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Autore: Ottachan    04/02/2015    0 recensioni
L'avventura di Pokémon Heart Gold e Soul Silver vissuta da Makoto, Haruka e Rin.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente iniziano le sfide ai Superquattro! C'è un motivo se ho scelto di non descrivere bene alcuni combattimenti... Lo scoprirete presto u.u
Penultima parte dell'ultimo scenario e terzultimo capitolo di questa storia. Wow, ancora non riesco a crederci xD
Ringrazio chi leggerà/commenterà, grazie davvero tanto çwç
 
Capitolo 35 – La Lega. [Haruka’s side]
 
I poliziotti interrogarono Haruka per quasi tutto il pomeriggio. Quando il bambino fu finalmente libero di andare via, egli volò direttamente in direzione Mogania: voleva riuscire a vincere la Medaglia Gelo entro quella stessa giornata. Grazie alla forza di Typhlosion, il giovane allenatore riuscì a farsi strada fino ad Alfredo. Il capopalestra fu duro da battere ma Haruka era molto risoluto e si fidava della propria squadra; il bambino riuscì a conquistare la medaglia appena in tempo: il sole aveva iniziato a tramontare e la palestra doveva chiudere.
Il giorno successivo il ragazzino non perse tempo e si diresse ad est, verso la Via Gelata.
Arrivò a Ebanopoli in tarda mattinata ed entrò nella palestra della città dopo l’ora di pranzo. Non appena Haruka ebbe la meglio su Sandra, il piccolo allenatore uscì rapidamente dalla struttura per tornare alla sua cara vecchia Borgo Foglianova. La prima cosa che fece, una volta entrato in casa, fu dirigersi di corsa in bagno, aprire l’acqua calda nella vasca e immergersi dentro fino al naso. Da quanto tempo non si faceva un bagno degno di quel nome! Le sue spalle, sempre in tensione per il peso dello zainetto, incominciarono a rilassarsi e le sue gambe stanche ebbero, finalmente, un lungo momento di sollievo.
Riprese il viaggio, in direzione Via Vittoria, sentendosi come rinato.
Alla fine, arrivò ad Altopiano Blu che erano le sette di sera. Haruka fu leggermente sorpreso nel trovare Makoto seduto in maniera poco composta su uno dei divanetti nella Sala Accettazione della Lega Pokémon, ma lo fu di più nell’ascoltare lo strano discorso dell’amico: quest’ultimo era decisamente intenzionato a sfidare il moro e, solo in caso di vittoria, avrebbe concorso anch’egli per diventare Campione della Lega Pokémon. Se avesse perso, invece, non avrebbe combattuto contro i Superquattro. Gli occhi di Makoto mostravano una risoluzione mai avuta prima di quel momento; Haru non provò nemmeno a dissuadere il compagno, anzi! Gli promise di utilizzare tutto il proprio impegno in quella loro ultima sfida.
E così, attacco dopo attacco, i due amici erano rimasti con un solo pokémon a testa, il loro starter per la precisione.
‘Questa è la resa dei conti…’ disse il moro tutto d’un fiato.
‘Meganium, Solarraggio!!!’
‘Saba, Lanciafiamme!!!’
I due pokémon emisero i loro raggi di energia elementale nello stesso preciso istante: per alcuni secondi i loro fasci di fiamme e luce si incontrarono e scontrarono nel centro esatto del campo di battaglia che i due ragazzini avevano improvvisato appena fuori l’edificio della Lega; poi però, complice la tipologia di attacco più avvantaggiata, le fiamme di Typhlosion iniziarono a guadagnare terreno fino a raggiungere il proprio avversario. Meganium tentò di resistere più che poté, purtroppo il fuoco nemico e la stanchezza dovuta all’uso di Solarraggio presero il sopravvento: lo starter d’erba si accasciò a terra e non fu più in grado di combattere.
Per un istante lungo quanto un battito di ciglia Haruka colse nell’espressione di Makoto un leggero velo di malinconia che però si trasformò rapidissimamente in un sorriso spensierato.
‘Oh perso, eheheh!’ disse il castano ridendo, come se fosse consapevole di aver dato tutto se stesso e che quindi non doveva avere alcun rimpianto. ‘Haru, sei davvero forte… Diverrai sicuramente il Campione della Lega!’
Il piccolo Nanase abbassò lo sguardo in silenzio, poi, dopo aver richiamato Typhlosion, prese per mano l’amico e lo trascinò all’interno dell’edificio: ‘Andiamo, inizia a fare freddo…’
I due bambini affidarono entrambe le squadre alle infermiere della zona adibita a Centro Pokémon, poi, dopo aver mangiato velocemente un panino preso da un distributore automatico, si accasciarono addormentati, l’uno accanto all’altro, su uno dei divanetti della Sala Accettazione.
Il mattino seguente Haruka si ritrovò presto davanti alla porta che conduceva alle stanze dei Superquattro.
‘Il sottoscritto, Sousuke Yamazaki, con l’autorità conferitami dal presidente della Lega Pokémon, accetto il qui presente Haruka Nanase come candidato alla carica di Campione di Altopiano Blu dandogli il permesso di poter sfidare i Superquattro Pino, Koga, Bruno e Karen e il Campione Lance’
Haru sussultò: non avrebbe mai pensato di rincontrare il domadraghi in quelle circostanze. Ma non si perse d’animo e, dopo aver salutato con un cenno della testa il suo amico Makoto, varcò la soglia che avrebbe cambiato la sua vita.
 
