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Autore: Becky_99    01/02/2015    1 recensioni
Un ragazzo dagli occhi grigi.
Una ragazza dai capelli color del grano.
Un treno che parte da Londra con direzione la Scozia.
Una sciarpa rossa.
A metà dicembre due ragazzi si incontrano per caso e scoprono che non era affatto un caso...
[Dedicata a Erika, che è la mia socia e questo basta... E al povero gatto di Giulia...]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jemma Simmons
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Nota: vi consiglio di leggere la storia con "Goodbye England" di Laura Marling ome sottofondo.
 


Goodbye England
 

Il cielo era occupato da milioni di nuvole scure che minacciavano pioggia. Il sole era al sicuro coperto dai cumulonembi, come la maggior parte delle persone, rintanate in casa, strette intorno al camino a scaldare le mani fredde e i cuori gelati da quella tipica giornata di metà dicembre, che differiva dalle altre solo per la mancanza della neve, che quella mattina aveva deciso di riposare e di non cadere incessante come aveva fatto nelle ultime due settimane.
Il vento soffiava forte da Nord-Ovest, come continuavano a ripetere i bollettini metereologici delle sette di mattina. Scompigliava i capelli dei ragazzi che andavano a scuola, alzava le gonne delle signore con le buste della spesa dirette a casa, spandeva il fumo che saliva dai comignoli in scomposti sbuffi nell'aria, si infiltrava nelle dimore passando per le finestre scordate aperte, sotto le porte senza para spifferi, e attraverso i vetri legati all'intelaiatura da così poco stucco che ad ogni raffica rischiavano di cedere e infrangersi in mille pezzi.
Solo due ragazzi erano abbastanza coraggiosi da avventurarsi per un sentiero ripido appena fuori da un paesino Scozzese. O abbastanza folli. La linea tra le due è molto sottile...
You were so smart then in your jacket and coat,
My softest red scarf was warming you throat;

Jemma fissava il ragazzo distante da lei una manciata di passi. Indossava una giacca lunga dai bottoni grandi e piatti, le mani affondate nelle tasche leggermente larghe, il cappello calcato sulle orecchie e il naso coperto dalla sciarpa che gli avvolgeva il collo. La sua sciarpa. Rossa e comoda, comprata all'ultimo momento, prima di saltare sul treno scuro e cigolante che da Londra, che era diventata casa sua da un paio di anni, l'avrebbe riportata a Nord, nell'adorabile e minuscolo paesino in cui ancora vivevano i suoi genitori. 
Era stato su quel treno, preso in una tipica nebbiosa e piovosa mattinata londinese, che aveva incontrato per la prima, ed era convinta anche ultima, volta, quel ragazzo dagli occhi grigi come le nuvole che li sovrastavano e in equal modo affascinanti. 
Avevano condiviso il vagone, lo spazio bagagli, il sedile, la conversazione, durata tutto il viaggio, ma ora, uno di fronte all'altra, su una strada sterrata sconosciuta alla maggior parte dei viaggiatori, sentivano di avere in comune molto più di una sciarpa prestata.
Winter was on us, at the end of my nose,
But I'll never love England more than when covered in snow
;

Tanto per cominciare una passione taciuta, quasi infantile, per la neve.
Odiata da tanti perché causa di catastrofi, Jemma e Leo si erano scoperti entrambi nella categoria di persone che la amano, insieme a tutti i bambini inglesi che pregano continuamente che ne cada abbastanza da chiudere le scuole. Ma i due giovani adoravano il senso filosofico, non pratico, dei fiocchi tutti diversi che cadono dal cielo e si esibiscono in una danza mai uguale e composta da piroette e passi leggiadri degni di una ballerina.
Stavano parlando di neve quando il treno si era fermato, avevano recuerato le valigie ed erano scesi, ritrovandosi in piedi nel mezzo di una banchina particolarmente affollata. In quel momento, mentre milioni di persone camminavano intorno a loro, cercando di evitarli e di non urtare i bagagli posati a terra, Leo, sentendo la risata di quella ragazza dai capelli color del grano incontrata per caso, non poteva che pensare di essere stato oltremodo fortunato ad averla trovata.
Si ritrovò con la sciarpa di Jemma stretta intorno al collo appena usciti dalla stazione. La ragazza gliela aveva allungata sorridendo quando l'avevo visto rabbrividire e affondare il viso nel colletto della giacca. Poi si erano salutati affettuosamente, come due amici di vecchia data che si rincontrano dopo tanto tempo, e si erano allontanati in due direzioni diverse.
Jemma non si sarebbe mai aspettata di rivedere di nuovo Leo. O la sua sciarpa rossa.
You were so smart then, in your jacket and coat,
My softest red scarf was, warming your throat;

Il destino aveva deciso diversamente. Li aveva riportati davanti, vicini, così tanto che se avessero allungato le braccia, le loro mani avrebbero potuto stringersi senza problemi. Invece continuavano a fissarsi, la sciarpa che svolazzava nell'aria, i capelli biondi sciolti e intrecciati, occhi negli occhi.
Nessuno dei due immaginava si sarebbero ritrovati, eppure si stavano guardando. Non si guardavano anzi, si leggevano a vicenda. Ed era pazzesco come due persone così riservate avessero deciso di permettere ad un altro essere umano conosciuto da poco, di vedere cosa c'era nellapropria anima. Si stavano conoscendo velocemente, stavano imparando tutto l'uno dell'altra, e si stupirono, ma forse neanche tanto, di scoprire che la pensavano allo stesso modo su tante di quelle cose che entrambi si chiesero perché non si fossero incontrati prima.
Fu Leo il primo a muoversi. Si spostò in avanti, si sfilò la sciarpa e la posò tra le mani di Jemma, stringendole tra le sue. La guardò negli occhi, le sorrise e si voltò. Mentre camminava giù per il sentiero scosceso, la ragazza non potè che guardare la sciarpa rossa e sorridere a sua volta, alzando lo sguardo sulle spalle del giovane che scomparivano lentamente.
Non un addio. Un arrivederci, alla prossima neve.
Winter will leave us, left the end of my nose,
So goodbye old England, 'till next year snow...





Angolinoinoino dell'autrice:
Questa storiella è uscita per caso, perché avrei dovuto scrivere un testo di analisi profondo e riflettuto sul Cantico delle Creature, di S. Francesco, invece io ho scritto questa cosa qui... 
Solo una storia ispirata alla canzone Goodbye England, che vi consiglio vivamente, per un attimo di pace, tra questi due tonti, che si amano e ancora non l'hanno capito... O meglio, l'hanno capito, ma non risolvono nulla...
Dedicata a quella pazza di Erika perché... Perché si. E ormai, se c'è ancora un'anima che legge le mie storie, lo sa, neanche sto qui a farle pubblicità perché dovete leggere tutto quello che scrive e basta, ne vale la pena...
Se lasciaste una recensione fareste felice un'autrice, e contribuireste a renderla una persona normale (non contateci troppo...)

La ragazza con la sciarpa Rossa
  
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