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Autore: Ashirogi    02/02/2015    0 recensioni
Momentaneamente sospesa!
Edward Elric e Htsugaya Toushiro si ritrovano improvvisamente rapiti in un universo parallelo, totalmente estraneo ai due, richiamati per salvare il mondo. Cosa potranno fare un capitano senza Zampakuto e un alchimista senza alchimia per aiutare queste persone sconosciute?
Salve ragazzi, è la prima volta che scrivo, ma sono già pieno di idee (più o meno). Fatemi sapere che ne pensate... Sono ancora un po' spaesato XD
P.s.: Ho controllato bene... Tecnicamente non sto compiendo alcuno spoiler, perché il manga, in Italia, è stato pubblicato per intero. Tuttavia, questa storia si colloca dopo i fatti avvenuti in Fullmetal Alchemist: se non avete letto l'originale, o lo state leggendo, potreste avere sostanziose anticipazioni. Questo è il motivo per cui tengo l'avviso "Spoiler!"
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alphons Heiderich, Edward Elric, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler!
Capitoli:
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Angolino dell'autore: Ohayou, gentaglia-sama! Come va la vita? Un grazie particolare a tutte le persone che hanno recensito il primo capitolo (cioè zero) o che lo hanno messo tra le storie da seguire (cioè zero... sto per deprimermi)... Ma che mi aspettavo? L'ho caricato solo ieri! E ha già ricevuto 14 visualizzazioni (Spero non dalla stessa persona. Ecco: ora sono depresso) Ma ora basta vaneggiamenti, vi lascio al capitolo, dove finalmente abbiamo il primo combattimento! Yeah! *L'autore se ne va in un angolino a piangere dalla disperazione*

I due si trovavano nella stanza che un iniziato, dopo aver raccolto il Gran sacerdote, gli aveva indicato. Si stavano togliendo gli abiti per cambiarli con quelli del luogo per non dare nell'occhio. -Abbiamo fatto bene a dirgli quelle cose così all'improvviso?- Chiese Edward, togliendosi il lungo soprabito rosso, lasciandolo cadere su una sedia li vicino, sotto, aveva tenuto la divisa dell'esercito, che ogni tanto indossava anche se non vi lavorava più. Era nera, abbastanza attillata, con una piccola cotta sulle spalle orlata di bianco, una grossa cintura e una catenella alla tasca che sostituiva quella dell'orologio da alchimista di stato, che non gli apparteneva più. -Prima o poi avremmo dovuto dirglielo, no?- Rispose Toushiro, togliendosi l'Haori bianco con il rombo nero e al centro la croce, o meglio, il dieci giapponese, ripiegandolo con cura e lasciandolo ai piedi del letto, sotto indossava ancora lo shihakusho, kimono e hakama neri, cintura bianca, con l'aggiunta di una sciarpa verde pallido e i sandali ai piedi. -Sarà, però certo non l'ha presa bene- Sorrise, ripensando agli ultimi avvenimenti, slacciando la cotta e gettandola insieme al soprabito. -Se una persona prende male una notizia è solo colpa sua- Si espresse, gelido, il capitano, sfilandosi il kimono, dopo aver slacciato la cintura e tolto la sciarpa. Ripiegò con cura tutto posandoli sopra l'haori. -E ora come si fa? Non possiamo certo tornare indietro- Si sfilò la maglia di pelle restando anch'egli a petto nudo, gettandola, come il resto, sulla sedia. -Uno shinigami non può fare affidamento solo sul proprio Bankai, men che meno sulla propria spada, posso rimanere a dare una mano, questo è certo-, rispose il capitano, piegando gli hakama insieme al resto del vestiario. -Beh, anch'io combatto abbastanza bene, ma mi sento un po' inutile senza l'alchimia- e i pantaloni finirono sul mucchio. I due erano ora in mutande l'uno di fronte all'altro, i minuti corpi, tuttavia muscolosi, coperti da numerose cicatrici quasi invisibili, segno delle precedenti battaglie affrontate -Non sei necessario, puoi tornare nella tua dimensione- Edward si sentì ferito da quelle parole così fredde, ma non disse niente. Non aveva forse ragione? I due indossarono gli abiti che gli erano stati preparati: pantaloni finto-jeans, di tessuto elastico e leggero, maglietta polo nera a maniche corte e scarpe da ginnastica. -Caspita, mi ricordano i miei giorni sulla terra!