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Autore: Benedetta_Marigo    01/02/2015    0 recensioni
Samantha è una ricca ragazza di Los Angeles, ha perso da poco i suoi genitori e ha ereditato il loro patrimonio.
E se qualcuno volesse toglierle tutto?
E se lei venisse attratta dal pericolo e dal mistero? Una storia di intrighi, misteriosa e avventurosa.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Restai in ospedale ancora per qualche giorno dove mi fecero tanti altri controlli ed esami.
Fisicamente mi sentivo abbastanza meglio, ma il ricordo era indelebile.
Ogni volta che chiudevo gli occhi vedevo la scena, non finiva mai ed era orribile. Almeno con i farmaci che mi somministravano, alla fine riuscivo a dormire.
Circa da una settimana ero tornata a casa e i miei amici e Nicholas non mi lasciavano nemmeno un momento da sola, si preoccupavano sempre.
L’unica cosa era che non parlavo: non riuscivo, non mi andava per niente. 
Rispondevo con un movimento della testa di sì o di no, era il massimo che facevo.
Nessuno aveva mai tentato di farmi parlare, non mi sforzavano a far nulla, per mia fortuna. 
Quella notte mi svegliai urlando e tutta sudata: avevo di nuovo sognato che David mi trovava e mi obbligava ancora a stare con lui.
-Shh, tranquilla. E’ solo un incubo, è tutto finito. – Nicholas arrivò in un batter d’occhio vicino a me, abbracciandomi.
Era ancora insicuro di toccarmi, come del resto Lexi e Logan, perché qualche volta sussultavo ancora appena mi sfioravano. 
Iniziai a piangere e tremare, ormai era così quasi ogni notte da quando ero tornata.
Lexi mi portò il farmaco per tranquillizzarmi, lo presi.
Cercai di calmarmi e mi rimisi sotto le coperte, Nicholas era di fianco a me. 
Poco dopo, fece effetto la medicina e mi riaddormentai.

La mattina seguente mi svegliai, ma decisi di restare ancora un po’ a letto.
Nicholas non era con me, doveva essersi già alzato.
Ero tremendamente stanca, passare ogni notte così mi rendeva più debole di quanto già non fossi. 
Sentii dei passi e Nicholas che discuteva di qualcosa con Logan e Lexi.
Riuscii a sentire solo poche cose, ma quello che bastava per capire.
-Non puoi andartene, non ora! Lei ha bisogno di te! – Disse Logan con tono abbastanza alto.
-Che dovrei fare? E’ l’unico modo che ho per proteggerla. – Rispose lui.
-Trovane un altro! E’ fuori discussione che tu te ne vada ora. Prima volevo te ne andassi e ci lasciassi tutti in pace, ma ora, lei e il bambino hanno bisogno di te e non merita di soffrire ancora, non credi? – Sbottò Lexi.
-E non credi che la farò soffrire lo stesso? Non posso, non mi lasceranno mai uscire dal giro. Capisci? E non voglio più metterla in pericolo per colpa di ciò che sono. –
-Vedi anche tu com’è ridotta ora: mangia solo lo stretto necessario per lei e il bambino, non dorme quasi mai di notte per colpa degli incubi e cosa più grave, non parla. Sono due settimane ormai che non apre bocca e non ne posso più. Se tu te ne andassi, starebbe anche peggio di così, ammesso che sia possibile. – 
Dopo quelle parole calò il silenzio e sentii la porta sbattere, sicuramente era stato Nicholas ad andarsene. 
Mi chiedevo se poi fosse tornato. 
Doveva tornare. 
Non mi importava se era ciò che era, io lo volevo nella mia vita e non volevo rinunciarci. 
Iniziai a piangere ancora, sarebbero mai finite le lacrime? 
Per calmarmi feci l’unica cosa che ci riusciva: misi le mani sulla pancia, che ormai iniziava a gonfiarsi, e la accarezzai, come se accarezzassi il mio bambino. 
Lexi entrò in camera e mi vide così.
-Ehy. Stai meglio? – 
Feci di sì con la testa.
-Basta Samantha, ti prego! Reagisci! Parla, fai qualcosa, ma falla! Non puoi continuare così, non fa bene né a te né al bambino e noi stiamo diventando matti così. Non posso capire e nemmeno immaginare cosa stai passando, so che sei distrutta e odio vederti così. Vorrei esserci stata io piuttosto che te. –
Finì la frase in lacrime.
La abbracciai. 
-Grazie. – Dissi con un filo di voce. 
Sentivo che in fondo aveva ragione, dovevo reagire o perlomeno sforzarmi a parlare.
Lei mi guardò con gli occhi gonfi di lacrime. 
-Ti voglio bene Sam. – 
-Non posso più vederti così, non te lo meriti. Hai sopportato troppo nell’ultimo periodo, come hai fatto? Non penso di poter fare la stessa cosa al posto tuo. – Continuò.
-E’ perché lo amo. Con lui sono felice. – Era strano sentire la mia voce dopo giorni che non la usavo e mi riusciva anche abbastanza difficile farlo. 
-Lo so. E capisco che ti ama anche lui, lo vedo chiaramente. E’ difficile da accettare però, lui non è un ragazzo… comune, ecco. – 
Annuii. 
-Lo amo nonostante tutto. Può sembrare strano, ma prima mi sentivo sempre sbagliata, nel posto sbagliato, specialmente da quando i miei genitori non ci sono più. Si, potevo e posso avere tutto, ma a me non importa perché dei soldi non me ne faccio più di tanto. Quando ho incontrato lui e l’ho conosciuto, ho capito che con lui stavo bene come non ero mai stata. Mi fa sentire amata, desiderata e con lui provo delle sensazioni talmente forti che non si possono spiegare, mi sento finalmente accettata, nel posto in cui devo stare, accanto a lui. –
Non avevo idea di come tutte quelle parole fossero uscite dalla mia bocca, ma ce l’avevo fatta.
Sembrò quasi illuminarsi dopo il mio sfogo. 
-Sei fantastica. – Disse infine. 
Ci abbracciammo di nuovo e le feci un piccolo sorriso. 
   
 
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