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Autore: Silver Eagle    01/02/2015    0 recensioni
Facciamo il punto della situazione:
- sono un mezzosangue, figlio di Poseidone;
- sono una calamita per i guai;
- Gea e i suoi figli mi vogliono morto;
- due losche figure mi danno la caccia;
- la terza grande profezia grava sulla mia testa;
- ho un so-tutto-io come migliore amico;
- ho una pazza scriteriata femminista come migliore amica;
- ho una bella quanto misteriosa ragazza come cugina.
Sono normali problemi adolescenziali, no?
Il mio nome è Mark e questa è la mia storia.
Genere: Comico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gea, Gli Dèi, Nuova generazione di Semidei
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Hope is the last to die
Capitolo 2


Mi sveglio di soprassalto. Odio i miei sogni. Allora vi spiego: noi semidei non facciamo sogni normali. E già un ragazzo della mia età sogna una partita di calcio o una bella ragazza. Io no. Sogno una riunione intorno a un tavolo da ping pong e una donna di terra che mi urla addosso. Fantastico! Un ragazzo normale ci passerebbe sopra dicendo "è solo un sogno", ma ve l'ho già detto che non sono un ragazzo come gli altri? 
Ora sorge una domanda: chi cercano? Qualcuno di importante di sicuro e non voglio esser qui quando arriveranno. Prendo le mie cose e mi incammino. Vedo una scala che porta in superficie e salgo. Sbuco in una via laterale deserta. 
Mi avvio verso la periferia della città, direzione nord-est, quando sento un ruggito e poi la vedo. Una figura infondo alla strada, è troppo lontana per vederla bene, ma una voce nella mia testa grida: -Scappa!-. Ora, non so voi, ma solitamente io do ascolto alle voci nella mia testa, perciò scappo.
Mi infilo in un vicolo nel tentativo di nascondermi e sbatto contro qualcosa. Cado a terra. 
-Sta attento a dove metti i piedi!- grida una voce femminile che ho già sentito, ma non sono molto bravo con le voci.
Osservo la ragazza. Ha i capelli bianchi come gli occhi e la pelle pallida. Indossava un paio di jeans strappati e una maglietta arancione con la scritta "campo Mezzosangue". 
-Sta attenta tu!- grido io.
Un altro ringhio squarcia il silenzio. La ragazza mi prende la mano e mi tira in piedi.
-Seguimi- dice e inizia a correre.
Io non sono uno particolarmente veloce a correre, ma questa ragazzina mi tira come un'ossessa. 
-Su muoviti! Non vorrai diventare uno spezzatino?- grida mentre svoltiamo.
L'albina si ferma improvvisamente e io le vedo addosso come un imbecille. 
-Perché ti sei fermata?- le chiedo e poi seguo il suo sguardo. davanti a noi c'è una figura incappucciata che si sta avvicinando. Come ha fatto ad essere così veloce? Si teletrasporta? Tipo quel tale dei fumetti?
Io e la ragazza ci voltiamo per fuggire, ma dal nulla è comparso un enorme gigante. È completamente bianco, ma proprio bianco, quasi come la ragazzina al mio fianco. O meglio, lei è quasi come lui. Il gigante ha i capelli bianchi ornati da scudi e spade troppo piccoli per lui, il corpo bianco è coperto solo da un perizoma di pelle. Emana freddo e io odio il freddo. Sono un tipo da spiagge, non da polo.
-Ma guarda una traditrice- dice la figura nera sprezzante rivolta all'albina. La voce è femminile.
-E un mortale- dice rivolto a me, ha lo stesso tono di uno che si rivolge ad uno scarafaggio.
Guardo l'albina indietreggiare dalla figura verso di me.
-Chirone- dice la figura con un disgusto neanche comparabile con quello verso di me -ti ha mandato a prendere il mezzosangue, ma lui appartiene a Gea- e l'ultima parola praticamente la urla.
Ma chi è questo Chirone. Sembra un nome greco. Spero non sia un essere mitologico. 
-Te lo impedirò- urla l'albina.
-E come pensi di farlo? Con il suo aiuto?- chiede la figura indicandomi.
-Sai combattere?- mi chiede l'albina. 
-Veramente no- rispondo.
-Fantastico! Per il perizoma di Polibote proprio a me doveva capitare un mortale- dice rivolta al cielo.
