Ero in braccio come una mamma prende un bambino, il suo bambino. Ma io non ero bambina, e nemmeno la sua. Di nessuno allora. Allora è così, non ce l’ho, forse? Può essere vero? Ma le braccia erano quelle, il calore era quello,l’affetto era quello. Mi portava in disparte per non avere paura, proprio come una mamma fa con un bambino, il suo bambino. Ma io non ero bambina, e nemmeno la sua. E allora cos’è? Forse un angelo? Ma lei era viva, e non aveva le ali. E allora cos’è? Era solo un sogno? No. Lei è così, lei è qui. Mi sorrideva come una mamma sorride a un bambino, il suo bambino. Ma io non ero bambina, e nemmeno la sua. Allora perché? Mi deve qualcosa? Le devo qualcosa? Forse una madre, ed io una figlia. Mi rassicurava come una mamma rassicura un bambino, il suo bambino, ma io non ero bambina, e nemmeno la sua. La guardavo impaurita. È un sogno allora? Non può essere un sogno, io lo ricordo, e lei era vera. Mi stringeva la mano, mi nascondeva sotto il suo cappotto, come una mamma fa con un bambino, il suo bambino. Ma io non ero bambina, e nemmeno la sua. Ma succede, succede davvero. Lei l'ha sostituita, anzi, è lei forse. O forse è ancora un sogno? Occhi gonfi, mani strette a vuoto. La paura è presente. Dov'è? Lei non è qui. Io non ce l'ho più. Era un sogno.