BRIGHT HEARTS
Il nuovo potere dei Digimon Tamers
Capitolo 9
-
Eccola!- esclamò
Rika- Deve essere quella la porta!
Gli altri ragazzi le si
avvicinarono, leggermente nervosi.
-
Assomiglia un po’
alla porta del palazzo di Zukiahomon…- osservò Terriermon.
-
A me sembra molto
più pesante di quella… Come faremo a spalancarla?- chiese Takato, preoccupato.
Non aveva ancora finito di
dirlo che, con un pesante tonfo, le due strette e alte porte si aprirono del
tutto davanti ai loro occhi.
Per qualche istante i tamers
restarono immobili, paralizzati, ancora incerti su cosa fosse meglio fare.
-
Ehm…- fece Henry,
cercando di scherzare- Avete presente “chiedete, e vi sarà dato”?
Ryo respirò a fondo per due
secondi:
-
Penso che…
Dovremmo entrare…- balbettò, esitando e voltandosi verso gli altri.
-
Sì, credo
anch’io…- fece Rika, con un sospiro.
…
-
Ehm…
-
Vado avanti io?-
chiese il “tamer leggendario”. (è così
che Kazu e Kenta chiamavano Ryo. Nda)
Gli altri si fissarono per
qualche secondo, poi Henry annuì.
-
D’accordo…
Ryo chiamò a sé Cyberdramon e
avanzò cautamente con lui nella Sala del Nemico, seguito dagli altri.
Non avevano fatto in tempo ad
entrare che raffiche di vento potentissimo li colpirono da tutti i lati… Dall’
alto, dal basso, da destra, da sinistra… (ok,
abbiamo capito… -.-“ ndLettori) (era per dare bene l’idea!^^ nda)
Sbatterono gli uni contro gli
altri tra gemiti e urli di dolore, ma non caddero… In effetti, la direzione
incrociata del vento li teneva praticamente sospesi in aria, mentre soffi
furiosi simili a lamine di vento fendevano dolorosamente i loro volti e le loro
mani scoperte, senza però lasciarvi alcun segno visibile se non un lieve
rossore irritato…
-
Hen..ry..!-
soffiò tra i denti Takato, cercando di muovere alcuni passi indietro per uscire
dalla stanza.
-
Cerchiamo di
restare uniti!- urlò Henry, tentando di raggiungere la sua mano.
-
Magari è proprio
l’ ultima cosa che dovremmo cercare di fare!- gridò Ryo, sentendosi
dolorosamente cozzare la nuca contro quella di qualcuno dei suoi compagni.
-
Piantatela!-
strillò Rika- Questo non mi sembra proprio il momento adatto per litigare!
Vediamo di riuscire a toglierci di qui, piuttosto!
Tentarono di spingersi indietro puntando i
piedi con tutte le loro forze, ma prima che ci riuscissero avvertire il pavimento
di pietra staccarsi da sotto i loro piedi.
Spalancarono gli occhi, e si
resero conto di essersi sollevati in aria.
-
Ghilmon, fa
qualcosa!- urlò Takato, stridulo.
-
Siete voi i
Digimon Tamers, no?! Fate voi qualcosa!- strepitò quello.
-
Tamers..?
A Rika si mozzò il fiato, al
suono di quella voce bassa e maligna, che risuonò confondendosi col mormorio
del vento. Tentò di riaprire gli occhi, ma il vento tagliente e gelido glieli
fece lacrimare.
-
Ragazzi… umani?
Questa sì che è una sorpresa… Non mi aspettavo davvero una visita simile…
Henry aprì la bocca, tentando
invano di parlare. Da dove proveniva quella voce? Era strana.. Come incorporea…
Ma…
-
Chi..?
Il vento si acquietò di
colpo, e i quattro tamers si ritrovarono senza più sostegno a parecchi metri
dal suolo.
Conseguenza:
-
AAAAAAAH!!!!!!!!!!!!
Ryo si agganciò a
Cyberdramon, insieme a Henry, mentre Terriermon usò le sue grandi orecchie come
paracadute.
Renamon ricadde in perfetto
equilibrio sul ginocchio sinistro e la zampa destra (conoscete la posa tipica, no? nda) mentre Ghilmon fu meno fortunato e cozzò sonoramente con la
testa contro il pavimento di pietra.
-
G.. grazie,
Rika…- balbettò Takato.
Era agganciato alla meglio
alla vita della ragazza, la quale levitava tranquilla nell’ aria grazie al suo
potere.
-
Ehi! Guarda dove
metti le mani!- strillò, mollandogli un pugno che per poco non lo fece cadere
di sotto, quando Takato tentò di risalire con le braccia lungo il suo busto per
aggrapparsi meglio.
Henry e Ryo ridacchiarono,
mentre i due scendevano a terra.
Appena posatasi, Rika si
scrollò di dosso il ragazzo, un lieve rossore pudibondo appena presente sugli
zigomi. (avete presente? =^^= nda)
-
Oh, andiamo
Rika!- protestò Takato, rialzandosi e correndo dietro alla ragazza, che si era
allontanata- Non avrai pensato davvero che volessi toccarti! Cosa vuoi che me
ne importi a me delle tue…
S’ interruppe davanti all’
occhiataccia fulminante di Rika:
-
Sì..? Continua
pure!
-
Ehm…- Takato avvampò
notevolmente, prendendo un colorito che avrebbe fatto invidia ad un pomodoro.
-
Sta tranquilla,
Rika! A Takato interessano solo quelle di Jeri!- ridacchiò Ryo, raggiungendoli- Già m’immagino quando la
troveremo!- fece un sospiro languido:- Oh, amore… Oh, tesoro…
-
Ma insomma!!!-
strillò il diretto interessato a quel punto, rosso come un peperone- Che razza
di porcate vi vengono in mente!?! Ma per chi mi avete preso?!
Ryo rise ancora più forte e
si allontanò lasciando l’ amico in balia di Rika, che lo stava ancora
punzecchiando cercando di spingerlo a dire *quella parola*… (Cristo, ma quanto avete? Sei anni? -.-“
nda) (guarda che sei tu a scrivere, mica noi! è///é ndpersonaggi)
Si avvicinò a Henry, che
scrutava pensieroso l’ aria nuovamente placida e silenziosa attorno a sé. (certo ce in questa fic noi praticamente non
esistiamo!! ç-ç Ci avrai menzionati sì e no un paio di volte dall’inizio!
ndGhilmon&co.) (che vuoi; è la vita! V.V nda)
Gli diede un colpetto sulla
spalla, per richiamare la sua attenzione e gli sorrise:
-
Sembra tutto
tranquillo!- disse, a mò di consolazione.
