rendendomi finalmente conto di dove ero seduta da quelli che a me sembravano solo pochi secondi.

Il volto di Pammie fu nascosto dal dorso della sua mano e in quel momento la sentii borbottare qualcosa del tipo Cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo? 

La pagina cartacea su cui ero chinata era martoriata dall'inchiostro nero che sporcava anche le mie dita intrecciate attorno ad una penna. Solo allora avvertii un lieve dolore al polso e alle nocche della mano. 

-A qualcun altro in questa stanza irrita la presenza del clown,eh?- domandò riprendendo a solleticare i petali della splendida petunia rosa protetta dalle sue esili braccia. Il suo intento era senza dubbio quello di stuzzicarmi. Sapeva quanto mi dessero sui nervi le volte in cui sbirciava i capitoli del romanzo che Joan mi aveva consigliato di scrivere. Diceva che era un buon metodo per esprimere il mio conflitto interiore e lasciar trasparire la mia vera essenza e tutta quelle sciocchezze che ero costretta a sentire. Se non altro non dovevo vedere un altro di quei film che secondo l'istituto erano consigliati per la riabilitazione. 

L'ultima serata in cui avevano fatto vedere una pellicola ai detenuti non era andata molto bene.

Non tutti avevano preso seriamente la scelta del Titanic. Fra Red che esultava per la morte di quei sacchi-di-carne-divora-piante,Eddie che si prendeva gioco di come il corpo di Jack fosse andando illogicamente affondo e il mio pasticcino che rideva di gusto per l'esilarante barzelletta della nave inaffondabile che -guarda un po'?- affonda,i pochi che si erano commossi (feci del mio meglio per fingere di non notare Tetch che se avesse potuto avrebbe volentieri nascosto la testa dentro il suo adorato cappello) non poterono compiangere in pace il povero Jack.

-Ancora non mi hai detto che ti ha fatto prima che Batman vi catturasse- mormorò non riuscendo a non sorridere alla sua migliore amica dal pollice -stelo e foglie compresi- verde. 

Il fenomeno da baraccone in considerazione era intento a sfidare Due Facce a poker. Solitamente Mr. J si sarebbe appropriato del bottino dell'ingenuo che credeva di poterlo battere ancor prima che questi si rendesse conto di essere rimasto -talvolta letteralmente- in mutande. Aveva sempre un asso nella manica che gli permetteva di vincere o di lanciare qualcosa nella faccia sconvolta -nel caso di Harvey una delle due- del suo avversario.

La sua fronte corrugata in un'espressione concentrata era messa in evidenza dal suo fedele pallore. Non era fresco di trucco. Anzi,a giudicare dai lembi di pelle che si intravedevano e che spiccavano sul perenne bianco che carezzava il suo volto,doveva non aver chiesto in prestito del borotalco a nessuno da quella mattina. Era così che doveva arrangiarsi quando non disponeva dei suoi personali cosmetici circensi. 

Lo preferivo con quella maschera trasandata. Faceva illudere di poter essere un giorno al pari di quel dio del caos quasi irraggiungibile. Lo rendeva più...umano.

Ad un tratto notai un fremito quasi impercettibile aggredire l'angolo destro della sua bocca scarlatta. Ma Dent non poteva farvi caso. Era distratto da quei pozzi profondi color smeraldo che erano i suoi occhi per accorgersi che la sua perdita era ormai segnata. 

-Nulla- soffiai in risposta a Red non appena Harvey,fissando a bocca aperta il suo misero full di sette sbaragliato da una scala reale,sbatté le mani racchiuse in due pugni sul bancone e si rizzò in piedi. Lo vidi poi avvicinarsi a noi con la coda fra le gambe mentre una risata briosa risuonava nella stanza ad ogni passo che Due Facce compiva nella nostra direzione. Una non tentava nemmeno di mascherare l'ira che l'attanagliava,l'altra invece stava accettando la sconfitta. Entrambe però avevano un'aria che lasciava trapelare dell'imbarazzo.

-Signore- ci salutò ammiccante curvando la schiena per arrivare alla nostra altezza e reggersi coi gomiti sulla superficie del bancone. 

-Scordatelo Harvey- borbottai senza degnarlo di uno sguardo. In quel momento la mia attenzione era totalmente rivoltata al cappuccio della mia penna che con una piccola pressione faceva comparire e scomparire la punta. 

Tic tic tic 

Non avevo alcuna intenzione di pagare il piatto al posto suo per due motivi principali. Punto primo,non avevo neanche un soldo addosso. Punto secondo,quel giorno non avrei dato nulla a Joker. 

Tic tic tic

-Smettila con questo baccano- strillò Ivy cessando di rivolgere moine alla sua petunia. 

