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Autore: belikeunicorns    04/02/2015    2 recensioni
Lea, una ragazza di 15 anni, attende impaziente che il ragazzo giusto bussi alla sua porta. Dopo che Theo, un suo compagno di classe per cui aveva una cotta, le ha spezzato senza pietà il cuore, decide di arrendersi definitivamente e di cancellarlo una volta per tutte sia dalla testa, sia dal cuore. Ma basterà anche solamente un gesto dolce nei suoi confronti da parte di Theo a rovinare i suoi piani per dimenticarlo.
Genere: Fluff, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Il lunedì che seguiva la domenica del capannone, non andai a scuola, e nemmeno il martedì o il mercoledì che si susseguivano. Questo perché la febbre tornò alta non appena tornai a casa quella sera.
Quando il venerdì tornai finalmente a scuola, molti avvenimenti mi stavano aspettando solo per sorprendermi. Per esempio come quando seppi che Theo e Sophie si erano messi insieme. Mi ricordai anche che la domenica della corsa sotto la pioggia era il compleanno di Colin e me ne ero completamente dimenticata. 
Per farmi perdonare presi una pizza dal paninaro della scuola come regalo di compleanno - seppure scarso - e come sorta di omaggio per il suo perdono.
-Scusa... Mi ero dimenticata del tuo compleanno...- dissi imbarazzata tendendogli la pizza.
-Fa lo stesso.- disse sorridendomi, -L'importante è che te ne sia ricordata e che ti sia fatta perdonare in qualche modo.-
Gli sorrisi e in quel momento suonò la campanella.
La professoressa aveva cambiato i posti a sedere e, fortunatamente, non mi sarebbe toccato più sedere vicino a Theo.
Per mia altra fortuna il mio nuovo vicino di banco era Charlie nell'ultima fila, in fondo.
Non mi ci volle molto a capire che era giù di morale anche quel giorno, così lo abbracciai forte prima di rientrare in classe.
-Prima Jake, poi Theo...- disse lasciando cadere all'indietro la testa in modo da guardare il soffitto, -E poi chi? Quel secchione di Benjamin?-
Era proprio a pezzi, e non me ne stupivo. Sophie ha cambiato l'interesse per un ragazzo in meno di tre giorni e trovavo veramente strano che fosse così semplice per lei rivelare i suoi sentimenti a un quasi sconosciuto piuttosto che al suo migliore amico.
-Usciamo oggi?- mi chiese Charli con occhi da cucciolo abbandonato.
-Se servirà a tirarti su il morale, certamente!- dissi facendo il sorriso più grande che potessi fare.
Aveva bisogno di conforto e io sapevo benissimo come si sentiva.
Durante il cambio dell'ora Jake, che era seduto davanti a me, si girò.
-Ti va di uscire oggi?- disse con un sorriso che mi faceva arrossire.
Mi sembrava ancora strano il fatto che baciai per ben tre volte una persona con cui, fino a poco tempo fa, andavo poco daccordo.  
-Mi dispiace, ho un impegno.- dissi dispiaciuta.
Ma per quanto Jake mi piacesse, qualcosa mi diceva che stare con lui era sbagliato.
Arrivò la professoressa di storia che ci volle far vedere un film in modo da approfondire gli argomenti che stavamo studiando. 
Nell'ultima fila in fondo c'eravamo io, Charlie, Elizabeth e  Eleonor. La nostra era un'unica fila di quattro banchi dato che la porta stava vicino all'ultimo banco della fila e non c'era spazio per metterne un'altra.
Il film iniziò e la maggior parte delle persone nelle ultime file, si spostarono in avanti occupando i vari banchi vuoti nelle file davanti. Io e Eleonor rimasimo ai nostri posti.
Non ci feci tanto caso quando lei si andò a sedere per terra appoggiando la schiena al muro con le ginocchia premute sul petto, ma quando la sentii tirare su col naso, mi accorsi che stava quasi per piangere. 