-
Allora è il caso
di cominciare a preoccuparsi!- ribatté l’ altro, secco.
-
Però qui non c’ è
nessuno!- osservò Ryo- Forse le indicazioni dei digimon erano sbagliate, o
forse abbiamo imboccato la strada sbagliata…
Un fragore infernale accolse
le sue parole: un enorme digimon aveva appena sfondato una delle pareti ad est.
-
Stavi dicendo,
Ryo?- chiese Henry.
-
Che forse è il
caso di…
Un’ immensa palla di fuoco venne
lanciata nella loro direzione.
-
…SCAPPARE!!!
I due tamers saltarono appena
in tempo da un lato senza essere colpiti, ma il calore provocato dall’
esplosione li raggiunse in un attimo…
-
Breeze!!- gridò
Ryo, toccando il pavimento. La gemma
brillò e un alone ghiacciato si rilasciò dalla sua mano, raffreddando il suolo
incandescente un secondo prima che giungesse a loro, col rischio di bruciarli
vivi.
-
Terrier tornado!-
strillò Terriermon, colpendo il digimon e slanciandolo in aria.
-
Sfera
idroelettrica!- ruggì Cyberdramon.
-
Idrosfera!
-
Pioggia di
diamanti!
Il digimon esplose prima
ancora di toccare terra.
-
Bè, non sembrava
granché…- disse Ryo, osservando soddisfatto i loro digimon assorbirne i dati-
No?
Henry gettò un’ occhiata al
buco fumante nel pavimento a pochi metri da loro.
-
Certo, Ryo..
Certo!- disse, dandosi un paio di colpetti per far cadere la fuliggine dai
pantaloni bruciacchiati- Comunque.. E’ chiaro che non era lui il Nemico… E’ evidente che deve essersi accorto del
nostro arrivo e abbia preferito metterci alla prova, prima di scontrarsi contro
di noi…
-
Bè, fantastico!
Vuol dire che ha una gran paura di noi!- esclamò Ryo, esultante.
Il cinese non rispose, ma
disse:
-
Da quand’è che dobbiamo
dire qualcosa, quando utilizziamo i nostri poteri?- chiese, prendendogli la
mano con il Bright Heart.
-
Oh.. No, è che mi
sembrava ci stesse bene!- rispose lui, con un sorrisetto.
Henry sospirò rassegnato, e
gettò un’ occhiata ai digimon.
Corrugò le sopracciglia:
-
Ehi.. Un attimo…-
esclamò, spalancando di colpo gli occhi.
Lui e Ryo si scambiarono un’
occhiata allarmata:
-
CHE FINE HANNO
FATTO RIKA E TAKATO?!
*****
Takato tossicchiò.
L’ aria umida impregnata di
polvere gli stava facendo ardere la gola, per non parlare del dolore alle
braccia.
Certo, non era proprio il
massimo starsene appesi ad un muro grondante di bollente umidità, tra l’ altro
con la maglietta fradicia appiccicata addosso che lo faceva rabbrividire ad
ogni folata di vento e due manette d’acciaio che gli stavano segando i polsi,
eppure sentiva che in quel momento quello era l’ultimo dei suoi problemi.
Sentì un mugolio alla sua
sinistra.
-
Rika?- sussurrò,
cercando di voltarsi verso di lei; le catene non erano abbastanza lunghe da permettergli
di guardarla in faccia, ma a giudicare dalla tosse asciutta e le imprecazioni
non proprio educate che udì poco dopo, l’ amica doveva essere rinvenuta:- Stai
bene?
-
Come posso star
bene?! Ti rendi conto in che situazione siamo? E tutto perché tu ci hai fatto allontanare dagli
altri...
Continuò a sbraitare per una
buona mezz’ ora, e Takato tirò segretamente un sospiro di sollievo.
Almeno, per il momento (perché ci vuoi terrorizzare? ç.ç ndTakato),
erano tutti e due in buona salute, nonostante la botta presa e il fatto che
fossero entrambi incatenati per i polsi ad una parete, senza la minima idea di
come avessero fatto ad arrivarci.
Rika si fermò solo quando si
accorse che le mancava il fiato.
Solo allora parve rendersi
davvero conto della situazione in cui si trovavano:
-
Cos’ è successo?-
chiese, impaziente- L’ ultima cosa che ricordo è quell’ enorme affare che
spuntava dalla parete… Poi i frammenti del muro che ci finivano addosso e…
-
Non ricordo molto
bene nemmeno io…- mormorò Takato- Dovevamo essere svenuti… Ma nel dormiveglia,
o giù di lì, ho sentito dei rumori di battaglia.. Poi qualcuno ci ha sollevato…
e il dolore ai polsi mi ha svegliato...
La ragazza si guardò intorno,
socchiudendo gli occhi di fronte a quel buio impenetrabile:
-
Hai idea di dove
siamo..?
-
No…
Ci fu una pausa.
Poi Rika tirò un calcio col
tallone contro il muro di pietra, provocando un tonfo che riecheggiò nel
silenzio. Qualche sassolino sgretolatosi dalla parete le scivolò nei capelli,
contribuendo a scompigliare ancora di più la sua adorata coda: ormai molti
ciuffi le ricadevano intorno il viso, e l’ elegante nodo era molle, pronto a
disfarsi.
Fortuna che non aveva con sé
uno specchio, o in quel momento avrebbe strillato ancora di più!
-
Ma che cosa
combinano Ryo ed Henry?!- sbottò, furente- Dove cavolo sono?
-
In un mondo
migliore, mi sa…
Sia Takato che Rika
sussultarono, al suono di quella voce melliflua.
Si voltarono verso la
direzione da cui proveniva, e pochi secondi dopo dalle tenebre videro spuntare
un non tanto enorme quanto impressionante digimon oscuro, che si fermò a
fissarli con un ghigno carico di gioia maligna.
