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Ricorda la storia  |      
Autore: Wearewhoweare    01/02/2015    0 recensioni
Scrivere una storia d'amore, e scrivere dell'amore sono due cose diverse.
Louis deve ringraziare Harry per averglielo fatto capire.
Bisogna amare nel miglior modo possibile, il nostro. Per quanto schifoso possa essere.
Larry |
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Piccole note: le parti in corsivo è il passato però narrato al presente, tranquille capirete.

 




Se mi chiedessero quando è stato il momento in cui mi sono innamorato di Harry Styles, probabilmente per come sono fatto io risponderei che non mi sono mai innamorato di lui.
Per mia disgrazia però è successo, ed è incredibile come le cose che desideri non succedano mai, ma quelle che  non ti aspetti sì.
Se vi state chiedendo se ho citato "Amore e altri rimedi" io negherei, perchè direi che odio i film romantici.
Se comunque mi chiedeste un consiglio su quale sia il miglior film romantico non saprei quale scegliere perchè ognuno di essi ha una storia e ognuno di essi rappresentano la mia storia.
E se vi state chiedendo per quale motivo dovrebbero chiedere dei consigli a me sui film romantici io vi rispondere che bhe, lavoro da Veco. 
Per le persone che non sanno l'esistenza di questa catena di negozi, dico solo una cosa "Uscite di casa e comprate un fottuto film!" fa tanto spot pubblicitario da mandare in onda dopo la fascia orario protetta, ma non mi importa.
Ah, ma stavamo parlando di Harry Styles. Oops. 
Potrei raccontare tutta la storia di come ci siamo incontrati e bla bla bla e vi annoiereste, ma sapete una cosa?
Lo farò, perchè vi voglio male.




Per quanto mi sia difficile ammetterlo ricordo in ogni particolare il giorno in cui mi innamorai di Harold Edward Styles, certo all'epoca non sapevo il suo nome completo ma io lo uso perchè fa tanto figo, e di sicuro all'epoca non mi resi conto di essermi innamorato di lui proprio quel giorno.



Odio la domenica. Non c'è niente di bello la domenica, non c'è lezione, i negozi sono chiusi,e in televisione fanno solo film di merda.
Quindi il mio scazzo quotidiano + la domenica = Louis scazzato versione killer.
Sto continuando a sbuffare da quindici minuti e molto probabilmente sto corroddendo il muro con il mio alito mattutino. Storco le labbra e mi alzo. Prendo il telefono dal comodino e impreco nel vedere due nuovi messaggi.

Da: Zayn sofigosobellosofotomodello
Ti odio.

Alzo un soppracciglio e decido di rispondergli subito

Per : Zayn sofigosobellosofotomodello
Perchè?

Da : Zayn sofigosobellosofotomodello
E' domenica.

Per: Zayn sofigosobellosofotomodello
Ti capisco.


Apro l'altro messaggio e solo a leggere il mittente mi viene da piangere.

Da: Mi viene voglia di ammazzare il capo tutti i giorni
Niall non c'è. Devi coprire il suo turno.


E' domenica, e mi tocca pure lavorare, ci manca che mia madre non mi abbia preparato i pancakes della domenica e siamo a posto.
Scendo le scale e sono sconcertato dal non sentire neanche un fottuto rumore in sottofondo: nè la tv, nè qualche canzone di qualche band di merda, nè le urla.
E questo è strano visto che abito in una casa in cui c'è un alto tasso di ormoni femminili.
Che mi sia alzato troppo presto?
Arrivo in cucina e non vedo mia mamma. Ok decisamente mi sono alzato troppo presto, faccio per tornare in camera ma un biglietto sopra la porta ,che ovviamente prima non avevo visto, attira la mia attenzione:


 
Sono entrata in travaglio.
Scusa per i pancakes.



Penso che qualcuno lassù mi voglia punire. 
Lo so che sei tu Gatto, ti ripeto che non l'ho fatto a posta a investirti.
Mi chiedo da dove l'abbia ereditata tutta quella malignità quel gatto.
Poi mi rendo conto che non avrò i miei pancakes e maledico mia madre per essere entrata in travaglio proprio di domenica, che giorno di merda per far nascere dei figli.




Se mi state catalogando come pezzo di merda perchè ho maledetto mia madre, bhe non siete mai diventati dipendenti di quei cosi, ti fanno perdere la ragione. Ora come ora sono ancora in fase di cura per disintossicarmi.





Devo decisamente comprarmi una macchina per fare i pancakes, esiste?
Penso di si, infondo hanno inventato quella per fare i toast perchè non inventare una per fare i pancakes? 
Se non l'hanno creata, li citerò in causa per razzismo sui pancakes. Vincerei di sicuro.
Salgo le scale e mi dirigo direttamente in bagno, forse un bel bagno mi aiuterà a scordarmi di come questa domenica di merda iniziata di merda continuerà di merda e finirà di merda.

