Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
Segui la storia  |       
Autore: Ombra1983    01/02/2015    3 recensioni
Storia ambientata durante il libro "Il Portale delle Tenebre" (ultima parte di "A Storm of Swords" in originale, sul finire della quarta stagione televisiva). Cosa sarebbe successo se Sansa Stark si fosse trovata sola a Nido dell'Aquila, senza Ditocorto, ma comunque al centro di uno dei suoi intrighi dai risvolti inaspettati?
Una storia romantica scritta da un ragazzo ma dal punto di vista di una ragazza, un piccolo "what if ?" nel meraviglioso mondo de Il Trono di Spade.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lysa Tully, Nuovo personaggio, Petyr Baelish, Sansa Stark
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Gli stendardi si videro da Nido dell'Aquila molto tempo prima del loro arrivo. La fortezza era a picco sulla montagna che la ospitava e la salita per giungere alle sue porte era erta e lunga, per questo dall'alto i soldati degli Arryn videro le bandiere quando ancora erano a valle e durante tutta la salita.
Entrarono nella fortezza uno ad uno con i loro seguiti e Sansa era con le sue tre amiche a vedere quel manipolo di cavaliere e paggi che accompagnavano i loro signori in quell'incontro di cui, da giorni, si parlava a Nido dell'Aquila.
I primi ad entrare furono i membri di casa Royce e Sansa avrebbe tanto voluto che sir Simon fosse là con lei ad indicargli uno per uno tutti i membri di quella comitiva ma il suo cavalier servente era dovuto andare in contro alla delegazione fin da quando essa si trovava sul fianco della montagna, quindi entrò nella fortezza con essa.
Sansa lo vide ed il cuore gli balzò in gola: era splendido con l'armatura per le grandi occasioni, completamente bronzea con incise sopra le rune risalenti al periodo dei Primi Uomini. Accanto a lui c'era suo padre, un omone grande e grosso con una folta barba bianca che vestiva un'armatura dello stesso tipo: Simon gli aveva parlato di lui, era Yohn Royce detto "il bronzeo", capo della casa Royce e signore di Pietra di Rune. Sir Simon parlava spesso di lui e ricordava come, al tempo appunto dei Primi Uomini, erano i Royce a comandare sulla Valle (oggi "di Arryn") col titolo di "Re di Bronzo". Meno spesso invece parlava degli altri suoi fratelli, da quel poco che aveva detto su di loro Sansa aveva appreso che sir Andar era il fratello più anziano di sir Simon ed erede del padre mentre gli altri fratelli erano, o forse era meglio dire "erano stati" sir Robar (che, col nome di "Robar il rosso", era stato nella guardia personale di re Renly Baratheon per poi essere ucciso dopo la sua morte dal Cavaliere di Fiori) e sir Waymar (che era caduto oltre la Barriera al servizio dei Guardiani della Notte).
Simon parlava poco di loro e con grandissimo dolore.
Aveva anche un paio di sorelle ma parlava poco anche di loro perchè la più grande di loro aveva ormai sposato e la seconda viveva a Pietra di Rune e non la vedeva spesso, tuttavia le amava profondamente anche in memoria dei fratelli scomparsi.
Dietro sir Simon e suo padre veniva Nestor Royce, capo di un ramo cadetto della famiglia che fungeva da castellano della fortezza nota come Porte della Luna (alla base della montagna di Nido dell'Aquila). Evidentemente era salito col resto della famiglia. Dietro di lui venivano gli alfieri con lo stendardo della casata: lo scudo color ruggine con le rune. Al loro passaggio il gruppo scandì il motto della casata: "Noi ricordiamo".
Sansa pensò che il suo cavaliere era bellissimo mentre diceva fieramente quelle parole, nella sua splendente armatura.