- Ed. Alzò lo sguardo perplesso? -Terra? Vuoi dire che vieni dalla terra?- -No, io appartengo alla Soul Society- L'altro lo guardò senza capire. -Diciamo che il mio mondo è diviso, in realtà, in due: il mondo degli umani e il mondo degli shinigami, gli dei della morte, per l'appunto, la Soul Society.- Edward si fece serio e pensieroso. -dei della morte, dici, eppure il tuo corpo è pieno di cicatrici, e inoltre io posso vederti...- Hitsugaya rimase un attimo colpito, in effetti il suo non era un banale Gigai, ma il suo originale corpo di reishi, non avrebbe dovuto essere visibile -Poi tu vieni da un altro mondo, da un'altra dimensione, ma parliamo entrambi la stessa lingua, la stessa, inoltre, di questo posto...- Toushiro sentì una strana inquietudine dentro di sé. -Infine, la scienza ci insegna il principio dello scambio equivalente: se noi siamo stati richiamati qui in questa dimensione, qual'è il prezzo che è stato pagato?- -Ora basta! Sono domande interessanti, ma non hanno risposta, è inutile porsele adesso- -mi spiace, ma è impossibile, per un alchimista, non porsi domande, e ormai io ci ho fatto l'abitudine- Rispose Edward con un sorrisone tanto grande da sorprendere Toushiro -Ora andiamo, ci hanno detto di presentarci per la cena nella sala accanto.-

Il fatto capitò a metà della cena: il Gran sacerdote piombò nella sala e senza proferire una sola parola scagliò un enorme raggio di energia verso la tavola. -Merda!- esclamò Toushiro, mentre con lo shumpo evitò il colpo, spostandosi portò avanti a se le braccia -Maschera di sangue e carne, tutto il creato, il battito d'ali...- iniziò pronunciando l'incantesimo -...Nell'abisso dei risplendenti fuochi! Bakudou 61: Rikujoukourou!- Le sei lame di luce si materializzarono intorno alla vita del Gran sacerdote, mantenendolo bloccato, se non che questi si sciolse e si rimaterializzò poco distante -Merda!- Esclamo ancora il capitano, usando ancora una volta lo shunpo per evitare un nuovo colpo. Dietro di se, sentì qualcuno battere una volta le mani, quindi un forte spostamento d'aria, infine il pavimento avanti a se si piegò a formare una specie di onda, che si richiuse sul gran sacerdote. Sotto di sé, si accorse, era diventato molto più sottile... -Incredibile, ho agito d'istinto, ma a quanto pare la mia alchimia è tornata!- A parlare, ovviamente, era stato Edward. Ma la “collina” che si era formata si distrusse sotto gli occhi dei due, mentre un nuovo colpo li raggiungeva, evitato di pochissimo -Spruzzato sulle ossa della bestia! Torre, cristallo rosso, anello d'acciaio. Muoviti e diventa vento, fermati e diventa calma. Il suono di lance da guerra riempe il castello vuoto! Hadou 63: Raikouhou!- L'onda di energia si scagliò verso il ragazzo prendendolo in pieno, tuttavia, il Gran sacerdote non sembrava aver subito danni visibili. -Merda! Continuando così non abbiamo speranza!- -Così sei troppo pessimista capitano, lo hai già colpito due volte.- Ed gli passò una spada dall'aspetto macabro e di cattivo gusto, mentre lui ne teneva una uguale nella mano. -proviamo ad attaccarlo insieme.- Toushiro annui e si gettò a sinistra, la spada, più scomoda di una katana ma comunque di buona fattura, nella destra, la sinistra tesa in avanti per un nuovo incantesimo, questa volta senza pronunciare il kotodama -Bakudo 61: Rikujoukourou!- Le sei lance di luce apparvero nuovamente a bloccare il giovane sacerdote, mentre Hitsugaya si preparò a colpire l'avversario, con un colpo di rovescio, mentre dall'altra parte Edward, con un salto, menava un fendente. Un secondo dopo il Gran sacerdote era sparito, era sparito, lasciando cozzare tra di loro le due spade.
