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Autore: acqua00    04/02/2015    2 recensioni
Mi chiamo Nadia, ma tutti mi chiamano Nadd. Da quando mio padre mi ha lasciato io, mia mamma e Milkshake il mio gatto, viviamo da sole in casa. Harry è il mio migliore amico da quando siamo piccoli, lui conosce tutti i miei difetti. Luke è partito per un viaggio e chi sa quando tornerà; Ashton è il mio compagno di classe; Michael il mio vicino e Hood... lasciamo perdere.
DAL TESTO
Aspettai un paio di minuti dietro la porta prima di rientrare a casa di Nadia [...]-Hemmings, che cazzo ci fai nella mia stanza, soprattutto nel mio armadio?- Si è arrabbiata, proprio la reazione che volevo.
-Niente volevo solo ammirare cosa c’è nell’armadio delle donne.-
-Se se va bene, ora ti voglio fuori da questa casa. Ci vediamo oggi pomeriggio.- Ha la faccia più rossa di un peperone; si deve essere arrabbiata parecchio.
-Ciao.- La saluto e mi avvio verso la porta d’ingresso.Mentre vagavo tra i miei pensieri più oscuri sento qualcosa vibrare nella mia tasca; lo prendo e senza vedere il numero rispondo.
-Allora Hemmings, ce l’hai?-
-Si, non ti preoccupare. Te le porto oggi a scuola.
Spero di avervi incuriosito per continuare a leggere la fanfic.
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Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Guardai Michael con uno sguardo pieno di punti interrogativi, che problemi avevamo?
-Ora che Luke se ne andato abbiamo un chitarrista in meno, quindi mi devi aiutare a cercarne un altro.- Giusto, ora la band era formata da due componenti... ma questa cosa si poteva chiamare band?
-SI giusto, io non conosco nessuno che suoni la chitarra...- Alzai il mio sguardo verso quello di Calum. –E tu conosci qualcuno?- Mike fissò Hood che a sua volta fissò me, si abbassò fino ad arrivare alla mia altezza e mi confessò che lui suonava il triangolo allora scoppiai a ridere, intanto il ragazzo di fronte a me non capiva nulla.
-Se vi serve un bassista, io posso procurarvene uno.- Rispose Cal a Michael. Gli occhi di quest’ultimo si illuminarono come se gli avessero regalato una nuova chitarra per natale.
-DAVVERO!? Non è che lo puoi portare alle “prove” così che vediamo cosa sa fare?-
-Ok riferirò, a che ora e che giorno si fanno?-
-Verso le cinque ogni lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì e sabato...anzi no, il sabato si esce tutti insieme.-
-Scusa, ma non facevi prima a dire tutti i giorni tranne la domenica?- Gli domandai ridendo un pochino sotto i baffi, non che io ce li avessi.
-Hai ragione, non ci avevo pensato...- Riferendosi a Calum disse.- Tu porta il tuo amico oggi a casa mia, Ashton sarà entusiasta di avere un nuovo componente della band. Ciao!- Dopo averci salutato con la mano se ne andò saltellando come un canguro.
-In verità io non conosco nessun’amico che suona il basso.- Mi dichiarò Hood. Rimasi a bocca aperta, aveva mentito al mio amico? E così stava cercando di cambiare... mi sa che dovrò aumentare la potenza del phon. –Sono io che suono il basso.-  No aspettate Calum NonFaccioMaleAdUnaMosca Hood sa suonare il basso? Lo guardai e lui rideva come se non ci fosse stato un domani. Quanto era bello Calum che rideva, non l’avevo mai visto così spensierato. Mano nella mano andammo a casa di Michael per prendere Denise e portarla a casa sua.
-Può venire anche lei a pranzo con noi?- Domandò la piccolina al capo.
-Non lo so, chiedilo a lei.- Lei si girò verso di me e fece gli occhi da cucciolo e come si faceva a non resisterle.
-OK, ok vengo.- Presi la mano di Denise come fece Calum e insieme ci avviammo verso casa loro. Durante la passeggiata Deny riempiva di domande Hood; gli chiedeva dove fosse stato o cosa avesse fatto durante la sua assenza, ma lui le rispondeva sempre “dopo”. Quando arrivammo, andai in cucina, presi la pentola con l’acqua e la misi sul fuoco. –Cosa volete mangiare?- Domandai a quei due pigroni che erano sulla poltrona.
-Pasta in brodo...pasta al sugo.- Risposero nello stesso momento. Ridemmo tutti quanti.
Dato che il clima era freddo, optai per il brodo; presi un dado alle verdure per fare il brodo (stranamente ne avevano uno) e lo misi a sciogliere nell'acqua, nel frattempo presi la pentola della pasta, la riempie d'acqua e la misi sul fuoco.
-Come mai non hai buttato la pasta?- Mi chiese Denise.
-Perché devo aspettare prima che l'acqua bolla e dopo potrò far cucinare la pasta.-
-Ma Calumny mette la pasta...- Lo disse come se fosse stata delusa
-Il tuo fratellone non sa cucinare dato che se si mettesse la pasta prima che l'acqua prende il bollore, essa si appiccica come se for masse una palla.- E lei mi voleva paragonare a Hood...