Da dentro i saloni di Nido dell'Aquila venne incontro ai Royce la snella e giovane figura di lord Lyn Corbray. Non era là in rappresentanza di tutta la sua casata, poiché suo fratello maggiore e signore della famiglia non simpatizzava per i "lord dichiaranti". Aveva con se solo un paggio singolo che recava le insegne della sua famiglia: un'insegna bianca con il disegno di tre corvi neri recanti tra gli artigli altrettanti cuori rossi. Lord Corbray si trovava nella fortezza perchè era sempre stato molto vicino a lady Lysa Arryn, alla quale si era anche proposto come marito prima dell'arrivo di Ditocorto.
"Non è amore" gli aveva detto sir Simon sdegnato "Tutti sanno che i Corbray sono poveri, è solo un tentativo di far risalire le sorti della casata".
Sia come sia, Royce e Corbray si diressero insieme verso l'interno del castello. Dietro venivano gli uomini di casa Waynwood, guidati da una donna con i capelli grigi e qualche ruga che le amiche di Sansa dissero essere lady Anya. I suoi alfieri portavano la bandiera verde col simbolo della ruota nera spezzata ma rimasero silenziosi quando venne il momento del loro passaggio.
Alle loro spalle c'erano i membri di casa Hunter, guidati a lord Gilwood, che aveva folti baffi i quali non riuscivano a coprire il naso e le guance rubiconde. Il loro stendardo era marrone con cinque frecce d'argento. Anche loro rimasero silenziosi al passaggio.
La quarta compagine era costituita da casa Redfort, in testa alla quale c'era un uomo basso e con una barba ben curata che poteva essere solo lord Horton, il cui figlio più giovane era anche il marito della sorella più anziana di sir Simon. Il loro vessillo era un castello rosso su uno sfondo bianco ma bordato anch'esso di rosso. Al loro passaggio si udirono le parole "Forti come la pietra".
Il quinto gruppo recava le insegne di casa Belmore: l'insegna viola con le sei campagne d'argento. Una delle bandiera era portata direttamente dal capo del gruppo, lord Benedar, un uomo grasso con una barba rossa. I suoi uomini rimasero silenziosi al passaggio.
L'ultimo gruppo era composto dagli uomini di casa Templeton, guidati da sir Symond, con occhi azzurri ed una fiera barba nera. Avevano l'insegna nera con sopra la grande X dorata al cui interno vi erano le sette stelle simboleggianti i Sette Dei. Anche loro rimasero silenziosi.
Eccoli, pensò Sansa, i cosiddetti "lord dichiaranti" erano tutti arrivati.
Sir Simon l'aveva avvisata di quell'atto, anche se all'inizio lei era stata più interessata a fargli tenere la bocca occupata con baci e parole dolci. Tuttavia poi aveva intuito che quel fatto era molto importante e la Sansa degna figlia di casa Stark aveva preso il sopravvento sulla Sansa innamorata.
Anche se era davvero molto bello poter ammettere con se stessi di essere innamorati, pensò.
I sei lord (anzi, cinque lord ed una lady, senza contare Lyn Corbray) erano probabilmente i più potenti della Valle dopo gli Arryn stessi ed avevano dato prova di poter mobilitare in totale circa ventimila uomini, praticamente un vero e proprio esercito. Avevano scritto a sua zia Lysa Arryn esprimendo i loro dubbi sul suo consorte.
Avevano dei dubbi su Ditocorto e questo faceva venire un brivido sulla schiena di Sansa: la sua copertura e la sua sicurezza dipendevano da lui. Cosa sarebbe successo se la sua posizione si fosse fatta più incerta? Inoltre, aldilà di protezione e sicurezza, c'era anche la felicità di Sansa e quella dipendeva da casa Royce: cosa sarebbe successo se fosse entrata in contrasto diretto con Ditocorto?
"Andiamo a sentire cosa hanno da dire" disse una delle amiche di Sansa.
"Possiamo?" chiese un'altra.
"Ma certo, lady Arryn ha insistito affinché fosse un udienza pubblica. Dicono che non si fidi molto dei lord dichiaranti" fece la terza.
