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Autore: Ottachan    06/02/2015    0 recensioni
L'avventura di Pokémon Heart Gold e Soul Silver vissuta da Makoto, Haruka e Rin.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Ultimo capitolo dell'ultimo scenario e penultimo capitolo della storia... O emme gi...
Non saprei cos'altro dire...
Quindi ringrazio direttamente chi leggerà/recensirà <3

 
Capitolo 36 – La Lega. [Rin’s side]
 
Rin iniziò ad odiare a morte il progettista della palestra di Mogania. Quale mente malvagia aveva avuto la brillante idea di pavimentare l’edificio con dei lastroni di ghiaccio? Il ragazzino aveva smesso di contare le volte in cui era caduto a terra causandosi lividi su lividi. Addirittura, nella stanza centrale, l’allenatore Nitori gli era venuto incontro per aiutarlo a mantenere l’equilibrio. Il rossino giurò a se stesso che avrebbe inferto una sonora sconfitta ad Alfredo se fosse riuscito a raggiungere il capopalestra prima di finire all’ospedale. Fortunatamente Rin riuscì a mantenere quella sorta di promessa al cento per cento, complice anche Houndour, il quale si era ripreso benissimo dalla ferita alla zampa.
Dopo una breve sosta al Centro Pokémon, il ragazzino fece rotta verso est; non si sarebbe mai aspettato di trovare una brutta sorpresa ad attenderlo! La Via Gelata, fedele al proprio nome, era ricoperta da strati e strati di solido ghiaccio. E ovviamente era famosa per essere l’unico mezzo diretto per poter raggiungere Ebanopoli nel tempo più breve possibile. Soffocando tra i denti mille e più maledizioni, Rin strinse i pugni ed iniziò a fare i primi passi… Per poi cadere subito rovinosamente di sedere.
 
Quando il bambino vide una tenue luce fare capolino, in lontananza, dalle tenebre della grotta, non riuscì a trattenere le lacrime. Si sentiva stanco, si reggeva a malapena in piedi ed era pieno di lividi ed escoriazioni.
Non entrerò mai più in una grotta ricoperta di ghiaccio in vita mia!’ si ritrovò a sussurrare più e più volte come se fosse sicuro che, trasformando quella frase in un mantra, il suo desiderio si sarebbe avverato. Non appena uscì fuori alla luce del sole, il ragazzino allargò le braccia e respirò a pieni polmoni il profumo della libertà. Poi, come per volersi vendicare delle brutte cadute effettuate all’interno della Via Gelata, diede un forte calcio contro la parete rocciosa dietro a sé. Peccato che, in quel modo, riuscì a guadagnare solo che una ferita in più.
Una volta ripresosi dall’ennesimo dolore, una volta raggiunta la periferia nord-est di Ebanopoli, Rin notò una figura familiare volare verso sud in groppa ad un Noctowl.
‘Tsk’
Haruka Nanase, come era prevedibile, l’aveva battuto sul tempo riuscendo a raggiungere, e superare, l’ultima palestra prima di lui. Rin, comunque, non aveva nulla da rimproverarsi: i suoi sopralluoghi, effettuati per controllare che il Team Rocket avesse veramente abbandonato l’idea di ricongiungersi per l’ennesima volta, l’avevano fatto ripartire con il cuore più leggero.
E con la stessa serietà e concentrazione usate per scacciare il gruppo di uomini in nero, Rin riuscì a sconfiggere prima Mikoshiba, poi Sandra in persona. La donna sembrava veramente seccata: stando alle sue parole, troppi ragazzini, negli ultimi due giorni, l’avevano messa alle strette. Aveva quasi intenzione di chiudere per un breve periodo la palestra per allenarsi nella Tana del Drago.
 