-Così non va, il kidou non sembra funzionare su di lui- -intanto siamo riusciti ad avvicinarlo, la prossima volta lo colpiremo. -Non posso utilizzare le arti demoniache come se niente fosse, il mio reiatsu non è infinito!- -Re- che?- -Lascia stare.- Con una spada in mano, Toushiro era tornato ad essere il capitano Hitsugaya della 10° divisione del Gotei 13 "è incredibile quanto poco basti per ridare sicurezza ad un uomo". Certo non era  Hyourinmaru, ma almeno gli dava una sensazione conosciuta, come un vecchio ricordo. -Non possiamo attaccarlo direttamente, quando colpirà ancora io lo attaccherò di nuovo, appena si sposta, lo colpirai tu, d'accordo?- Edward sorrise, portando la spada avanti a se -Facciamolo!- Il nuovo colpo parti in direzione dei due, Toushiro utilizzò nuovamente lo shunpo e recitò l'incantesimo mentre si spostava -Hadou 4: Byakurai!- Un fascio di luci si scagliò in direzione del ragazzo, che si scansò con ostentata pacatezza, solo per ritrovarsi sotto il tiro della spada di Ed. Per evitare il colpo, il sacerdote fu costretto ad uno scatto improvviso all'indietro, al che Edward, girandosi di tre quarti, portò la spada, che era arrivata a terra, in alto, cercando di colpirlo di traverso, anche in questo caso il ragazzo lo evitò con una mossa degna di una ballerina di limbo -Muri di sabbia di ferro, pagoda sacerdotale, incandescenti lucciole corazzate. In piedi, in silenzio fino alla fine! Bakudo 75: Gochuutekkan!- Toushiro sbatté le mani al suolo, mentre sopra al sacerdote apparvero cinque enormi pilastri, collegati ognuno da una catena di ferro, che caddero al suolo, Edward capì in tempo cosa stava accadendo e con una spazzata della gamba fece cadere il sacerdote a terra. I cinque pilastri caddero sul pavimento sottile a causa dell'alchimia usata prima da Ed, distruggendolo e facendo precipitare tutti al piano di sotto. Hitsugaya utilizzò ancora una volta lo shunpo per atterrare dolcemente, iniziando a sentirsi affaticato, Edward era atterrato rotolando su se stesso per attutire la caduta e ora si massaggiava una spalla dolorante, mentre in piedi, al centro dei cinque enormi pilastri, stava il Gran sacerdote, perfettamente illeso. "merda! Se non ha funzionato neanche questo come possiamo batterlo?" i tre rimasero un attimo in silenzio, mentre le cinque colonne sparivano dalla stanza, quindi il Gran sacerdote si volto con troppa calma facendo per uscire dalla sala. -Aspetta un secondo, che significa tutto questo?- -Volevo valutare se potevate essermi utili in qualche maniera. Diciamo che avete un minimo di speranza, contro il mago oscuro, se vi accompagno io- -Stai dicendo che tutto questo era una specie di test?- a parlare era Edward -Se vuoi metterla con questi termini...- E uscì dalla stanza, lasciando Ed e Shiro a guardarsi attoniti.
