Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: naley3gwain46    01/02/2015    1 recensioni
Gendrya aka AryaxGendry La storia è ambientata 6/7 anni dopo gli avvenimenti del trono di spade quindi in un ipotetico futuro..niente è spoiler è tutto inventato da me...i riferimenti al passato dei due sono nei libri ma sono stati saltati nella serie tv.. Arya torna da Bravos e sbarca a Westeros con una missione, durante la sua missione si imbatte in qualcuno che viene dal suo passato un passato che credeva perduto per sempre.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arya Stark, Gendry Waters
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella frase lo colpì,l’aveva già sentita.
Ma dove e da chi era qualcosa di importante, c’era qualcosa di familiare in quella ragazza ora, qualcosa era cambiato.
Gendry si concentro su di lei, e finalmente iniziò a notare che il colore dei suoi capelli era cambiato cosi come il suo viso, le lentiggini erano sparite e anche gli occhi verdi.
Il loro posto era stato reso da capelli neri come la notte ondeggiavano nel vento e da due enormi occhi grigi come le giornate di nebbia.
In quegli occhi un uomo avrebbe potuto perdersi, senza ritrovare mai più la strada di casa.
Lui conosceva quegli occhi, conosceva quel viso.
Ma non era possibile, ripeteva a se stesso, forse stava delirando forse aveva perso troppo sangue, la ferita era profonda e gli girava la testa.
Ma lei non poteva essere viva, lei era morta, il suo viso era cambiato come aveva fatto?
Aveva perso troppo sangue, non ce la faceva a reggersi in piedi, si accasciò a terra e l’ultima cosa che vide prima di perdere i sensi, fu quella ragazza che si gettava nella mischia di frecce e poi fu tutto il buio e non vide più nulla.
Si risveglio su un giaciglio di paglia, in quella che sembrava una vecchia stalla abbandonata,non sapeva come ci fosse arrivato e neanche per quanto tempo fosse stato privo di sensi.
Era solo.
 I ricordi lo colpirono in pieno e lo stordirono come un fulmine.
Forse aveva solo sognato, si disse, poi il dolore alla spalla gli ricordo che era stato tutto vero, era fasciata e disinfettata la ferita era stata cauterizzata.
Layla era una sorta di maga o cosa? Aveva rubato quell’arma a qualcuno? Che diavolo voleva da lui e come faceva a sapere chi era? Ma soprattutto dove era finita ?
Tutte domande senza risposta.
Per un attimo aveva creduto di aver visto in lei qualcuno che aveva perso, ma quella persona era morta semplicemente non era possibile.
Un rumore alle sue spalle lo mise in allarme, prese un vecchio secchio vicino a lui e se lo portò sulla testa pronto a lanciarlo.
 -Vuoi uccidermi con quello?- disse lei ridendo divertita.
-Sei proprio una stupida testa di toro- concluse facendogli la linguaccia.
Gendry era sempre più sorpreso, dov’era finita quella ragazza tutta  sorrisi e gentilezze.
Notò che si era cambiata, ora portava i capelli corvini legati in una treccia, una casacca azzurra, un paio di pantaloni in pelle nera e due stivali da uomo.
In quegli abiti era evidente si sentiva a suo agio.
Gendry si perse a guardarla,era davvero bella si ritrovò a pensare, anche cosi. vestita da uomo, sicuramente molto di più di quanto lo fosse prima, ma poi si riscosse le somigliava davvero parecchio pensò, anche l’eta sarebbe stata quella giusta.
-Perché mi chiami così?- le chiese
-Come Toro o stupido?- rispose sarcastica.
Anche il caratterino era lo stesso pensò.
- Per via del tuo elmetto no?-continuò lei -Il toro era cosi che ti chiamavano giusto?-
-Chi diavolo sei e come fai a sapere tutte queste cose su di me?Come fai ad avere quella spada?- domandò di nuovo.
-Vediamo so che ti chiami Gendry e che sei un bastardo di Approdo del re e che sei uno stupido e che ancora non hai imparato come si suonano le campane- rise di nuovo.
Gendry stava iniziando a spazientirsi.
-Chi ti ha detto tutte queste cose di me?- domandò e continuò- I tuoi capelli disse, sono cambiati ,e la tua faccia così come i tuoi  occhi sai  mi ricordano quelli di qualcuno che conoscevo ..Come è possibile che stregoneria è mai questa?- concluse sempre più confuso.
-Devi credere nella bugia che racconti, devi essere quella bugia, devi essere nessuno se vuoi che la magia funzioni. – cerco di spiegargli.
-Che diavolo vuol dire?-lui continuava a non capire.
-Che non ci credevo più, non credevo più di essere Layla Stone.
E la colpa è solo tua! Ho infranto un giuramento, ho preso cinque vite quando avrei dovuto prendere solo la tua e invece sto qui a parlarti e tu neanche ci arrivi! Ma L’ho sempre saputo che eri stupido e basta! Vai..Va a farti suonare le campane da qualcuno e lasciami in pace! Vai a trovarti qualche stupida ragazza vestita come un albero di quercia e sposatela! Vattene.. vai.. non posso ucciderti non ci riesco idiota di un toro.- gli urlò contro.
-Non capisco una parola di quello che sta dicendo Milady-  disse lui cercando di farla calmare.
Ma più lei parlava e più nella mente cresceva il pensiero che quella ragazza fosse davvero la ragazzina seccante che si era lasciato alle spalle per tutto questo tempo, la ragazzina che credeva morta.
Lei si avvicinò a lui e lo strattono,lo afferrò per la maglia e portò la sua faccia vicinissima a quella di lui.