Una breve sosta al Centro Pokémon di Ebanopoli e poi di corsa verso sud, veloce come il vento, sfruttando le maestose ali di Fearow. Ma poco prima di giungere a Borgo Foglianova, il bambino bloccò il proprio pokémon obbligandolo ad atterrare a metà del Percorso 29. Perché non ci aveva pensato prima? Stava per rientrare nella cittadina nella quale aveva rubato Totodile!!! E se l’avessero visto? L’avrebbero sicuramente fermato per farsi restituire lo starter d’acqua mettendo la parola fine, in maniera definitiva, sul sogno di diventare campione della Lega.
Rin non poteva permettere che le sue pessimistiche fantasie prendessero forma: mancava oramai pochissimo al traguardo finale. E l’avrebbe raggiunto sicuramente, cascasse il mondo!
Per questo attese che calasse la notte: con il favore del buio il bambino percorse Borgo Foglianova da est a ovest e attraversò rapidamente la lingua di mare del Percorso 27. Solo quando raggiunse il Percorso 26 si sentì al sicuro. Il rossino si sedette a gambe incrociate con la schiena contro il fusto un albero e si addormentò non appena poggiò la testa contro la dura corteccia alle proprie spalle.
 
Rin si destò all’alba dolorante per la posizione scomoda assunta nelle ore precedenti e per i lividi che non accennavano a sparire dal proprio corpo. Ma non sarebbe stato di certo quel fastidio a fermarlo. Assolutamente no! Se alzava la testa poteva ammirare l’Altopiano Blu, la montagna sulla quale era stata costruita la sede della Lega Pokémon. Già si immaginava in cima, al cospetto dei Superquattro in persona, incoronato Campione insieme alla propria squadra, con il nome inciso a chiare lettere nella Sala d’Onore…
Il bambino si alzò in piedi e riprese subito a camminare: il solo pensiero di aver quasi raggiunto la propria meta finale gli ridiede energia e i suoi lividi non sembrarono più così dolorosi.
 
Ma una volta raggiunto Altopiano Blu, all’interno dell’edificio, Rin fece un incontro inaspettato.
‘…Tachibana?’
‘Matsuoka? Non mi dire che anche tu sei riuscito a conquistare tutte le medaglie di Johto?’
‘Bhè, si…’ il rossino iniziò a sentirsi confuso. Che ci faceva uno dei suoi rivali comodamente seduto su uno dei divanetti della Sala Accettazione? Quando i suoi occhi si posarono su uno degli schermi della stanza, tutto gli fu più chiaro: l’incontro di Nanase stava venendo proiettato in diretta. Il ragazzino dai capelli neri stava combattendo contro Koga; era già passato al secondo incontro. Di questo passo avrebbe ottenuto lui il titolo di Campione.
Rin ignorò Makoto e si diresse verso il responsabile dell’accettazione, un ragazzo molto alto, dalle spalle larghe, i capelli castano scuro e gli occhi verde acqua.
‘Senti, per favore, ho tutte e otto le medaglie… Fammi entrare!!! Voglio sfidare anche io i Superquattro e il Campione!’ per paura che il suo sogno gli sfuggisse dalle dita e per non perdere troppo tempo, il ragazzino aveva dimenticato le buone maniere e si era rivolto in tono brusco e poco gentile ad una persona più grande di lui. Quando il bambino se ne accorse, abbassò lo sguardo e si morse un labbro rimanendo in silenzio.
L’uomo prese a parlare: ‘Non esiste alcuna regola che vieti l’accesso alle sfide della Lega quando sta lottando qualcun altro. Semplicemente non bisogna combattere due contro uno. I Superquattro hanno un numero elevato di pokémon con loro, semplicemente ne usano pochi alla volta… Se il ragazzino che sta combattendo ora verrà sconfitto prima di arrivare al campione, tu avrai la possibilità di sfidare Lance. In caso contrario, vincerà chi arriverà primo, tienilo a mente’
Lo sguardo di Rin si illuminò all’improvviso. Non tutto pareva essere perduto.
Dopo che il responsabile, con la sua solita formula, proclamò il rossino candidato a competere per il ruolo di Campione, quest’ultimo schizzò via nella sala di Pino. In quello stesso istante Haruka si preparava ad affrontare la sua terza prova contro Bruno.
 
L’incontro con il Superquattro maestro dei pokémon Psico si risolse piuttosto velocemente. Houndour aveva combattuto in maniera aggressiva e non aveva lasciato scampo ai suoi avversari. L’esperienza accumulata nelle ultime due palestre e in quel primo incontro alla Lega, avevano fatto in modo che il quadrupede si evolvesse proprio dopo aver inferto il colpo di grazia all’ultimo compagno di Pino: sul suo capo comparvero un paio di corna aguzze del colore dell’avorio, il suo corpo si fece più grande, snello e muscoloso, la sua coda divenne più lunga e uno spuntone acuminato fece capolino in fondo ad essa.
Il piccolo allenatore si inchinò con rispetto a Pino: non riusciva ancora credere a quello che stava succedendo! Aveva sconfitto il primo Superquattro. Avrebbe fatto lo stesso anche con gli altri tre.
 
