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Autore: MissDeppDixon    01/02/2015    1 recensioni
Liverpool 1957
John Lennon, un ragazzo di 17 anni e Paul McCartney di 15 si incontrano per caso durante una calda serata, John con il suo fare da "falso galante" ha fatto sorridere per la prima volta dopo tanto tempo Paul, e quel giorno non sarà dimenticato da nessuno dei due
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: George Harrison, John Lennon, Nuovo personaggio, Paul McCartney, Ringo Starr
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Two of us

Capitolo 4

 

-John, su svegliati...hai dormito per più di nove ore, ti bastano credo-una voce, forse la solita, chiamava il suo nome. Quando però aprì gli occhi se ne ritrovò due azzurri davanti. Guardò la ragazza e poi la stanza attorno, non era casa di Mimi, aveva dormito con Heather? Riportò lo sguardo smarrito sulla ragazza

-Buongiorno-disse lei sorridendo

-Cosa ci faccio qui?-chiese invece John senza rispondere

-Bhe, ti ci ho portato io. Di solito qui ci vengo quando devo studiare o in vacanza, è un'altra casa che i miei hanno, ma la uso io-

-Bene, ma perchè sono qui?-la ragazza rimase un po' confusa, poi si spiegò

-Ieri, dopo aver suonato, sono venuta a congratularmi, ma tu non eri felice. Hai iniziato a bere come un matto e volevi scappare per rincorrere non so chi, non ho capito cosa volessi fare. Allora ti ho portato qui così potevi stare fuori dai guai-finì lei aspettandosi un "grazie" o magari un semplice sorriso

-Perchè non mi hai portato da mia zia?-chiese furioso John-chi ti ha detto che volessi venire qua-

Heather lo guardò stupita

-Bhe, pensavo che ti sarebbe piaciuto-

-No, se volevo andare fuori è perchè dovevo fermare una persona e parlargli-lei s'incupì

-Io ti porto da me e tu non mi risparmi nemmeno un grazie. Ti ho tolto da guai certi John, non potevo riportarti da tua zia in quelle condizioni. Ragiona, cosa avrebbe fatto se ti vedeva ubriaco fradicio e mezzo matto?-

-Non...lo so-rispose lui abbassando la testa, lei gli si avvicinò e gli accarezzò il viso

-Su John, sei qui con me, non ti basto?-lui la guardò, per un secondo avrebbe voluto rispondere "no", ma poi sorrise. Heather si stese accanto e lui la abbracciò. Doveva dimenticarsi di Paul, era un segno del destino quello che era successo la sera prima, la sua vita era destinata a Heather, non ad un ragazzo, ma come faceva a dimenticarlo?

 

Passò l'intera giornata con Heather, la portò in spiaggia e stettero lì fino alla sera.
Camminarono lungo la riva, mano nella mano, John si sentiva finalmente bene; anche se non capiva se era la sua testa a creargli quelle sensazioni, ma in realtà il cuore non le provava, e magari le vere emozioni erano dirette a qualcun'altro; ma non gli interessava, bastava seguire la testa e tutto andava per il meglio.

Dopo una lunga passeggiata si sedettero sulla sabbia e guardarono il tramonto

-E' davvero bello-disse lei con occhi sognanti

-Proprio come te-rispose lui guardandola, lei si girò e gli accarezzò la testa

-John, sei così dolce-lui sorrise sentendo quelle parole, finalmente la felicità. Ma...sentiva che non era ancora convinto, eppure stava con una delle ragazze più belle di Liverpool, la ragazza che lui amava da sempre. Ma perchè non riusciva a sorridere vermanete? Perchè fingeva tutto? A volte nemmeno lui se ne accorgeva. Voleva solo capire cosa gli era successo. Così, mentre erano distesi sulla sabbia abbracciati lui ritornò al primo incontro con Paul, cosa aveva provato?

Una sensazione strana, un misto tra felicità e..dolcezza, per la prima volta John si sentì dolce nei confronti di un ragazzino più piccolo

Poi pensò a quello che provò quando suonarono insieme, cosa sentiva in quel momento?

Felicità

Poi ricordò l'ultima volta che vide Paul, mentre metteva a posto la sua chitarra e una lacrima, che sicuramente non fu l'unica, gli bagnò la mano. Cosa aveva provato invece il quel momento?

Non felicità questo era sicuro, ma allora cosa?

Dolore

Cosa provava ora, mentre pensava a lui con una ragazza tra le braccia?

Non lo sapeva. Era questo il problema. Ma deciso a non parlare e pensare più a lui, gli disse addio mentalmente.