In fondo all’ultimo corridoio si trovava la stanza del primo dei Superquattro. La sala era caratterizzata dalla presenza di pareti divisorie di colore bianco sistemate in modo di dare l’impressione di trovarsi in uno spazio dalle dimensioni variabili a seconda di dove l’osservatore stesse guardando. La pavimentazione era costituita da fredde mattonelle color lavanda e, al centro di essa, una decorazione a forma di pokéball riprendeva i colori usati nella stanza. Poco dietro si trovava un giovane uomo dai capelli color vinaccia e una strana maschera scura sul volto.
‘Eccoti alla Lega Pokémon. Permettimi di presentarmi: mi chiamo Pino. Mi sono allenato in tutto il mondo per potenziare i miei pokémon di tipo Psico. Infine sono stato ammesso tra i Superquattro. Qui non potrò che migliorare. Che io perda è impossibile! Vai Xatu!’
‘Sake, scelgo te! Sassata!’
Psichico, ora!!!’ il volatile di Pino era decisamente più veloce rispetto a Graveler, quindi riuscì ad attaccare per primo senza troppa fatica. Fortunatamente la roccia riuscì a resistere al colpo avversario e si riprese in fretta per restituire i danni subiti.
‘Xatu, Stordiraggio!’ il pokémon Magispecchio emise un verso acutissimo che portò Graveler alla confusione.
‘Sake, Sassata di nuovo, forza!’ il compagno di Haruka, dopo un momento di smarrimento, riuscì ad attaccare di nuovo mandando ko il volatile verde. Peccato fosse troppo confuso per continuare.
Jinx, scelgo te!’
‘Vai Saba! Lavasbuffo!!!’ la potenza di Typhlosion non lasciava scampo ai pokémon di tipologia svantaggiata che aveva di fronte: proprio come era successo la sera prima con Meganium, anche questa volta lo starter di fuoco riuscì a mettere ko in un solo colpo il proprio avversario.
‘Vedo che hai scelto un pokémon forte quando hai iniziato la tua avventura per conquistare le medaglie di Johto. Ma il riscaldamento è finito: vai Slowbro!’
‘Saba rientra! Katsuo, tocca a te!’ Haru, fortunatamente, ebbe la prontezza di cambiare subito il proprio compagno in campo con Heracross. Anche perché, in caso contrario, Typhlosion se la sarebbe vista contro un attacco d’acqua dell’avversario.
‘Slowbro, Idropulsar!’ l’ondata anomala prodotta dal pokémon paguro prese in pieno il coleottero. Quest’ultimo riuscì a difendersi alla bene e meglio: dopotutto la sua tipologia non aveva resistenze naturali all’elemento dell’acqua, quindi il colpo inflisse un considerevole numero di danni, seppur non troppo esagerato.
‘Katsuo, Nottesferza!’ l’impeto di Heracross destabilizzò Slowbro facendolo cadere a terra supino. Approfittando, quindi, della sua lentezza nel rialzarsi, Haruka ordinò di nuovo lo stesso attacco.
‘Ciò che fa paura dei pokémon Psico è che l’ultimo rimasto continua fino alla fine. Forza Exeggutor!’ nonostante le parole del Superquattro e la tenacia del pokémon Nocecocco, Saba fece il suo rientro in scena bruciando l’avversario fino ad azzerarne l’energia.
‘Io non posso crederci…’ disse l’uomo vedendo cadere anche il suo ultimo compagno. ‘Nonostante la sconfitta non posso demordere. Continuerò a lottare finché non sarò il più grande. Ora proverai tutta la potenza dei Superquattro!’
Un forte rumore di una serratura azionata catturò l’attenzione del bambino. Quello era un segnale: poteva proseguire nella stanza successiva.
 
