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Autore: OdiTheUnicorn1975    31/01/2015    2 recensioni
Karma è una ragazza come le altre, con un solo problema: soffre di leucemia. Non si è mai posta il quesito "cosa fare prima di morire?", perché una ragazza solare come lei non aveva il motivo, ma ora il suo unico pensiero è "morirò, e forse presto".
Ci troviamo davanti ad una diciassettenne con un unico pensiero: la morte. Scopre di avere la leucemia e di doversi operare al midollo osseo il prima possibile. Tra trasfusioni, trasferimeti e operazioni, Karma incontrerà un ragazzo, poco più grandi di lei, che le salverà la vita: Matthew. Karma ruberà il cuore a Matt e non solo quello...
Leggete per scoprire la storia di Karma, la "ragazza bianca" e Matt, il ragazzo "senza midollo".
(i sopranomi non sono casuali, leggendo capirete)
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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La cena







Ieri ho passato il pomeriggio con mia madre e mio padre.  
Verso sera, sono venuti i signori Price.  
Mi hanno detto che Matt li ha obbligati a dirgli come stavo.  
Che il suo fosse solo orgoglio ieri?  
Forse non vuole parlarmi per questo... No, la verità è che probabilmente l'ho ferito.

Hanno detto anche che mi salutava, ma di questo non ne sono molto convinta.  
La notte scorsa ho dormito di più della prima passata qui.  

Questa mattina mi sono svegliata con un vassoio sul tavolo dove dentro c'erano dei toast e del succo di frutta.
Li mangio rimanendo nel letto perché di mettere un piede fuori dalle coperte non ne ho voglia.
Fuori si congela per il freddo, ha già iniziato a nevicare, però la neve non si posa per via delle strade bagnate.  
Stasera andrò con i miei genitori a casa dei Price.  



Verso l'ora di pranzo qualcuno bussa alla mia porta.  
Dopo aver invitato l'ospite, entra una ragazza alta e magrissima, con un vassoio in mano e una treccia lega i capelli lunghi biondi.  

-"ciao, ho saputo che sei nuova qui. Io sono Giò. Sono venuta a portarti il pranzo"-  
-"grazie. Sei una volontaria?"-  Per poco riesco a finire la frase che un'infermiera entra nella stanza.
-"Giò, quante volte dovrò dirti di non importunare i ragazzi?... Quello è il tuo vassoio? "- chiede indicando il vassoio che la ragazza ha poggiato sul letto libero nella stanza.  

-"no. È il vassoio di questa ragazza..."-  
-"chi vuoi prendere in giro? Torna in camera tua e mangia tutto quello che c'è nel vassoio, sto venendo a controllarti."-  
Avvisa la ragazza che sta uscendo dalla stanza, riportandosi il vassoio intero.  

La donna si avvicina a me e controlla le pulsazioni attraverso il mio polso.  
-"devi sapere, che Giò è qui per disturbi alimentari. Cercherà in tutti i modi di non magiare quello che le portiamo"-
controlla la flebo che questa mattina mi hanno attaccato al braccio
-"ma io ti chiedo, quando accadrà, di non accettare il cibo che ti porge."-  
-"non lo farò."- rispondo per farle intendere che ho capito.
Così la donna esce dalla stanza senza dire altro.


Dopo aver mangiato quello che gli infermieri mi hanno portato per pranzo -un brodino di pollo, che non ho mangiato, ho provato a spiegarli che sono vegetariana, ma non mi hanno dato corda, e delle patate- sono andata a farmi una doccia.  
Quando sono uscita nella stanza c'era mia madre che mi aspettava.  

Senza nemmeno salutarmi mi ordina:
-"Karma, stasera devi essere molto educata"-  
-"dubiti di me?"- rispondo con un sopraciglio alzato.
-"certo che no! Ma ti conosco, e so cosa è successo con Matthew, perciò ti chiedo di non essere maleducata con lui."-  

Non posso davvero credere che mia madre non si fidi di me.  
Sono sempre stata educata, non l'ho mai delusa e ora viene a farmi la paternale?  
-"sarò la figlia modello."- o almeno cercherò di esserlo.  

Prendo la mia borsa e cerco un vestito da poter indossare.  
Non ho portato tutti gli abiti, alcuni li ho lasciati in albergo, ma la maggior parte sono qui.  
Estraggo dalla borsa un vestito rosso e prendo delle ballerine nere.  

Il vestito mi arriva poco più sopra delle ginocchia, ma comunque metto dei collant nude per ripararmi dal freddo.  
Mi vesto in bagno e mi trucco.  
Non ho voglia di uscire, ma devo chiarire con Matt, quindi mi sforzo e fingo di voler andare a questa stupidissima cena.  
Metto lo stesso trucco della serata al pub, solo che tralascio il rossetto Borgogna e opto per un lucidalabbra trasparente.  