La seconda stanza della Lega era famosa per causare una strana sensazione di straniamento nel cuore di chi entrava in essa per la prima volta: nonostante Rin fosse sicuro di trovarsi all’interno di un edificio e al coperto, tutto quello che lo circondava sembrava quasi indicare il contrario. Il pavimento era caratterizzato da elementi di pietra squadrati e leggermente irregolari; essi erano sistemati l’uno accanto all’altro, leggermente staccati tra loro, e in quel piccolo spazio spazio, largo appena un paio di centimetri, spuntavano ostinati piccoli ciuffi d’erba verde. Le pareti, nella prima metà della sala, presentavano elementi d’acciaio chiaro che si sviluppavano in altezza come ad imitare il fusto di un albero mentre, nella parte finale, vicino alla porta da oltrepassare una volta battuto il Superquattro, quei pilastri andavano a confondersi con le edere ed altre piante rampicanti. Il soffitto, però, catturò tutta l’attenzione del ragazzino: esso era totalmente ricoperto di fronde foltissime come a voler dare, nel visitatore, la sensazione di trovarsi in una foresta dalla vegetazione molto fitta.
Al centro della sala, un uomo che aveva superato la quarantina, dai capelli scuri leggermente brizzolati e i tratti somatici orientali, vestito come un ninja, attendeva il rossino sopra la decorazione del pavimento a forma di pokéball verde e viola.
‘Ah ah ah ah! Sono Koga dei Superquattro! Sono un ninja moderno e vivo nell’ombra’ nonostante le ultime parole dette, il suo timbro di voce potente e la sua risata rumorosa sembravano far quasi pensare all’opposto. ‘Il mio stile ti confonderà distruggendoti! Confusione, sonno, veleno… Ti annienterò con le mie infide tecniche! Ah ah ah ah! Con i pokémon la forza bruta non basta: ora te lo dimostro! Forretress, scelgo te!’ le parole dell’uomo e il coleottero velenoso non riuscirono minimamente a intimorire Rin: quest’ultimo sorrise in maniera maliziosa e mandò in campo l’appena evoluto Houndoom, un pokémon decisamente avvantaggiato grazie alla tipologia Fuoco a lui appartenuta.
‘Forretress, Comete!’ il compagno di Koga roteò su se stesso emettendo una pioggia di raggi a forma di stella. Il rossino continuò a sghignazzare più forte vedendo come quell’attacco non avesse nemmeno minimamente scalfito il suo cane infernale.
‘Forza Houndoom, usa Rogodenti!’ il morso infuocato del quadrupede bastò e avanzò per mandare ko il proprio avversario.
Il Superquattro, però, parve non scomporsi troppo: ‘Ariados, tocca a te!’
Un altro coleottero? Koga è più stupido di quello che credessi…’ pensò il ragazzino mentre faceva capire al Superquattro che non aveva l’intenzione di cambiare pokémon. Il fuoco del suo Houndoom era superefficace anche contro il corpo fragile del ragno rosso.
‘Ariados, Velenpuntura, adesso!’ il coleottero si voltò di spalle e, dalla sua estremità posteriore, sparò rapidamente un sottilissimo ago velenoso. Il canide non riuscì ad evitare il colpo e le conseguenze di quell’attacco furono disastrose: Houndoom venne avvelenato all’istante!
‘Primo: far credere all’avversario di essere onnipotente. Secondo: distruggere il suo orgoglio. Terzo: approfittare del punto due per ottenere la vittoria, ah ah ah ah’ disse Koga ridendo mentre svelava il suo subdolo piano.
Rin si morse un labbro e decise di sostituire Houndoom con Fearow: ‘Fearow, Volo subito!’ il pokémon becco si alzò fino al soffitto creando il massimo distacco tra sé e Ariados; il coleottero tentò di sparare una seconda Velenpuntura ma il proprio raggio d’azione era troppo breve. Il volatile, così, si vendicò del compagno precedentemente avvelenato scontrandosi, sfruttando la picchiata, contro il proprio avversario, azzerandone l’energia.
‘Venomoth, Tossina!’
Aeroassalto, subito!!!’ Fearow riuscì ad essere più veloce rispetto alla nube velenosa che si stava avvicinando a lui minacciosa: dopo averla superata con un battito d’ali, il pokémon Volante si scontrò contro la Velentarma lasciandola in fin di vita.
‘Venomoth, usa Psichico!!!’ non riuscendo ad infliggere malus al prorpio avversario, Koga optò per una strategia più aggressiva. Il suo colpo ferì gravemente il compagno di Rin, ma non fu abbastanza per mandarlo ko.
Fearow ebbe, così, la sua ultima occasione per porre fine a quel combattimento.
‘Ah, vedo che finalmente hai iniziato a mostrare quanto vali!’ disse l’uomo impressionato.
L’ultimo pokémon che Koga mandò in campo fu Crobat.
Rin decise di far combattere Magnemite.
Sconfiggere anche l’ultima risorsa del Superquattro fu abbastanza semplice: il pokémon calamita era immune al veleno e aveva una difesa fisica molto, molto alta. Inoltre l’elettricità costituiva il punto debole del pipistrello dalle quattro ali… Il risultato era decisamente prevedibile.
‘Ti ho attaccato con tutte le mie tecniche ma è stato tutto inutile. Sei riuscito a mantenere i nervi saldi, complimenti! Vai nella prossima stanza e metti alla prova le tue capacità’
In un impeto di gentilezza, Koga regalò a Rin l’antidoto contro il veleno di Ariados. In quel modo Houndoom si sarebbe ripreso in un attimo!
 
