Oggi ho una malinconia addosso così forte da non riuscire nemmeno a piangere.

La malinconia che deriva dalla consapevolezza del passato perso, perduto per sempre, con i suoi colori, i suoi sapori, la malinconia nel vedere mio padre canuto e triste, di fronte ad una vecchiaia che non immaginava così, di cui io sono in buona parte responsabile e di cui lui fa di tutto per non farmene sentire il peso della colpa.

La malinconia del mio presente, sofferto, duro, combattuto, pochi sorrisi, tante lacrime dentro all’anima ma cattiva fuori, guai a far vedere la propria debolezza, sei sbranata come un agnello in bocca ai lupi, un agnello che fa di tutto per sembrare un lupo.

La malinconia del mio amore  passato presente e futuro, che è l’unica luce della mia vita, ma che ha pagato il prezzo altissimo dei guai, delle cicatrici, delle sofferenze, delle perdite e del tramonto del corpo ormai prossimo, sostenuto a malapena da piccole e patetiche fantasie da adolescente.

La malinconia che provo a vedere il  mio unico nipote, di appena un anno, figlio di quel mio fratello che da piccoli è stato per me come un figlio, perché eravamo entrambi soli ma uniti e sostenuti dal nostro amore fraterno, e che oggi rivedo nel suo figlio, così vivo, così gioioso, così impertinente e portatore sano di confusione e discolaggine, che non riesco a non pensare all’incognita del suo futuro, lontano ed imprevedibile, ma è giusto che non mene occupi io ma che ci pensi lui, visto che io per prima non è che abbia questa gran previsione per quello che sarà il mio di futuro.

Il futuro…incognita pesante e inquietante… no, no, meglio che non ci pensi, non stasera almeno…

E verrà sera anche stasera.

E domani si riaccenderà di nuovo il sole.

E ricomincerò a correre, combattere, amare, sperare, insomma, vivere.

L’importante è che passi la malinconia di quest’oggi, domani tornerà , si, ne sono certa, l’eterna ragazza vogliosa di vivere, amare ed essere amata.

La vostra eterna amica , un po’ triste, ma molto viva.