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Autore: Crystal Wright    02/02/2015    1 recensioni
Dramione che vede i due giovani maghi immersi nella realtà dopo la guerra di Hogwarts. Tante cose sono cambiate, eppure i protagonisti cercano di aggrapparsi alla realtà che li circonda per non venire inghiottiti dai ricordi. Tante cose non possono essere dimenticate, ma possono essere chiuse in un cassetto e lasciate lì, cercando di fare spazio a questa nuova vita al di fuori della grande scuola.
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Questa è la mia prima Dramione. Adoro questa coppia, adoro il modo in cui due persone tanto diverse possono incontrarsi quasi per caso dopo tanto tempo e azzerare tutto ciò che c'è stato tra loro prima di allora; è la forza dell'amore che li spinge a stare sempre vicini, a conoscersi sempre meglio e a imparare che, in fin dei conti, non sono tanto diversi l'uno dall'altra.
Genere: Azione, Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Storia di un amore impossibile
Capitolo 1: La storia riparte da zero

Erano trascorsi tre anni dalla battaglia di Hogwarts. Gli alunni del settimo anno come Hermione avevano concluso l’anno scolastico perso con ottimi voti, soprattutto in Difesa contro le Arti Oscure. Dopo il diploma, Harry e Ron erano diventati Auror, Ginny era Cercatrice nella squadra di Quidditch dell’Irlanda ed Hermione lavorava a tempo pieno alla Gringott, la banca dei maghi a Diagon Alley. Spesso Ginny sottraeva ad Hermione gran parte del suo tempo libero –soprattutto dopo la recente rottura tra lei e Ron- e la portava a fare shopping per Diagon Alley o a qualche festino privato.
Erano le tre di notte ed Hermione non riusciva ancora a chiudere occhio. Si rigirava nel letto a una piazza e mezzo ripensando alla giornata trascorsa. La sua amica Ginny le aveva letteralmente imposto di passare il pomeriggio a fare compere a Diagon Alley e sarebbe anche stato divertente se solo fosse stata una piacevole giornata d’estate, anziché un freddo e pungente giorno d’inverno.
Ripensò a come avesse reso felice l’amica durante quelle poche ore e un sorriso le si accennò sulla bocca. Si era ripromessa di non uscire mai più con Ginny durante il periodo invernale, ma la sua amica aveva sempre la meglio e la costringeva ad andare per negozi.
Lo shopping si era rivelato più stremante del previsto e i piedi di Hermione, anche se la ragazza era tornata a casa verso le sette, le facevano ancora molto male. Per chiudere in bellezza la serata –o meglio, il giorno iniziato da poco- Hermione era stata invitata a una festa da Ginny. –Mi raccomando!- furono le esatte parole dell’amica rossa –Sii puntuale per le otto meno cinque a casa mia. Da lì ci smaterializzeremo direttamente alla festa e… vedrai che notte, amica mia! Ah, ricorda: indossa un vestito provocante, o dovrò prestartene uno io!-
Hermione restò ancora un po’ a fissare il soffitto ripensando a ciò che le era accaduto nei mesi precedenti: la Grande Guerra di Hogwarts aveva sconvolto molte vite, tra cui la sua, ma Hermione era sempre stata una ragazza diligente e capace di affrontare ogni brutta situazione. Così, sebbene all’inizio con qualche difficoltà, aveva dedicato tutta se stessa al lavoro e poteva dire di godere di una meravigliosa carriera, grazie alla quale aveva ottenuto molti galeoni. Con una parte di questi si era comprata una bellissima villa nella periferia di Londra, mentre aveva spedito gran parte dei guadagni ai suoi genitori in Australia per vivere al meglio. Aveva pensato molte volte di far cessare l’incantesimo della memoria imposto ai genitori, ma sapeva con certezza che molti Mangiamorte erano ancora in libertà e voleva evitare a tutti i costi di perdere un altro membro della sua famiglia, come era accaduto nel caso di Fred; Hermione considerava i Weasley parte della sua famiglia. Forse anche per questo motivo aveva lasciato Ron: per lei era come un fratello.
A Diagon Alley quel pomeriggio Hermione era stata costretta a comprare un abito bianco piuttosto corto che le arrivava fino a metà coscia; davanti lo scollo era a cuore, dietro aveva una lunga scollatura che mostrava la schiena e dalla parte posteriore pendeva un lungo pezzo di stoffa bianco panna vellutato che arrivava quasi fino a terra. Hermione pensò che fosse un abito troppo provocante, ma sapeva che Ginny non l’avrebbe mai perdonata se solo si fosse azzardata a indossare qualcosa di diverso.
Adorava la sua amica rossa e pensò a quante situazioni avevano vissuto insieme e a quanto fosse importante la loro amicizia. Con questo pensiero in testa e un bel sorriso stampato in faccia, Hermione finalmente cadde nel sonno.
