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Autore: peetarms    01/02/2015    4 recensioni
Elizabeth Jensen non sopporta il suo nome intero, si fa chiamare Effy. Non sopporta neanche il suo passato, la morte di suo fratello gli ha fatto prendere decisioni sbagliate.
Suo padre Jeremy Jensen è un attore di fama mondiale molto legato ad Effy, sua madre Amanda Cortese invece è una delle modelle più famose a New York.
Per far ricominciare una nuova vita ad Effy decidono di trasferirsi nella città natale di suo padre, Union in Kentucky. Ma quando tutto sembrava andare per il verso giusto, il passato di Effy ritorna.
Josh Hutcherson è tornato a Union in Kentucky dopo le ultime première di Mockingjay pt.2 per prendersi un paio di mesi di pausa. Quando il suo agente lo chiama informandolo che agli inizi di Aprile ci saranno le audizioni per il film dell'attore Jeremy Jensen – attore che Josh ammira da sempre – Così Josh decide di provare ad entrar a far parte del cast.
Film che Jeremy ha scritto ispirandosi al passato di Effy.
[OFFICIAL TRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=FOPTZkdyxyk]
Genere: Drammatico, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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*Attenzione: i comportamenti dei personaggi descritti durante la narrazione della fan fiction non sono assolutamente da imitare: quello che fanno e pensano è spesso sbagliato. Con questo mio scritto pubblicato senza scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, né offenderle in qualche modo. La storia è solo frutto di pura fantasia.* 






07.



18 Maggio 2016, 8.54am.

La luce del sole interrompe il mio sonno tranquillo, il primo dopo settimane.
Mi volto lentamente mentre faccio abituare gli occhi alla luce.
Josh è addormentato al mio fianco, ha una mano sul petto mentre l'altra è posata sopra alla mia coscia.
Sorrido. La sposto senza svegliarlo. Mi alzo dopo avergli lasciato un bacio a stampo e prendo la prima maglietta del ragazzo che trovo in stanza. Infilo i miei slip e esco dalla porta scomparendo giù per le scale.
Raccolgo la pochette di fianco al vestito, prendo il pacchetto di sigarette e l'accendino.
Cerco la cucina per qualche minuto, dopo di che mi appoggio alla finestra aperta con la sigaretta accesa tra le labbra.
«Ci avete dato dentro è?» mi volto di scatto, portando una mano al petto.
Un ragazzo con qualche anno in meno di Josh è di fronte a me. Ha i capelli castani corti e gli occhi vispi mentre mi squadra da capo a piedi.
«Scusa?» chiedo fulminandolo con lo sguardo.
«Scusa che maleducato – si avvicina a me – Piacere, Connor Hutcherson. Il fratello di Josh» mi sorride mentre mi porge la mano.
«Piacere – gliela stringo – Io sono Eliza-» 
«Sì so benissimo chi sei, e a dir la verità sei più carina di persona. Josh non scherzava» mi sorride.
«Grazie – rispondo sarcastica – Facile a dirlo quando ho indosso soltanto una maglietta e un paio di slip»
«Appunto» alza le sopracciglia divertito mentre accende la macchina del caffè.
«Assurdo» cerco di sopprimere una risata.
«Puoi ridere, non è vietato» mi lancia un pacco di biscotti.
«Non mi piacciono» glieli rilancio, ma poco dopo tornano a me.
«Chi ha mai detto che erano per te?» mi guarda.
«Ho l'impressione che io e te andremo molto d'accordo» sorrido rilanciandoglieli così da farlo scoppiare in una risata.
«Sì credo anche io» 
Mi siedo al tavolo dopo aver chiuso la finestra.
«Allora com'è mio fratello a letto?» mi chiede porgendomi una tazza di caffè.
«Non ti risponderò mai Connor Hutcherson»
«E perché mai? È mio fratello»
«Motivo numero uno: ci conosciamo da dieci minuti» giro lentamente il mio caffè.
«Dio, non è che ti ho chiesto di prestarmi diecimila euro – sbuffa lui – Sentiamo il secondo motivo»
«Motivo numero due: sei suo fratello, diamine, che ti frega di com'è a letto?» rido leggermente dopo aver bevuto un sorso di caffè.
«Oh avanti, chi se ne frega se è mio fratello – mi risponde lui mentre ha in bocca un biscotto – Comunque ti scongiuro, la prossima volta non ti attaccare al campanello all'una e mezzo del mattino» mi sorride.
«Verrò alle due e mezza allora» dico divertita, e lui scoppia a ridere.
«Non ci provare» risponde infine.
«Alle tre?» chiedo speranzosa.
«Ho un fucile ad aria a compressa nella mia stanza. Sei così carina non costringermi ad utilizzarlo contro di te» 
«Va bene, va bene. In definitiva verrò alle quattro» 
«Ti uccido direttamente con le mie mani» punta il dito contro di me.
«È una minaccia?»
«Interpretala come vuoi» alza le spalle «Certo che lo hai davvero stancato – indica l'ora – Dorme ancora, fantastico» scoppia a ridere mentre io gli tiro un calcio.
«Ahio» urla.
«Madonna se sei delicato» mi alzo per appoggiare la tazza vuota nel lavandino. Poi mi avvio verso le scale.
«Belle gambe Effy» urla lui ridendo, in mia risposta riceve il dito medio alzato, cosa che alimenta le sue risate.