Ancora intrighi e sospetti, pensò Sansa cupamente.
Si incamminò insieme alle altre verso la sala del trono della fortezza, insieme ad un gran numero di paggi, maggiordomi ed altri nobili. Alla fine la sala fu stracolma fino all'inverosimile, tutti a fissare i lord dichiaranti in piedi davanti al trono dove sedeva algidamente sua zia Lysa, mentre i paggi gli passavano fettine di formaggio ed acqua fresca.
L'ospitalità era suggellata, adesso nessuno poteva alzare mano su nessuno. Anche se questo non aveva impedito ai Frey di uccidere Robb, pensò Sansa.
Alla fine lei ruppe il silenzio:
"Vi ho accolti nella mia casa come ospiti".
"E di questo ti ringraziamo" disse Yohn Royce.
Sansa sapeva cosa avrebbe detto sir Simon (a proposito, dov'era? La giovane Stark non lo vedeva): "Mio padre è il loro capo e quindi deve parlare per primo".
"Allora perchè osate parlare contro mio marito?" tuonò lady Lysa.
"Mia signora" continuò Yohn il bronzeo "Tuo marito non è un uomo della Valle e ..."
"Nemmeno io lo ero" lo interruppe lady Lysa "Io sono nata come una Tully di Delta delle Acque".
"E' vero" continuò il padre di sir Simon "Ma avete sposato Jon Arryn e siete divenuta signora di queste terre mentre il vostro attuale marito lord Baelish è stato nominato da Approdo del Re come signore di Harrenhall e lord protettore delle Terre dei Fiumi".
"Mia signora" disse Anya Waynwood "Lord Baelish ha preso il posto di casa Tully come signori delle Terre dei Fiumi".
"Lady Anya" fece la zia di Sansa "Non riuscirete a mettermi contro mio marito cosi facilmente. Ha preso il posto di casa Tully, è vero, ma è avvenuto per ordine del re".
"Un re bambino, forse figlio di un incesto, talmente crudele che il suo stesso popolo voleva ucciderlo. Un re che ha ordinato ai Frey ed ai Bolton di uccidere i tuoi stessi nipoti, come Robb Stark!" tuonò lord Royce.
"Robb Stark si era autoproclamato Re del Nord contro ogni legge!" urlò lady Lysa.
Un fremito percorse la sala e Sansa rabbrividì: sir Simon le aveva detto che i lord dichiaranti erano stati la forza principale che aveva spinto affinché la Valle sostenesse Robb come re.
Dov'era sir Simon? Aveva bisogno di lui.
"Avremmo potuto avere un sovrano degno di questo nome se avessimo combattuto insieme al Nord ed alla Terra dei Fiumi" continuò lord Royce.
"Quello che è successo è successo. Spiegatemi cosa centra mio marito" disse lady Lysa.
"Egli è lord protettore della Terra dei Fiumi ed è vostro consorte, nel caso vi accadesse qualcosa sarebbe il reggente della Valle fino alla maturità di vostro figlio. E' troppo potere per un uomo solo" esordì lord Hunter.
"Io sto benissimo e nessuna legge impedisce ad un nobile di avere vari titoli in varie terre" continuò lady Lysa.
"Non vi interessano nemmeno le storie sul comportamento di vostro marito ad Approdo del Re? Tutti gli intrighi ed i sotterfugi ..." continuò lord Hunter.
"Appunto: storie. Mio marito si è fatto strada nella vita e questo ovviamente gli è valso dei nemici".
Sansa trovò tra la folla il volto che cercava: era splendido nella sua armatura di bronzo ed il suo volto fiero era fisso sulla scena. La giovane Stark venne travolta dal desiderio di correre da lui e di stringerlo forte ma sapeva di non poterlo fare davanti a tutti; aveva un grande bisogno che lui le dicesse che sarebbe andato tutto bene.