Il terzo Superquattro, Bruno, cercò di mandare in campo i suoi pokémon più forti ma fu tutto inutile: Fearow, ripresosi prima di iniziare lo scontro grazie all’uso di alcune pozioni, era decisamente superiore sia come tipologia, sia come velocità. Non ci fu Contatore che potesse scalfirlo!
 
La sala dell’ultimo Superquattro era debolmente illuminata da piccoli faretti sparsi in maniera irregolare sul pavimento; quest’ultimo era costituito dall’alternarsi di lastroni di pietra scura che aumentavano l’aspetto cupo della stanza. Le pareti erano drappeggiate da eleganti arazzi di velluto color porpora e il soffitto, in maniera simile al pavimento, era tempestato di faretti come se fosse un cielo notturno stellato. Karen lo aspettava sopra la decorazione a forma di pokéball blu e viola. La fanciulla aveva un aspetto regale: la sua pelle era del colore della porcellana e morbidi capelli turchesi scendevano fino al suo giro vita come se fossero, in realtà, un mantello.
‘Io sono Karen dei Superquattro. Mi piacciono i pokémon di tipo Buio, il loro aspetto duro e ribelle è così attraente, e sono così forti! Dai, fammi divertire, lottiamo! Vai Umbreon!’
Altro che aspetto regale: dopo quella presentazione Rin non riuscì a fare a meno di pensare come la donna fosse in realtà simile ad una regina tiranna appassionata di battaglie.
‘Machoke, tocca a te!’ il pokémon lotta, regalato qualche giorno prima dalla sorella, fu finalmente libero di combattere.
‘Umbreon, Doppioteam!’ il compagno di Karen iniziò a muoversi ad una velocità non calcolabile dando la sensazione di aver creato più copie di se stesso.
‘Machoke, Preveggenza!’ la creatura forzuta chiuse gli occhi e iniziò a concentrarsi.
‘Cos’è, non sai come reagire alla rapidità del mio pokémon? Umbreon, continua a muoverti velocemente e poi usa Finta!’ nonostante il piccolo quadrupede si fosse fermato proprio di fronte al proprio avversario, il colpo che Machoke percepì gli arrivò da un fianco.
‘Machoke, Incrocolpo!!!’ dopo che furono trascorsi alcuni istanti di stasi durante i quali il pokémon Lotta era rimasto sempre con gli occhi chiusi, quest’ultimo, grazie a Preveggenza, si spostò in avanti di un solo passo e stese con forza entrambe le braccia in un punto preciso. Proprio in quel momento, le ‘copie’ di Umbreon andarono a ricongiungersi con la figura principale una alla volta: l’attacco di Machoke aveva preso in pieno il bersaglio infliggendogli un brutto colpo e mandandolo  terra esausto.
‘Dannazione… Vai Murkrow!’