-Senti prendi- mi dice e mi lancia una penna.
Una penna capite. Che cosa dovrei farci? Scrivere il mio testamento?
-È una penna-
-Falla togli il cappuccio! Io perso a lei tu occupati del gigante- dice e corre verso la figura che ride in modo sinistro e inquietante.
Ma che bello! Mi trovo a dover affrontare un gigante con una penna, e quella pensa che io possa sopravvivere.
Faccio esattamente quello che ha detto e la penna diventa una spada di trenta centimetri.                                                                                                                                        
Il gigante cerca di colpirmi con un getto di ghiaccio che evito. Gli corro incontro. Passo attraverso le sue gambe e colpisco con la spada le sue caviglie. Lui cade in avanti e io gli salgo sulla schiena. Arrivo all'altezza del suo collo e gli infilo la spada nella carotide come uno stuzzicadenti in un panino. Lui diventa polvere e io faccio appena in tempo a buttarmi giù.
Alzo lo sguardo e vedo l'albina che combatte contro la figura. Le tiene testa, ma è visibilmente meno brava dell'altra. 
L'albina viene spinta indietro dalla ragazza, cade per terra, ma subito si rialza. La ragazza mi prende la mano e inizia a correre in un vicolo.
-Dobbiamo scappare!-
-Chi è?-
-Una che non vorresti mai incontrare- mi dice lei.
-Dove stiamo andando?- le chiedo.
-Al punto d'incontro- dice lei.
La ragazza si infila in un edificio, prende le scale e saliamo.
-Che ci facciamo qui dentro?- chiedo. Che senso ha entrare in un edificio per scappare da un'assassina.
-Andiamo sul tetto-
Saliamo fino all'ultimo piano. Usciamo all'esterno.
-Bella vista- dico sarcastico. 
L'albina tira fuori un cellulare e fa una chiamata. Ne sento parte della conversazione:
-Siamo al punto di ritrovo-
Silenzio.
-No non l'ho trovato, ma c'è un ragazzo con me-
Silenzio.
-Mortale, almeno credo-
Silenzio.
-Ti aspettiamo- dice l'albina e chiude la chiamata.
-Chi aspetti?-
-Un amico. Lui ci porterà al sicuro-
-Ci?-
-Tu verrai con me-  
Sento un rumore. Un forte rumore. Sembra un elicottero. Mi guardo intorno e mi accorgo che il tetto non è abbastanza grande perché atterri.
L'elicottero si avvicina e viene aperto lo sportello. 
-Salta!- grida la ragazza. Ma è fuori? Saltare? Ma se l'elicottero è un paio di metri di distanza e ad una ventina da terra.
-Ma sei impazzita? Non voglio diventare una piadina per terra!- le urlo.
-Ah eccovi!- dice una voce a metà strada tra il divertito e lo disgustato.
-Preferisci la seconda opzione?- mi chiede prima di prendere la rincorsa e saltare. Io faccio lo stesso. 
Per qualche ragione, forse grazie a qualche dio, io non lo so, atterriamo sull'elicottero.
-Chiudete il portellone!- dice quello alla guida. Io mi sbrigo a farlo ed osservo il tetto. Ci sono due figure nere che ci osservano, ma ormai siamo in volo e ci stiamo allontanando.
-Non mi sono presentata. Io sono Susan- dice la ragazza.
-Mark-
-Piacere Mark lui- ed indica quello alla guida -è Joshua- 
-Chi siete? E dove stiamo andando?-
-Noi siamo semidei e siamo diretti al Campo Mezzosangue-



Ciao sono tornata! 
Mi scuso per il ritardo nel postare il capitolo, però come unica scusante posso dire che non ho mai detto che sarei stata veloce e voglio anche scusarmi per gli eventuali errori che posso aver fatto.
Perciò eccomi qui con questo nuovo capitolo di cui non mi sembra ci sia molto da dire. So che vi starete chiedendo chi sono queste due figure nere, ma non velo dirò! 
Muahahahahah
No scherzo è solo che lo capirete più avanti.
Voglio ringraziare tutti coloro che hanno letto il mio capito e coloro a cui è piaciuto, soprattutto a coloro che l'hanno messo tra i preferiti:

Death in Orange
rysuke
Sabaku No Konan Inuzuke
scoiattolina_curiosa_97
Un grazie speciale a Death in Orange che lo ha messo anche tra i preferiti (tranquilla l'ho riletto, ma potrebbero esserci degli errori).
Buon inizio settimana
Silver Eagle🐦 
   
 
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