Gli occhi di Gendry riflettevano la sua anima, il ghiaccio del nord, mentre quelli di lei rispecchiavano la confusione che c’era nella testa di lui.
-Non so quante volte te lo dovrò ripete ancora..Non  devi chiamarmi Milady- gli ringhiò tra i denti.
La nebbia parve diradarsi all’improvviso.
Ago, le campane, l’albero di quercia, e il fatto che conosceva il suo elmetto a forma di toro erano continue allusioni al loro passato e quella frase poi non aveva più dubbi per quanto fosse impossibile era giunto alla verità.
-Arya.. non è possibile tu sei ..Arya Stark – ripetè incredulo.
-Ci sei arrivato finalmente.-sospiro lei.
-Sei viva.. ma il Mastino..Noi tutti credevamo.. la tua famiglia crede..Jon..-incalzò lui
Arya gli mise una mano sulle labbra per farlo smettere di parlare.
-Nessuno deve sapere che sono viva- disse.
Lui si staccò e continuò –tuo fratello ..oh mio dio Jon!- esclamò come se all’improvviso si fosse ricordato di qualcosa di importante.
Provò ad alzarsi e si esibì in un buffo inchino.
-Ho sempre pensato che fossi un idiota ma questo poi, le supera tutte, che diavolo fai?- gli domandò lei sorpresa.
Quel ragazzo riusciva sempre a stupirla, si abbassò e lo aiutò a rimettersi a  letto.
Lui si scansò da lei come se avesse appena ricevuto una scarica elettrica.
-Tuo fratello è Azor ahai!- disse fissandola incredulo.
-Fratellastro..- scherzò lei con una sorta di amarezza sul volto ma poi tornò seria – Gendry nessuno deve sapere che sono viva!- disse decisa.
Lui si guardò intorno era mezzo nudo la spalla fasciata e indossava solo i pantaloni.
-Se ci trovano così mi uccideranno, mi impiccheranno, oppure..- inizio a blaterare isterico.
-Si ti daranno in pasto a un drago! Vuoi smetterla di preoccuparti? Aria Stark è morta nessuno la sta cercando!- concluse categorica.
-Io ti ho cercato!-Disse all’improvviso.
Lo sguardo basso all’improvviso triste.
-Per tutto questo tempo ho creduto che fossi mort,a per tutto questo tempo mi sono sentito un mostro per averti lasciata andare- confessò.
-Non mi hai lasciata andare,- disse e all’improvviso senti la voglia di abbracciarlo di rassicuralo, da dove venivano quei sentimenti, e quelle sensazioni che cosa gli stava accadendo- siete tutti uguali voi uomini- continuò- credete sempre che l’intero mondo ruoti intorno a voi! Me ne sono andata perché volevo andarmene..- Si fissarono occhi negli occhi.
Arya non riusciva a capire quello che provava. Era la prima volta che sentiva quelle emozioni e anche se era stata a quei livelli di intimità con altri uomini prima, era sempre un mezzo per arrivare a uno scopo, non si era mai sentita cosi.
Non aveva mai provato un desiderio cosi forte verso un uomo come lo stava provando ora.
-Saresti rimasta se fossi venuto con te-le chiese a bruciapelo.
Voleva dire di no, che niente di quello che aveva fatto era dipeso da lui, che lui non aveva mai avuto su di lei alcun potere e mai lo avrebbe avuto, che le sue scelte erano soltanto sue ma non era la verità.
Lui la fissò nei suoi profondi occhi grigi in cerca della verità.
E lei arrossi senza una ragione.
Adesso era diverso, adesso per la prima volta sentiva qualcosa.
E non era in grado di mentirgli, non dopo quello che stava per fare.
Non dopo quello che aveva detto.
Non sarebbe mai riuscita a mentirgli adesso, figuriamoci a ucciderlo.
-Forse- rispose arrossendo e si arrabbiò con se stessa si stava trasformando in sua sorella.
Stava permettendo ad un uomo di decidere della sua vita.
Distolse lo sguardo e aggiunse -non ha importanza ora!-
Ma sapeva che non era mai stato lui a decidere per lei, lei aveva sempre deciso per entrambi.
 E non c’era ragione per cui non lo facesse ancora una volta.
E adesso aveva preso un'altra decisione.
Dolcemente posò una mano sul suo viso.
-Che ..che stai facendo ragazzina?- borbottò lui.
-Non sono più una ragazzina lo sai?-e gli posò un bacio su una guancia.
-Lo vedo- disse lui arrossendo.-Che vuoi fare? Smettila subito!- le ordinò.
Incrociò le sue braccia dietro il collo di lui e salì a cavalcioni su di lui.
E iniziò a ricoprire la sua faccia di piccoli baci.
-Ti prego Arya.. devi smetterla subito.. noi non possiamo tu.. tu sei-cercò di fermarla lui.
-Cosa lo interruppe lei?- guardandolo con uno sguardo languido e sorridendo maliziosa.
-Una Lady? .. sei proprio uno stupido!- concluse.
E coprì le labbra di lui con quelle le sue.
Gendry si arrese e rispose a quel bacio con tutto se stesso.
Lei era sempre stata importante per lui.
E adesso l’affetto che aveva provato per quella ragazzina sputasentenze era diventato qualcos’altro.
Si rese conto che l’amava, come non avrebbe mai amato nessun altro, e che non avrebbe più potuto farne a meno.
E anche se era destinato a non essere corrisposto, anche se il loro era un amore impossibile, anche se quella fosse stata la prima e l’ultima notte insieme in tutta la loro vita, sarebbe valsa ogni momento. 
  
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