Era simile ad un essere
mitologico, il corpo taurino e flessuoso, dotato di quattro lunghe e robuste
zampe dagli zoccoli pesanti… Il busto superiore, dalla vita al collo, simile a
quello di un essere umano che fosse stato pestato a sangue, per tutte le
variazioni bluastre e violacee che costituivano il suo colore, ma il suo viso
era irsuto, peloso, dal muso allungato, una dentatura possente e occhi rossi
sprizzanti odio e malvagità. A completare il quadro, due corna grandi,
grigiastre e arricciate, simile a quelle degli arieti, facevano bella mostra in
cima al capo ispido, sopra le orecchie, o forse al posto di quelle.
Takato e Rika rimasero
totalmente immobili, senza respiro, troppo agghiacciati per parlare.
-
Sempre che
abbiano fatto i bravi…- sussurrò sarcasticamente il digimon, o meglio il
Nemico, (c’ eravate arrivati, no? -.^
nda) riferendosi al suo precedente discorso.
*****
-
Che accidenti
vuol dire: “Li ho persi di vista durante la battaglia” ?!- urlò Ryo, fuori di
sé.
-
Quello che ho
detto!- replicò Ghilmon- Quel mostro è spuntato all’ improvviso, ci siamo tutti
precipitati ad attaccarlo, e quando mi sono voltato, Takato non c’ era più!
-
E neppure Rika!
Mi spieghi come facciamo adesso?! Potrebbero essere ovunque! Potrebbero essere
in pericolo! Non bastava Jeri, adesso ci siamo ritrovati in due!
Avvertì la pressione della
mano di Henry sulla sua spalla incitarlo tacitamente a darsi una calmata.
La scostò con un gesto secco,
e si voltò verso di lui, furente:
-
Non hanno neanche
i digimon con sé!
-
Ma hanno i Bright
Hearts…- osservò placido Henry- Vedrai, sono assolutamente in grado di badare a
loro stessi…
L’ appunto di Henry riguardo
ai cuori iridescenti riuscì a calmarlo, almeno in parte, ma non era troppo d’
accordo con quell’ ultima affermazione:
-
Se così fosse non
li avrebbero nemmeno portati via!- disse, veemente.
Rimase in silenzio per
qualche secondo, tirando dei profondi respiri nel tentativo di calmarsi. Poi si
voltò verso il cinese:
-
Sei in grado di
rintracciarli?- chiese, brusco.
-
Posso provare a
mettermi in contatto con la loro mente…- rispose Henry, con calma olimpica.
-
Bene!- sbottò l’
altro- Allora muoviamoci!
Henry fece un cenno d’
assenso.
Prima di seguire Ryo e gli
altri attraverso il varco creatosi nella parete, però, la sua attenzione fu
catturata da una lieve, quasi impercettibile vibrazione del suolo. Abbassò lo
sguardo, interrogativo, e i suoi occhi risalirono fino alle pareti, che si
stavano sgretolando lentamente, dall’ effetto di crepe che sembravano venir su
dal pavimento…
-
Henry! Ti muovi?!
Il ragazzo trasalì alla voce impaziente
e furibonda dell’ amico, e si affrettò a raggiungerlo attraverso il passaggio.
*****
-
C.. che cosa
significa?- balbettò Takato.
-
Oh, potrebbero
anche essere sopravvissuti…- disse il Nemico- Ma in fondo… Non è che la loro
situazione cambierebbe di molto, se anche così fosse…- ghignò, davanti le loro
facce atterrite.
-
Cosa vuoi da
noi?- sibilò Rika, furiosa- Perché ci hai portato qui?
-
Semplice
curiosità… Voi siete esseri umani, gli unici che abbia mai visto, a parte
quella ragazzina…
Takato non ci mise molto a
capire di chi stesse parlando:
-
Jeri!- sbottò,
strattonando le catene in maniera così violenta da far trasalire Rika- Che cosa
le hai fatto?!
-
Sta calmo,
moccioso… La tua amichetta sta bene, almeno per ora…- ridacchiò- Come ti ho già
detto sono un tipo piuttosto curioso, e non ho voluto eliminare subito quell’
esemplare di creature che vivono nel Mondo Reale…
-
Perché l’ hai
catturata? Dov’ è adesso?
-
Non penserai che
l’ abbia fatto per puro divertimento, vero?- chiese lui, con falsa innocenza-
Per un caso sfortunato, quella piccola sciocca è arrivata nel nostro mondo
proprio mentre i miei soldati stavano attaccando un villaggio… Ha capito tutto
al volo e ha cercato di fuggire per chiedere aiuto… Bè, non potevo certo
permettere che i miei piani fossero anche solo lontanamente minacciati da un
inutile essere umano…- sorrise affabile- Quanto a “dov’ è?”… Al momento si
trova in una spaziosa cella quattro stanze più avanti…
-
Perché ci stai
dicendo queste cose?- chiese Rika, perplessa.
-
Perché non dovrei?
Tanto non uscirete vivi da qui…- allungò una mano fino al suo viso.
Avvertendo i suoi gelidi
polpastrelli zampettarle su una guancia, la ragazza provò l’ istintivo impulso
di mordergliela, ma lui la ritirò istantaneamente con una bassa risata:
-
Ma che
caratterino!- sussurrò, ammiccante- Sai, se fossi in te cercherei d’essere più
carina! Non sei esattamente nella posizione per ribellarti!
-
Ryo e gli altri
verranno ad aiutarci!- ribatté Rika, furente.
A proposito, come mai aveva
detto “Ryo” e non “Henry”, o più normalmente “Renamon” ?
Sentì un lieve rossore
salirle alle guance, al pensiero.
Se ne accorse pure Takato, ma
ebbe la presenza di spirito di non fare commenti.
-
Oh, sono certo
che verranno ad aiutarvi!- replicò il Nemico, dolcemente- Soprattutto il
brunetto… Sono certo che sarebbe disposto a morire per salvarti..- Rika stava
per replicare qualcosa, ma l’ espressione del digimon la frenò:- E.. sai una
cosa? E’ proprio quello che accadrà!- scoppiò in una risata malvagia.
****
-
Allora?- la voce
di Ryo scattò impaziente.