Fuori pioveva, mentre i due si spogliavano per la seconda volta in un solo giorno per andare a dormire. -Sinceramente ho un po' paura ad andare a dormire con quel matto in giro- disse Edward, cercando di scambiare qualche parola col nuovo compagno di stanza -Non è sano di mente, questo è certo- Rispose lapidario Toushiro, sistemandosi sul letto, dopo aver riposto gli abiti perfettamente curati nell'armadio della stanza -ma non credo ci disturberà stanotte.- -Lo spero, ne ho abbastanza di combattere.- Disse Ed, infilandosi sotto le coperte.
In mezzo alla notte, Edward si svegliò di soprassalto, ponendosi immediatamente a sedere, mentre Toushiro, in un unico movimento, aveva già acceso la luce e si era messo in guardia. Sul proprio letto, Edward, con il volto contratto in una smorfia di dolore, si teneva il ginocchio sinistro tra le mani. Toushiro rimase un attimo stupito. -Prima, quando ci siamo spogliati non l'avevo notata, ma questa...- Ed si voltò con un sorriso teso dal dolore -Non l'avevi notata? Come si fa a non notare una cosa del genere? Sì, è una gamba meccanica, un automail.- -La usi perfettamente, come se fosse vera- -è collegata ai miei nervi, e praticamente uguale ad una gamba normale, ma molto più resistente. È stata fatta da un'ottima meccanica...- ed Edward si perse un attimo nel ricordo di Winri. -Quando piove mi fa sempre male- Aggiunse poi quasi come una scusa.
Toushiro sospirò e si rimise seduto sul proprio letto, unendo le piante dei piedi e tenendosi le caviglie, come se stesse in meditazione. -Non ci siamo neanche presentati come si deve: Io sono il capitano della 10° Divisione del Gotei 13, Hitsugaya Toushiro, ma mi puoi chiamare semplicemente Capitano Hitsugaya, e tu?- -Io sono Edward, Edward Elric- dopo un poco aggiunse -L'alchimista d'acciaio- -Bene, ora siamo ufficialmente compagni di squadra, no? Allora dimmi, come ti sei fatto quella?- e con una mano indicò la gamba dell'altro. Edward rabbrividì appena. -Solo se te la senti, ovviamente- -Ho perso mia madre da piccolo, con mio fratello abbiamo cercato di riportarla in vita, ma non funzionò. Io persi un braccio e la gamba, mio fratello perse tutto il corpo. Abbiamo speso una vita a tornare come eravamo- Toushiro si astenne dal far notare che Ed era ancora un ragazzino, e che quindi non poteva essere passata una “vita”, evidentemente quei pochi anni erano stati carichi di avvenimenti. -E perché quella è rimasta?- -La cosa è un po' complicata: mio fratello ha riacquistato il corpo a costo della mia alchimia, e io ho riacquistato il braccio. Mio fratello era ancora un alchimista, e poteva rimettermi la gamba a posto, con qualche anno di ricerca. Abbiamo deciso di tenerla così, per non dimenticarci del passato- -Ma ora tu riesci ad usare l'alchimia- Edward si guardò le mani pensieroso -si, e senza cerchio alchemico, come prima che succedesse tutto... c'è qualcosa che non torna qui, e voglio capire cosa- -Beh, direi che ora è il momento di andare a dormire...-

Secondo angolino dell'autore (Pensavate vi avrei lasciato stare, eh?): Allora, vi è piaciuto? Vi è piaciuto? Ditemidisiditemidisiditemidisivipregoooo! Ho bisogno di affettooooo! *piangendo con gli occhi da cagnolino bastonato* mettete una piccolapiccola recensione, vi scongiuro... fatemi sapere cosa pensa di me il popolo di internet (Spero solo cose belle. Aiuto, mi sto deprimendo ancora) Ci vediamo, gentaglia-sama! *torna nel suo angolino a piangere*
   
 
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