Fuori dalla stanza ad aspettare me e mia madre, c'è mio padre.  
Ha una camicia bianca e una giacca nera elegante, dei jeans dello stesso colore della giacca e la cravatta.  
Sicuramente mia madre gli avrà imposto l'abbigliamento.  
Lei indossa un semplice abito nero a tubino, che le fascia le curve in modo spettacolare, e avendo un fisico asciutto, può permettersi di mettere qualunque cosa.  
Ai piedi dei vertiginosi tacchi neri.  
A mia madre piace prendere il potere per questo mi ha imposto di portare i capelli legati in uno chignon, dice che si notano meno i capelli rossi tinti, come se i signori Price non li avessero mai visti.

In meno di venti minuti di macchina arriviamo nella residenza dei Price.  
Non credo di aver mai visto casa più bella.  
A giudicare dall'esterno, direi che la casa ha due piani.  
Un color bianco panna ricopre le pareti esterne della casa, che con il tetto rosso sembrano brillare alla luce della luna.  
Un balconcino si affaccia alla strada e dei vasi con fiori colorati dentro ricoprono le sbarre della ringhiera.  

Ci avviciniamo alla porta e suoniamo il campanello.
Sento le gambe molli, sembra che stia per cadere, ma con tutta la forza -che non mi caratterizza- mi tengo in piedi.  
Ad aprire la porta viene una bambina vestita con un abito bianco con dei fiori rosa.  
Subito dopo dietro la bambina compare l'unica ragione che mi ha spinto a venire qui stasera.  

È bellissimo, non riesco a pensare ad altro.  
Avvolto in un completo nero, con la camicia bianca che gli fascia perfettamente il petto e la cravatta nera che spicca su tutto quel bianco.  
I capelli gli ricadono scomposti sulla fronte, deve averli tagliati da poco perché ai lati si nota la rasatura, mentre al centro si fanno sempre più lunghi. 

-"buonasera signori Camelot, prego entrate."- ci invita ad entrare.  
La bambina si sposta di lato con Matt e ci lasciano passare.  

Dentro ad aspettarci ci sono i genitori del sogno che si trova ancora sulla soglia della porta.  
-"buonasera"- ci salutano.  
Poi la signora Price si avvicina a mia madre e la saluta con due baci sulla guancia e fa lo stesso con mio padre, poi ripete tutto anche il signor Price.  

Quando arriva a me io li saluto molto educatamente  -"buonasera signori Price"- la signora mi saluta e poi aggiunge
-"chiamaci pure Rose e Joe"-  
-"va bene."-  

Poi si allontana da me e si rivolge ai mie di nuovo  
-"allora Mia, come va?"- chiede a mia madre.  
-"benissimo, Karma si trova bene in ospedale"- mente.  


Come può sepre se sto bene se non me lo ha nemmeno domandato? 
 
Mentre mia madre parla con Rose, mio padre è intento a chiacchierare con Joe sul football -non c'è cosa più scontata-.  
-"Daniel hai sentito dell'ultima stagione di football?"- chiede Joe a mio padre.  
Ormai si chiamano tutti per nome.

-"io me ne vado in camera mia. Quando è pronta la cena, chiamatemi."-  Matt che finora non aveva parlato, se ne va.

 -"da un po' di giorni è scontroso. Non riesco a capire cos'abbia"- dice Rose quando vede scomparire suo figlio al piano di sopra.
-"Karma se vuoi raggiungerlo vai pure, ma tra 20 minuti iniziamo a cenare."- mi avvisa ancora Rose.  
Io accenno un si con la testa e vado nella direzione in cui è sparito Matt.

Le camere da letto sono al piano superiore, ci sono molte porta e io non quale sia la camera di Matt.  
-"è la seconda a destra"- mi giro di colpo e noto la bambina che è corsa ad aprirci la porta.  
-"grazie..."- faccio una riciesta muta, e la vedo rispondere dopo poco. 
-"sono Melanie, la sorella di quell'antipatico che si è rinchiuso nella sua stanza."-
Le sorrido e la vedo andare verso una stanza che -intuisco- sia la sua.  

Quando mi avvicino alla porta della camera di Matt, sento della leggera musica che solo dopo riconosco essere Let Her Go di Passenger.  Busso alla porta e sento Matt dire -"sto arrivando"-  
-"sono Karma, volevo parlarti."- dico sempre stando fuori dalla stanza.  
Ad un tratto la porta si spalanca e vedo Matt sull'uscio  -"io non voglio"- mi dice.  