-
Siamo vicini…-
mormorò Henry, la gemma brillante sulla sua mano e gli occhi grigi remoti-
Avverto chiaramente i loro impulsi psichici…
Renamon annuì:
-
E’ vero…-
assentì- A questo punto li sento anch’ io! Per di qua!- esclamò, lanciandosi in
un corridoio con gli altri alle calcagna.
-
Henry?- chiese
Terriermon.
Henry, che si era incantato a
guardare con occhi irrequieti i detriti che scivolavano giù dalla parete sul
viscido pavimento, si volse verso di lui.
-
Arrivo…- lo
rassicurò. Gettò un’ ultima occhiata furtiva al pavimento; le pozzanghere
d’acqua vischiosa che si erano formate agli angoli del corridoio di pietra
erano leggermente increspate e tremolanti, come se qualcuno si fosse divertito
a lanciarci dentro un sassolino.
*****
-
E tu come fai a
sapere queste cose su di noi, me lo spieghi?- chiese Takato, con un tono acido
e sarcastico.
Il Nemico ghignò e si chinò
su di lui, facendolo appiattire contro la parete con un repentino gemito d’
orrore:
-
Perché io so
tutto….
-
Davvero?! Sapevi
anche questo?
All’ urlo di quella voce
familiare, Rika sussultò e si voltò così di scatto da farsi male ai polsi
incatenati e al collo:
-
RYO!!!- strillò.
Il ragazzo la guardò, e per
un secondo sul suo viso si alternarono gioia, amore e pietà… Tre sentimenti che
le fecero stringere il cuore…
“Io.. io sto piangendo! Ma
perché? Che cosa mi succede?” pensò, confusa, le guance bagnate.
Poi gli occhi blu di Ryo si
scostarono dai suoi per tornare al digimon oscuro, e la rabbia tese i bei
lineamenti del Tamer.
Stava per urlare qualcos’
altro, ma il Nemico lo prevenne:
-
Come potete
essere qui?!- sibilò, chiaramente sorpreso e furioso.
Gli occhi rossi ed elettrici
scrutarono il ragazzo e lo sguardo scese fino al luccichio che s’ intravedeva
sulla mano abbronzata:
-
Ma certo…-
sussurrò subito, gelido- Avrei dovuto capirlo… Che cosa credono di fare quegli
idioti dei Supremi?!
-
Lasciali andare,
subito!- gridò Ryo.
Henry spuntò alle sue spalle,
insieme agli altri digimon, ma prima di riuscire a fare alcunché, il Nemico,
con un guizzo improvviso, si lanciò su Rika, strappandola dalla parete e
provocandole un gemito di dolore e paura.
-
Rika!- gridò Ryo,
scagliandosi verso di loro e sentendosi trattenere dal robusto braccio di
Cyberdramon.
-
Aspetta… Dobbiamo
agire lentamente altrimenti rischiamo di metterla in pericolo…- gli ringhiò il
digimon all’ orecchio.
-
Vi consiglio di
non tentare colpi di testa o giochetti mentali…- il Nemico lanciò un’ occhiata
carica di malignità a Henry, che stava osservando la scena con volto
impassibile, (non sono mica un tale
menefreghista! ç.ç ndHenry) (considerato che mi stai incredibilmente antipatico
ti tratto pure troppo bene! -.- nda) ma il fremere dei suoi occhi grigi
tradiva il suo nervosismo- O il collo della vostra amichetta farà una brutta
fine…
Rika mandò un gemito
soffocato, mentre la pressione del braccio ruvido e ghiacciato del digimon
contro la sua gola si accentuava ulteriormente.
-
Lasciala stare!-
sibilò Ryo, con voce lievemente tremante- ..Prendi me, al suo posto!
Il Nemico scoppiò in una
sonora risata:
-
Molto romantico!-
sogghignò, ma il sorriso gli morì sulle labbra in un singulto di dolore. Il
corpo del digimon s’ irrigidì, mentre la presa al collo di Rika si allentava;
Takato era riuscito a liberare parzialmente la mano destra e aveva lanciato una
scarica contro il Nemico:
-
Scappa! ADESSO!-
urlò, pur consapevole che avrebbe pagato caro quell’ ultimo atto.
Rapida, senza lasciarsi
nemmeno il tempo di sospirare di sollievo, la Tamer saltò in avanti, ricadendo
giusto fra le braccia di Ryo, che si affrettò ad allontanarla da lì, mentre i
digimon proiettavano i loro attacchi contro il Nemico.
Lui li evitò tutti, e si
volse verso Takato, afferrandolo per i capelli:
-
Stupido
moccioso!- sibilò- Mi hai preso di sorpresa… ma adesso…- gettò un’ occhiataccia
ai digimon nuovamente immobili, spaventati- Non provateci…- le sue dita si
strinsero forte attorno alla gola del Tamer, che tossì.
I ragazzi e i digimon rimasero
a fissarli immobili, i contratti lineamenti del viso che tradivano un’ esasperata concentrazione… Poi,
inaspettatamente, il Nemico ghignò e allontanò bruscamente da sé il
digiprescelto, facendolo rotolare sul pavimento di pietra con un grido di dolore…
-
Vediamo… cosa
sapete fare…- sussurrò, beffardo, mentre i Tamers si precipitavano a soccorrere
il loro amico.
-
S.. sto bene…-
assicurò Takato, rialzandosi tremando e asciugandosi con la mano il sangue che gli
scendeva dalla bocca abbastanza copiosamente, dimostrando che in realtà non
stava affatto bene- Muoviamoci…
Istantaneamente, Ghilmon,
Renamon, Cyberdramon e Terriermon digevolsero a livello evoluto.
-
Ideogramma
rovente!
-
Cannone
ultrasonico!
-
Attacco rapido!
-
Energia
elettromolecolare!
Il Nemico ghignò:
-
E’ tutto qui
quello che sapete fare?- sibilò, allargando le braccia:- VORTICE INFERNALE!!!
I digimon Tamers si coprirono
il viso, mentre lo stesso vento forte che li aveva sorpresi all’ inizio minacciava
di scagliarli di nuovo in aria.
Ma stavolta i loro digimon gli si pararono davanti,
proteggendoli.
Il Vortice Infernale si
disperse.
Il Nemico fece una smorfia,
chiaramente infastidito.
