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Autore: irispaper29    01/02/2015    6 recensioni
Un anno è passato dalla sconfitta di Gea. Hazel sta cercando di accettare la morte di Frank, e Leo cerca di esserle vicino come meglio può. Jason e Piper stanno bene insieme, sono felici, ma comunque distrutti per la guerra. Annabeth e Percy stanno cercando di dimenticare il Tartaro e di ricostruire le loro vite. Ma Nico è quello che sta peggio, sarà messo a dura prova. Cerca di isolarsi, non vuole tornare al Campo, perché deve assolutamente dimenticare quell'amore impossibile.
"Forse era iniziato tutto per questo. La solitudine e la mancanza della sorella l’aveva spinto ad odiare e poi ad attaccarsi alla prima persona disponibile, quella che gli ispirava più protezione. Era forse quello il motivo per cui soffriva tanto. Una punizione per aver causato la morte di Bianca? Era per questo, che sentiva un forte dolore al petto ogni volta che vedeva quei due insieme?
Perché ormai non poteva più negare a se stesso che lui si fosse innamorato perdutamente di Percy Jackson".
Reperibile anche in inglese su fanfiction. net
Attenzione: possibili spoiler di "la casa di ade".
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Annabeth Chase, Jason Grace, Nico di Angelo, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
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Nico sospirò e si sedette ai piedi di uno degli alberi della foresta che circondava il Campo, sconsolato. Erano passati quasi cinque giorni dalla sua discussione con Percy, e da allora non aveva fatto altro che evitarlo. Non voleva parlare con lui, sarebbe stato peggio. Non voleva sentire altro dolore.

Il figlio di Poseidone però non sembrava esssere dello stesso avviso. Non faceva altro che cercarlo in continuazione, per scusarsi ancora. Gli stava rendendo le cose ancora più difficili. Evitarlo era diventato quasi impossibile. Era stato costretto a nascondersi nella foresta. Era pericolosa, ma non aveva altra scelta. Preferiva passare la giornata li piuttosto che vedere Percy di nuovo.

Era talmente assorto nei suoi pensieri che quasi sobbalzò sentendo qualcuno sedersi vicino a lui.

:-Vattene via, Jason-disse Nico, con un tono secco. Voleva stare da solo. Non aveva bisogno di lui. Avrebbe risolto la cosa da solo, come aveva sempre fatto.

:-Anche io ti voglio bene, Nico-ribatté l'altro, alzando gl'occhi al cielo. -Col cavolo che me ne vado.

:-Invece si, te ne vai-ripeté. -Voglio stare da solo.

:-Ma tu ora sei solo-disse all'ora Jason. -Solo con me.

:-Intendo solo-ribadì. -Senza altri esseri umani intorno, capisci?

:-Meno male che io sono umano solo per metà allora.

:-Ti prego, vattene Jason-disse Nico, al limite dell'esasperazione. -Ti prego.

:-No, Nico-rispose Jason, serio come non mai. -Mi sono stufato del tuo solito “Lasciami solo, Jason. Non ho bisogno di nessuno, Jason. Io sto bene, Jason”. Tutte balle. Credi davvero che io sia così stupido?

Nico rabbrividì e disse a tentoni:-Mh...si?

:-Grazie, davvero gentile-affermò Jason con un tocco di ironia. -Grazie, davvero. Quindi è questa l'opinione che hai di me? Io non sono Percy.

:-Lo so-ribatté l'altro. -Non intendevo ferirti, Jason. So che sei intelligente, anche se a volte fai anche tu qualche stupidaggine. Ma ora voglio davvero stare solo.

:-So che ti sembra la soluzione migliore, ma credimi, non è quella giusta. Isolarti non funzionerà-disse Jason, che aveva cambiato totalmente atteggiamento -Insomma, Nico, da quanto tempo è che ti isoli? Due anni, tre? O di più? E ha mai funzionato?

Nico tacque. Non sapeva davvero cosa dire. Si era spesso chiesto perché nonostante il suo isolamento

la cotta non fosse ancora scomparsa, ma non ci aveva mai riflettuto veramente.

:-No, vero? Isolarsi non è la soluzione-disse Jason, sicuro. -Ti dico come la vedo io. Se ami davvero Percy, invece di dimenticarlo, dovresti combattere per lui.

:-E' vero, Jason-disse Nico, sentendo gli occhi inumidirsi. -Io...io sono innamorato di lui. Ormai è passato troppo tempo. Ma che posso farci? Lui non mi ama, e non mi amerà mai. Sta con Annabeth. L'intelligente, perfetta Annabeth. Che posso farci se lui ama lei e non me? Io voglio...io voglio solo che lui sia felice.

:-Lo so, Nico, e, nonostante io creda che tu abbia diritto ad un po' di felicità, rispetto la tua decisione. Ma, in ogni caso, se vuoi dimenticarlo, non credo che la tua tecnica sia quella giusta.

:-Fantastico, sei un esperto in amore adesso-sbuffò il moro. -Forza, illuminami, oh saggio Jason, esperto delle relazioni amorose.

:-Non sono affatto un esperto-affermò l'altro, sogghignando. -Ma se ne vuoi uno puoi parlare con Piper, con Afrodite, o con Er...

:-Non pronunciare il suo nome-sibilò il figlio di Ade.

:-Sei disposto ad ascoltarmi seriamente?-domandò il figlio di Giove, incrociando le braccia, serio.

Il moro sospirò e annuì.