Tic 

Lasciai cadere la penna sotto lo sguardo inceneritore della ragazza amica delle piante,come la chiamava a volte il mio puddin'.

-Grazie- disse sarcastica. -I vegetali non sopportano i rumori striduli- continuò sfiorando con le labbra le foglie del fiore rosato,inebriandosi del suo profumo. 

-Ma non hanno le orecchie- obiettai d'istinto con la terrificante immagine di un tulipano dalle gigantesche orecchie pelose da coniglio impressa nella mente. Alla mia affermazione Pamela spalancò inorridita la bocca e portò ambedue le mani ai bordi dei petali della petunia in un gesto che ricordava vagamente quello di una madre che tenta disperatamente di non far sentire a suo figlio una parolaccia.

-Ma che ti salta in testa? Ti sembra forse cortese rivolgerti in questo modo ad una piccola Magnoliopsida?-Per chi non lo sapesse -praticamente chiunque non sia un possibile ecoterrorista con un assurda venerazione verso qualsiasi essere vegetale- col termine Magnoliopsida si indica la classe che comprende piante a fiore nel cui seme l'embrione è fornito di due cotiledoni e che...Dio,frequentavo troppo quella donna.

-Signore,qui qualcuno ha dimenticato il problema principale- intervenne Harvey indicandosi con fare concitato.

-Dent,per quale assurdo motivo avresti accettato di giocare a poker se sapevi di non aver alcun soldo qui?- lo rimproverò Red esasperata.

-Perché è uscita croce,piccola hippie. Che domande- brontolò con tono sufficiente e facendo rigirare fra le dita la sua immancabile moneta che,se non fosse stata l'unica ancora a cui poteva aggrapparsi per tenere a bada il suo disagio verso la duplicità,avrebbe sgretolato volentieri. 

-Fossi in te non chiederei l'elemosina ad un'ortica,scellino d'oro. C'è la probabilità che neanche sappia cosa sia il vile denaro- sentenziò la risata che aveva inaugurato l'arrivo di Due Facce. 

Fu in quel medesimo istante che la voce prese forma trasformandosi in una mano che sfiorò la mia spalla in una carezza che presto divenne una presa ferrea. I suoi polpastrelli sembravano bramare incidere la mia pelle ed ebbi la sensazione che il mio cuore avesse mancato un battito o che,al contrario,stesse accelerando il ritmo come se a coordinarlo vi fosse un batterista impazzito che improvvisa un assolo senza alcun preavviso,costringendoti a sentire il suo delirio rimbombarti nelle orecchie.

-Bella battuta,buffone. Questa da dove l'hai presa? Da Krusty il Clown?- sibilò Ivy sputando quell'insulto. Purtroppo non potei cogliere la replica di Joker. Nella mia testa si stava svolgendo un dibattito talmente animato da farmi sentire in una bolla estraniata dal mondo. Desideravo ardentemente assestargli un pugno contro il suo petto che lasciava aderire con una naturalezza irreale alla mia schiena. Prima si dimenticava del tutto della mia presenza nella cella a pochi passi dalla sua e il momento seguente compariva stringendomi a sé per rimarcare il suo possesso. Era convinto che comportandosi da fidanzato protettivo e premuroso avrei dimenticato per l'ennesima volta il modo in cui mi aveva trattata.


 

-Ehi,non ti è piaciuta la battuta? Dimenticala allora. Non infuriarti. Posso fare di meglio-

-Oh,no...ti lascio collaborare per una volta e tu rovini tutto-

-Pensavo fosse divertente...-

-Mi vedi ridere per caso,Harley?-

-N-no ma...puddin'...-

-E non chiamarmi più puddin',quante altre volete dovrò ripeterti che lo detesto?-


 

Se credeva sul serio che il lieve tepore di un suo tocco avrebbe scacciato via l'ultimo briciolo rimanente della mia dignità,allora il pagliaccio poteva cercarsi benissimo una nuova biondina capace di miagolare un insensato Mr. G.

No,Harley Quinn non sarebbe stata più il suo burattino. Non avrebbe più continuato a negare i suoi irrequieti e improvvisi sbalzi d'umore.

Eppure...

Eppure il suo somigliava tanto al modo in cui i ragazzi chiedono perdono alle loro ragazze per una stupidaggine commessa. Magari non era abituato a proferire un semplice scusa e questa era l'unica maniera in cui riusciva a dimostrare di essere pentito.

-Tu cosa ne pensi,bimba?- mormorò ilare al mio orecchio. Le sua dita non avevano ancora smesso di percorrere il profilo del mio braccio e adesso si trovavano a pochi centimetri dalle mie,proprio come il suo viso dal mio. Il che non contribuiva a farmi un'idea di cosa stesse discutendo quell'improbabile trio. 

Ne ero certa,stavo per entrare in iperventilazione. 