-
Se fossi in te
aspetterei a cantar vittoria!- urlò Rapidmon, alzando le braccia, pronto a
ripetere l’ attacco- Non hai ancora visto il meglio!
Sprazzi di luce ed energia
risuonarono per l’ hangar, illuminando a giorno le tenebre…
Henry si accorse troppo tardi
che un attacco di Taomon gli era stato rilanciato contro; tentò di saltare, ma
l’ ideogramma rovente colpì il pavimento sotto cui si trovava, mancandolo di
pochi centimetri e mandandolo a sbattere contro una parete.
Un forte dolore al viso e al
braccio, e pochi secondi dopo il volto ansioso di Takato che si chinava su di
lui:
-
Stai bene?-
balbettò, nervoso.
Henry si alzò sui gomiti,
cupo:
-
Più o meno…- un
lieve ronzio gli fece abbassare lo sguardo. Spalancò gli occhi, portando le
dita al bracciale di Yamachi, che aveva preso ad emanare scintille:- Oh no…
-
Che succede?
Poco distante…
-
E’ tutto ok,
Rika?- chiese Ryo, fissandola confuso. Da quando l’ aveva presa in braccio,
allontanandola dal campo di battaglia, la ragazza non si era più mossa- Ti
fanno male i polsi?
Toccò lievemente con le dita
i polsi feriti e ancora appesantiti dalle catene, facendola trasalire
leggermente.
Scostò all’ istante la mano:
-
Scusami…-
mormorò, rialzandosi.
Nel momento in cui si
allontanò da lei, Rika sentì il cuore darle un balzo nel petto. Allungò il
braccio trattenendolo per il polsino della giacca.
Ryo, che stava fissando con
preoccupata gravità i loro digimon che combattevano contro il Nemico, abbassò
nuovamente lo sguardo su di lei, perplesso, e Rika arrossì.
Non lo sapeva neanche lei
perché l’ aveva fatto…
O forse sì?
Già, forse in realtà lo
sapeva. Ma non aveva la forza nemmeno di pensare quel concetto così chiaro e
semplice.
-
Cosa sta
succedendo?- sussurrò invece.
Ryo sospirò e scosse la
testa, sconsolato:
-
I nostri digimon l’
hanno fatto stancare, ma anche loro sono a pezzi… Non potranno andare avanti
così ancora per molto…
-
Hanno bisogno del
potere dei nostri Bright Hearts!- Takato li raggiunse, e gli lanciò un’
occhiata irrequieta- Se avete finito con le effusioni, voi due, sarebbe ora di
darsi una mossa!- incrociò le braccia, con un sorriso ironico simile ad un
ghigno- E poi sono io quello che si mette a pensare alle porcherie durante i
combattimenti! Forza Ryo, che aspetti?
Baciala!- cinguettò, voltandosi per raggiungere i digimon- Muovetevi!
Completamente avvampati, i
due ragazzi si scambiarono un’ occhiata.
-
Idiota…-
bofonchiò Rika.
-
Non ha tutti i
torti, però…- fece Ryo. Lei lo fissò sbalordita, e lui arrossì:- Cioè..
Riguardo al fatto di sbrigarsi…
-
Ah..
Con una risata forzata, il
ragazzo l’ aiutò ad alzarsi e insieme si diressero verso gli altri.
Il Nemico ghignò, vedendoli
arrivare:
-
Cosa pensate di
fare?- sibilò- Ormai sono io il vincitore!
Senza ascoltarlo, i quattro
Tamer alzarono le braccia destre…
Quattro scintille luminose di
colore diverso si accesero nell’ oscurità…
Quattro digimon si misero in
posizione, pronti ad attaccare, circondati da un alone di energia…
-
Cosa…?- sussurrò
il Nemico, ponendosi sulla difensiva.
-
Combiniamo la
nostra energia agli attacchi dei nostri digimon!- gridò Takato. I ragazzi e i
digimon, determinati, raccolsero le energie:- Pronti…
-
Cosa credete di
fare?!- ringhiò il Nemico, slanciandosi verso di loro.
-
…ORA!!!
Gli attacchi e i fasci d’ energia
dei Bright Hearts lo raggiunsero, perforando il suo scudo.
Gli occhi rossi del digimon
oscuro si spalancarono, sgomenti:
-
No..- protese
inutilmente le braccia in avanti, come in un ultimo tentativo di salvarsi- NO!
NON RIMANDATEMI INDIETRO!!! NON LA’!!!
Rika corrugò le sopracciglia,
perplessa, ma prima che potesse proferir parola un’ esplosione
di luce invase l’ hangar, accecando i digimon e i Tamers.
I ragazzi chiusero gli occhi,
ripiegandosi su se stessi come in cerca di protezione, e in quei pochi istanti,
l’ unica cosa che furono certi di sentire, nella confusione del momento, fu il
grido di morte del Nemico.
La luce se ne andò
improvvisamente come era venuta, ma solo dopo un paio di minuti i ragazzi
ebbero la forza e il coraggio di riaprire gli occhi; nella stanza regnava nuova
calma, e davanti a loro luccicavano sparsi nell’ aria i dati del digimon oscuro
ormai distrutto.
Rapidi, i loro digimon si
affrettarono ad acquisirli, per impedire qualunque possibile riconfigurazione.
I ragazzi stavano già per
abbandonarsi ad urla di gioia, quando Takato se ne venne fuori con una domanda
assurda:
-
Chissà come si
chiamava…
Gli altri lo fissarono,
interrogativi:
-
Eh?!- fece Rika.
-
Bè.. In effetti è
vero…- osservò Ryo, dandosi dei colpetti sulla spalla per far cadere la
polvere- Alla fine non abbiamo mai saputo il suo nome…
-
Voi due siete
pazzi!- sentenziò Rika, scuotendo la testa. Ma lo disse con scarsa convinzione.
Si sentiva abbastanza conciliante, in quel momento.- Dov’ è che non lo dovevamo
rimandare?- chiese, volgendosi verso Taomon.
-
Nel mondo della
Notte, probabilmente…
-
Il.. cosa?-
chiese Ryo.
Rapidmon regredì e il piccolo
Terriermon ricadde dolcemente sul pavimento di pietra:
-
Il mondo della Notte…
E’ probabile provenisse da lì…- spiegò- Avete presente il settimo strato di
Digiworld?