Improvvisamente, mosso dal fato, il volto di lui si girò esattamente fino al punto nel quale lei si trovava e, donandole un senso di calore e gioia, le sorrise.
Lei sorrise di rimando.
Il mondo sorrise di rimando alla giovane Sansa innamorata.
Tuttavia Sansa Stark, figlia di Grande Inverno, sapeva che qualcos'altro stava avvenendo al quale doveva la massima attenzione: la politica in quel momento non poteva essere messa in secondo piano, sopratutto perchè sir Simon era coinvolto.
"Cosa volete da lord Baelish? Non divorzierò certo da lui" disse lady Lysa.
"Non chiediamo questo" riprese lord Royce "Ma ciò che chiediamo è la vostra parola che egli non avrà cariche politiche all'interno della Valle e che, in caso di nomina di un reggente o di un tutore per vostro figlio, quella persona non sia lui".
Lady Lysa ridacchiò: "E chi dovrebbe essere? Voi forse?".
"Un uomo della Valle" ribatté lord Royce.
"Uno dei lord dichiaranti?" continuò lady Lysa.
"Uno qualsiasi dei lord della Valle" fece serio lord Royce.
"Voi vivete a Pietra di Rune, molto lontano da qui. Non conoscente Nido dell'Aquila" fece la zia di Sansa.
"E' vero" ribatté Yohn il bronzeo "Ma mio figlio sir Simon vive stabilmente qui, è il cavalier servente della figlia naturale di vostro marito".
Un brusio si sparse per la sala, tutti gli occhi si fissarono su sir Simon che si erse ancora più fiero nella sua armatura runica. Sansa era cosi orgogliosa di lui che sentì quasi il cuore scoppiargli in petto.
Un secondo brusio si levò dall'altra parte della sala e, incredibilmente, lady Lysa gli dedicò attenzione; una persona le sussurrò all'orecchio e lei annunciò: "Voglio dare la parola a sir Lawrence Lynderly".
Sansa si raggelò: un Lynderly, la casata della promessa di sir Simon. Perché volevano parlare proprio in quel momento?
Un cavaliere si fece avanti, portava sulla cotta di maglia un fratino molto elegante nero con il serpente verde della sua famiglia. Una delle sue amiche disse all'orecchio di Sansa: "Quello è il figlio del fratello di lord Jon Lynderly, signore della Foresta del Serpente e capo della casata".
Il cavaliere parlò: "Cosa intende lord Royce alludendo a suo figlio? Intende forse dire che la persona che merita il ruolo di reggente o di tutore è lui? Oppure che egli è ben informato su Nido dell'Aquila per via di quello che gli dice suo figlio?"
Lord Yohn fece: "Io dico semplicemente che sono a conoscenza delle dinamiche di questo luogo tramite una persona di mia fiducia".
"Fiducia?" ribatté sir Lawrence "Già una volta pagaste lo scotto per la fiducia mal riposta nella vostra progenie".
La sala si riempì di un nuovo brusio: tutti si meravigliarono della spudoratezza del cavaliere Lynderly, al cui fianco si ergeva (lo notò solo allora) l'algida e triste bellezza di lady Sophia. Sansa ebbe la certezza che sir Simon lo avrebbe sfidato a duello.
Invece il suo cavalier servente rimase impassibile ... e quello che Sansa vide sulla sua faccia era forse senso di colpa?
"Quella faccenda è chiusa" rispose lord Royce "Avete davvero così poco da dire contro le mie affermazioni che dovete colpire una vecchia storia di mio figlio? Faccio casa Lynderly più onorevole di cosi. Io dico che la Valle avrebbe dovuto unirsi al Nord ed alla Terra dei Fiumi sotto il vessillo del Re del Nord e molti erano d'accordo con me. Lady Lysa non ha voluto ed io mi sono arreso alla sua parola, come ogni vassallo dovrebbe fare. Oggi sono qui per dire che un uomo della Valle e solo un uomo della Valle debba essere il reggente in caso accadesse qualcosa alla nostra signora e che solo un altro uomo della Valle debba essere il tutore del nostro erede. Non voglio per me queste cariche, non sono affamato di gloria. Ma sono un patriota e voglio che solo un nostro conterraneo possa ricoprire questi due importanti ruoli perchè non intendo lasciare il destino della mia terra in mano allo straniero".