Non so perché, ma mi sedetti al suo fianco. Vicina abbastanza da poter toccare con la spalla la sua. Rimasimo così, in silenzio, per un po' di tempo mentre io guardavo i banchi di fronte a me e ascoltavo distrattamente i dialoghi del film proiettato sulla lim.
A un certo punto delle lacrime iniziarono a scenderle dagli occhi insieme al trucco che iniziava pian piano a colare.
-Non sai cosa dare per avere un suo bacio...- sussurrò senza rivolgermi uno sguardo.
Sapevo che stava parlando di Theo. Sapevo che era una cattiva persona, che ha fatto di tutto per farmi soffrire, eppure c'era qualcosa in lei, in quelle lacrime, che facevano sparire tutto quello che era passato.
-Scusami...- aggiunse, -Scusami per averti mentito quella volta quando ti ho detto che era una scommessa. Lo volevo tutto per me. E so di essere stata egoista e prepotente nei tuoi confronti, ma era perché ti invidio...-
Poi mi rivolse lo sguardo con le lacrime agli occhi che continuavano a solcarle le guance.
-Lo amavo, gli ho dato tutto... Tutto... E dopo mi ha lasciato...- 
Tirò su col naso, e, dopo essersi asciugata il viso, continuò: -So che sono passati mesi, ma non sai quanto fa male... Si è messo con me per un mese o due solo perché non trovava giusto lasciarmi in disparte dopo quello che abbiamo fatto...-
E in quel momento capii di cosa stesse parlando. Gli aveva donato il suo amore quando lui non l'ha mai amata. La abbracciai forte, le diedi un bacio sulla tempia e poggiai la mia testa sulla sua spalla per farle capire che, nonostante tutto, io ci sarei stata.
-Da quant'è che ti senti così?- chiesi con voce lieve.
-Da sempre...-
Capii che lei non era una cattiva persona, era solo una ragazza che aveva solamente bisogno di amore. Mi accorsi poi di quanto la gente fosse cieca e di quanto lo fossi stata anchio.
Nessuno sa mai con certezza cosa prova realmente una persona fino a quando il diretto interessato non lo dice apertamente. 
Rimasimo così per tutto il tempo con i sederi congelati a causa del pavimento di mattonelle fredde nonostante fosse quasi estate. Non dissi nulla per il semplice fatto che non volevo che parlasse dei suoi ricordi, ma non perché non mi interessasse, ma perché ricordare a volte fa male e non volevo farle ricordare per quale motivo si sentisse così.
La campanella suonò e lei, senza dire nemmeno una parola si alzò e camminò verso la porta per andare in bagno. Si fermò alla soglia e si girò per un attimo guardando verso la mia direzione e mi sorrise, come se volesse ringraziarmi.
Mentre aspettavamo la suplente di scienze chiesi a Jake di venire un attimo. Volevo parlargli. Si sedette al posto di Charlie rivolgendomi un lieve sorriso, ma non disse nulla.
-Senti... Forse sembro stronza ma per quanto tu possa piacermi, tra di noi non ci potrà essere nulla se non una semplice amicizia...- dissi.
-Perché dici questo?- rispose quando il suo sorriso svanì, -Credevo di piacerti...-
-Lo so...- risposi, -Ma non posso. Piacevi moltissimo a Sophie e non potrei farle questo...-
-Piacevo.- ripetè, -E a te piaceva Theo, ma non credo che la tua cosiddetta amica si sia fatta scrupoli quando si sono messi insieme.-
Volevo dire qualcosa, ribattere, ma mi limitai a stare in silenzio con lo sguardo basso.
-Non posso...- ripetei.
Non potevo veramente. Era per lui che Sophie ha voluto interrompere i rapporti con me ed era come se, stando con lui, in qualche modo le affliggesse più dolori evidenziando la causa della fine della nostra amicizia ai suoi occhi. E per me era così anche se vedevo che lei stava bene con Theo.
Jake si alzò dalla sedia e, dopo aver detto un "va bene, rispetterò le tue scelte", se ne andò.
E so di essere stata una stupida e che questa mia azione non sarebbe servita a nulla, perché tanto Sophie non lo sarebbe venuto a sapere.
   
 
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