-
Quello di cui ci
parlò Hasulongmon durante il nostro primo viaggio qui?- chiese Takato.
Taomon annuì:
-
E’ là che vengono confinati i digimon oscuri che vengono eliminati
senza possibilità di rinascita… - (Uhm..
Questa l’ ho già sentita… -.-° ndGatomon di TheDigistory - altra mia fic) - I problemi avuti con il D-Reaper avevano
creato qualche distorsione nell’ equilibrio in cui sono disposti i sette
strati… Per questo il mondo della Notte è entrato per qualche secondo in
contatto con il nostro… Dev’ essere per questo che il Nemico è riuscito a
tornare… Era già stato sconfitto dal digimon sacro Lucemon moltissimi anni fa..
molto prima che noi venissimo programmati… Per questo era diventato una specie
di leggenda…
-
Mamma mia, mi
sembra una lezione di storia!- fece Takato, grattandosi il capo.
-
Ma perché non ci
avete dato subito tutte queste informazioni, scusa?- sbottò Rika, arrabbiata.
-
Bè..- Taomon
abbassò lo sguardo.
-
Perché pensavamo
di dovercela cavare da soli!- disse Terriermon- Ma poi…
-
Oh, basta! E’
tutto passato!- esclamò Ryo, stanco di ascoltare quelle discussioni. Si voltò:-
Henry?
Il cinese si riscosse e lo
fissò.
-
C’ è qualcosa che
non va?- chiese, fissandolo preoccupato- Hai una faccia! Non ti rendi conto che
abbiamo vinto?
Henry strinse le labbra,
tentando un sorriso:
-
Non so…- mormorò,
stringendosi nelle braccia- Ho l’ impressione che ci sia qualcosa che non va…
Non aveva nemmeno finito di dirlo,
che una scossa improvvisa, un rombo come di tuono, sconquassarono l’ intero
castello, facendoli finire a gambe all’ aria:
-
Aaah!
-
Che cosa succede?
-
Il terremoto!
-
Te l’ ha mai
detto nessuno che sei un vero iettatore, Henry?!- urlò
Ryo, furioso, rialzandosi sui gomiti.
-
Ma che sta…?-
esalò Rika.
Una nuova scossa fece tremare
le pareti, e pezzi di soffitto si staccarono infrangendosi al suolo.
Stralunata, Taomon guardò il
pavimento e le pareti vibranti:
-
Oh, santo cielo…-
sussurrò, capendo- La piena! Abbiamo bloccato il passaggio, – (cap 7 e 8 nda) – e adesso l’ acqua ha
intaccato le colonne portanti del castello!
-
Ah, è così?-
chiese Rika, gettando un’ occhiataccia a Ghilmon e a Takato, il quale rispose
con un gesto con la mano non propriamente gentile.
-
E’ pericoloso
restare qui! Dobbiamo andarcene subito!- ringhiò Cyberdramon.
-
Cosa? Non
esiste!- urlò Takato, balzando in piedi nonostante i sussulti del suolo- Io non
me ne vado senza Jeri! Vado a cercarla!
Prima che qualcuno potesse
fermarlo, il ragazzo si lanciò fuori dall’ hangar.
-
Aspettami,
Takato!- schiamazzò Ghilmon, andandogli dietro.
-
Siete
impazziti?!- urlò Henry.
-
Tornate subito
qui!- gridò Rika- Non sappiamo nemmeno se la storia di quel mostro fosse vera! Jeri
potrebbe non essere dove…- s’ interruppe, perché era chiaro che Takato non
poteva più sentirla:- Oh! Stupido!
Uno spuntone si staccò dal
muro, colpendo in pieno Taomon:
-
TAOMON!!- gridò
Terriermon, vedendo la sua amica regredire- Tutto bene, Renamon?
Il digimon si rialzò, tutto
sporco di detriti:
-
S..sì..-
balbettò- Ma dobbiamo andarcene subito…
-
Ma… e Takato e
Ghilmon? E Jeri?- chiese Rika, angosciata.
Ryo, che era rimasto per
tutto il tempo a fissare con espressione pensierosa il punto in cui Takato era
scomparso, abbandonò il suo posto e prese a correre per uscire fuori dall’
hangar.
-
Cosa diamine stai
facendo?!- esclamò Rika.
-
Quello che mi hai
insegnato!- gridò Ryo, di rimando- Sto seguendo il mio
cuore!
Rika rimase immobile. Erano
successe tante cose quel giorno… Brutte e belle…
Ma una bellissima che aveva
appena capito… No, in realtà che sospettava già da tempo… Non gliel’ aveva
ancora detta…
La ragazza strinse i pugni, e
serrò gli occhi umidi:
-
RYO!- gridò- TI
AMO!
Il ragazzo non si fermò, ma
fece una specie di piroetta a mezz’ aria:
-
Anch’ io ti amo!-
urlò, raggiante. Fece un sorriso, quel sorriso arrogante che lei aveva imparato
ad odiare e amare:- Non pensare di cavartela così! Ora non posso, ma quando
torno voglio due baci.. sulle labbra!- fece un ultimo gesto con la mano in
segno di saluto, prima di sparire nell’ oscurità del corridoio pericolante.
-
Che razza d’
idiota…- sussurrò Rika, con un sorriso dolcissimo sulle labbra.
…
-
A-ehm…!- Henry si
schiarì la gola, mentre un blocco di pietra si staccava dalla parete per
schiantarsi vicino a loro- Non per rovinare l’ idillio, ma dovremmo decidere
cosa fare…
Rika lo fissò in silenzio,
assorta.
*****
-
Jeri! JERI!
La voce dolce e squillante di
Takato la raggiunse, risuonando sommessa nella sua mente e risvegliandola da
quel sonno simile alla morte.
Jeri aprì gli occhi
lentamente, feriti dalla pur debole luce che aleggiava in quel luogo… Le
sembrava di sentire dei fragori attorno a sé… E il pavimento tremava…
Ma tutto questo non ebbe più
alcuna importanza quando, finalmente, il viso preoccupato e sollevato di Takato
(perdonate la rima… X-( nda) si mise
a fuoco davanti a lei.
-
Oh, Takato!-
strillò, sollevandosi di scatto ad abbracciarlo- Ho avuto così paura!
