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Autore: neoeli91    03/02/2015    1 recensioni
[...] - Ti hanno quasi scoperta?! - enfatizzò mio fratello allarmato, che probabilmente da quella frase non mi aveva più dato retta - Ti rendi conto che quelli sono mafiosi? - continuò fissandomi agitato - Ancora non capisco come Kibum abbia potuto affidarti una missione del genere - terminò mentre si portava una mano alla fronte scompigliandosi i capelli. [...]
Genere: Drammatico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jonghyun, Key, Minho, Onew, Taemin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le due settimane che dovetti passare in assoluto riposo sembrarono eterne: non solo non potevo iniziare a lavorare alla missione di recupero di mio fratello, avevo anche il divieto di mettere piede in sede. Era stato un ordine di Kibum in quanto sapeva che se mi fossi recata là, di certo non sarei rimasta con le mani in mano.

Quando finalmente quella mattina arrivò, mi alzai all’alba pronta a prendere in mano le redini della missione, dato che Kibum sarebbe rimasto in ospedale almeno un'altra settimana dopodichè non avrebbe potuto fare sforzi per un altro paio, il che stava a significare che per altre tre settimane non avrei potuto contare sul suo aiuto concreto.
Non appena raggiunsi l’entrata della sede però, notai che c’era un gran trambusto e mi chiesi cosa fosse successo. Quando salii ed entrai nell’ufficio di Kibum, in quanto uno dei miei colleghi mi aveva chiesto di recarmi là per prendere un paio di documenti, rischiai di avere un infarto in piena regola!

Aprii la porta con nonchalance sapendo che non ci sarebbe stato nessuno ad attendermi oltre di essa, ma non appena varcai la soglia intravidi qualcuno seduto sulla sedia di Kibum che era rivolta verso la finestra. Dalla capigliatura intuii subito che non fosse lui, oltretutto l’avevo sentito al telefono quella mattina e sapevo che si trovava ancora in ospedale, quindi un po’ infastidita mi rivolsi a quella persona di cui ignoravo ancora l’identità - Non credo tu possa sederti al posto del capo! - sentenziai contrariata. Il fatto che avesse pensato di sostituirsi a lui solamente perché era ricoverato non mi andava molto a genio.
A quella mia frase la persona che mi voltava le spalle si girò per poi parlare - Non penso che Kibum se la prenderà se lo sostituisco - disse lui mentre sorrideva. Mi ci volle un po’ per riprendermi, non riuscivo a capire se fosse frutto della mia immaginazione, che ultimamente sembrava divertirsi a farmi brutti scherzi, o realmente Tae fosse di fronte a me, ma quando lo vidi alzarsi e venirmi in contro istintivamente corsi ad abbracciarlo.
- Cosa ci fai qui? Come? Quando? - iniziai a balbettare senza portare a termine nemmeno una frase. Fu solo quando mi fui calmata che Tae, sedutosi accanto a me nel divanetto posto alla destra della scrivania di Kibum, iniziò a raccontarmi come fosse sfuggito a Minho e Jonghyun.
- Devo ammettere che quando Jonghyun ti ha colpita e hai perso i sensi mi sono preoccupato seriamente! - iniziò confermando a sua volta la versione che mi era stata raccontata da Kibum e tutti gli agenti presenti quella sera - Non sai cos’avrei dato per venire a salvare te ed aiutare tutta la squadra, ma con le ferite che avevo riportato non ero quasi nemmeno in grado di muovermi.
Io sorrisi per rassicurarlo - Non preoccuparti. L’importante e che tu ora sia salvo, non sai quanto ero preoccupata! Ho imparato a spese di tutti che quei due non scherzano… - portai avanti amareggiata, in un certo senso mi sentivo in colpa, se avessi rispettato il piano di Kibum forse quel giorno saremmo riusciti a catturarli.
Lui scosse la testa - Diciamo che ho imparato le loro abitudini e ho avuto un colpo di fortuna! - portò avanti incuriosendomi.
- Come hai fatto a fuggire? - domandai allora.
Fu dopo le mie parole che mi raccontò ciò che gli era successo nelle ultime due settimane.
- Dopo la fuga di quel giorno sentii più volte Jonghyun e Minho discutere su come comportarsi da quel momento in poi. Innanzitutto vogliono recuperare Jinki, quindi appena sono tornato in sede ho chiesto di aumentare le misure di sicurezza e tenerlo sotto stretta sorveglianza 24 ore su 24 per impedire sorprese indesiderate! - la sua voce era determinata e preoccupata allo stesso tempo, probabilmente aveva conosciuto il vero lato di quei due impostori.
 Io annuii - Hai fatto bene! - portai avanti - Però, prima che tu vada avanti… - continuai un po’ angosciata - Tu stai bene? - domandai ricordando come si era presentato e tutti noi quel giorno e il video che avevo ricevuto.
Lui mi rassicurò - Le uniche volte che mi hanno picchiato violentemente sono state il giorno che hanno fatto quel video per voi e la mattina del nostro incontro, volevano accertarsi che non potessi ribellarmi e sfuggirgli - riferì tranquillizzandomi un po’ - In ogni caso sono stato più furbo di loro.
- Quindi tu sai dove si sono nascosti ora? - domandai speranzosa.
Lui annuì per poi diventare serio - In ogni caso dubito che siano ancora lì, quando hanno scoperto della mia fuga sicuramente avranno iniziato a cercare un altro luogo dato che sarebbero stati esposti.
Io acconsentii - Sì, effettivamente hai ragione - conclusi innervosita, eravamo per l’ennesima volta punto a capo.
- Comunque - riprese - Devo ringraziare le tue lezioni di hackeraggio se sono riuscito a scappare! A differenza di quel covo dove tu hai lavorato, quello in cui sono stato trattenuto era più organizzato e vi erano molti più sistemi di sicurezza del precedente, penso che potesse essere il quartier generale o una delle sedi principali.
Le sue parole mi stupirono - Ci sono più di una sede? È questo che intendi? - non potevo credere alle mie orecchie! Avevo sottovalutato così tanto quei due?
Mio fratello assentì - Dalle poche ricerche che ho potuto fare prima di esser stato fatto prigioniero ho capito che il loro fratello maggiore, Jinki, ha parecchie conoscenze all’interno della criminalità organizzata e sembra abbia anche molti alleati. Di conseguenza Jonghyun e Minho possono godere di diverse agevolazioni ma sembra che ora che Jinki è stato catturato stiano perdendo un po’  di credibilità - proseguì sollevato - Li ho sorpresi a litigare parecchie volte in queste due settimane.
A quelle sue parole m’illuminai - Potremmo usarlo a nostro vantaggio. Metterli uno contro l’altro! - conclusi speranzosa.
Tae mi guardò sorridente, forse avevamo avuto la stessa idea - È quello che ho pensato anche io! E per questo ho elaborato un piano… - terminò lasciandomi sulle spine, dall’espressione che aveva sembrava convinto delle sue parole.
   
 
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