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Autore: Sphinx    08/02/2005    11 recensioni
Sono qui, Harry. Lo sono sempre stata, non te ne accorgerai mai, vero?... Una brevissima one-shot; R&R.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Hermione, scusa-

I'm here

- Hermione, scusa-

Un tocco sulla spalla, leggero. Mi volto e ti guardo.

- Non è che potresti dare un'occhiata al mio tema...- mi chiedi un po' imbarazzato, con un foglio spiegazzato in mano. Deve averne passate di tutti i colori quella povera pergamena.

Ti rispondo che va bene, l'avrei controllato. Tu sorridi e vai a sederti davanti al fuoco, accanto a Ron che estrae dalla tasca un mazzo di carte e inizia a distribuirle, mentre a voi si aggiungono Neville e Dean.

Non posso fare a meno di osservarti, sembri più stanco del solito.

Da quando siamo tornati a scuola sembri anche più maturo, più grande.

Durante la lunga estate che ci ha divisi ho pensato spesso a te. All'inizio credevo che tu fossi continuamente nei miei pensieri solo per preoccupazione: saperti solo, a casa dei tuoi perfidi zii e con la coscienza sconvolta per la morte di Sirius. Poi però, ho dovuto ammettere che non si trattava solo di quello. Mi mancavi, veramente. Mi mancavi tu e la tua compagnia, le tue lamentele e i tuoi borbottii contro i Serpeverde... mi mancavano perfino i tuoi discorsi interminabili sul Quidditch, pieni di termini tecnici che non sono mai riuscita a capire, e non ho mai avuto il coraggio di fermarti per chiederti spiegazioni.

Tutto quello che hai dovuto sopportare… avrei voluto starti vicino. Valanghe di lettere non posso compensare la lontananza di una persona.

- Io e Harry siamo solo amici...- non sai neppure quante volte ho dovuto ripetere questa frase, ogni volta ad una ragazzina diversa che, un po' indispettita e con sguardo sgarbato, veniva da me ad indagare sul nostro rapporto. Le prime volte non mi costava nulla, ridevo della loro sciocca fantasia che ci immaginava insieme... poi è diventato sempre più difficile. Ripetere quella semplice frase mi faceva sempre più male...

Sei venuto a raccontarci del tuo primo bacio, ricordi Harry? Proprio qui in questa sala.

Quando ti ho visto entrare da quel maledetto buco del ritratto ho capito subito che ti era successo qualcosa: di stupendo per te, orribile dal mio punto di vista.

Ricordi con quanto sgarbo ti ho chiesto se ti aveva baciato?

Non ho alzato neppure lo sguardo dalla pergamena, ma ho premuto talmente forte la penna da creare una grossa chiazza d'inchiostro al centro del foglio, e ho spezzato il pennino. Mi sono morsa le labbra aspettando la tua risposta, in realtà conoscendo già cosa avresti detto.

Non mi sono unita alle acclamazioni di Ron, non avrei potuto fingere. Non sono mai stata una grande attrice.

Avrei voluto esserci io al posto di Cho, quella sera. Oh, non puoi sapere quanto l'avrei voluto!

In fondo siamo amici, forse dovrei accontentarmi di questo. L'amicizia dicono sia più importante dell'amore; ma l'amicizia è quello che ho, l'amore ciò che desidero.

Due mesi dopo mi hai detto: "... ma io non ti trovo brutta". E, nuovamente non puoi sapere come quella frase mi ha colpito, come mi ha fatto piacere. Non mi trovi brutta: è bello saperlo. E' un inizio.

Peccato che non mi trovi neanche bella. Anzi, credo che tu non riesca neppure a vedermi come una ragazza, cosa che mi sarei potuta aspettare solo da Ron. Per te sono la compagna che c'è sempre: che ti ha seguito in tante avventure, anche contro il pericolo e che non ti ha mai lasciato, neppure quando hai deciso assurdamente di andare all'Ufficio Misteri.

Mi guardi senza vedermi, Harry. E neppure te ne accorgi.

Guardi Cho e cosa vedi? Un bel sorriso, occhi incantevoli... guardi me e vedi l'amica... o forse vedi addirittura un amico, l'amico che però sa tutto sulle donne, a cui si può sempre chiedere consiglio senza sentirsi in imbarazzo.

Probabilmente ti conosco come nessuna ragazza potrà mai conoscerti. Credo ci sia perfino un nutrito gruppo di ragazze che mi invidia per il tempo che passo con te. Io invidio loro, invece. L'assurdità della vita. Della mia vita. Le invidio perché, un giorno, forse, di loro ti accorgerai, e quel giorno verrai a chiedere consiglio a me. Sorridendo saprò ascoltarti e capirti ma nel profondo del cuore odierò tutte le parole che usciranno dalle mie labbra, perché ti spingeranno nelle loro braccia.

Sono come un’impalcatura invisibile, di cui non ci si deve accorgere e che non suscita scalpore: è semplicemente normale che ci sia. Come le stelle che accompagnano la luna, come l’acqua spumeggiante sotto una cascata. Cose talmente normali di cui non ci stupisce mai.

Dal canto mio, forse potrei provare a parlarti, ma non avrebbe senso. Sento che non cambierebbe nulla. Anzi, creerei solo un fastidioso imbarazzo che calerebbe sui nostri incontri. Ti perderei del tutto, insomma.

Ti alzi lentamente e vieni verso di me.

Ron ha vinto nuovamente e festeggia con grosse pacche sulle spalle di Neville.

- Allora? Come va il mio tema?- mi domandi.

Annuisco soddisfatta, l’ho controllato mentre la mia mente vagava lontano: - E’ completo, senza dubbio. Un buon lavoro Harry-

- Quindi stavolta la A in pozioni è assicurata, prof.?- scherzi, ma il divertimento non si trasmette ai tuoi grandi occhi verdi.

- Stai bene?- ti chiedo in un sussurro. E’ una domanda inutile. Ti conosco. Conosco la risposta.

- Non molto- rispondi pacatamente dopo poco –E’ questa guerra… ma sono contento che tu sia con me- Sorridi e te ne vai. Il foglio in mano, sempre più sgualcito.

Sorrido anch’io. Grazie, Harry. Grazie davvero, per questi momenti, in cui mi fai credere, anche solo per un istante, che qualcosa tra noi possa veramente accadere….

  
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