 
Lentamente aprì gli occhi; quando un raggio di sole le colpì il volto Hermione si coprì gli occhi con il braccio destro e prese il suo cellulare dal comodino con il sinistro. Guardò l’ora e… -Per le mutande di Merlino! Sono già le due del pomeriggio! Ma quanto ho dormito!?-
Si alzò di scatto, convinta che quella giornata era già iniziata nel peggiore dei modi: aveva appena saltato una giornata di lavoro. Si pettinò velocemente i capelli, indossò un maglioncino rosso e si fiondò in salotto, immergendo una mano in un piccolo vaso e tirando fuori una manciata di polvere che poi gettò nel camino. Subito il fuoco divenne verde e lei vi ci immerse il viso, gridando: -Diagon Alley, Banca della Gringott, ufficio del Capo.-
Socchiuse gli occhi, ancora troppo addormentata per sopportare tutta quella luce. Quando li riaprì notò che si trovava nel suo ufficio, dove la sua segretaria era intenta a sbrigare delle faccende al suo posto.
-Buongiorno, Parvati.-
Parvati Patil si guardò in torno e sobbalzò notando la testa di Hermione apparsa dal nulla che galleggiava nell’aria. –Buon… buongiorno, capo.- fece la ragazza spaventata. –Come si sente?-
-Oh, bene, grazie. Credo che mi prenderò un paio di giorni di ferie. Ne concedo due anche a te.-
-Grazie mille, capo.- Rispose la ex Grifondoro tra lo stupito e lo sconcertato. -È sicura di stare bene?-
Hermione fece un gesto di assenso con la testa e tornò in casa, buttandosi sul divano. Non era pronta per affrontare un’intera notte con Ginny, per di più in una festa dove non avrebbe sicuramente conosciuto nessuno.
Si rassegnò, si passò una mano prima sulla faccia e poi sui capelli e si diresse verso il bagno, per farsi un lungo e riposante bagno. Aprì l’acqua e presto la stanza si riempì di colorate bolle di sapone e fumo caldo. Si immerse e restò a fissare il bordo della vasca per mezz’ora; poi si lavò in fretta, si asciugò e si coprì con un asciugamano per andare in camera.
Appena varcata la soglia, notò una mano che sporgeva dalla poltrona: un ladro era entrato in casa. In altre circostanze avrebbe chiamato immediatamente la Polizia babbana, ma notò che la mano stringeva una bacchetta. Così prese la sua e la puntò dritta sulla mano del ladro sussurrando “Levicorpus”. In quel momento una ragazza dai capelli lunghi e rossi fu sbattuta contro il soffitto, mentre urlava. –Herm, fammi immediatamente scendere. Giuro che appena mi libero ti crucio!-
Hermione riconobbe subito la sua amica Ginny e la fece scendere velocemente, adagiandola sul letto. Il colorito della faccia dell’amica era pressoché identico al rosso intenso dei suoi capelli.
-Mi dispiace, Ginny. Non credevo che venissi qui.-
-E invece eccomi!- rispose l’amica arrabbiandosi. Guardò per qualche istante Hermione e il suo viso si addolcì. –Scusa, Herm, ma non mi piace essere scaraventata sul soffitto solo perché voglio aiutarti a darti una sistemata.-
Hermione, che fino a quel momento si era sentita dalla parte del torto, incrociò le braccia sul petto e guardò bieca l’amica rossa. –Sei venuta a darmi una mano a prepararmi, eh? Come mai?-
-Oh… Beh…- Ginny iniziò a balbettare, segno che era stata appena colta in flagrante –Sai, stasera ci sarà un po’ di gente che voglio presentarti e dovrai essere al meglio.-
-Chi c’è?-
-Le solite persone, oltre un altro paio di ragazzi che forse conosci…-
-Chi c’è?- ripeté Hermione riducendo gli occhi a due fessure. Ginny deglutì e alla fine rispose.
-Ma…- le parole le si fermarono in gola e non ebbe il coraggio di continuare.
-Chi?- la incitò Hermione –Ma…?-
-Ma…- Ginny tossì forte. –oy.-
-Ginny, non capisco!-
-Mfy.-
-Ginevra Molly Weasley, dimmi chi c’è stasera a quella festa. Immediatamente!-
-Malfoy, Draco Malfoy.- Ginny guardò per un attimo il volto dell’amica, prima di concentrarsi sul colore delle sue scarpe, sicuramente molto più interessanti e meno spaventose rispetto a Hermione. Era la strega più brillante della sua età –come tutti sapevano- e Ginny sapeva che, anche la più piccola fattura lanciata dall’amica, avrebbe potuto nuocerle. In quell’attimo in cui il suo sguardo aveva incrociato quello dell’amica, Ginny notò che Hermione era diventata paonazza e molto probabilmente le avrebbe presto tirato un bel Sectumsempra.