Oltre ad odiare la domenica, odio lavorare di domenica. Tutta colpa di quell'irlandese di merda che il sabato si sbronza con i suoi amichetti e la domenica sta male. La prossima volta che lo vedo a scuola giuro su Dio che gliene dico quattro. 
Camminando per la via principale della fottuta Doncaster, mi accorgo dopo vent'anni di vita che c'è una pasticceria. E quelli che vedo in vetrina sono pancakes.
Entro senza pensarci un secondo, ma alzo lo sguardo sul bancone e non c'è nessuno al banco. 
Che il negozio sia ancora chiuso? Eppure la porta era aperta quindi, "C'è nessuno?" grido.
Ovviamente mi risponde il silenzio, sbuffo un'altra volta, tanto per cambiare, e quando decido che non vale la pena aspettare per dei pancakes neanche fatti da mia madre,  "Scusa, stavo infornando una teglia di muffin" parla una voce che mi sembra di aver già sentito.
Quando alzo lo sguardo mi scappa quasi un urletto da ragazzina perchè, Harry Styles, mister popolare della scuola, è davanti a me con un codino ridicolo e della farina sulla faccia.
Mi accorgo solo in quel momento di averlo squadrato dall'altro al basso per forse cinque minuti, ma non me ne importa più di tanto, infondo madre natura è stata gentile con lui quindi non è colpa mia se lo squadro, la colpa  è di madre natura.
"Volevi entrare per squadrarmi o devi prendere qualcosa?" parla il riccio con la farina sulla guancia, dopo quella'affermazione avrei dovuto assumere un sfumatura rossastra, ma io non sono così, non mi imbarazzo per quei giochetti. La mia reazione inesistente deve aver scombussolato il riccio perchè ora mi sta guardando come se fossi un alieno. 
Probabilmente lo sono.
"Vorrei dei pancakes" infondo è per quello che sono entrato qui dentro e non per commentare le azioni di quel pompato da strapazzo che con solo il suo passaggio milioni di buchi si aprono per lui. Comprese le vagine che anche se sanno che preferisce di gran lunga i maschi, loro si aprono lo stesso per lui.




Non fate quella faccia schifata e non sorprendetevi per la mia conoscenza dei gossip della scuola, quella scuola era peggio di Beutiful! Una volta due fratelli avevano scopato e non sapete che pandemonio successe! Io ovviamente rimasi sempre in disparte con un pacco di popcorn a godermi le scenate di chi aveva perso la verginità con cui. Era esilarante, un po' mi manca devo ammetterlo.



"Sono due e ottanta" mi dice il riccio passandomi il sacchetto di plastica con lo scontrino, trovo ancora ridicolo che il popolare Harry Styles, il finto playboy lavori in una pasticceria, è un fottuto controsenso. Mi scappa una risata al pensiero di Styles con le orecchie da coniglio che impasta i muffin, "Cosa ridi?" chiede scontroso lui, forse capendo che il motivo della mia risata era proprio sè stesso.
"Niente che valga la pena di raccontare" lascio i soldi sul bancone ed esco da quel negozio che aveva reso la mia giornata un po' più allegra. Forse.



Ricordo che  quel giorno il lavoro non era andato poi così male, stavo finendo un racconto ed avevo servito solo due clienti, quindi non mi sarei dovuto lamentare più di tanto visto che avevo avuto la possibilità di scrivere, ma. C'è sempre un ma.



Allora, cosa faccio? Faccio far tradire il ragazzo o lo faccio scappare perchè ha troppa paura di innamorarsi? MMhh, Dio sono così indeciso, mi passo una mano tra i capelli e mi accascio sulla sedia, tra poco dovrò chiudere il negozio e poi correrrò da mia madre a vedere se sono nati i gemellini. Prego per un maschio. Mentre tiro fuori il telefono per chiamare Zayn, il campanello sopra la porta trilla e Dio vorrei uccidere chiunque entrasse, porca eva mancano dieci minuti alla chiusura che cazzo vieni così tardi?
Alzo lo sguardo per vedere chi è entrato ma mi imbatto in una testa riccia che quel giorno avevo già visto. Lui forse sentendosi osservato, alza lo sguardo verso di me e sembra incredibilmente sorpreso, "Che c'è?" gli dico.
"Sei una persecuzione oggi!" esclama lui alzando gli occhi al cielo, "Io?Non direi proprio" rispondo con nonchalance. "Sei rimasto tutto il tempo a ridere sotto i baffi e a lanciarmi sguardi ammiccanti oggi al negozio! Dio avrei voluto prenderti a schiaffi", "Perchè non l'hai fatto?" chiedo io facendo finta che mi interessi davvero la sua risposta, in verità sto continuando a scrivere ma sembra che a lui non gliene importi. 
"Perchè non rovino i bei faccini io" mi blocco nello scrivere e alzo lo sguardo su di lui. Metto su una faccia schifata e continuo a scrivere, Dio questo ragazzo sembra il protagonista di una delle mie storie, arrogante, bello, popolare, forse dovrei assumerlo come attore quando faranno una trasposizione del mio libro.
La mia reazione schifata però sembra divertirlo visto che mi rivolge un sorriso che noto con la coda dell'occhio, e poi si dirige verso gli scaffali.
Ignoro che si sia recato nello scomparto dei film romantici perchè se ci pensassi probabilmente inizierei a fare battute. E non mi sembra assolutamente il caso.
Dopo dieci minuti dovrei chiudere il negozio, ma il riccio è ancora immerso nella scelta del film, e infondo io oggi mi sento ispirato quindi se vuole rimanere ancora un po' che faccia pure. 
Alla fine ho scelto, faccio morire il protagonista. Non era tra le opzioni, ma è proprio questo il bello, sorprendermi da solo.