18 Maggio 2016, ore 8.32pm.

Corro per le vie di Union, con i Nirvana nelle orecchie mentre ripenso a tutto quello che è successo nelle ultime dodici ore inizialmente, e poi da quando mi sono trasferita.
Mi siedo con il fiato affaticato in una panchina del parco, e mi perdo ad osservare i bambini che implorano le madri di rimanere altri cinque minuti ma loro replicano dicendo che domani c'è scuola. Sorrido leggermente mentre sfilo le cuffie dalle orecchie dopo aver fatto stretching.
«Effy» mi volto di scatto e il sorriso compare sul mio volto.
«Nonna» esclamo con un tono più alto del solito «Che ci fai qui? Quando sei arrivata?»
«Tesoro della nonna» mi abbraccia lei ridendo «Sono stata in Brasile da tua zia per un paio di mesi ma mi mancavi quindi ho preso il primo aereo per il Kentucky» mi invita a sedermi mentre mi asciugo con il palmo della mano il sudore sulla fronte.
«Mamma mi ha detto che arrivavi la settimana prossima».
«Ho fatto una sorpresa a tutti» mi sorride.
Gemma Cortese. Madre di mia madre. Donna meravigliosa, nonostante la sua età. Grande viaggiatrice e grande cuoca. 
«Una meravigliosa sorpresa» rispondo io mentre mi alzo «Andiamo? Sto morendo di fame» lei si alza annuendo e insieme, parlando raggiungiamo casa. E lì, trovo la moto di Josh. Soffoco un sorriso, quando noto mio padre e Josh nel gazebo di fianco alla piscina.
«Effy» mi chiama mio padre.
«Sì?» rispondo.
«Muoviti a fare la doccia, che ormai è pronta la cena. Si mangia fuori questa sera» mi sorride lui.
Io e mia nonna ci separiamo, lei raggiunge mia madre in salotto mentre io salgo le scale che mi porteranno in camera mia. 
Poco prima di raggiungere la porta di camera mia, il mio corpo è bloccato da quello di Josh.
«Ciao» mi soffia lui sulle labbra.
«Ciao» replico io sfuggendogli da sotto il braccio, ma mi solleva mettendomi sulla sua spalla «Josh mettimi giù, ora» urlo cercando di non ridere.
«No» mi risponde lui.
«Dai Josh, puzzo e sono sudata» sbuffo dopo una paio di secondi.
«Solo perché puzzi e sei sudata» dice poco prima di mettermi a terra.
«Ti sei meritato questo» lo prendo per la t-shirt blu che indossa e gli stampo un bacio e poco dopo un morso.
«Effy» mi rimprovera lui.
«Scusa è più forte di me» gli rispondo prima di chiudere a chiave la porta di camera mia.