A questo punto, se ben
conoscete Takato, dovreste sapere che queste parole bastarono a farlo
sciogliere, e non esitò nemmeno per un secondo a posare le sue labbra morbide
su quelle della ragazza fra le sue braccia.
(Che romantico… Con il terremoto e una pioggia di spuntoni che rischiano di
schiacciarci da un momento all’ altro… V.V ndTaky&Jeri) (Non vi lamentate…
Il bacetto non era nemmeno previsto…! Nda)
Lei sembrò un po’
sorprendersi, ma dopo pochi attimi in cui Takato si maledì per la sua
impulsività, sorrise dolcemente e si accoccolò di nuovo contro la sua spalla,
con un sospiro languido. (bleaaaah…!!!!
>:-D:::: ndchiunque_legga)
Rimasero così per ancora
qualche minuto, incuranti del fragore della roccia, fino a che un rumore di
passi gli fece alzare lo sguardo:
-
Ryo!- esclamò
Takato, sorpreso.
-
Ah, siete qui!-
sospirò lui, sollevato.
L’ arrivo di Ryo sembrò far
ricordare a Jeri dove si trovavano:
-
Oh, mio Dio!-
esclamò, cercando di alzarsi ma barcollando e ricadendo di nuovo. Fortunatamente
Takato fu pronto a sorreggerla- Mi ero dimenticata! Io.. Ero andata alla
rimessa di Ghilmon, e ho trovato il passaggio… Non avrei dovuto.. lo so… Ma mi
ci sono infilata dentro e… quando sono arrivata a Digiworld… Ho cercato di
venire ad avvertirvi, ma non… Lui…
-
Shh…- sussurrò il
ragazzo, dolcemente, posandole un dito sulle labbra:- Non ha importanza…
Sappiamo già tutto, il Nemico è stato sconfitto… Non abbiamo più niente da
temere…
Lei lo fissò quasi incredula
e spostò lo sguardo su Ryo, che fece un cenno di assenso:
-
E’ vero!.. Uh…?-
si voltò, sorpreso, avvertendo la pressione di una mano sulla spalla.
Rika lo stava fissando con
occhi fiammeggianti:
-
Che ci fai qui?-
chiese, sorpreso.
-
Non ha voluto
saperne di andarsene…- spiegò Henry, raggiungendoli insieme ai digimon- Dopo la tua dichiarazione…
-
Credevi di
scappartene in questo modo, eh?- sbottò Rika, afferrando il brunetto per il
bavero della giacca- E piantarmi in quel modo?! Brutto, stupido, presuntuoso…
Continuò affettuosamente ad
insultarlo, mentre Jeri mormorava al suo ragazzo:
-
Che cosa succede
adesso?
-
Sta tranquilla…
Andrà tutto bene… Ci sono io qui con te, adesso…- sussurrò Takato, premuroso.
Henry gettò un’ occhiata ad entrambe
le coppie e si grattò la testa, alzando gli occhi al cielo e sbuffando, mentre
i digimon ridacchiano divertiti e imbarazzati.
-
Ehiehiehi… Calma,
piccola! Avremo modo di riparlarne nel mondo reale… Ora è il caso di
andarcene…- si voltò verso Henry- Dai.. Manda un messaggio telepatico a quelli
di Sefiro dicendogli di inviarci l’ Arca! E’ pericoloso restare ancora qui…-
gettò un’ ultima occhiata furba verso Rika- E poi io sto ancora aspettando i
miei due baci…
Rika gli fece cenno di
finirla, ma rideva anche lei.
-
Henry…?- chiese
Takato, fissandolo interrogativo.
Ryo smise di ridere e lo
fissò, confuso:
-
Bè? Cosa aspetti?
Anzi.. Mi spieghi perché non l’ hai fatto subito?
Henry, che stava osservando
con sguardo assente una pozzanghera d’ acqua viscida che ballonzolava, alzò gli
occhi e lo fissò:
-
Perché non potevo
né prima, né adesso…- disse, in tono incolore.
-
Cosa significa?-
esclamò Takato, balzando in piedi.
Il cinese sospirò:
-
Quello che ho
detto… La botta che ho preso durante la battaglia ha danneggiato il sistema d’
alimentazione del bracciale datomi da mio padre… Il mio Bright Heart da solo
non può mandare un messaggio fin nel mondo reale…
-
Cosa?!- strillò
Rika- Vuol dire che siamo bloccati qui?
-
Ma non è
possibile…- mormorò Ryo- Dopo tutto quello che abbiamo passato… Potrebbe andar peggio di così?
-
Non posso
crederci!- sibilò Takato- Abbiamo sconfitto il Nemico più potente di Digiworld…
Possiamo volare, leggere il pensiero e controllare gli elementi… Eppure… con
tutti questi poteri…- s’ interruppe, teso, e gettò un’ occhiata sconsolata al
suo Bright Hearts- Nemmeno la mia scarica energetica può esserci d’ aiuto, in
una situazione simile…
Henry sussultò:
-
Cosa..?- sbottò, voltandosi
verso Takato. I suoi occhi s’ illuminarono all’ istante:- Ma sì.. Certo..!
Gli altri lo fissarono,
preoccupati e incerti.
-
Henry… tutto a posto ?- chiese Takato, avvicinandosi a lui.
Invece di rispondere, il
cinese gli prese la mano con la gemma e l’ attirò a sé:
-
Colpiscimi con il tuo potere, alla massima forza!- ordinò.
Takato lo fissò scioccato, e fece qualche cauto passo indietro..
- Rettifico. Il panico ha fatto uscire Henry di testa. ADESSO non può più andare peggio.- mormorò Ryo, incredulo, passandosi una mano sulla faccia. Rika gli pestò automaticamente un piede, ma anche lei stava fissando il loro compagno sbigottita.
-
Sono in perfetto possesso delle mie facoltà mentali,
grazie per la fiducia! Non capite?! Takato... Se mi colpisci con la tua scarica, questa mi
ricaricherà per qualche secondo dell’ energia sufficiente a mandare un S.O.S. !- esclamò Henry, raggiante.
-
Che… razza di ragionamente sarebbe...?-
balbettò l’ amico, stralunato.
-
No!- Ryo scosse
la testa, facendosi avanti- E’ troppo rischioso, e non abbiamo certezze che funzioni!