Il secondo sei Superquattro, Koga, era conosciuto in tutta Johto per essere stato il capopalestra di Fuxiapoli, una città situata nel sud del Kanto. I suoi pokémon velenosi furono un ostacolo duro da superare ma grazie all’azione combinata di Typhlosion e Noctowl la vittoria arrivò in breve tempo.
 
La terza sala si trovava sospesa su di un bacino di lava, simile a quello che Haruka aveva visto nella palestra di Ebanopoli. Ma il pavimento non presentava nessun enigma da superare: le sue lisce piastrelle di color avorio non nascondevano trabocchetti o congegni da attivare per proseguire. Il suo avversario lo aspettava sopra la decorazione a pokéball di colore rosso. Le sue spalle erano massicce e muscolose, i suoi lineamenti duri, i capelli lunghi e scuri gli davano un’aria selvaggia ma non per questo trascurata.
‘Sono Bruno dei Superquattro! Mi alleno sempre al massimo perché credo in me e nelle possibilità dei miei pokémon. Riuscirai a tenerci testa?  Vai Hitmontop!’ il pokémon lotta si materializzò sul campo di battaglia roteando su se stesso come una trottola.
‘Forza Tuna!’ la scelta di Haruka fu, praticamente ovvia: non avrebbe mai potuto evitare di sfruttare i punti di forza del proprio Noctowl.
‘Hitmontop, Triplocalcio!’ il compagno di Bruno aumentò la propria velocità di rotazione e si avventò sul pokémon volante: i primi due calci non sembrarono aver causato chissà quali danni, ma il terzo obbligò il gufo a scendere di quota.
‘Tuna, Eterelama!’
‘Hitmontop, Contatore!’ mentre Noctowl sbatteva le ali per creare una tanto sottile quanto letale lama d’aria, il pokémon Lotta si preparava a contrattaccare con tutta la propria forza; peccato che il colpo che subì lo stese del tutto non permettendogli, così, di rispedire i colpi al mittente.
‘Hitmonlee, raggiungilo con Calciosalto!’ il secondo membro della squadra di Bruno sfruttò le sue gambe agili e lunghe per raggiungere l’elevazione del gufo; quest’ultimo incassò il colpo ma il danno fu irrisorio.
‘Tuna, vai con Beccata!’ il pokémon volante calò in picchiata sulla testa di Hitmonlee ma quest’ultimo evitò il colpo.
Calciardente, ora!’ Bruno cercò di sfruttare la vicinanza di Noctowl ma il gufo fu più rapido e si alzò nuovamente in volo.
‘Di nuovo Beccata, subito!’ sfruttando l’energia del decollo appena effettuato, il gufo si gettò di nuovo contro Hitmonlee, con il doppio della velocità, azzerando di conseguenza l’energia del proprio avversario.
‘Dannazione!!!! Vai Hitmonchan, Tuonopugno!!!’ il pokémon Tirapugni era decisamente più rapido rispetto ai suoi due compagni precedenti: riuscì colpire violentemente Noctowl con un destro carico di elettricità prima che l’avversario riprendesse quota. Il gufo stava iniziando a trovarsi in difficoltà: riusciva ancora a volare in alto ma i suoi spostamenti erano decisamente più lenti.
‘Tuna, vola più in alto che puoi! Poi usa Confusione!’ Haruka decise di stare sulla difensiva colpendo da lontano. Nocowl obbedì prontamente al proprio allenatore: dopo essersi sistemato ad una distanza di sicurezza, si concentrò velocemente per poi inviare contro all’avversario le sue forti onde psichiche. Riuscì, così, anche a confondere Hitmonchan.
‘Hitmonchan, riprenditi e usa Tuonopugno di nuovo!!!’ il pokémon lotta non riuscì a seguire gli ordini di Bruno: inciampò sui propri piedi e si ferì da solo.
‘Tuna, approfittane, Aeroassalto!’ il gufo si buttò in picchiata il più velocemente possibile; il suo colpo fu violento e mandò ko l’avversario. Ma le sue energie scarseggiavano: si vedeva lontano un miglio che non avrebbe retto un'altra battaglia.
‘Forza Machamp, un ultimo piccolissimo sforzo!’
‘Ebi, tocca a te!!!’ Noctowl fu prontamente sostituito da Gyarados.
L’ultimo scontro durò molto di più rispetto a quelli precedenti: entrambe le parti non possedevano attacchi che sfruttassero i punti deboli dei loro avversari ma il pokémon di Haruka era resistente contro il tipo Lotta. A parità del numero di colpi inferti, Ebi aveva ricevuto molti meno danni, per questo riuscì, alla fine, ad uscire vincitore da quella sfida.
‘Ho perso, non ho il diritto di dire nulla. Il tuo prossimo avversario ti aspetta’
 