18 Maggio 2016, ore 9.45pm.

Quando raggiungo il tavolo in giardino mancano pochi minuti alle dieci di sera. Trovo mio padre, mia madre e mia nonna occupati in un'animata conversazione con Josh.
«Allora non ti hanno rapito gli alieni» mi accoglie simpaticamente mio padre.
«No papà, anche questa volta ti è andata male» gli scocco un bacio sulla guancia prima di sedermi nell'unico posto libero. Di fianco a Josh.
«Stavamo parlando delle riprese del film» mi dice mia mamma appena tutti hanno il piatto davanti. Fiorentina con patate arrosto.
«Sì? Quando cominciano?» mi volto verso mio padre.
«No Effy, non verrai sul set» mi dice lui categoricamente. Mi volto verso Josh e gli sussurro: “Te lo avevo detto”.
Poggia la sua mano sulla mia coscia nuda in quanto indosso un paio di pantaloncini di jeans e una canottiera. È insolito, che sia già così caldo in Kentucky.
«Perchè no Jeremy?» chiede Josh.
«Josh, so che sai che il film è ispirato al passato di Effy, ed è proprio per questo motivo che non voglio che lei stia sul set».
«Jeremy, credo che se Effy dovesse ritornare ai suoi vecchi vizi – stringe la coscia, si riferisce alla notte precedente – Lo possa fare nonostante tutto, e non perché passa del tempo sul set. Anzi credo che questo la possa motivare a non cadere di nuovo nello stesso errore» la presa si allenta ma rimane comunque ferrea.
«Ci penserò» dice infine mio padre guardandomi.
«Effy come vanno le lezioni online?» mi chiede mia nonna cambiando discorso.
«Lezioni online?» chiede Josh.
«Sì. Effy frequenta il college via internet quest'anno. Ingegneria meccanica» sorride fiera la mia nonnina.
«Ma davvero?» il ragazzo alla mia destra si volta verso di me sorridendo.
«Eh sì. Davvero» rispondo prima di riempirmi la bocca di patate.
«Dovresti vedere i disegni del parco divertimenti che Effy ha progettato» interviene mia mamma. La fulmino con lo sguardo.
«Sì, dopo vorrei vederli Effy» Josh sposta la mano più in alto, verso la vita.
«Solo se fai il bravo» rispondo a denti stretti. Lui intuisce subito e sposta la mano.
Il resto della cena la passo in silenzio, costringendomi a mangiare mentre ascolto le conversazioni tra i miei genitori e Josh, dove gli chiedono tutti gli aneddoti delle riprese di Hunger Games, il pallino fisso della nostra famiglia, al pari con Harry Potter.
«Ci fu un periodo dove Effy era talmente innamorata dei libri che se le rileggeva continuamente» la risata di mio padre mi fa sorridere.
«Scusa se la Collins ha scritto una storia meravigliosa» sbuffo io cercando di fare l'offesa.
«Invece quando era piccola ogni volta che Jeremy era a casa voleva passare tutta la giornata a leggere il libri di Harry Potter con lui in salotto» questa volta è mia madre quella a ridere mentre parla con Josh. Lui scoppia in una fragorosa risata mentre io mangio una cucchiaiata di gelato al limone.
Il telefono al mio fianco suona, mi alzo e mi avvio verso la piscina.
«Da quanto tempo» rispondo alla persona dall'altro capo del telefono.
«Scusami Effy, ma sono stato davvero impegnato con le ultime riprese» la sua voce è stanca e lo capisco. Lo capisco davvero, perché vedo mio padre quando torna a casa dai set durante le pause o alla fine, ed è veramente stanco.
«Colin, stavo scherzando» rido, mentre mi siedo sul bordo piscina.
«Come stai Effy?» si lascia cadere sul letto, lo sento dal rumore.
«Sopravvivo. Te invece? Come sono andate le riprese della quarta stagione di Under the dome*?».
«Sono stanco, ma mi sono divertito tantissimo come sempre. Ti sei divertita quel giorno che sei venuta sul set?» mi chiede ridendo.
«Sì – urlo entusiasta – È stato stupendo».
«Allora verrai anche durante le prossime riprese se si farà la quinta stagione» mi propone lui entusiasta quanto me.
«Va benissimo» sorrido anche se non mi può vedere «Quando vieni qui? Mi manchi» dico dopo un po'.
«Settimana prossima va bene? - mi chiede – Perché vorrei passare un po' di tempo in famiglia prima di venire da te»
«Certo Col – rispondo contenta – Poi deciderai quanto vuoi rimanere, sai che per me è solo un piacere averti con me e anche mamma e papà saranno contenti»
«Anche io sono contento di venire da te per un po'. Ora ti lascio che sono davvero stanco, a domani Effy. Buona notte» 
«A domani» chiudo la chiamata tutta contenta. 
Mi alzo dal bordo piscina e saltello tutta contenta verso il tavolo dove interrompo la conversazione in atto.
«Colin verrà qui settimana prossima» urlo ancora più entusiasta di prima. Sul volto dei miei genitori si dipinge un sorriso e anche quello di mia nonna, mentre su quello di Josh noto confusione.
«Colin è il migliore amico di Effy» spiega mia mamma a Josh.
«È un attore» aggiunge mio padre 
«Aspetta, Colin Ford? Me ne avevi parlato quando abbiamo fatto quella gita in moto» sorride Josh.
«Sì lui – annuisco energicamente – Ha appena finito le riprese della quarta stagione di Under the dome e visto che non ci vediamo da un paio di mesi dopo aver passato un paio di giorni con la sua famiglia mi raggiungerà» mi risiedo di fianco a lui e finisco di mangiare il gelato.
«Una bimba felice sei» ride Josh.
«Sì» faccio la voce tipica da bambina mentre mi sporco con il gelato la canottiera, cosa che causa risate generali.
Tra una settimana sarò di nuovo tra le braccia del mio migliore amico.






*Under the dome, serie tv giunta alla seconda stagione, mi sono immaginata (anzi spero vivamente) che arrivi alla quarta stagione anzi che prosegua anche oltre.


 
Buon pomeriggio Hutchers, eccomi dopo un mese e qualche giorno. Perdonate il mio ritardo, ma l'arena mi sta distruggendo non ho altro che tempo per studiare, studiare e ancora studiare.
Spero che il capitolo vi piaccia, perchè a me piace (strano ma vero) ed entra nelle vicende della storia anche Connor, e dal prossimo capitolo anche il migliore amico di Effy, Colin.
Bene, ora vi lascio, vado a ripassare diritto che domani ho l'interrogazione [che possa la buona sorte essere sempre a mio favore; che pietà me lo dico anche da sola].
Un bacio, al prossimo capitolo,
-peetarms.

 
   
 
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