Serie TV > Army Wives - Conflitti del cuore
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Autore: piumetta8    31/01/2015    1 recensioni
L'esplosione all' Hump Bar ha stravolto la vita di molti. Per due scampate alla morte, accettare, cambiare e lasciarsi tutto alle spalle sarà un processo lungo e pieno di ostacoli.
Riusciranno le persone che le amano a ridar loro la voglia di vivere e di sorridere?
(Nella storia è presente un grande what if)
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Claudia Joy Holden, Emmalyn Holden, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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"Parlate con lei. Raccontatele. Fatele capire che ci siete. Si dice che l'udito sia l'ultimo senso che si perde e io sono convinta che Amanda possa sentirvi!"

La famiglia Holden si era aggrappata a quell'incoraggiamento di Denise e, durante le ore spese al capezzale di Amanda, le storie di una vita, della loro vita insieme, erano state ripercorse in una sorta di viatico verso la speranza e di rimpianto per quei momenti semplici e felici spesi insieme in quattro.

Claudia Joy aveva sovente ricordato gli episodi dell'infanzia della sua primogenita: il giorno del battesimo, il primo giorno d'asilo...Giorni contraddistinti dalla caparbietà di Amanda nel farcela.

Quella stessa grinta che, certamente, le avrebbe spalancato anche le porte di Harvard. Perché la piccola Holden sarebbe andata all'università, avrebbe completato quei sogni che la madre aveva lasciato a metà per avere lei. Claudia Joy ne era convintissima.

Era questa fiducia che impediva alla donna di crollare eppure era ancora convalescente e, anche se Michael doveva ritrascinarla a letto quasi di peso, aveva bisogno di riposo.

E quando Claudia Joy dormiva era Emmalin a prendere il suo posto al capezzale della sorella.

A differenza di sua madre, che spesso di lasciava andare a discorsi logorroici e sconclusionati o di suo padre che rivolgeva dolci sussurri ad Amanda, Emmalin se ne restava in silenzio.

Le faceva male vedere il corpo straziato di sua sorella fasciato da bende medicanti, quelle ustioni dolorose che, probabilmente, le avrebbero lasciato il segno di cicatrici deturpanti; i lunghi capelli neri tagliati in una zazzera informe, il viso tumefatto .

Aveva persino paura di sfiorarla per timore di darle ulteriori, inutili, sofferenze.

Così stava seduta affianco della ragazza immobile, ora ascoltando il laconico bip-bip delle macchine, ora scoppiando in singhiozzi.

Quella mattina però, era passata ormai una settimana dall'esplosione che aveva stravolto le vite di tutti loro, Emmalin si fece coraggio dopo aver trovato la catenina con in ciondolo a forma di cuore sul cabinet di quella stanza d'ospedale.

Quel medaglione custodiva due foto lillipuziane, lo sapeva benissimo: una raffigurava Michael e Claudia Joy, l'altra Emmalin ed Amanda. Sua sorella lo portava sempre al collo ed era stato il padre a lasciarglielo accanto.

Come spinta da una forza nuova Emmalin allungò la sua mano verso quella della sorella e iniziò a parlare. La sua voce sembrava estranea, lontanissima, tremava un poco ma lei si sforzò di controllarla.

"Ti ricordi quella gita che facemmo tutta la scuola a Capo Cod tanti anni fa? Eravamo bambine: io non avrò avuto più di otto anni ed ero così entusiasta all'idea di vedere le foche ma, soprattutto, di poter correre e giocare con te su quella spiaggia. Sapevo che senza di te non mi sarei divertita così pregai mamma e papà di lasciar venire anche te e mi impuntai dicendo che o saremmo andate insieme o nessuna delle due. E tutte le volte che mi hai portata con te alle feste, al cinema, tutte le notti che abbiamo passato sveglie a raccontarci i nostri piccoli, grandi segreti...Non posso rinunciare a tutto questo. Non ancora. Non posso rinunciare a te. Perciò se sei davvero testarda come dice la mamma, devi svegliarti Amanda . Devi farlo per mamma e per papà...Devi farlo per me..."

Si era curvata sul lenzuolo inondandolo di lacrime finché una mano gentile le aveva accarezzato le spalle scosse dai singulti.

Emmalin si era raddrizzata lentamente finché i suoi occhi umidi e sorpresi avevano incontrato quelli increduli e mortificati di un ragazzo in divisa militare.

"Jeremy..."

Aveva articolato soltanto, poi una stretta flebile, appena percettibile, le aveva riscaldato la mano. Amanda gliel'aveva cinta e ora si guardava intorno con espressione confusa.

   
 
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