Prima di entrare nella stanza con l’ultimo Superquattro, il bambino ebbe l’accortezza di ripristinare l’energia del gruppo usando delle pozioni. La sua fu una scelta saggia: contro Karen, maestra del tipo Buio, il suo Heracross, ferito dai pokémon di Pino, dovette occupare il ruolo di protagonista assoluto (fatta eccezione per quando la donna mandò in campo Murkrow; in quel caso fu Graveler ad entrare in campo). Dopo aver ottenuto finalmente anche la quarta vittoria, Haruka venne indirizzato verso la Sala del Campione.
 
Il bambino si ritrovò a pensare al nome della stanza nella quale era finito: più che Sala del Campione avrebbero dovuto chiamarla Sala del Principe o del Sovrano. Pavimento e pareti brillavano di un colore metallico molto simile all’oro, colonne dal fusto molto largo scandivano i passi del giovane sfidante e statue raffiguranti piccoli Dratini mettevano in evidenza il percorso da seguire per giungere fino a Lance, come se il tappeto color porpora steso al centro dell’ambiente non fosse un indizio più che palese. L’uomo dai capelli rossi aspettava Haruka in fondo alla stanza, in uno slargo recintato decorato, a terra, con una pokéball metà rossa e metà blu.
‘Ti stavo aspettando Nanase, o dovrei dire Haruka!’ disse Lance non appena il bambino lo raggiunse. ‘Sapevo che, con le tue abilità, saresti giunto fino a qui. Non c’è bisogno di parlare. Noi lotteremo per determinare chi è il più forte tra noi due. Come allenatore più potente e come Campione della Lega Pokémon… Io, Lance, il Maestro dei Draghi, accetto la tua sfida! Vai Charizard!’ la figura maestosa del serpente d’acqua mise quasi in soggezione il piccolo moro.
‘Forza Sake, scelgo te!’ ma quella era la sua ultima battaglia e non doveva dimostrare alcuna debolezza. Doveva rimanere concentrato al massimo per scegliere al meglio il proprio compagno da utilizzare in battaglia.
‘Charizard, Dragartigli!’ il pokémon di fuoco si avventò contro l’avversario usando il suo attacco più potente. Graveler sembrò non riportare molti danni.
‘Sake, usa Sassata!’ la roccia evocò una pioggia di pietre che andarono a colpire il drago nel suo punto debole. La battaglia di Charizard finì in quel momento.
‘Gyarados, tocca a te!’ il serpente d’acqua fece il suo ingresso ruggendo in maniera violenta.
‘Katsuo, vai!’ Graveler fu sostituito da Heracross.
‘Gyarados, Dragopulsar!’ il drago si concentrò per un istante, poi emise un potente raggio scuro di energia. Il coleottero incassò il colpo ma riuscì a rimanere in piedi.
‘Forza Katsuo, Nottesferza!’ Heracross si gettò contro l’avversario attaccando rapidamente con il proprio corno. Gyarados, nonostante il violento impatto, resistette al colpo.
‘Forza Gyarados, Flagello!’
‘Di nuovo Nottesferza!!!’ i due pokémon si scontrarono nella metà esatta del campo e si colpirono a vicenda praticamente nello stesso istante. I due allenatori rimasero col fiato sospeso: chi era riuscito a mandare ko l’altro? La risposta arrivò, purtroppo, quasi subito: entrambe le creature si accasciarono al suolo esauste.