Sta per richiudere la porta, ma la blocco con una mano  -"tu non devi parlare, ti prego, ascoltami"-  
Si allontana dalla porta e lo prendo come un consenso ad entrare.  

La stanza è tappezzata di poster e foto raffiguranti gruppi musicali.  
Oltre al letto, nella stanza c'è una scrivania, una televisione e un mobile con sopra un miliardo di album di vari artisti.  

Matt si è seduto alla sedia della scrivania e continua a picchiettare con una matita sulla superfice di legno.  
Mi avvicino a lui e inizio a parlare.  
-"Matt, non volevo infastidirti, non volevo che ti arrabbiassi, mi dispiace."- mi abbasso alla sua altezza, che da seduto non è più molto alto.  
-"ti prego guardami, non volevo ferirti."- non vuole guardarmi e sento che non vuole nemmeno ascoltarmi e per un secondo mi sento come fuori luogo.

Le lacrimo hanno iniziato a rigarmi il viso.
 In tre giorni ho pianto fino a consumare tutte le lacrime.  
-"Matt, ti prego"- non so se mi stia ascoltando, ma continuo comunque a parlargli.  

Mi sono alzata e sto per uscire dalla stanza asciugandomi le lacrime, quando mi fa una domanda che mi spiazza.  
-"perché pensavi a quel tipo... Daniel?"-  Mi spiazza perché nemmeno io ricordo perché pensavo a lui... Già.  
Perché pensavo a lui, lo paragonavo a te e constatavo che Daniel non è niente a confronto con te.  

-"a chi importa?"-  
-"a me! A me importa!"- dice alzandosi dalla sedia e finalmente guardandomi
-"perché? Perché ti importa tanto?"-  
-"è il tuo ragazzo?"-  
-"che? NO! No, è solo un ragazzo che conosco a Liverpool, niente di più"-  

Ha abbassato di nuovo lo sguardo.
Non so più cosa dire.  
Si comporta da bambino capriccioso, e non come il ragazzo che il primo giorno mi ha difesa nel parco.  
Rimane immobile.  

-"io torno di sotto, tra venti minuti iniziamo a cenare."- Mi giro e senza aggiungere altro esco dalla stanza.  
Non ne sono sicura ma mi è sembrato di aver sentito qualcosa, però di entrare di nuovo nella stanza non ne ho voglia.  

Fuori dalla porta c'è ancora Melanie.  
-"non vuole uscire, vero?"- mi chiede quando mi vede.  
Scuotendo la testa rispondo -"no, non vuole... Ti ha detto per caso perché è arrabbiato?"-  
-"sinceramente no, non mi ha detto niente... Però l'ho sentito parlare al telefono con Francy e dice che qualcuno lo ha fatto impazzire o qualcosa del genere."-  
-"ha parlato con Francy?"- le chiedo.

-"si, parlano sempre"-  
-"sai se... Sono fidanzati?"-  
-"cosa? Lui e Francy? Ahaha no, macché, si conoscono da quando sono piccoli, e poi hanno davvero troppo in comune"-  
Appunto!  Sto parlando con una bambina dei miei problemi... Sono al limite.  
-"scendiamo, ci staranno aspettando"- concludo.


Al piano terra tutto è calmo.  
I miei genitori chiacchierano con i signori Price.  
Rose e Joe. 
Mia e Daniel.
Sono un po' a disagio nel chiamare i signori Price per nome, ma me ne farò una ragione.  

-"tesoro hai pianto? Hai gli occhi lucidi"- mi chiede mia madre.  
-"no, ehm... Non mi sento molto bene"- rispondo sperando di convincerli.  
-"vuoi tornare in ospedale?"- mi chiede mio padre e vedo lanciargli un occhiataccia da parte di mia madre, probabiolmente lo trova maleducato o fuoriluogo. 
-"no, ho solo mal di testa."-  
In quel momento scende Matt, così ci spostiamo tutti in cucina.    

Gli adulti non la smettono mai di parlare, mentre noi, i ragazzi, ce ne stiamo in silenzio.  
Non ho mangiato molto, sono stata tutta la sera a rigirare il cibo nel piatto.  
Alla seconda portata, mia madre lo nota e mi istiga a mangiare, ma senza mai farsi accorgere da nessuno.  
La seconda portata è composta da un pezzo di carne e insalata.
Mangio tutta l'insalata, ma mia madre non è ancora contenta.  