"Ho scelto, scusa per averti fatto fare tardi" esclama dopo non so quanto il riccio, distolgo lo sguardo dal computer e lo sposto sul riccio, in mano ha "Love Actually" sbuffo alla scelta monotona del film. Quel film fa palesemente schifo. Meglio "V per vendetta" quello si che  è un grande film. Batto il film alla cassa "Sono nove e novanta" quasi mi schifo a imbustarlo , "Buona visione di questo schifossissimo film" gli dico consegnandoli la busta, "Perchè non mi sorprende il tuo disprezzo verso questo film?" sbuffa lui. Sono io quello che sbuffa qua, "Non è che disprezzo questo film in particolare, odio tutti i film d'amore", "Ripeto, perchè questo non mi sorprende?" mi risponde lui alzando un soppraciglio, "Per la mia fama di punk?" gli chiedo io puntando per l'ennesima volta lo sguardo sul mio computer, "Perchè è falsa forse?" lo sento quasi allegro nel parlare con me, cosa che di solito la gente non fa, i tatuaggi non hanno avuto una buona influenza sulla mia vita sociale, "Non ho detto questo" mi alzo dalla sedia e inizio a spegnere le luci del negozio, si è fatto veramente tardi, non posso restare ancora qui. Per uno strano motivo a me sconosciuto, Harry è ancora lì fermo che mi osserva. 
Spenta l'ultima luce e raccolta il mio computer e la mia giacca, apro la porta aspettando che Harry esca, lui mi guarda e poi sbuffa uscendo, ripeto, sono io quello che sbuffa qua. 
Chiudo la porta con due mandate e abbasso la serranda. 
Mi giro e Harry è ancora là. "Bhe.." dice lui. Io non rispondo.
Sbuffa alla mia mancata risposta e alza gli occhi al cielo. "Buonanotte Louis che odia i film romantici Tomlinson" si inaccammina verso la strada opposta alla mia e lo vedo entrare dentro una macchina e partire e solo in quel momento che mi accorgo che mi ha chiamato per nome. 
Lui è quello popolare di cui tutti sanno il nome, io sono solo quello definito punk, di cui nessuno sa il nome.
Rimango a fissare il vuoto per un momento poi mi incammino verso casa.




Dovete sapere che in quel periodo avevo lo strano vizio di catalogare le persone, per esempio il mio amico Zayn era L'amico gay che tutti vorrebbero, poi c'era Taylor Swift l'odiosa capo cheerleader e così era con tutti, però mai avevo catalogato Harry Styles, ora che mi ci fate pensare però avevo catalogato Harry Styles per tutta quella domenica, chiamandolo playboy, popolare e altri aggettivi che non ho voglia di ripetere, però quando lo vidi andare via catalogai Harry per la prima volta consciamente, come se le altre volte lo avessi fatto senza volerlo.
Harry Styles, la persona da odiare.



Il lunedì è un giorno di merda. Inutile chiedere il perchè no? Mi alzo con la consapevolezza che quella mattina avrei dovuto fare da babysitter alla mie sorelle e avrei dovuto portarle a scuola. 
Maledetto travaglio.
Inizio a svegliarle una ad una e devo dire che non sono l'unico Tomlinson con l'alito pesante la mattina, sarà di famiglia.
Scendo in cucina per preparare una colazione per lo meno decente, metto a scaldare il latte e apparecchio la tavolo riempiendola di quantità spropositate di biscotti.
Le ragazze scendono tranquille cinque minuti dopo, e iniziamo con la nostra colazione.


"Famiglia! Se entro cinque minuti non scendete andate tutte a piedi!" urlo.
Sento degli urletti scandalizzati e dei piccoli rinoceronti correre per le scale, fino a che non vedo tutte le mie sorelle davanti a me con un adorabile broncio sulla faccia.
"Lou, sei proprio uno stro.." inizia a dire Lottie prima che io "Lottie prova a dirlo e tutti i tuoi trucchi finiscono nel cesso stasera" la minaccio, lei inghiottisce a vuoto e apre la porta dirigendosi verso la macchina seguita in fila indiana dalle altre sorelle, sorrido fiero della mia autorità almeno in casa.
Cinque minuti dopo sentendole cantare a squarciagola Justin Biebier mi ricredo. Non ho nessunissima autorità nemmeno nella mia macchina.
La prima ad abbandonare la macchina e Lottie che con il viso che sembra un cerone mi saluta con un bacio sulla guancia prima di correre dalle sue amiche. La seconda è Fizzie mi saluta a sguardo basso e scende sgambettando verso le sue amiche, come se non mi fossi accorto che appena avevo acceso la macchina e schiacciato sull'acceleratore lei era corsa da un ragazzo baciandolo con foga. Quella ragazzina avrà una bella strigliata stasera.
Le due piccole pesti invece mi tocca accompagnarle fino dentro la classe, non che mi dispiaccia in verità, in quella scuola ci sono un sacco di papà attraenti.



A mia discolpa posso dire che ero nel mio periodo in cui mi mancava una figura paterna.
Non è un cazzo vero, in verità ero solo molto arrapato.