‘Ottimo lavoro Machoke, torna dentro’ sussurrò il ragazzino alla pokéball che conteneva il pokémon Lotta. Gou aveva allenato il suo vecchio compagno in maniera impeccabile, nulla da ridire! ‘Forza Onix!!!’
Contro il serpente di roccia ci fu poco da fare. Nonostante gli attacchi di Murkrow non mancassero mai il bersaglio, la difesa del pokémon di Rin era troppo alta, per non parlare poi del vantaggio di tipologia che quest’ultimo possedeva! Bastarono, infatti, un paio di attacchi di roccia per mandare ko il secondo pokémon di Karen.
‘Vileplume, scelgo te!’ contro il pokémon Buio-Erba il rossino decise di utilizzare il fido Houndoom.
‘Vileplume, Paralizzante!’
‘Houndoom, Lanciafiamme!!!’ il raggio di fuoco del quadrupede bruciò all’istante la polvere emanata dal fiore di Vileplume evitando che essa lo raggiungesse; alcune fiamme raggiunsero anche il capo del pokémon avversario inferendo un minimo ammontare di danni.
‘Vileplume, Acido!’ l’attacco andò a segno ma il cane infernale riuscì a restare in piedi giusto il tempo per dare il colpo di grazia al compagno della Superquattro.
‘Per la prima volta sono con le spalle al muro… Non mi era mai successo! Eppure, nonostante la situazione, mi sto divertendo parecchio! Anche io ho un Houndoom e, come il tuo è parecchio forte!’ l’ultima scelta di Karen, come aveva lei stessa annunciato, fu proprio il segugio di fuoco.
Ma Rin non si fece sedurre dalla possibilità di effettuare un combattimento totalmente alla pari: il desiderio di vincere il prima possibile lo portò a mandare in campo il suo caro Feraligatr.
‘Houndoom, Sgranocchio, ora!!!’ la fanciulla aizzò il proprio pokémon contro l’avversario… Ma fu un grave errore! Quando le fauci del quadrupede nero azzannarono un arto del coccodrillo d’acqua, lo starter rispose con un potente Idrondata. La vittoria di Rin fu schiacciante.
‘Pokémon forti. Pokémon deboli. Sono distinzioni dettate dall’egoismo. Gli allenatori davvero in gamba dovrebbero vincere con i loro preferiti. Mi piace il tuo stile, tu sai cosa importa davvero. Vai: il Campione ti aspetta!’
Rin non poté fare a meno di dare totalmente ragione a Karen: proprio lui che si era macchiato di un grave reato pur di ottenere il pokémon che tanto desiderava, che era andato a stanare il Team Rocket che viveva proprio sfruttando i cosidetti ‘pokémon forti’, che era riuscito ad arrivare all’ultima sfida proprio grazie a Feraligatr.
Ma il tempo della contemplazione fu breve: obbedendo alle ultime parole della Superquattro, il bambino scattò via verso la Sala di Lance.
 