Arrivata la sera John accompagnò Heather a casa e si avviò verso quella di zia Mimi
Cercò di non pensare più a nulla, doveva svuotare la mente, rilassarsi. Ma non ci riuscì, tutte le barriere create da lui per proteggersi da Paul si distrussero quando passò davanti casa sua: una voce soave proveniva da una delle finestre aperte, il suono della chitarra, la sua chitarra e sopratutto la sua voce. Scrollò la testa e continuò a camminare, aveva fatto una promessa a se stesso, niente più Paul

Arrivò a casa, ma, appena aprì la porta, una voce fin troppo familiare lo assalì

-JOHN WISTON LENNON, DOVE SEI STATO?!-

ti pareva, ci mancava solo lei pensò John sbuffando

-UFFA, MIMI!-urlò lui di rimando entrando in cuicina

Il viso della zia era rosso di rabbia e il posacenere era pieno di sigarette, aveva fumato più di John

-Spiega-John obbedì

-Dopo che la festa è finita sono andato a dormire da un amico e la mattima dopo fino ad ora sono uscito con una ragazza, qualche problema se mi faccio una vita?-

Mimi lo squadrò dalla testa ai piedi

-Da chi sei stato?-

-Non lo conosci-tagliò corto John

-Oh beh, tanto sono tutti uguali-rispose lei accendendosi una sigaretta, John fece per alzarsi ma la voce di Mimi lo fece tornare a posto

-Dove credi di andare?! Non pensare di svignartela così...puzzi di alcool, hai bevuto?-

-Tu puzzi di fumo, hai fumato?-Mimi lo fulminò con lo sguardo, lui sorrise-posso andare in stanza adesso?-

-No, per due settimane non uscirai-

-Tanto sai che lo farò lo stesso-disse John con un sbuffo

-Fallo e ti vendo la chitarra-spalancò gli occhi

-Non puoi farlo-

-Oh si che posso-

-Non ci provare o non mi rivedrai più in questa casa-

-Un problema in meno-

John fece per alzarsi ma la voce della zia lo bloccò sulla soglia della porta

-E' venuto un ragazzino che ti cercava stramattina-

La sua mente iniziò a vacillare e a fantasicare su chi poteva essere, conosceva un sacco di persone, non poteva e non doveva essere proprio lui

-Cosa voleva?-

-Ti cercava, mi ha detto che era urgente, ci è rimasto un po' male quando gli ho detto che non c'eri. Mi pare si chiamasse...-ma John non le fece finire la frase

-Non voglio sapere il nome-

-Come vuoi, era un ragazzo piuttosto gentile, e anche molto carino, non sembrava amico tuo-

-Non lo è-cercò di salire al piano di sopra, ma la voce della zia lo fermò ancora

-Bhe, dal modo in cui mi parlava di te, credo che ti conosca abbastanza bene-John si mantenne al muro

-Perchè parlava di me?-

-L'ho invitato dentro, e...la smetti di darmi le spalle?-

-E? Continua-la zia sosprirò e poi riprese il discorso

-Mi ha detto che voleva scusarsi per ieri sera, a quanto pare avete suonato insieme in un locale. Ha detto che era stato scortese con te e che voleva rimediare stamattina ma visto che non c'eri che preferiva andarsene. Lo accompagnai alla porta e gli chiesi se voleva tornare il giorno dopo, perchè ti avrebbe trovato di sicuro-

Il cuore di John batteva all'impazzata, la mente vagava ripensando a lui, ai suoi sorrisi e ai suoi occhi. Le mani iniziarono a sudare

-Cosa ha detto? Tornerà?-

-No, mi ha detto che era meglio dimenticare tutto-

John non ce la faceva più, corse in camera sua e si chiuse a chiave; aprì la finestra e iniziò a fumare

Anche Paul era d'accordo, doveva dimenticarselo allora. Ma perchè non gli sembrava facile? Perchè non diceva semplicemente addio a Paul e non ne parlava più? Non lo sapeva nemmeno lui. Buttò via la sigaretta e chiuse la finestra; si mise sul letto e prese la chitarra. Iniziò a suonare pezzi inventati al momento, in realtà la sua testa era altrove.

Passo una mezz'oretta e John si stancò, posò lo strumento e si infilò nel letto, ma non voleva chiudere gli occhi. Sapeva che ne sarebbero apparsi due grandi e color nocciola nei suoi sogni.

Rimase sveglio per un po' di tempo sforzandosi di pensare a Heather, ma la stanchezza vinse su di lui, e così si addormentò

Quella notte, un sogno ben diverso, quasi un desiderio, occupò la sua mente.

 

Spazio autrice____
Scusate il ritardo, ma, il capitolo è stato difficile da fare. E' venuto lo stesso una schifezza.
Perfetto, adesso andrò a darmi di testa al muro :D
Parlando della storia, John si è finalmente deciso a dire ciao ciao al piccolo Paul, anche se a me non sembra tanto sicuro di sè
Nel prossimo capitolo succederanno molte cose, credo sarà molto più lungo degli altri e quindi più difficile da scrivere, ho un sacco di idee in testa
Ringrazio come sempre i lettori silenziosi e coloro che mi recensiscono i capitolo, grazie a tutti :*
Adesso mi dileguo ahaha
Ciaoo :D
Cristina

  
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