BAMBOLINA
Come ti senti oggi, mia bambolina?
Stretta. Stretta, finta, manovrata, incapace, inutile, di plastica, stupida, bella, amata, piccola, odiata, fraintesa, usata, non capita.
Lo so, bambolina, lo so. Anch’io mi sento come te. Però io non sono come te, bambolina, lo capisci? Io sono, faccio, penso, esisto. Te ne accorgi, bambolina, che sono diversa da te? Lo so che te ne accorgi. Io sono te e tu sei me. Però non possiamo vivere l’una la vita dell’altra. Perché “gli altri” non vogliono.
Chi sono “gli altri”, bambolina? Cosa vogliono da me? Vogliono che sia come non sono. Mi vogliono alta, magra, bella, studiosa, disciplinata, zitta, attenta, ubbidiente, sottomessa, felice.
Ma io non sono così. Non lo sono, non lo sono, non lo sono! E non voglio esserlo. Non lo posso essere. Perché io sono irraggiungibile, una piccola stella nell’Universo, che cammina da sola, che brilla da sola! Non cercate di scoprirmi, non datemi un nome, non mi interessa cosa pensate di me!
Neanche tu potrai mai cambiarmi, bambolina. Perché io sono rozza, egoista, stronza, menefreghista, cattiva, strana, solitaria, fredda, dura. Sono stramaledettamente vera! E se tu non mi vedi io ci sono lo stesso. Non me ne frega se ti fanno schifo i miei pantaloni rotti in fondo che vanno sotto le scarpe, non me ne frega se trovi volgare il trucco nero sugli occhi, non me ne frega se mi consideri un’adolescente arrabbiata col mondo perché ascolto il punk.
Perché io sono arrabbiata, proprio come la mia bambolina. Sono arrabbiata perché il mondo giudica e non ascolta, odia e non ama, parla e non pensa. E nonostante questo continua a funzionare, fregandosene di tutto.
Allora lo faccio anch’io. E anche tu, mia bambolina. E così siamo perfettamente imperfette, in un mondo imperfetto e con una vita imperfetta. Qua dentro, in questo fottuto mondo, quelle giuste siamo proprio io e te, bambolina.