Aprii la bocca pregando che un monosillabo appropriato mi salvasse da quella situazione,ma quando mi voltai per guardarlo in faccia dalla mia gola non uscì nemmeno un suono strozzato. La vista di quelle labbra screziate di rosso non mi permise di pensare a qualsiasi altra cosa che non includesse il baciarle fino ad avvertire i polmoni bruciare in cerca di ossigeno.

È impossibile che io ti ami pur odiandoti così tanto sancii in silenzio.

-Devo andare- mi affrettai a rispondere non appena un brivido solleticò la mia colonna vertebrale risvegliando la lucidità mentale che si era persa nella selva oscura dell'irrazionalità.

Scivolai dalle sue tenaglie e mi allontanai il più velocemente possibile da quel l'incubo vivente che non avrebbe mai smesso di perseguitarmi e dare un senso alla mia esistenza. Dopo essermi accertata di non essere più nella sua visuale,iniziai a correre verso la mia gabbia. I miei piedi si muovevano autonomamente e non mi curavo di evitare di urtare gli altri detenuti ricevendo in cambio un'infinita lista di epiteti non proprio gentili. 

Dovevo nascondermi da lui. Dovevo riprendermi per non lasciargli vincere quella battaglia di cui avevo la consapevolezza aver già perso in partenza.

Arrivata finalmente alla mia meta,le forze che mi avevano aiutato ad andare avanti mi abbandonarono e precipitai sopraffatta al suolo. Chiusi le palpebre e mi sforzai di ricordare come si respirasse. Dopo qualche tentativo l'affanno che mi aveva assalita si affievolì e un sorriso incorniciò il mio volto. 

Va tutto bene Harley,ce l'hai fatta 

Più udivo questa frase e più accresceva la prepotenza con cui una vocina mi smentiva.E l'orrore che mi ero augurata di aver lasciato fuori dalla porta in vetro penetrò quella barriera invisibile per impossessarsi ancora una volta di me. 

Cercai disperatamente nelle tasche della tenuta bianca il mio piccolo tesoro e non trovai altro che aria. 

Poi ricordai che non si era mai mosso da quel bancone.

Era rimasto lì dove lo avevo lasciato. Nella sala ricreativa. Con lui

Colpii decisa il pavimento gelido con le nocche,eppure nulla cambiò. Il mio quaderno non comparì magicamente in una nuvola soffusa e l'attacco di panico non si acquietò. Mi rannicchiai su me stessa e coprii il capo con le braccia,soffocando un grido di esasperazione serrando la bocca. Imprecai per più volte parole al vento.

Avevo servito su un piatto d'argento i miei pensieri cartacei ad un sociopatico che non avrebbe perso tempo a sfruttarli contro di me. 

Ero spacciata. 

Non va affatto tutto bene.


 

Spazio autrice

Innanzitutto,credo sia d'obbligo spiegare che con Mr. G mi riferisco al nomignolo attribuito alla sosia/sostituta di Harley in un episodio della serie animata. In maniera più specifica,il settimo della prima stagione,"L'eredità"
In secondo luogo...

Buooondì a tutti!

Esattamente dopo un mese....sono riuscita a pubblicare qualcosa!

Un applauso a me

clap clap clap

Felice mesiversario (?)

Oookay,parlando del capitolo. Lo so,lo so benissimo che non è successo quasi nulla di particolarmente importante per il proseguimento della storia. Ma -c'è un bel ma- qualcosa è successo. Joker ha scoperto il quaderno di Harley dove è raccontana la profonda e passionale (?) storia d'amore di Frances e di Owlman.

Wow

Devo dire che l'idea di questo ipotetico romanzo della nostra Arlecchina l'ho un po' presa da un fumetto. Non so esattamente quale sia,ho semplicemente trovato alcune immagini su Internet ad esso relative e ho pensato ma perché no?

Per il resto è leggermente introspettivo. Più che altro la mia testa è stata assalita da una lunga serie di scene svolte ad Arkham e che includevano una buona cerchia di detenuti. Diciamo che è una sorta di esperimento.

Se non è apprezzato tornerò a focalizzarmi più sulla trama principale,giurin giurello

Altre novità:


 

1) Finalmente ho ripreso il pc e ho potuto sistemare lo stile della scrittura,viva il Verdana!

2)Credo che si sia scoperto il motivo dell'inserimento della storia nella categoria film. Come molti altri anche prima di me,per certi versi mi ispiro al Joker di Heath. Ho adorato e soprattutto adoro la sua interpretazione del pagliaccio principe del crimine. Mi auguro solo di fargli onore e di non far diventare il clown OOC


 

Inoltre se qualcosa non va bene sarei più che felice di accogliere suggerimenti e critiche costruttive,davvero.

Va bene,ora mi dileguo.

Adios

  
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