-
Restare qui è molto più pericoloso!- sbottò Henry, di rimando, indicando i pezzi di pietra che continuavano a
staccarsi dal soffitto. (è un miracolo che non siano ancora ridotti a
una frittella… -.-“ ndlettori_sarcastici) (:-P nda)
Ci fu una pausa, poi Henry
esclamò:
-
Oh, andiamo
ragazzi! Siamo sempre usciti dalle nostre avventure tutti interi, perché stavolta dovrebbe essere diverso?
Takato si limitò a fissarlo,
mentre Rika e Ryo si scambiavano un’ occhiata. Jeri
nascose il viso fra le braccia.
-
Ma.. Henry…-
balbettò Terriermon, pallido.
Henry lo ignorò e posò una
mano sulla spalla di Takato:
-
Takato, tu ti fidi
di me?- chiese, con un sorriso complice, che si erano scambiati tante volte.
-
Che domande…-
borbottò lui, distogliendo lo sguardo.
Il cinese strinse gli occhi e
scostò il viso per fissarli in quello dell’ amico:
-
Se ti fidi di me devi farlo!-
mormorò, determinato.
I due Tamers si scrutarono
per qualche secondo:
-
Sei il mio migliore amico. Non lo chiederei a nessun altro. Mi fido di te più che di chiunque altro... quindi, anche tu devi fidarti di me. Va bene?- chiese
Henry.
-
V..va bene.- assentì
Takato. Era impallidito notevolmente, ma si sforzò di restituirgli il sorriso.- Riesci sempre a fregarmi...- borbottò, a mezza voce.
Rika li fissò stralunata e
fece un passo avanti, ma si sentì trattenere da Ryo: lo guardò, e lui scosse la
testa, con aria decisa.
Nemmeno i digimon avevano la
forza di intervenire.
Henry e Takato si
allontanarono per quanto gli era possibile l’ uno dall’ altro.
-
Sei pronto?-
chiese il giapponese, con voce risoluta ma leggermente tremante- …ORA!!!
Un enorme raggio azzurro
contornato da scariche di elettricità partì dalla sua mano, investendo in pieno
il Tamer cinese.
-
HENRY!!- gridò
Terriermon, correndo da lui.
Prima ancora di essere a metà
strada, Takato si stava già chinando sull’ amico, pallido come un cencio:
-
Stai bene?!-
balbettò, sollevandolo per le spalle.
Henry mugolò e riaprì gli
occhi, tossicchiando:
-
Oh…- gemette,
massaggiandosi la tempia, la gemma che brillava nuovamente di una luce
spettrale sulla sua mano- Caspita, quello sì che era... un attacco...- ridacchiò.
Takato fece a sua volta una
risata che sembrò un singhiozzo, mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime
di sollievo. Si passò un braccio dell’ amico attorno alle spalle e l’ aiutò ad
alzarsi:
-
Non farmi fare MAI PIU’ una cosa del genere…!- disse con enfasi.
Lui si limitò a sorridere,
gli occhi grigi semichiusi ma con una luce nuova che
vi brillava dentro.
Chissà perché, ma in quel
momento Takato ebbe l’ impressione che avesse
aspettato tutta la vita il momento in cui gli sarebbe stato concesso di fare
una follia.
Scosse la testa, sospirando
sconsolato:
-
Io e Ryo non
siamo gli unici pazzi del gruppo, lo sai…- mormorò,
facendolo di nuovo ridacchiare, ma stavolta con aria vagamente colpevole.
-
Ve le rinfaccierete dopo
queste cose, ragazzi! Guardate chi è arrivato!- la voce di Ryo li
riportò alla realtà.
Accanto ai loro amici c’ era
una perfetta copia dell’ Arca, proprio come se la ricordavano.
-
Ehi, sono stati
proprio fulminei, stavolta!- esclamò Takato, raggiungendoli con Henry in
spalla.
-
E meno male!-
replicò Renamon, sollevata ma apparentemente per nulla divertita. La digimon aiutò Jeri ad alzarsi:- Su, sbrighiamoci!
-
Noi dobbiamo
scendere non appena l’ arca esce dal castello!- ricordò Terriermon, balzandoci
dentro.
-
Mmm… Peccato…-
mugolò Ghilmon.
-
Lo sai che non
possiamo tornare nel Mondo Reale!- disse Renamon, in tono di rimprovero,
sistemandosi a sedere su uno dei sedili e aiutando Jeri a fare lo stesso. (solo per dare un piccolo appunto… ^^” nda)
Rika diede una manata sul
cofano dell’ Arca, allegra:
-
Chi l’ avrebbe
mai detto che un giorno avrei avuto l'occasione di risalire su questa
carabattola?
Ryo l’ abbracciò da dietro e
la fece dolcemente voltare verso di lui:
-
La vita è fatta
di sorprese…!- sussurrò, accostando le labbra alle sue.
FINE
NOTA DELL’ AUTRICE
Tà-da!
Mi scuso per ieri, che avevo aggiunto un capitolo ma poi ci ho ripensato e l’ ho
cancellato! ^^”
Comunque, ecco a voi con un giorno di ritardo l’ ultimo
capitolo di BH…
Vi è piaciuto? Mi sa di no… :’-(
Lo so che la morte del Nemico
è incredibilmente banale, ma avevo esaurito le idee… -__-“ Questa
non è proprio una delle mie fic migliori…
Per l’ ultima
parte – da quando Henry dice che non può chiamare l’ Arca in poi – mi sono
ispirata all’ ultima pagina di una storia a fumetti che ho letto su Paperinik (non ricordo il numero però)… (Buuuu!!!! Copionaaaa!!!
>:-O ndlettori) (ç.ç ma mi era piaciuta tanto. E poi è ‘ispirata’ !! >.<;;; nda)
Ok… Anche questa fic è finita! Vi invito tutti a leggera la mia nuova fic “La Regina dei
Digimon”, una cross-over delle quattro serie… Adesso che potrò tornare a
dedicarmici quasi completamente (ho
un’altra fic in corso anche nella sezione beyblade), confido di aggiornarla
molto più velocemente di quanto abbia fatto con Bright Hearts!
Grazie per avermi seguito,
arrivederci a tutti! ^^