-Ecco perché una volta abbiamo giocato a palla pugni era con la pasta!- Ah, nel frattempo l'acqua aveva preso bollore quindi misi la pastina dentro. - Posso girare io?- Domandò la piccola.
-Certo.- Sì avvicinò a me, prese il mestolo e iniziò a mescolare la pasta finché una goccia d'acqua bollente non le colpì il braccio.
-Ti sei fatta male?- Calum premuroso era qualcosa di indescrivibile.
-Ti preoccupi sempre troppo, metti il braccio sotto l'acqua corrente, vedrai che passerà.-
-Ma in questi casi bisogna mettere la pomata!- Preciso, Calum TROPPO premuroso.
-La pomata si mette quando ti ustioni il braccio, questa è una semplice scottatura.-
- Se lo dici tu...- La portò nel bagno per lavarsi un po’, nel frattempo accesi la tv e continuai a cucinare.
-NOTIZIA DELL’ULTIMA ORA! Una cella del carcere cittadino è stata presa di mira da dei giovani che, a colpi di un’arma non ancora identificata, sono riusciti a rompere il muro e a far scappare il prigioniero! Chiunque lo trovasse è pregato di dirlo, il suo nome è Luke Hemmings, ripeto Luke...- La televisione venne spenta da Calum. Mi girai verso di lui, lasciai il mestolo nella pentola, andai in una stanza a caso e mi chiusi dentro a piangere. Come poteva essere scappato, ora cosa poteva fare? Speravo proprio che non andasse ad importunare un’altra ragazza; sapevo cosa mi aveva fatto il giorno del mio compleanno anche se ero ubriaca fradicia, sapevo fin dove si sarebbe spinto con le altre ragazze anche se quando avevo chiesto ad Ashton di raccontarmi anche i particolari lui aveva negato dicendo che erano troppo brutti, sapevo in che condizioni erano la sua famiglia, potevamo anche aiutarlo se ce l’avesse detto, ma lui aveva deciso di prendere la cattiva strada. Ero raggomitolata su me stessa, stringevo con le mani le gambe, premevo la mia testa sulle ginocchia cercando di non versare una lacrima per quella persona che reputavo mio amico, che mi aveva fatto ridere, anche innamorare.
-Posso entrare piccola?- Calum. A differenza di Luke, lui mi aveva chiesto aiuto, anche se non espressamente, io avevo deciso di dargli un’opportunità anche dopo tutto quello che mi aveva fatto.
-Voglio rimanere da sola per favore.- Non avevo voglia di vedere nessuno in questo momento. Sentii la serratura scattare, com’era possibile dato che avevo chiuso la porta a chiave? Quando entrò, aspettò un po’ prima di sedersi a terra. –Come hai fatto ad entrare?- Era l’unica domanda che riuscivo a formulare in quel momento.
-Semplice.- Era l’unica cosa che mi disse, e io mi accontentavo.; infondo nessuno riusciva a perdere il vizio così in fretta. Poi una cosa inaspettata successe. Sentii che le mani di Calum mi attiravano a se, che giravano il mio corpo in modo che potessi sedermi sulle sue gambe; automaticamente misi la testa tra la sua spalla e l’incavo del suo collo e iniziai di nuovo a piangere, lui accarezzava lentamente i miei capelli. In principio io dovevo aiutare lui a uscire dal baratro, ma mi sa che la situazione si era capovolta, ero io quella da salvare, era lui quello da salvare, erano Calum e Nadia ad essere salvati, eravamo noi a essere salvati. Ci saremmo salvati a vicenda. Quando le lacrime avevano deciso di smettere, alzai la testa e guardai quel ragazzo che avevo di fronte, mi avvicinai sempre di più lui fino ad arrivare a una distanza di circa cinque centimetri dalla sua bocca, ma la paura ebbe il sopravvento su di me e mi fermai di colpo, non compivo io le mie azioni, ma qualcuno al posto mio. Cuore, caro cuore, la devi smettere di coalizzarti con il cervello contro di me. Calum intuì la mia paura quindi decise lui di annullare la distanza fra noi; io restai immobile, maledetta me che non sapeva baciare una persona, ma con il tempo si impara no? L’unica cosa di cui ero sicura e che dovevo chiudere gli occhi altrimenti non avrei “goduto” il SUO bacio. Era meglio del primo, riuscivo a capire cosa mi voleva trasmettere; sicurezza, conforto, solitudine, cambiamento, amore molto amore, comprensione e tante altre cose che non riuscivo neanche a descrivere. Le lacrime erano un mio segno di riconoscimento,  una volta che avevo iniziato non riuscivo più a smettere, piansi di nuovo, nessuno mai mi aveva dimostrato quest’effetto, forse neanche Harry. Le mie lacrime scorrevano, erano un pozzo senza fondo, non finivano mai. Loro bagnavano le NOSTRE labbra ancora incollate, Calum si staccò, solamente per riprendere fiato, poi fece come aveva fatto precedentemente, si avvicinò a me, ma stavolta fu lui a fermarsi aspettando che anch’io facessi la mia parte, nel frattempo mi asciugava con il pollice tutte le lacrime che scendevano. Presi coraggio e mi avvicinai a lui, togliendogli le mani dal mio viso per poterle intrecciare nelle mie.
 
