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Autore: alisonmalison    04/02/2015    2 recensioni
Adesso che lui e John hanno definito la loro relazione, Sherlock si accorge che suo fratello Mycroft ha un disperato bisogno di un compagno per combattere la propria solitudine. Elabora quindi un piano, coinvolgendo il Detective Ispettore Gregory Lestrade e incaricandolo di trovare il tipo perfetto per suo fratello maggiore.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Lestrade, Mycroft Holmes, Sherlock Holmes
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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~Nota della traduttrice:
Ed eccomi con il sesto capitolo di questa traduzione, che per il momento è l'ultimo. Spero che l'autrice aggiorni presto, la storia sta prendendo - almeno per me - una piega interessante e non vedo l'ora di leggere il continuo! Questo sesto capitolo riguarda solo Mycroft e Greg, finalmente. Vi lascio alla lettura, come sempre grazie a chi recensisce, segue e/o legge in silenzio!
Midori No Esupuri~
 
Capitolo 6 - Incontro


Greg si trascinò all'interno del ristorante, le mani strette con forza nelle tasche e il petto gonfio di orgoglio, non appena si guardò intorno nel locale scelto per il suo pranzo in compagnia. Il suo respiro si smorzò quando il suo sguardo cadde sull'elegante uomo, il volto sepolto tra  le pieghe del quotidiano del giorno. Dio, aveva un aspetto mozzafiato! Controllati Lestrade!
Con un profondo respiro, si diresse tranquillamente verso il tavolo circolare al quale era seduto Mycroft. Allontanò la sedia schiarendosi la voce.
"Sera, Myc." balbettò Greg, sedendosi velocemente.
"Sei in ritardo, Gregory. Lo sai che sono riluttante verso i ritardi." Mycroft parlava, le sue parole erano fredde e concise. Mycroft piegò il giornale tra le mani e lo posò sul tavolo. Si considerava l'uomo più intelligente in tutta l'Inghilterra, ma ogni volta che si trovava in presenza di Gregory Lestrade, sia fisica che mentale, gli mancava sempre la capacità di respirare correttamente. Dio, era mozzafiato! Realizzò che stava trattenendo il respiro, e lo lasciò andare.
"Giusto, mi dispiace, sono stato con Sherlock prima di venire qui. Mi ha un po' trattenuto, mi scuso." iniziò a spiegare Gregory, gli occhi contro quelli di Mycroft, per un solo istante. Avrebbe giurato che in quel momento sentiva un leggero accenno di un qualche tipo di emozione, ma prima che Greg potesse capirlo appieno, gli occhi di Mycroft si erano induriti rapidamente mentre lasciava che i loro sguardi si separassero.
"Molto bene. Tra voi due si è forse sviluppata una degna conversazione?" domandò Mycroft, andando direttamente al punto del loro incontro.
Greg si morse nervosamente il labbro inferiore. Aveva l'occasione ideale per avvicinarsi alla conversazione delicata avuta con Sherlock, che aveva concordato prima di lasciare Baker Street.
Basta chiederglielo, stupido! E non è un grosso problema, solo una chiacchierata casuale. Dio, perchè ho accettato tutto questo?
Ci fu un momento di silenzio tra i due uomini e Greg cercò di trovare il metodo appropriato per esporre la sua confessione.
"Beh." iniziò Greg. "Mi ha detto che è preoccupato che lei possa essere solo, tutto qui."
Gli occhi di Mycroft ruotarono, e la gamba si mosse.
"Posso assicurare che non sono affatto solo. Sono perfettamente soddisfatto della mia vita così come lo sono stato negli anni passati, Gregory." sputò Mycroft, sapendo che era tutta una bugia.
Era strano, Mycroft non si era mai visto come un uomo dominato da attrazioni fisiche, ma Dio se non aveva l'urgenza di afferrare l'Ispettore Detective per il colletto della camicia, con forza, e indulgere nella beatitudine delle labbra di Gregory. Si scoprì involontariamente catturato dalle labbra sopra citate, mentre le sue divenivano aride, imploranti di essere inumidite da quelle di Greg.
Greg si contorceva sotto l'intensità dello sguardo di Mycroft, ma lo apprezzava molto. Dio se lo amava. Non ci aveva mai pensato prima, ma ora che aveva il tempo di osservare con attenzione Mycroft, aveva preso atto di quanto le sue labbra fossero paffute e rosee, era come se lo chiamassero a leccarle e a morderle. La sua mente iniziava a vorticare, cosa c'era di così maledettamente attraente in Mycroft?
Nessuno dei due sembrava voler spezzare la tensione del momento. Erano entrambi bloccati nei loro sogni ad occhi aperti desiderosi l'altro, anelando, bramando, desiderando, solo per sentire il calore della stretta dell'altro. Volevano sapere come fosse assaggiare l'altro, condito con la pura beatitudine dell'estasi sessuale, ma quel silenzio doveva essere rotto. Facendo attenzione che non vi fosse un rigido rigonfiamento troppo evidente contro la stoffa dei propri pantaloni, Mycroft si alzò, riprendendo il suo ombrello. Si schiarì la gola un certo numero di volte, forse fin troppe, ma a Gregory non avrebbe potuto importare meno di così.
"Come sempre, è stato un piacere Gregory. Puoi assicurare a Sherlock, che sono di fatto contento della mia vita così com'è."
Detto questo si mosse rapidamente per raggiungere l'uscita, non riuscendo ad allontanarsi molto prima che Greg lo chiamasse.
"Aspetta Myc, aspetta un secondo!"
Puntando i talloni a terra, Mycroft si voltò. Emise un leggerissimo sospiro.
"Sì?"
"Sembrerà ridicolo, ma se non torno a Baker Street con le informazioni riguardo al tipo ideale di persona con cui ti interesserebbe stare, il tuo diavolo di fratello mi incollerà al muro."
Tendendogli una mano, l'uomo più giovane interruppe il discorso di Greg.
"Non dire altro. Puoi riferire al mio dolce fratellino che io non ho un tipo. Buona giornata Gregory, sentiti libero di chiamarmi se scopri qualcosa."
   
 
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