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Autore: Relie Diadamat    04/02/2015    6 recensioni
Colin Morgan è un ragazzo adorabile... quasi quanto stupido, di questo Katie ne era fermamente convinta. Erano cinque anni che ci sbavava appresso e lui neanche se ne accorgeva. Ne aveva provate di tutte per avvicinarsi a lui, ma proprio non ci riusciva ad ottenere un risultato positivo.
Questa storia parla di come Katie, spinta dalla sua ossessione verso Colin, abbia escogitato mille modi per provarci col suo amico-collega, senza mai riuscirci...
Genere: Comico, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Colin Morgan, Katie McGrath
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Note D'autrice: Inizio premettendo che questa raccolta è frutto della mia mente malata, in totale noia, per tanto è senza pretese.
Ringrazio Greenwood, marghevale123, maryro92 per aver inserito il mio piccolo sclero nelle seguite! Siete adorabili!!
Vi lascio a questo capitolo, ovvero il tentativo numero due di Katie Mcgrath di provarci con Colin Morgan, senza , ovviamente, riuscirci!
Vi auguro una buona, si spera, lettura!
 
 

“Ehi, Col. Ho una maledettissima voglia di Brooklyn!”
(MILLE MODI PER PROVARCI CON COLIN MORGAN E NON RIUSCIRCI)
 
Era venerdì e le riprese della quinta stagione procedevano bene, tranne per un piccolo particolare: Katie Mcgrath, stava impazzendo!
Ogni giorno, quando si recava sul set, rimaneva cinque minuti in disparte per guardare il suo collega Colin Morgan, da lontano.
In quei cinque anni lo aveva visto maturare, non solo nel comportamento, ma anche fisicamente. Inizialmente era un ragazzo mingherlino e, doveva ammetterlo, le faceva tanta tenerezza. Ora però, le cose erano cambiate: Colin Morgan era più maturo, più uomo. Aveva le spalle più larghe e delle mani che… Dio, cos’erano quelle mani!
Quella giornata, non era ancora riuscita a cogliere la sua figura tra gli altri colleghi. Si guardò intorno per qualche istante, appena un minuto prima che i suoi occhi furono coperte da due palmi caldi.
«Prova ad indovinare…»
La voce volutamente rauca – probabilmente una finta imitazione di vecchiaia – sfiorò l’orecchio sinistro della bella corvina, facendola sorridere d’istinto.
«Emrys!» ridacchiò lei, stando al gioco, mentre sentiva le mani del ragazzo abbandonare i suoi occhi, rendendole nitida la visuale.
L’altro la imitò, sorridendo divertito, sempre con quel minimo di imbarazzo che lo caratterizzava.
Colin era un tipo riservato, introverso, però quando si aveva l’onore di conoscerlo, si era sicuri di aver a che fare con una persona speciale.
«Merlin!» ricalcò lei, imitando goffamente un Bradley irato «Quando la smetterai di prendere in giro una povera strega, dal cuore provato?!»
Sorrise, con quel sorriso che tanto piaceva a Katie, quel sorriso che era contagioso. Ogni dannatissima volta che sorrideva, qualcosa si smuoveva nel corpo della donna, ed un’irrefrenabile voglia di saltargli addosso si faceva sempre più viva in lei.
«Chiedo venia, mia signora.» canzonò l’altro, con un fare impacciato, maledettamente firmato Colin Morgan.
L’altra, in tutta risposta, imitò uno sguardo altezzoso «Per stavolta lascerò correre, cercando di consolare il mio cuore infranto.»
Risero complici. Dio, pensò Katie, perché non la smette di sorridere?!
“Ora lo bacio!” decretò sicura di sé.
«Ma che diamine vi bevete la mattina?!» i pensieri della ragazza furono interrotti da un Bradley James piuttosto insonnolito, che si ritrovava a passare di lì.
«Scusateci, sire.» continuò a giocherellare il corvino, stavolta con più enfasi e più complicità «Non era nostra intensione urtare la vostra sensibilità.»
Ecco.
In quell’esatto momento, Katie comprese di aver perso nuovamente la sua occasione. Adesso tutto l’interesse e tutto il mondo di Colin Morgan ruotava intorno al suo amico.
Nervi. Nervi a fior di pelle!
Sapeva che nella sua vita avrebbe dovuto competere con qualcuno, ma non avrebbe mai pensato di contendere l’uomo che desiderava con Bradley!

*
 
Un lampo di genio oltrepassò la giovane corvina quando, durante la pausa, Colin portò una mano alla sua tasca, estraendone una Brooklyn alla menta.
Un sorriso trionfante si materializzò sul volto della ragazza: a quanti uomini non avrebbe fatto un certo effetto stare a pochi centimetri dalle labbra di una donna, nel tentativo di spezzare una Brooklyn – che ovviamente sarebbe passata in secondo piano, alla fine. –
«Ehi, Coli…» lo colse alla sprovvista lei, fantasticandosi già molteplici esiti positivi «Ho una maledettissima voglia di Brooklyn!»
Il giovane si riguardò tra le mani il chewingum, facendo cenno con la mano «Metà?» un sorrisetto si materializzò sul suo volto.
Katie si sentiva spumeggiante!
Era ancora scettica, ma stando a ciò che le sue orecchi ed i suoi occhi avevano udito, Colin Morgan aveva colto a pieno il suo piano, diventandone complice!
Lei gli sorrise di rimando, soddisfatta del quasi buon esito del suo piano; l’amato Colin intanto, stava scartando quel chewingum, quasi come se fosse un regalo di Natale.
 «Aspetta Katie.» fece eco Angel, porgendole una Brooklyn a menta intatta «Intatta è meglio, no?»
Katie si sforzò di sorridere all’amica, ringraziandola cortesemente della gentilezza – anche se in quel momento avrebbe solo voluto strozzarla – per poi riguardare in volto il suo collega.
Quest’ultimo scrollò le spalle, portandosi il chewingum tra i denti, per poi masticarlo, tutto. Da. Solo.
Un’ira funesta attraversò il corpo della giovane, non accorgendosi nemmeno che, la sua mano sinistra, stava stritolando la Brooklyn, ancora incartata.
«Tutto bene, Katie?» chiese curiosa l’amica, accorgendosi della tortura immane che la sua povera gomma da masticare stava sopportando.
«No.» rimarcò l’altra «Odio le Brooklyn!»
   
 
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