Alla fine arrivai a scuola con un enorme ritardo, quindi decisi di saltare la prima ora di lezione e fumarmi una sigaretta in santa pace, ovviamente non ci riuscì.

Da: Zayn sofigosobellosofotomodello
Non entrare. Winston ha detto che ti interroga su tutto il programma.


Ok. Si balza. Mi tiro su lo zaino e mi dirigo verso la macchina.
Arrivo a casa e mi butto sul letto maledicendo quel professore da strapazzo, chiudo gli occhi e mi addormento facendo uno strano sogno sui pancakes verdi.

Mi sveglio alle tre del pomeriggio, appena in tempo per andare a prendere le due pesti.
Appena le vedo sgambettare allegre nei loro cappotti rigorosamente rosa, mi scappa un sorriso, "Ciao pulci, come è andata la scuola?" mi abbasso per prenderle entrambe in braccio, "Bene Lou! Abbiamo disegnato la nostra famiglia oggi! E Pheobe ci ha disegnato così grandi che gli sono serviti tre fogli!" dice ridendo la bambina, "Ah si?! Bhe in fondo siamo in tanti in famiglia e normale avere bisogno di più fogli" gli rispondo io incamminandomi verso la macchina, "Allora pulci oggi verrete a lavoro con me, ma prima dove volete fare merenda?", le piccole urlano felici e rispondono all'insono, cosa molto inquietante tra l'altro, "Da Bakery!" , mi chiedo se veramente Gatto sta complottando su di me dal paradiso dei gatti, perchè quella è la pasticceria dove lavora Harry e prego con tutto il cuore che oggi sia il suo giorno libero, pechè non ho proprio voglia di vedere quella faccia da schiaffi oggi. Annuisco però alla richiesta delle mie sorrelline e accendo la macchina.

Daisy e Phoebe appena arrivati davanti alla pasticceria scendono dalla macchina di corsa  ed entrano senza aspettarmi, razza di ingrate me ne ricorderò quando mi chiederanno la cioccolata alle undici di sera. Sbuffo, perchè io senza sbuffare non vivo ed entro dentro quel posto inquietante, che poi inquietante non è per niente, ma la sola probabile presenza del riccio mi mette inquietudine più di quanta già non ne abbia di solito. Butto uno sguardo al negozio è noto che le mie sorelline sono sparite. Che fossero state rapide? Molto improbabile, e anche se fosse me le riporterebbero indietro dandomi pure dei soldi per pietà.Comunque. 
Prendo un grosso respiro e "Daisy, Pheobe! Dove siete?" urlo, sento squittire e immagino che sia Daisy visto che nell'ultimo periodo è convinta di essere uno dei topolini di Cenerentola, ovviamente io non faccio nulla per smentire. 
"Lou!Lou guarda c'è il nostro principe azzurro!" grida la vocina di Daisy, ovviamente come mi aspettavo che fosse, il Gatto ha giocato le sue carte e ora davanti a me con in braccio le mie sorelle c'è Harry Styles la persona da odiare. Lui ha uno sguardo quasi di adorazione verso le mie sorelle e questo mi fa torcere lo stomaco. Devo vomitare, tipo ora. 
Quando lui si accorge di me, posso notare un qualcosa nel suo sguardo e nelle sopracciglia aggrottate, non riesco a capire cos'è. No,ok lo so. Fastidio ecco cos'è. Bhe lui mi suscita lo stesso quindi siamo pari.
Per essere educato faccio un cenno col capo, che lui sembra apprezzare perchè  "Ciao" esclama, poi si rivolge alle mie sorelline "Allora principesse, cosa volete oggi?" le due al nomignolo affibbiato a loro dalla persona che si deve odiare, si illuminano. Ridicole.
Sbuffo perchè, bhe perchè si e guardò in silenzio le mie sorelle che indicano a Harry quali dolci vorrebbero e di che colore incartarli.
Dopo dieci minuti nei quali non ho assolutamente osservato ogni particolare del riccio e non ho assolutamente ricatalogato Harry col termine perfetto, le piccole pesti decidono che è il momento di andare.
"Lou, abbiamo fatto!" mi dice Phoebe correndomi incontro, la prendo in braccio e strofino il mio naso col suo, senza pensare minimamente che in quel posto non c'eravamo solo noi, "Ah si principessa? Quindi possiamo andare a guardare Peter Pan?" chiedo io, "No Lou, Peter Pan di nuovo no! E' il tuo film preferito, io voglio vedere Rapunzel!" gli sorrido e annuisco, alla fine e loro che devono passare il tempo non io. 
Mi avvicino al bancone dove c'era Harry che si stava facendo fare le treccine da Daisy, se pensavo di aver visto la cosa più ridicola al mondo quando avevo visto giocare Zayn con un gattino, ora dovevo ricredermi. 
"Daisy, lascia stare Harry" la rimprovero, "Ma a Harry fa piacere che io gli faccia le treccine vero?" chiede con occhi grandi la peste. Harry, che probabilmente non riesce a imporsi su quegli occhioni da cucciolo risponde "Si tesoro, ma ora devi andare, quindi che ne dici se me li fai la prossima volta?" La bambina scendendo dal bancone sorride entusiasta e raggiunge la sorella.
"Quanto ti devo?" 
"Cinque e cinquanta" 
Gli consegno i soldi e lo saluto con un gesto della mano, ma prima di uscire con le mie sorelle, Harry probabilmente sente la necessità di dire ancora qualcosa perchè "Hai delle sorelle adorabili" mi giro guardandolo negli occhi e "Lo so" dopo questa uscita molto teatrale decido che per oggi le sorprese sarebbero potute bastare.