Ma ciò non avvenne e la reazione di Hermione fu diversa. –Quel Malfoy? Quello che mi prendeva sempre in giro a scuola e che ha permesso ai Mangiamorte di entrare a Hogwarts?- Hermione aveva i denti stretti, gli occhi ridotti a due fessure e lo sguardo truce della professoressa McGrannitt. Vista così era proprio identica all’attuale preside della scuola di magia e stregoneria.
-Sì. Penso di sì. A meno che non ci sia sulla faccia della Terra un altro Draco Malfoy.-
-Spero per te che invece non sia il Malfoy che conosco, altrimenti alla festa ci andrai da sola.-
Ginny scoppiò in lacrime ed Hermione, mantenendo lo sguardo severo, si avvicinò all’amica e si sedette vicino a lei, sul letto, cingendole le spalle con il braccio.
Ginny respirò a fondo e poco dopo prese la parola. –Scusa, Herm, se non te l’ho detto prima, ma sapevo che se tu avessi saputo che Malfoy sarebbe venuto alla festa, tu non mi avresti accompagnato. Per me è un’opportunità che non posso perdere: stasera ci sarà Zabini, il migliore amico di Malfoy, e forse potrebbe nascere qualcosa.-
Hermione chiuse gli occhi e si rilassò un attimo. D’altronde Ginny voleva averla alla festa solo per conquistare Zabini e di sicuro non avrebbe rinunciato alla felicità dell’amica per un furetto platinato nemico da una vita. Quando riaprì gli occhi notò che Ginny la fissava, impaziente di ricevere una risposta.
-D’accordo- sentenziò Hermione, sorridendo –Ti accompagnerò alla festa, ma tu mi devi dire quando ti è venuto in mente di innamorarti di uno come Zabini.-
Ginny mostrò un sorriso enorme e abbracciò l’amica. Poi le raccontò che da pochi mesi, dopo la battaglia finale di Hogwarts, lei e Zabini avevano iniziato a uscire insieme e forse quella sera Zabini si sarebbe dichiarato.
-Lo amo, Herm. Lo amo come non ho mai amato nessuno.-
Hermione ascoltò con cura ogni parola dell’amica e alla fine la abbracciò stringendola al petto. –Mi farai diventare pazza con tutti questi tuoi fidanzati.-
-Questa volta è quello giusto.-
-Spero.- Hermione avrebbe volentieri aggiunto “di no”, ma l’amica era palesemente innamorata della serpe viscida e neanche lei le avrebbe potuto far cambiare idea. Sperava solo di non dover trascorrere tutto il tempo con Zabini; avrebbe di gran lunga preferito lavare Schiopodi Sparacoda per il resto della vita.
-Sbrighiamoci, Herm! Sei ancora in accappatoio! Sai quanto ti ci vorrà per farti bella?-
Hermione sorrise imbarazzata: sapeva che l’amica teneva a lei come a una sorella, ma non si sarebbe mai aspettata che le rivolgesse così tante attenzioni. Era la sorella minore che aveva sempre desiderato.
Hermione prese l’abito bianco dall’armadio e lo adagiò sul letto. Era molto bello e si chiese se sarebbe rimasto altrettanto sgargiante anche su di lei. Ginny aiutò l’amica a infilare il corto tubino e la fece sedere sul letto appellando la sua borsetta, da cui estrasse tre beauty-case, due trousse dei trucchi e una bottiglietta contenente del liquido trasparente. Hermione alzò un sopracciglio, sotto lo sguardo estasiato di Ginny.
-Incantesimo estensivo irriconoscibile.- Affermò la rossa mentre si accingeva a truccare l’amica. -Vedrai, dopo che ti avrò truccata per bene e ti avrò domato i capelli con una nuova pozione sarai irriconoscibile.-
Hermione guardò prima la boccetta di pozione, poi i trucchi e infine l’amica. –Fa’ in fretta.- disse alla fine –Mi devi un enorme favore.-
Chiuse gli occhi e si lasciò truccare da Ginny che aveva la lingua di fuori dalla concentrazione.

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Ciao a tutti! Mi presento: sono Crystal, adoro leggere, adoro scrivere, adoro scrivere di ciò che leggo. Ho scritto questa mia prima  Dramione per dare un contributo alle fanfiction che trattano il mio stesso argomento: viva la Dramione!
E... Niente. Davvero, non so che altro dire. Spero che la storia vi piaccia, anche perché io non sono una persona che scrive storielle semplici e con un lieto fine, ma mi piace complicare il tutto.
Sperando che la storia vi intrighi,
buona lettura,
Crystal :)
 
  
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