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Autore: Anmami    03/02/2015    1 recensioni
Niente è più lo stesso dopo gli eventi del Grady. Beth se n'è andata portandosi via molte delle speranze del gruppo. In particolare quelle di Daryl che, svuotato e devastato, è alla disperata ricerca di qualcosa in grado di alleviare il suo senso di colpa per non averla protetta, una giusta punizione per aver fallito così miseramente.
Questa storia è un viaggio. Un viaggio attraverso il dolore, passando per la disperazione e la sconfitta, fino ad arrivare quasi in fondo al tunnel, fino a raggiungere un piccolo spiraglio di luce.
Dal testo:
"Beth finalmente riposava, avrebbe passato l'eternità in quel prato, circondata da fiori e all'ombra di un albero secolare. Da viva avrebbe adorato quel luogo.
Daryl aveva scelto con cura il posto, senza nemmeno interpellare Maggie."
"Un uomo distrutto, sia nello spirito che nel corpo. Un uomo incapace di trovare una motivazione che lo spingesse a non arrendersi, che gli desse ancora un briciolo di speranza."
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Beth Greene, Daryl Dixon, Nuovo personaggio, Rick Grimes
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Capitolo 4
 
I'M ONLY A TROUBLE

Rimasto solo, Daryl, rimuginò a lungo sugli eventi dell'ultima settimana.
Niente era andato secondo i suoi piani. Aveva deciso di allontanarsi da tutti, non avere più alcun contatto umano ed invece si ritrovava lì, in debito con quelle persone sconosciute che, almeno fino a quel momento, si erano dimostrate gentili e disponibili con lui. 
Gli eventi del passato gli avevano insegnato a non fidarsi mai della prima impressione, troppe ne erano successe e troppo persone ci avevano rimesso la vita.
In quel tragico capitolo della storia del genere umano, non si poteva fare affidamento  su nessuno, ogni uomo per sé era quella la regola fondamentale per sopravvivere.
Era un uomo d'onore e avrebbe sicuramente ricompensato quelle persone per l'aiuto che gli avevano dato, anche se la sua considerazione di sé era ai minimi storici.

Avrebbe preferito morire in quel fosso.

Chissà come se la stavano cavando Rick e gli altri? Chissà se avevano provato a cercarlo? Chissà come avevano interpretato la sua decisione di allontanarsi? Chissà se sarebbero mai riusciti a perdonarlo?
Ripensare a loro, alla sua famiglia, a ciò che aveva lasciato alla villetta, faceva male. 

Un dolore che poche volte nella vita aveva provato.

Dal suo letto, non riusciva a vedere fuori e quindi non poteva stabilire né dove si trovasse né che ore fossero. Non sapeva quanto fosse rimasto privo di sensi e alzarsi era fuori discussione, la ferita alla gamba era troppo profonda e ancora troppo fresca per potersi reggere in piedi.
Non poteva far altro che attendere l'arrivo di qualcuno al quale chiedere spiegazioni.
Ad essere sincero non aveva molta voglia di conversare e non era troppo entusiasta di trovarsi in quel luogo, le persone avrebbero fatto bene a  tenersi alla larga da lui.

Portava soltanto problemi.

Se il dolore alla gamba glielo avesse permesso, avrebbe lasciato quel luogo senza pensarci due volte, ma non era uno sciocco, in quelle condizioni non sarebbe riuscito a fare nemmeno un passo.
Non gli restava altra scelta se non aspettare. Una volta guarito avrebbe cercato di sdebitarsi in fretta per poter proseguire il suo viaggio il prima possibile.
Era impaziente di conoscere il capo di quel posto, quel Patrick del quale gli aveva parlato Jordan, ed era altrettanto impaziente di poter lasciare il letto.
Non era certo di potersi fidare di quelle persone e stare chiuso in quella stanza non gli permetteva di farsi un'idea in merito.
Gli avevano lasciato le armi e non lo avevano derubato dei suoi, seppur limitati e poco preziosi, effetti personali, quello doveva voler dire qualcosa.

-Disturbo? Ti ho portato la cena.- disse Jordan entrando nella stanza con un vassoio in mano.
-Quanto mi costerà?- domandò l'arciere voltando le spalle al ragazzo ed ignorando la sua gentilezza.
-Di che parli?-  chiese il biondo, piuttosto confuso.
-Nessuno fa niente per niente in questo mondo, perciò... quanto mi costerà?-  ribadì Daryl.
-Reno... mi spieghi che cosa ti è successo lì fuori? Non siamo quel tipo di persone. Abbiamo molto, siamo riusciti ad assicurarci un luogo sicuro e dei pasti caldi. La comunità sta crescendo ogni giorno di più.
Sai cosa stavo facendo quando ti ho trovato? Ero in spedizione con un gruppo di uomini, il nostro compito era quello di cercare sopravvissuti. Facciamo questo qui, accogliamo le persone e ci aiutiamo a vicenda.- spiegò il ragazzo, poggiando il vassoio sul comodino.
-Dove sta la fregatura?- domandò l'arciere.

Aveva smesso di credere alle favole.

Il profumo di quella che, ad occhio e croce, doveva essere una zuppa di verdure, investì le sue narici ed i morsi della fame iniziarono a farsi sentire. Odiava aver bisogno di qualcuno, ma in quel momento il suo stomaco che brontolava era un prova troppo evidente.
Sperò con tutto sé stesso che Jordan non avesse sentito quel rumore imbarazzante ma, dal suo sghignazzare, tutte le sue speranze furono vane.
Il ragazzo gli porse il cucchiaio e gli poggiò il vassoio sulle ginocchia facendo attenzione a non toccare la sua ferita.
-Coraggio Reno, mangia. Puoi abbassare la guardia per un po'.- disse il biondo accomodandosi sulla sedia accanto al letto.

Solo in quel momento, Daryl realizzò che i piatti di zuppa sul vassoio erano due.
Jordan afferrò un cucchiaio ed una delle scodelle ed iniziò ad ingurgitare la minestra con gusto.
L'uomo non riusciva a capire perché quel tizio avesse deciso di cenare insieme a lui, ma in quel momento non aveva nessuna intenzione di approfondire l'argomento. Si limitò a mangiare in silenzio guardando di sottecchi quello strano tipo biondo che non era ancora riuscito ad inquadrare.
I suoi pensieri erano sempre più confusi, aveva una sola cosa ben chiara nella mente. Avrebbe dovuto allontanare da sé quel ragazzo. Essere suo amico era terribilmente rischioso ed aveva conseguenze devastanti.

Lui era solo un guaio.
  
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