La settimana seguente all'incontro con Harry in pasticceria, lo vidi solo a scuola, e a parte qualche cenno con la testa non ci scambiammo alcuna parola. Quella forse fu l'ultima settimana che passai tranquillo. Aiutai mi madre con i nuovi arrivati, Ernest e Doris, e feci ancora da babysitter alle mie sorelle. Ora se ci penso, mi viene da ridere perchè adesso pagherei oro per vedere sgambettare le mie sorelle attorno a me. 



Un'altro lunedì, e un altro giorno di lavoro. 
Oggi stranamente sono arrivato in un ritardo colossale, devo ringraziare Niall stavolta, per essere rimasto più del previsto.
Come al solito apro il mio computer e rileggo per l'ennesima volta il capitolo precedente prima di scriverne uno nuovo. Memoria corta purtroppo. 
Oggi, come ogni giorno dell'ultima settimana sono particolarmente ispirato, e la mia storia sta prendendo una bella piega. Non me l'aspettavo neanche io. Sono così preso dallo scrivere che non mi accorgo neanche che il campanello del negozio ha tintinnato. 
"Ciao" esclama una voce davanti a me, alzo lo sguardo e chissà perchè non mi sorprende, davanti a me c'è Harry Styles la persona da odiare, però "Ciao" rispondo io.
Mi concede un sorriso sghembo che non avevo chiesto e si incammina come l'ultima volta negli scaffali dei film d'amore. Dopo quelli che mi parsero solo pochi secondi, ricomparse il riccio in tutto il suo splendore da persona da odiare, con in mano "Orgoglio e Pregiudizio". Lo guardo negli occhi e cerco di rimproverarlo per la pessima scelta del film, ma lui sembra ignorarmi perchè "Cosa scrivi?", lo guardo e lui mi guarda, ci guardiamo. Avvolte mi sorprendo quando sono coì arguto. "Niente che ti possa interessare" abbasso di nuovo lo sguardo finendo di scrivere la frase. Mi prudono le mani.
"Bhe, invece potrebbe, scrivi non so articoli per la scuola?" chiede lui cercando forse di essere gentile, "Non esattamente" rispondo io continuando a battere sulla tastiera. 
"E' un diario segreto?" mi concedo di distrarmi e guardarlo negli occhi,"Ovviamente, è un diario segreto in cui dichiaro il mio amore per te" esclamo sarcastico.
"E' un racconto vero?" sospiro e annuisco, perchè non lo sopporto più. " E di cosa parla? E' un horror? O un giallo? O magari è su qualche setta satanica?" lo guardo sbalordito perchè non può veramente avermelo chiesto, "Ma di che cosa stai- Sette sataniche? Ma per chi mi hai preso?!" sbotto. 
Lui sembra solo in quel momento resosi conto di quel che ha detto perchè le sue guance si tingono di un rossore che fa quasi tenerezza, ho detto quasi. "Io.."  "Pensavi sul serio che facessi parte di qualche setta?" le sue dita si stanno torturando le pellicine "E che.."  "E' per i tatuaggi vero?" esclamo sconsolato. "O per il fatto che vesto di nero?"  lui mi guarda e penso che stia per dire qualcosa perchè "No, è per quella volta che ti sei fatto i capelli rossi" l'ha detto con tutta la serietà del mondo e io non c'è la faccio proprio a rimanere serio, quindi scoppio a ridergli bellamente in faccia.





Quella sera ricordo che parlammo fino alla chiusura e che gli impedì di comprare Orgoglio e Pregiudizio perchè "Ti prego, se lo compri non rivolgermi più la parola" e lui non lo comprò.
Col passare del tempo quella diventò una strana abitudine, lui veniva per comprare un film e quando lo sceglieva, veniva alla cassa per sentire il mio parere, ovviamente erano stati tutti negativi. Dopo aver posato il dvd però non tornava a casa, no. Restava con me fino alla chiusura e mi guardava scrivere senza chiedermi mai di cosa, mi distraeva abbastanza in verità soprattutto quando mi poneva domande a caso del tipo "Perchè bocci tutti i miei film?" io ovviamente rispondevo con un "Io odio i film romantici", ricordo ancora come la sua faccia si tramutò da tranquilla a scandalizzata nel giro di pochi secondi.
Comunque quella alla fine diventò proprio un'abitudine, a scuola ci salutavamo e basta, ma quando si facevano le sei, lui arrivava al negozio e rimaneva lì con me. 
Iniziai ad odiarlo un po' forse, era così appiccicoso e logorroico, più di quanto mi aspettassi, e sinceramente non capivo per quale motivo continuasse a parlarmi.
Però stranamente scrivevo molto.
Quella strana usanza andò avanti per due mesi, poi tutto cambiò e ancora oggi non so dire se in meglio o in peggio.