‘Aerodactyl, è il tuo turno!’ Lance mandò in campo il Fossile Volante.
‘Ebi, puoi farcela!’ Haruka scelse di far combattere il suo Gyarados rosso.
Purtroppo per il drago di roccia del Campione, l’attacco d’acqua del serpente marino azzerò l’energia dell’avversario con un solo attacco.
‘Sei migliorato molto da quando ci siamo incontrati a Mogania. Ma non cantare ancora vittoria, ho un asso nella manica: vai Dragonite!’
Haruka conosceva la potenza del drago dorato, dopotutto l’aveva visto combattere nel rifugio Rocket un paio di giorni prima. Decise comunque di lasciare Gyarados in campo: il suo pokémon conosceva un attacco che sfruttava la debolezza dell’avversario.
‘Dragonite, Oltraggio!’ il compagno di Lance si lanciò contro il serpente rosso sfogando tutta la propria ira. Haruka aveva fatto male i conti: il suo pokémon aveva accusato gravemente il colpo e faceva fatica a tenere alta la testa.
‘Forza Ebi, Gelodenti!’ il suo avversario aveva fatto scendere in campo il suo ultimo compagno; il moro non doveva risparmiare né se stesso, né i propri pokémon. Con una sensazione di gelo nel cuore, consapevole del fatto che avrebbe sacrificato il suo caro Gyarados, Haru ordinò a Ebi di attaccare comunque conscio del fatto che avrebbe almeno inflitto all’avversario un ammontare di danni esagerato.
Come il ragazzino aveva previsto, il drago alato uscì parecchio malconcio dal colpo appena subìto; ma nonostante tutto ebbe la forza di mandare ko il pokémon d’acqua.
‘Saba, un ultimo sforzo! Lavasbuffo!!!’
‘Dragonite, Fuocobomba!’ le due sfere di magma esplosero a mezz’aria non appena le loro energie entrarono in contatto l’una con l’altra.
‘Saba, Lanciafiamme!’
‘Di nuovo Fuocobomba!!!’ per la seconda volta i due attacchi di fuoco si scontrarono nel centro del campo ma, mentre il colpo di Dragonite era costituito da una sola palla di fiamme che esplose subito annullando il proprio effetto, il fascio di fuoco di Typhlosion emanava un’energia continua: dopo aver distrutto il Fuocobomba avversario, raggiunse presto il drago di Lance bruciandolo e sconfiggendolo.
L’uomo dai capelli rossi rimase sbigottito in silenzio. Poi un lieve sorriso iniziò a fare capolino sul suo volto e le parole parvero uscire da sole dalle sue labbra: ‘…Caspita, sei diventato davvero potente! Somigli veramente tanto al vecchio Campione che riuscì a sconfiggermi tre anni fa. Chissà che fine ha fatto lui… Comunque i tuoi pokémon hanno risposto alla tua forza e alla tua natura onesta. Il sottoscritto, Lance, dall’autorità conferitami dal Presidente della Lega Pokémon nomino Haruka Na…’
‘ASPETTATE!!!’ una voce infantile ma dal timbro potente interruppe la proclamazione del moro come Campione della Lega.
 
   
 
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