:-Bene-disse Jason, soddisfatto. -Come ti ho detto prima, Nico, scappare è inutile. Anche se sei gracilino e piuttosto timido, e non lamentarti perché lo sei, devi cominciare ad affrontare di petto le tue paure. E non è isolandoti che risolverai la situazione.

:-Lo so, Jason-sussurrò l'altro, socchiudendo gl'occhi a causa delle lacrime che minacciavano di uscire da un momento all'altro. -Ma non so che altro fare.

:-Non che possa vantare esperienze personali, ma, di solito, se si vuole smettere di amare, non ci si bisogna isolare. Anzi, solitamente si cerca di distrarsi, in modo da non pensare più a chi si ama. Non è detto che funzioni, ma dovrebbe essere d'aiuto, ed è sicuramente più efficace dell'isolamento. E forse, conoscendo nuove persone, potresti anche innamorarti di nuovo.

:-Wow-Nico alzò gli occhi al cielo con sarcasmo. -Di solito si dice “cadere dalla padella nella brace” ma così passerei da una padella all'altra, non credi?

:-Forse-ammise Jason. -Ma ti toglieresti da questa situazione. E non è affatto detto che dopo tu non possa trovare qualcuno che ti ricambi, Nico.

:-Bene, fantastico-disse Nico, cercando di sorridere, ma ormai le lacrime avevano cominciato a scendere senza sosta, imperterrite.

Jason, vedendolo piangere, cominciò a dargli delle leggere pacche sulla schiena.

:-Tranquillo, Nico, si risolverà tutto.

:-Lo spero, Jason-singhiozzò il moro. -Ma è tutto così assurdo. Una parte di me non vede l'ora di liberarsi dei miei sentimenti per Percy, l'altra invece non vuole, anzi. Desidera che rimangano li, e che crescano. Io...ho paura.

:-Lo so, Nico, so che hai paura, ed è normale. Ma tu sei forte, ce la puoi fare. Devi solo uscire dal tuo nascondiglio e scegliere il da farsi.

:-E se non ci riuscissi? Cosa...che cosa devo fare?

:-E' più semplice di quanto sembri, Nico-disse Jason, sorridendo. -Se vuoi abbandonare l'oscurità, non devi far altro che entrare nella luce.

 

Nico si diresse verso l'arena con la spada al fianco, per allenarsi ancora. Ne aveva bisogno, il mondo dei semidei era duro e non ammetteva distrazioni o pigrizia. Sperava che Percy e gli altri fossero tutti a cena, visto che il sole stava tramontando.

Ma si sbagliava. Infatti, quando il figlio di Poseidone lo vide, non esitò un minuto. Lasciò cadere la sua spada e corse verso di lui. Le speranze di Nico erano sfumate.

:-Nico-disse il ragazzo quando l'ebbe raggiunto. -Dove eri finito? Non ti vedo da giorni.

Il ragazzo continuò a camminare imperterrito. Non voleva parlare con lui, non in quel momento. Non se la sentiva.

:-Senti, Nico, io...-provò a dire il figlio di Poseidone..

:-Non dire nulla, Percy-lo fermò il figlio di Ade, cercando di ignorarlo.

:-Nico, credimi, mi dispiace, Nico. Io non stavo pensando l'altra sera, e...

:-Vattene via Percy-ordinò Nico. -Non voglio parlare con te. Vattene.

:-Nico, io...-tentò il maggiore, ma Nico scosse la testa.

:-Lasciami solo-ripeté l'altro. -Sparisci, evapora, fa come ti pare. Basta che mi lasci in pace.

:-No-affermò allora Percy, afferrando un lembo del suo giubbotto d'aviatore. -No, Nico. Senti, lo so che è colpa mia, non avrei dovuto dire quelle cose. Credimi, mi dispiace. Vorrei poter tornare indietro, e cancellare tutto. Persino il nostro primo incontro, se serve.

Nico gli lanciò uno sguardo profondo. Non sapeva cosa dire, voleva solo che se ne andasse.

Percy allora gli disse:-Dobbiamo parlare. Stasera, durante la punizione. Ok?

E Nico fu costretto ad annuire. 

Nota dell'autore: Buonsalve. Per favore, mettete via torce e forconi di bronzo celeste, per favore. So di essere scomparsa ma ho delle valide (almeno spero) motivazioni. La prima è ovviamente la scuola. Come saprete di certo, ci sono state recentemente le pagelle. E io mi sono dovuta fare il culo, perdonatemi il linguaggio scurrile, ma quando ci vuole ci vuole, per tutte le ultime settimane dopo le vacanze. E nonostante questo continuo ad avere 2 in matematica e fisica. Ma ehi, vado al classico, non è colpa mia. XD
La seconda motivazione è stato il fatto che avevo scritto il capitolo e...si è cancellato. Yeeeee. Ho dovuto scriverlo di nuovo. 
La terza e ultima motivazione è che...ho lavorato alla vignetta che oggi fa da immagine centrale del capitolo. Vi piace? Ci è voluto un po', ma mi sono divertita tantissimo a scrivere la scena e non ho potuto trattenermi da farvi questa piccola sorpresa.
Ora passiamo ai ringraziamenti: Nico1973, Menma1, Athena22, Ainsel, kili_filiTogether, ProfeziaFiamma 25869, la_nuova_figlia_di_ade, grazie per le vostre recensioni <3
Fatemi sapere se vi è piaciuta e cosa pensate del capitolo, vi aspetto <3

   
 
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