"Louis" alzo lo sguardo per guardarlo perchè era strano che mi chiamasse per nome, di solito non ci chiamavamo, parlavamo e basta, "Dimmi" rispondo , prima di continuare a scrivere l'ennesima scena sdolcinata, "Non mi hai mai risposto" fece lui pensieroso. "A cosa?" chiedo.
"Di cosa scrivi Louis?" 
Lo guardo perchè non potevo non guardarlo, lo odiavo si perchè mi era sempre intorno ultimamente ma non potevo evitare questa risposta, non di nuovo.
"D'amore" aspettai una sua domanda che però non arrivò.




Quella serata si concluse così, con una strana domanda e una semplice risposta, ma sapete una cosa? Tutto stava in quella risposta.


"Lou!" il grido della voce roca ,che ormai conoscevo abbastanza bene, mi spaventò e caddi miseramente dalla sedia maledicendo in seguito tutti i Santi. 
Un Harry trafelato e con i ricci scompigliati si parò davanti a me. Lo guardo con una sguardo di chi assolutamente non si aspettava un'entrata del genere, perchè sul serio chi se l'aspettava?
"Tu!" dice indicandomi "Tu" ripete, "Io..." dico. 
"Tu, mi hai detto di odiare i bambini, ma io ricordo come guardavi le tue sorelle quel giorno in pasticceria, tu, hai detto di odiare i film d'amore, ma tu scrivi di storie d'amore, tu, l'altro giorno hai detto a Zayn di odiarmi , quindi.." dice tutto d'un fiato lasciandomi senza parole, aveva veramente sentito quel che avevo detto a Zayn? Io però, non volevo che lo sentisse, cioè sì, ma "..esci con me!" esclama.
Cosa? Uscire con lui? Ma che diavolo sta dicendo? Io lo odio, odio il suo modo di fare, e il suo atteggiamento sfrontato, odio il suo esser così schifosamente romantico, odio il suo modo di sistermarsi i ricci dietro quelle stupidissime bandane, odio i suoi cappelli, odio le sue fossette,ma.
 "Ok" dico.





Sapete, ero un ragazzino strano all'epoca, e sinceramente lo sono ancora ora, ancora oggi però non so per quale motivo risposi di sì ad Harry, odiavo ogni cosa di quel riccio da strapazzo. Le odio ancora adesso in verità.
Comunque, per chissà quale motivo durammo. Ci fu una prima uscita in cui io non sapevo assolutamente cosa fare, e ci fu anche un bacio sotto la pioggia, bhe più o meno, mi baciò sotto il suo palazzo e una signora stava annaffiando le piante e bhe ci bagnò. Ridemmo quella sera e anche tanto.
Pensai che mi avrebbe ignorato una volta a scuola, bhe mi sbagliai e anche di grosso, perchè appena vide che Micheal Clifford si avvicinò a me per sussurrarmi qualcosa all'orecchio, lui si avvicinò con passo veloce e mi baciò davanti a tutti mostrando un ringhio al povero ragazzo dai capelli blu. Ricordo di averlo guardato come se fosse pazzo, e lui si scusò dicendomi "Ci ho messo quattro anni ad avvicinarmi a te, che si fotta quel Clifford, tu sei mio" io in quel momento non capii cosa significassero quei quattro anni, visto che ci parlavamo solo da due mesi, ma poi me lo spiegò: la prima volta che mi vide fu proprio quattro anni prima a un concerto dei The Script, assurdo come lui mi vide e io no, mi disse però che quando mi vide per la prima volta il suo mondo sparì completamente, lo ritenni esagerato e glielo dissi pure, peccato però che aveva ragione. Quando eravamo insieme tutto spariva e me ne resi conto solo dopo molto tempo.
Comunque a conti fatti rimanemmo insieme fino al diploma con i nostri alti e bassi, il suo migliore amico, Liam si fidanzò con Zayn. Cosa che mi sconvolge ancora oggi, perchè si, stanno ancora insieme, se state leggendo, bhe vi adoro sappiatelo. 
Andammo in seguito a vivere insieme per l'università e sembrava tutto perfetto, giuro lo sembrava sul serio. Io mi stavo laureando in lettere, come avevo sempre voluto e lui invece in legge. Riuscivamo a combinare gli orari lavorativi e tutto il resto. Però, c'era sempre un però.
Io sono sempre io, e penso che abbiate capito come sono fatto, non mostro molto i miei sentimenti e a l'unica persona a cui avrei dovuto mostrarli non l'ho fatto. Sembra il solito clichè del cazzo, ma fidatevi non lo è. Il giorno in cui tutto si ruppe, fu per colpa un po' mia e un po' sua, ma probabilmente più mia. 


