Serie TV > Sherlock (BBC)
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Autore: highfunctioningtimelady    02/02/2015    4 recensioni
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Sherlock rivela a John un 'piccolo' segreto.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Slash | Personaggi: Altro personaggio, John Watson, Sherlock Holmes
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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***
William e Sherlock arrivarono a casa diverse ore dopo, sfiniti dal viaggio nonostante avessero passato le ultime quattro ore seduti. 
Sherlock aiutò il piccolo a togliersi il cappotto, prima di fare lo stesso con il suo. 
''John, siamo a casa,'' il detective si guardò intorno. 
John scese giù dalle scale e rivolse un sorriso a William non appena fu davanti a lui. 
''Piacere di conoscerti, William,'' disse, chinandosi di fronte al bambino e offrendogli la mano, ''Io sono John''. 
William non prese la mano di John e si nascose dietro le gambe di Sherlock, che guardò suo figlio con un'espressione confusa. William era timido, questo lo sapeva, ma sembrava addirittura timoroso di fronte a John. 
''Non essere scortese, William, saluta John. Ti puoi fidare,'' Sherlock disse, posando una mano sulla spalla di William e guardando John con un'espressione di scuse. 
John guardò in su verso Sherlock, a sua volta confuso e visibilmente dispiaciuto per aver causato quella reazione al bambino. Si alzò e prese le borse. ''Porto queste nella vostra camera. Se volete andare in cucina la cena è pronta,'' disse, tentando di rivolgere un altro sorriso a William, che però non lo stava degnando di uno sguardo. 
Sherlock decise che avrebbe dovuto parlare con suo figlio, ma per il momento cenare sembrava la cosa più indicata. 


Dopo alcuni momenti di esitazione William iniziò a mangiare. Sembrava apprezzare molto il cibo preparato da John. 
''Ti piace?'' Sherlock gli chiese, ''John l'ha preparato apposta per te. Penso che dovresti ringraziarlo''. 
William smise di mangiare e osservò l'uomo seduto di fronte a lui con occhi sospettosi. 
''Gli ho detto che questo è uno dei tuoi piatti preferiti e lui ha deciso di preparartelo,'' continuò Sherlock, cercando di spingere suo figlio a rivolgere la parola a John. 
Il bambino continuò ad osservare John senza proferire parola e Sherlock sospirò. 
Per il resto della cena si  domandò a cosa fosse dovuta quella reazione da parte di suo figlio. Sherlock era rimasto colpito da John non appena gli fu presentato e, data l'incredibile somiglianza con suo figlio, il detective aveva pensato che anche William ne sarebbe rimasto colpito allo stesso modo. 

''Mi dispiace, John,'' Sherlock gli disse dopo cena, mentre stavano rigovernando e William era impegnato ad esplorare la casa. 
''Non fa niente, Sherlock,'' l'uomo rispose, offrendogli un piccolo sorriso. ''Riproviamo domani. Magari il libro aiuterà. Va' da lui adesso, qui finisco io''. 
Sherlock annuì e decise di preparare un bagno caldo a suo figlio, sperando che l'avrebbe aiutato a rilassarsi. William era seduto sul pavimento della camera da letto, impegnato a leggere un libro e Sherlock sapeva che sarebbe rimasto lì, senza bisogno di nessuno che lo controllasse. Era grato del fatto che William fosse un bambino così tranquillo, il che, però, non significava che non potesse essere una completa peste, quando voleva. 
Sherlock andò in bagno e aprì i rubinetti della vasca, rovesciando un po' di bagnoschiuma sul fondo in modo che si formasse della schiuma. 
Pensò a John mentre aspettava che la vasca si riempisse. La morte di Agatha lo aveva spinto a pensare. C'erano voluti pochi mesi perché la malattia la consumasse e la portasse via. Sherlock, ovviamente, sapeva quanto comune questo genere di cose fosse, ma vederle succedere a persone con cui si ha un legame aveva un effetto diverso, persino su persone fredde e logiche come il detective. Fu allora che realizzò che la possibilità che qualcosa del genere potesse accadere a John era sempre presente, e fu allora che realizzò che l'idea lo terrorizzava oltre ogni limite. Il che, a sua volta, lo spinse a riflettere sul motivo di una tale reazione. Sherlock era uno scienziato, avrebbe dovuto accettare e abbracciare il concetto di morte, che altro non era che la naturale e fisiologica conclusione della vita umana, eppure trovò quel compito terribilmente arduo. 
Sherlock scacciò via i suoi pensieri non appena si rese conto della pericolosa direzione che stavano prendendo e rivolse la sua attenzione all'acqua che stava scorrendo dai rubinetti per un paio di minuti, prima di chiuderli e chiamare suo figlio. 


William entrò in bagno e guardò suo padre. ''Devo fare il bagno?'' 
''Sì,'' Sherlock rispose. ''Posa quel libro''. 
Il bambino sospirò e fece qualche passo avanti, posando il libro sul bordo della vasca. 
''Così cadrà nell'acqua, William,'' il detective gli fece notare, alzando un sopracciglio. 
''Ma io voglio leggere,'' fu la risposta del piccolo. 
Sherlock sorrise per un momento e spostò il libro, posandolo in terra di fianco allo sgabello sul quale era seduto. ''Te ne leggerò qualche pagina mentre fai il bagno. Adesso spogliati. So che sai farlo da solo''. 
William iniziò a togliersi i vestiti ed era sul punto di gettare in terra la sua maglia quando Sherlock intervenne. ''Non così. Appoggia i vestiti su quel cesto,'' disse, indicando l'angolo opposto del bagno. 
Era impressionate il modo in cui William ripeteva alcuni dei gesti di Sherlock, come l'alzata d'occhi al cielo che arrivò come risposta alla richiesta di sistemare i propri vestiti. 
Sherlock decise di ignorare la reazione di suo figlio e aspettò che finisse di togliersi i vestiti, aiutandolo a entrare nella vasca una volta pronto. 
William si lasciò lavare senza lamentarsi, dopo che Sherlock gli ebbe letto due interi capitoli del suo libro. 
Era passato molto tempo dall'ultima volta, Sherlock non aveva mai letto molto a suo figlio e decise che avrebbe dovuto farlo più spesso, data, soprattutto, la reazione entusiasta del bambino alle varie 'voci' che Sherlock 
riusciva a dare ai personaggi. 
''Andiamo a dormire adesso,'' disse, tirando su William e avvolgendolo in un grande asciugamano. 
***

[[Secondo capitolo! Lasciatemi i vostri pareri, mi raccomando, ci tengo! Alla prossima :* ]]
  
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