POV CALUM
 
Questi erano stati i baci più belli che avevo dato, non come quelli che avevo dato alle “scopate della scuola” così le chiamo, o a qualche gioco stupido, questo era come se fosse il VERO PRIMO BACIO, dato alla ragazza che mi ha fatto impazzire e cambiare in meglio, che è riuscita a capire cosa provavo, lei era LA ragazza, timida, paurosa, bellissima, diversa, bellissima, amabile, bellissima, testarda, bellissima, che faceva le cose a modo suo, ma soprattutto bellissima. Fui il primo a staccarsi da quel bacio bellissimo, pieno di significato; restammo così per un po’, senza dirci niente, solamente a guardarci negli occhi. Quando mi alzai, lei si alzò con me dato ch avevamo le mani unite da una “colla”. Andammo in cucina e non appena ci avvicinammo al tavolo, Denise ci venne in contro correndo e rischiano di inciampare nel tappeto, per stringerci e stritolarci.
-Vi voglio bene, fratellone e sorellona!- Era la reincarnazione della gioia con le gambe. Mettemmo tutti e due una mano dietro la sua schiena per stringerla in un abbracciaccio, intanto le nostre mani dietro la ragazza si unirono come le altre due.
-Ragazzi, la pasta si sta scuocendo nella pentola...quindi se non voleste mangiare il brodo con il pane devo andare a scolare.- Interruppe Nadia.  Feci una piccola risatina.
-No problem, ci ho pensato già io.- Affermò Denise. Nadia rimase senza parole e anch’io dato che Deny aveva scolato la pasta senza l’aiuto di nessuno. Vedendo la mia faccia, Nadia scosse la testa e rivolgendosi a me disse.
-Sta crescendo, ormai non ha più otto anni, ma undici, dovresti lasciarle un po’ più di corda.- Purtroppo aveva ragione, come sempre d’altronde.
 
-Era buonissimo il brodo, ma dove hai imparato a cucinare?- Le domandai una volta andati nella mia stanza.
-Da nessuno, quando mia mamma andava a lavorare e mio padre ci aveva lasciate, mi portava dalla nonna e lei sapeva cucinare solo i pasti dei suoi tempi così un giorno, decisi di preparare io, così...ora sono quella sono.- Una cosa si era fatta scappare mentre parlava “e mio padre ci aveva lasciate” ero convinto che avesse tutte e due i genitori. Questo mi confermava che sapevo veramente poco della mia nuova ragazza e che il suo passato, era forse doloroso quanto il mio.

SPAZIO AUTRICE
Hei glirl! Sono in ritardo lo so, ma capitemi...la prof di italiano ci ha dato da ripassare tutto il programma fatto fino ad ora, e sono morta. Mi scuso se la parte del bacio non è come ve l'aspettavate  cioè più... non lo so neanche io, ma cepitemi..........non è facile scrivere con la borsa dell'acqua calda sulle gambe(?) Non so ancora quanti capitoli fare ancora (anche se secondo me sono ancora pochi) ditemi voi se devo continuare ancora per un po' o finire entro un paio di capitoli. POI la mia mente diabolica sta pensando ad un'altra fanfic con Nora e Patch, i protagonisti del libro "il bacio dell'angelo caduto" (il mio preferito) che fanno i figli che sono Luke e Mich o qualcosa del genere e Vee e suo marito che non ricordo come si chiama Ashton e Calum, anche se non so cosa uscirebbe dall'unione di un angelo caduto e una Nephlim...DOPO AVERVI ROTTO LE BALL,
PASSIAMO AL CAPITOLO
Calum incontrerà i ragazzi per un "provino", Luke è scappato dalla prigione e non si sa perchè, Nadia lo scopre e se ne va in una stanza e Calum la consola baciandola, Denise è...Denise, e Cal scopre una piccolissima parte della vita della sua RAGAZZA. Non è dolcissimo Hood?
Ci vediamo al prossimo capitolo
By

PS. So che a voi non ve ne fregherà un cazzo, ma ho raggiunto più di 850 visualizzazioni. THANKS, DANKE, GRAZIE!
 
   
 
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