"Amore! Sono a casa e sarà meglio che tu abbia già cucinato perchè sto morendo di fame!" esclamo entrando nell'appartamento. 
Adoro quel posto, parla così tanto di me e Harry che mi crogiolo nel letto a pensare a quanto sia tenera come cosa, comunque, mi dirigo in cucina e noto un biglietto sul frigo 


Sono con Nick, non torno per cena.
Non aspettarmi alzato. x


Strappo quel fottuto bigliettino, perchè non ci voglio credere, è vero che in questo periodo siamo un po' in crisi perchè non riusciamo a vederci molto e perchè gli esami si avvicinano. Ma cazzo ogni fottuto giorno si deve vedere con quel vecchio cavallo?! Già ci vediamo poco, e lui esce, sul serio che cosa ridicola. Poi quella x al fondo poteva anche risparmiarsela.
Mi butto sul letto, e come al solito accendo il mio vecchio e adorato computer che almeno lui non mi abbandona mai. Provo a scrivere ma come al solito, quando sono arrabbiato con Harry non riesco a scrivere niente di buono, e pensare che stasera volevo.. Lasciamo stare va. 
Stiamo insieme da tre anni, e piano piano quel riccio non so come a reso la mia vita un po' più romantica, io che il romanticismo lo vivevo solo nelle mie storie, è stupido da dire ma Harry è riuscito a rendere la mia vita noiosa e fatta di domeniche di merda, in una vita da libro.
Sorrido al pensiero, e con  l'arrabbiatura ormai scemata, inizio a scrivere, qualcosa che però è vero.

Ormai sono le quattro, ed è vero che Harry mi aveva detto di non aspettarlo, ma addirittura tornare alle quattro? Proprio in quel momento sento dei passi lungo il parquet e sorrido quando lo sento sbattere contro un mobile, infondo non cambierà mai. In tutto il tempo che ho  aspettato, però ho scritto, e non vedo l'ora di finirlo.
"Ciao Haz" dico quando vedo la sua figura sulla porta. "Ciao Louis, che ci fai ancora alzato?" mi chiede con tono monotono, "Scrivo. Oggi mi è venuta un'ispirazione" annuisce per poi togliersi le scarpe e i jeans stretti, quando lo vedo in boxer mi viene spontanea una domanda.
Da quand'è che non facciamo l'amore? 
Una consapevolezza mi colpisce e il cuore mi si sbriciola.
"Da quand'è che non mi ami più Harry?" gli chiedo. Lui sobbalza dalla domanda, ma io non smetto di scrivere, non ci riesco. 
"Co-Cosa stai dicendo Louis?" 
"Da quand'è che non mi chiami amore?"
Lui non ha neanche il tempo di rispondermi perchè sto schiacciando con così tanta forza sui tasti che non riesce a distogliere lo sguardo dalle mie mani.
"Lou.."
"Da quand'è che non mi chiedi se ti amo?"
"Da quand'è che non me lo dici?!" 
"DA QUANDO!" grido infine.
Lui mi guarda, e la sua espressione è la stessa di quando eravamo più giovani e io gli dissi che il motivo per cui stavo ridendo non era affare suo.
"Sai Louis, mi sono abituato, ai tuoi  ti amo quasi inesistenti, mi sono abituato alle rose mai ricevute per i nostri anniversari.." inizia tremando  "mi sono abituato al ticchettio della tastiera, che ormai considero una ninna nanna, mi sono abituato a te, ti ho amato, tanto, forse troppo, ma sai cos'è Louis? Che il tuo amore tu lo metti solo nelle tue storie, e ne metti così tanto che per me non ne rimane." 
"Harry cosa stai dic-"
"Louis ti rendi conto vero che non mi hai mai fatto leggere una tua storia?" 
"Cosa Harry ma.."
"Per tutti questi anni ho aspettato che ti fidassi a tal punto da farmi leggere ciò che scrivi, ciò che ti passa per la mente.  Notizia del giorno, non l'hai fatto. E non mi amerai mai come merito e lo so, e lo capisco, ma ora, lasciami andare perchè io non c'è la faccio più, quando sono con te perdo il senso dei confini e lo sai, te l'ho sempre detto, ma adesso basta. Ho bisogno di rivedere il mondo com'è veramente."
Ascolto tutto quello che ha da dirmi, perchè è quello che vuole, quello che non posso dargli.
"Ed è con Nick che lo rivedi?" chiedo con astio.
"E' la prima scenata di gelosia che mi fai, e la fai quando è tutto finito, sei ridicolo"
Lo vedo rimettersi i Jeans e le scarpe.
 E' finita quando forse non è nemmeno iniziata.



Assurdo pensare che col senno di poi mi accorsi di aver sempre amato Harry così tanto che i miei racconti ne erano impregnati di quell'amore.
Sapete cos'è che fa ridere anche? Che quella sera quando tutto si ruppe definitivamente, se lui fosse stato a casa io gli avrei chiesto di sposarmi.









#









"Oggi, abbiamo l'onore di avere lo scrittore Louis Tomlinson qui con noi, risponderà ad ogni vostra domanda." parla l'uomo che da quello che avevo capito si chiamava Jeff.

Sorrido ai giornalisti che sono lì per me, per il mio libro.

Vedo un ragazzo alzare la mano e lo indico concedendogli la parola.