-"non gradisci la cena cara?"- mi chiede Rose prima che mia madre possa esplodere.  
-"no, ora mangia tutto, Rose. Le serve solo un po' di tempo"- risponde mia madre al mio posto.  
-"no. La verità è che sono vegetariana, quindi non mangio carne. La cena è ottima e sono sicura che lo sia anche la carne, ma la mia scelta l'ho fatta più di un anno fa, e mi dispiace, ma non ho intenzione di cambiare idea."- rispondo guardando Rose, cercando di innervosire il più possibile mia madre.  
Non voglio rovinare la cena, quindi lo lascio fare a lei.

-"Karma! Mangia la carne e basta"- sento che fra poco le uscirà il fumo dalle orecchie.  
Senza dire niente allontano di poco il piatto.
-"non preoccuparti Mia, sono contenta della scelta di Karma.- dice a mia madre, poi rivolgendosi a me continua -Sai cara, anche io quando avevo la tua età ero come te. Magari mio figlio facesse la tua stessa scelta."- si volta e guarda Matt che sta ancora finendo di tagliare la carne.
 Tiene le posate come i bambini piccoli alle prime armi e si concentra tenendo fuori la lingua.
Guardandolo mi scappa una risata.  


La serata si conclude in meraviglia.  
Dopo il dessert, io, Matt e Melanie ci alziamo e torniamo in salotto mentre gli adulti rimangono in cucina per un drink.  

Nel salotto c'è un grande divano che come visuale ha un enorme televisore.  
-"Matt giochiamo alla Wii! Ti prego!"- chiede Melanie al fratello.
-"Melanie me ne voglio tornare di sopra"- le risponde.

-"paura Americano?"- lo provoco.
-"inglese lo sai che ti straccerei anche a occhi chiusi"- mi risponde girando la testa verso di me.  
-"non ne sono sicura. Provalo"-  
-"bene."- dice in tono di sfida.

 -"ti lascio scegliere il gioco perché oggi mi sento buono"- aggiunge prendendo i CD.  
Ci sono un sacco di giochi, alla fine ne scelgo uno con molte sfide.  
-"questo"- dico indicando la scatola con il CD dentro.  
-"bene, Melanie fai da giudice"- dice alla sorella, aggiungendo poi -"ricordati del tuo bellissimo fratello"-  
-"non puoi comprarti l'arbitro!"- lo rimprovero.  
-"quando l'arbitro è mia sorella, posso e so anche come"- dice facendo l'occhiolino alla sorella.  

Nel gioco ci sono molte prove.  
Alla fine della partita vinco io.
 -"hai imbrogliato! Vero Melanie?"-  
-"mi dispiace fratellone, ma Karma ha vinto lealmente, e tu sei una schiappa"- dice salendo le scale per andare in camera sua. -"buona notte"- aggiunge ormai arrivata al piano superiore.

-"lo so che hai imbrogliato e hai comprato mia sorella"- mi dice buttandosi malamente sul divano.  
-"si, certo"- mi siedo anche io, ma lontano da lui.  
-"ti ho lasciato vincere"-  
-"non mi convinci"-  

-"non pensavo di farti schifo"- dice poi.  
-"come?"- chiedo confusa.
-"ti sei messa li, da sola"- indica la parte di divano dove mi sono seduta.  
-"non pensavo che tu volessi starmi vicino"-  
-"e cosa ti fa pensare questo?"-
-"sei più lunatico di mia madre!"- gli dico avvicinandomi.

Mi mette un braccio intorno alle spalle e io mi appoggio a lui.  
-"facciamo che non ti chiedo più a cosa pensi?"-  
-"se sei ancora arrabbiato per quello che è successo l'altro giorno, Daniel è un ragazzo di Liverpool con cui avrò parlato all'incirca 3 volte. Davvero, è un idiota"-  
-"anche di me dici che sono un idiota"-  
-"ma con te è diverso. Lui è un vero idiota, tu lo sei perché lo fai"-  
Ride e sento il suo petto alzarsi e abbassarsi sotto la mia testa.  
-"perché ridi ora?"-
-"perché quello che hai detto non ha senso"-
 -"lo so"-  

Dopo un paio di secondo riprende a parlare.  
-"mi dispiace di averti fatta piangere prima"-  
-"non era la prima volta"-  
-"che piangevi o che piangevi per me?"-  
-"lo sai che non te lo dirò, probabilmente, mai?"-  
-"si, lo so, pallida."-
-"ti ho detto di non chiamarmi pallida!"- 
-"va bene... pallida"- 
finisce la frase beccandosi una gomitata nello stomaco da parte mia. 








ANGOLO AUTRICE: 
Salve bella gente!
Come anticipato nel capitoli precedente, ecco a voi il nuovo capitolo. 
Lo so che è un po' corto rispetto agli altri, però in questa settimana cercherò di aggiornare due volte, per farmi perdonare. 

Un beso

-Delly


 
  
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