Le frasi di lord Royce rimbombarono nell'aria e nessun osò parlare, persino lady Lysa era colpita, evidentemente quelle frasi avevano fatto breccia nel cuore della maggior parte dei presenti.
Lady Sophia sussurrò qualcosa nell'orecchio di sir Lawrance e egli riprese la parola: "La condotta di vostro figlio ..." ma venne interrotto.
"Non siamo qui per discutere di questo, siamo qui per ..." disse lady Waynwood ma venne interrotta a sua volta.
"Siamo qui per agire!" urlò Lyn Corbray sguainando la sala e facendo cessare il brusio in un lampo "Non permetterò che venga insultato il figlio del capo di questa delegazione".
"Sei impazzito?" urlò lord Hunter "Siamo ospiti!".
"Posa subito quella spada" disse lord Redfort "Devi essere impazzito"
"Pazzia? No, onore" disse il giovane Corbray avanzando verso sir Lawrence.
Immediatamente sir Simon si lanciò in avanti, mentre tutti sembravano paralizzati dallo stupore, ed afferrò Lyn placcandolo. Subito suo padre gli diede manforte.
"Non sei migliore di quel viscido di Ditocorto!" urlava Corbray a sir Lawrance.
"Vieni a dirmelo in faccia se osi!" rispondeva l'altro.
"Questo è oltraggioso!" urlò lady Lysa.
Nella sala si alternarono brusio e silenzio a ripetizione, sir Lawrence aveva messo la sua mano sull'elsa della spada, lady Sophia si era stretta a lui, molti cavalieri si erano posti tra i due litiganti per dividerli.
"Mia signora!" urlò lord Royce più in alto di tutti "Ti chiediamo perdono, non immaginavo che ..."
"Lo ha detto questo stupido di un Corbray: sei tu il capo della delegazione. Sono questi i tuoi gregari? Gente che sfodera le armi in mia presenza dopo aver suggellato le leggi dell'ospitalità?" urlò lady Lysa.
"Mia signora imploro il tuo perdono"
"Implorare non servirà a niente. Come intendi fare ammenda?".
La situazione si era calmata, Lyn Corbray era stato disarmato e spintonato fuori dalla sala, sir Lawrence stava venendo confortato da altri cavaliere che tentavano di sedere la sua rabbia.
"Io ..." disse lord Royce "Io ritirerò la delegazione dei lord dichiaranti e prometto che non riprenderò l'argomento per un intero anno, in nessuna sede".
Sansa sapeva abbastanza di politica per rendersi conto di quando uno veniva sconfitto.
I Royce avevano perso mentre i Lynderly avevano ricevuto la simpatia di tutta la corte per l'affronto subito, per non parlare della vittoria di Ditocorto.
Non seppe perchè ma Sansa ebbe un brivido dietro la schiena.

Harrenhall era immersa nel buio quando lord Baelish, lord protettore delle Terre dei Fiumi e marito di lady Lysa, ricevette il corvo messaggero, lo lesse e poi ordinò del vino speziato per festeggiare.
"Bravo lord Corbray" disse "Ha fatto esattamente come gli avevo detto: è stato un ottimo acquisto. Bravi anche i miei Lynderly, sapevo che sarebbero stati ottimi alleati da lasciare nella Valle. E adesso che i lord ribelli sono sistemati per almeno un anno è davvero ora di ricominciare ad occuparmi della mia bambina".
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones / Vai alla pagina dell'autore: Ombra1983