"Salve signor Tomlinson, sono Josh Devine di One Direction, volevo porle una domanda che molti si pongono dalla fine del libro"
"Prego, mi dica signor Josh Devine di One Direction " dico io con il mio solito sarcasmo. Sento qualcuno ridere, e penso di essere riuscito nel mio intento di smorzare la tensione.
"Il suo racconto è narrato in prima persona, ma in due tempi diversi, c'è lo vuole spiegare?"
"Certamente, vede, quello che parla sono sempre io, solo in tempi diversi, c'è il me del passato, e il me che guarda il passato con uno sguardo forse più attento visto che conosco l'intera storia"
"Quindi afferma di aver raccontato una storia vera? La sua?"
Annuisco e un coro di borbottii si alza.
Vedo un altro ragazzo alzare la mano e gli faccio un cenno. "Sono Ashton Irwin di 5 second of summer, volevo sapere se è vero che se la sua storia e in effetti la sua storia, come mai ha deciso di non dedicarla a nessuno" bella domanda devo ammetterlo, "Complimenti per la domanda ragazzino" lo vedo arrossire e sorrido all'ingenuità "Vedi questo libro avrei potuto dedicarlo ad Harry o alla mia famiglia, ma infondo in questo libro c'è la mia vita, e la mia vita lo vissuta solamente con Harry al mio fianco. Non c'è bisogno che glielo dedichi."
"Quindi non posso chiederle un appuntamento?" rido per la sfrontatezza che mi ricorda un po' quella del riccio.
"No, mi spiace. Non puoi"

Continuai a rispondere alle domande dei giornalisti per un'ora, poi, arrivò il momento della firma e vidi una marea di gente in coda, mi misi le mani nei capelli, e poi con un sorriso iniziai a firmare.
Era l'ultima persona, e sinceramente, per le ultime venti non avevo neanche alzato la testa, e così stavo facendo con quest'ultima ma "Veramente mi stavi per chiedere di sposarti?" alzo la testa, perchè quella voce la conosco bene.
Annuisco.
"Hai scritto un libro, su di noi"
Annuisco.
"Hai tenuto il mio nome"
Annuisco.
"Potrei denunciarti"
"Potresti" rispondo con un groppo in gola.
"Non lo farò"
"Lo so" 



Sorrido a vedere Harry bere il cappuccino e ancora come quando eravamo giovani sporcarsi, sbuffo perchè bhe, le abitudini non cambiano mai.
Dopo aver parlato per un'ora delle nostre vite che non si incontravano ormai da un anno, si fece serio, forse come non l'avevo mai visto.
"Perchè?"
Sospiro perchè sapevo sarebbe arrivato quel momento.
"Perchè mi chiedi? Lo sai anche tu che fin da ragazzo il romanticismo lo vivevo solo attraverso le storie, quel giorno in cui mi lasciasti, iniziai a scrivere perchè tu mi avevi fatto vivere una storia, e avevi detto che il mio amore era solo nelle mie storie ma ti sbagliavi, il mio amore era nelle mie storie è vero ma era solo amore per i tuoi confronti e quindi mi sono detto che volevo raccontare dell'amore e non una storia d'amore"
Harry non parla,  e odio quando fa così perchè vuol dire che sta pensando.
"Mia mamma ha letto il libro"
"Anne, cara donna" rido sarcastico "Mi odia ancora?"
"Non ti ha mai odiato" risponde Harry sorridendo.
"Harry, quella donna mi ha dato del tu dopo tre anni che stavamo insieme, TRE ANNI!"
Harry ride per quel ricordo e poi, "Ricordo che quella notte tu  piansi" 
" Le bugie signor Styles non si dicono" esclamo io ridendo. 
"Non è più Styles" dice lui continuando a bere il suo cappuccino.
Oh...Oh. 
"Mi scusi signor Grimshaw" dico io abbassando lo sguardo sperando che non noti il mio morale praticamente a terra, ho scritto un fottuto libro su di noi e lui è sposato, fantastico!
"Il mio cognome è Tomlinson da quella volta che mi dissi ti amo tra le risate, mentre stavamo mangiando sotto le stelle , tu nel tuo libro hai detto e cito testuali parole - Guardo Harry guardare le stelle ed è forse la cosa più bella che ho visto fino ad ora, poi lo vedo girarsi e mi regala un sorriso che giuro se avvessi saputo farlo, lo avrei dipinto, poi esclama *Lou, ho voglia di scoparti* ed è così che si rovina una serata romantica - ricordo benissimo di non aver mai detto niente del genere! Tu lo dissi e io ti rimproverai, e tu ridendo mi dissi .."
"Ti amo" lo interruppi guardandolo negli occhi come se fosse la prima volta.
" Ti amo " risponde lui prima di continuare dicendo "Guardiamo Love Actually stasera?"
"Di nuovo?" esclamo io, ma in verità ho iniziato ad amare quel film.















Ok, schivo i pomodori e i muffin (anzi quelli li prendo perchè sono buoni).
Ciao! Sono sempre io, tornata con una one shot scritta in un giorno, cioè ieri, nata così dal nulla.
Ora spiegherò meglio, intanto ringrazio chi è arrivato alla fine.
Allora, all'inizio della storia parla un Louis che sa già la storia, poi c'è il Louis che vive il presente della storia, e poi infine dopo l'asterisco c'è il Louis che vive al presente cioè adesso, come se fosse voi che state leggendo, il libro di Louis, è quello che avete letto fino all'asterisco, ovviamente solo alcune parti ahahah.
Quella che cita Harry alla fine infatti non l'ho scritta.
Comunque spero vi sia piaciuta, è leggera ed è un po' così. Scusate gli errori di battitura o di ortografia e niente.
Vi invito a leggere la mia nuova storia e quella vecchia, rispettivamente "Washing up with love" e "People fall in love in mystirious ways." 
Recensite, se avete voglia, e insultatemi se ne sentite il bisogno,
a presto
Wearewhoweare.















   
 
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