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Autore: kiko90    04/02/2015    2 recensioni
Toccare il fondo può risultare facile, ma la vera sfida sta nel rialzarsi...
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Perona
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Toccare il fondo
*insofferente*



Sono stufa. Basta è ora di mollare, la vita mi ha messo davanti troppe difficoltà.
Sono un caso disperato, lo dicono anche i medici, ed è ora che molli tutto.
Non tollero più niente e nessuno, sono una persona egoista e piena di me è questo che mi ha detto lui un'ora fa; ed il fatto che sia stato proprio lui a dirmelo mi spezza il cuore.
Sono insofferente sopra ogni cosa ultimamente e so che c'è un rimedio per tutto questo, so che mi basterebbe seguire la cura datami dalla dottoressa Nico Robin per guarire, ma forse io non voglio guarire.
Entro in bagno ed apro i rubinetti dell'acqua miscelandoli per bene e buttando sul fondo della vasca un po' di bagnoschiuma all'argan.
La schiuma inizia a gonfiarsi man mano che il getto dell'acqua la colpisce ed io mi fermo a guardarla mentre dai miei occhi fuoriescono lacrime senza sosta.
Scrollo la testa ed inizio a svestirmi e in quel frattempo i miei occhi si posano su due boccette, una verde ed una arancione, vicino allo specchio sul lavabo.
Le fisso alzando una mano per afferrarle, ma poi mi ricade lentamente lungo il fianco. Non posso prendere quei maledetti farmaci. Ho seguito la cura e nulla è realmente cambiato dentro di me. Tutti mi odiano, persino il mio ragazzo, o meglio il mio ex ragazzo. Cosa ci faccio io ancora qui?
Mi immergo nella vasca sentendomi rabbrividire per il contatto tra il mio corpo freddo e l'acqua calda. Il profumo dell'Argan mi entra prepotente nelle narici e divento insofferente anche a questo.
Afferrò il tubetto di bagnoschiuma con un moto di rabbia e lo lancio contro la porta. Odio lui e chi me l'ha regalato.
Mi rannicchio di nuovo nell'acqua e la rabbia scema lasciando spazio alla frustrazione. È stata colpa mia se ho litigato con lui...ho dato di matto e mi sono comportata come una bambinetta viziata ed egoista ed adesso sono rimasta sola, senza la mia unica ancora di salvezza.
Non gli ho mai confessato di essere malata, e a questo punto ormai non serve più.
L'acqua e sempre più fredda e della schiuma ormai non c'è più traccia. Ad un certo punto, mentre il mio corpo inizia a scivolare lentamente sempre più giù, rivedo i volti dei miei amici, il suo volto, i momenti felici e quelli tristi per ultimi, forse per darmi la forza di raggiungere il fondo.
Sento l'acqua entrare dal naso e dalla bocca, infiltrarsi nei miei polmoni che iniziano a bruciare, mentre la mente ormai sembra essere vuota.
Non mi oppongo è giusto che vada così, lascerò tutti liberi di smettere di preoccuparsi per me.
Lo lascerò libero.
Chiudo gli occhi ed attendo...attendo che la luce mi porti via.



Un rumore ovattato arriva alle mie orecchie, che sia il suono tipico di chi vaglia le porte dell'inferno? Non mi importa ormai è tutto finito.
Attendo, attendo un segno, una luce che mi indichi la via, quando mi sento afferrare.
Spalanco gli occhi confusa e, attraverso l'acqua vedo un volto tremendamente familiare.
Due braccia forti mi portano fuori dalle acque gelide e mi scuotono.
Non respiro, ma presto lo farò.
Ho sbagliato tutto, non dovevo farlo, lo leggo nei suoi occhi pieni di lacrime. Mi bacia il viso e mi chiede scusa. Scuse che solo io dovrei pronunciare.
Ho toccato il fondo e sono risalita, grazie a lui. Non tollero che pianga per me, per questo sono ancora qui. Sono una maledetta insofferente che non sopporta niente tranne che lui. Tranne l'amore che ci lega nella gioia e nel dolore.



Prossima parola: ebano


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