‘ASPETTATE!!!’ gridò il ragazzino a pieni polmoni non appena le sue orecchie percepirono le frasi della proclamazione del nuovo Campione della Lega.
‘Aspettate per favore…’ Rin aveva il fiatone. Davanti ai suoi occhi, il domadraghi aveva assunto un’espressione a dir poco infuriata mentre Haruka non sembrava molto sorpreso di vederlo.
‘Ragazzino, arrivi tardi. Sto per proclama…’
‘Un attimo!’ sorpresa delle sorprese, fu Haruka a fermare la sfuriata di Lance. ‘Proclamato ufficialmente o meno, io ora sono il Campione della Lega, vero?’
L’uomo dai capelli rossi rimase un istante in silenzio pensieroso. Poi riprese a parlare: ‘Bhè, mi hai battuto… Anche se il tuo nome non è stato ancora registrato nella Sala d’Onore, si, tu sei il Campione…’
‘E come Campione posso accettare le sfide degli allenatori che riescono a superare le prove dei Superquattro, no?’
Lance rimase per un momento interdetto dalle parole, decisamente logiche, del piccolo allenatore; si ritrovò, quindi ad annuire non trovando argomentazioni per negare il tutto.
Ma quello più sorpreso di tutti fu Rin il quale non riusciva a staccare lo sguardo dagli occhi seri ma sinceri di Nanase. Il moro voleva veramente combattere contro di lui.
‘Haruka Nanase, ti sfido per ottenere il titolo di Campione della Lega Pokémon!’ le parole del bambino dai denti aguzzi fuoriuscirono praticamente da sole.
Haruka rivolse il viso verso Lance e il domadraghi sospirò sentendosi inerme.
‘Datemi le pokéball con le vostre squadre. Entrerò un momento nella Sala d’Onore per curare i vostri pokémon… Scommetto che volete combattere una battaglia al massimo delle forze’
I due ragazzini acconsentirono all’unisono.
Rin fremeva a causa dell’adrenalina: ce l’avrebbe messa tutta in quell’ultima sfida!
Dopotutto l’aveva promesso al padre.


CRONOLOGIA SCENARIO 'LA LEGA' (quella del decimo scenario si trova in fondo al capitolo 33)

- Haruka giunge a Mogania, batte Alfredo e passa la notte lì. Il giorno successivo attraversa la via Gelata;
- Rin, dopo aver superato con grande difficoltà la prova dei pavimenti ghiacciati della palestra, batte Alfredo grazie a Houndour. Dopo una breve sosta al Centro Pokémon, il bambino si dirige ad est;
- Makoto batte Sandra e vola verso Borgo Foglianova per ricongiungersi con la famiglia. Parte poco dopo per la Via Vittoria;
- Haruka arriva ad Ebanopoli e si dirige verso la palestra;
- Rin ha problemi nell'affrontare la Via Gelata;
- Makoto supera la Via Vittoria;
- Haruka batte Sandra e torna al Centro Pokémon per far riposare un poco la squadra. Torna, subito dopo, a Borgo Foglianova;
- Rin giunge ad Ebanopoli e scorge Haruka volare via in groppa a Nocthowl; 
- Makoto arriva ad Altopiano Blu ma dell'amico d'infanzia non c'è traccia;
- Haruka rientra a Borgo Foglianova e parte verso est dopo aver fatto un bagno ristoratore. Raggiungerà Altopiano Blu solo verso sera;
- Rin va a sfidare Sandra. Dopo aver ottenuto la medaglia, aspetta la sera e il buio per superare Borgo Foglianova senza essere visto. Si accampa all'inizio del Percorso 26;
- Makoto e Haruka si ricongiungono alla Lega. Il castano sfida l'amico in un incontro;
- Haruka vince lo scontro e Makoto decide di non andare a combattere contro i Superquattro; 
- Rin si alza all'alba e raggiunge la Via Vittoria. Cerca l'uscita per Altopiano Blu il più velocemente possibile;
- Il mattino successivo Haruka entra nella prima stanza, quella di Pino. Makoto osserverà l'incontro dell'amico in diretta tramite un mega schermo;
- Rin arriva esausto alla sede della Lega Pokémon. Incontra Makoto il quale gli mostra a che punto è arrivato il moro. Desideroso di non farsi soffiare il posto di Campione da Haru, Rin va a combattere contro i Superquattro;
- Haruka batte Pino e Koga. Passa rapidamente alla stanza di Bruno;
- Rin sconfigge Pino il più velocemente possibile grazie a Houndour. Il pokémom si evolve in Houndoom;
- Haru batte Bruno e corre subito nella stanza di Karen;
- Rin, senza perdere altro tempo, sconfigge Koga e poi Bruno;
- Haruka batte Karen e si incontra, per la seconda volta, con Lance;
- Rin prosegue rapidamente verso Karen;
- Haruka, dopo una battaglia appassionante, sconfigge Lance; 
- Rin entra nella stanza del campione durante la proclamazione di Haruka. Nonostante le rimostranze di Lance, è Haruka stesso ad accettare la sfida di Rin. Il domadraghi fa curare entrambe le squadre in modo che il loro ultimo combattimento venga effettuato al massimo delle loro forze.

   
 
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