Fanfic su attori > Tom Hiddleston
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Autore: Akane92    04/02/2015    4 recensioni
"Io avevo sempre avuto una cotta per Tom, fin da quando ero una bambina. Ed ora me lo sarei ritrovato a pranzo a casa mia, come accadeva anni prima, come se nulla fosse cambiato. ( ... ) « Tom, reciterai in un film di mia sorella! » esclamò Jane, mettendo una mano sulla spalla del migliore amico.
« Beh, se lei lo vorrà » rispose, guardandomi con la coda dell’occhio."
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Première
 

« Cass, respira »
Obbedii, mentre sul volto dell’attore inglese compariva un sorriso divertito, che lui aveva tentato, senza riuscirci, di nascondere abbassando un po’ il capo.
Respirai a fondo, mentre mille pensieri mi riempivano la mente.
Prima Parigi, poi un mese intero, insieme, dall’altra parte del mondo, ed ora questo. Non era uno scherzo, Tom me lo stava chiedendo seriamente. Voleva seriamente che io lo accompagnassi alla première a Londra; ufficialmente, aveva specificato.
« Mi spaventi quando hai queste reazioni » continuò, mentre il sorriso divertito cominciava a sparire. Si spostò, mettendosi seduto sul letto, mostrandomi ancora una volta il perfetto petto nudo.
Io, invece, continuavo a restare sotto al lenzuolo, coperta, sdraiata ed imbambolata.
« I-io, ehm.. » farfugliai, schiarendomi la voce.
Alzò gli occhi al cielo, per poi poggiare la testa sulla testiera del letto. Si stava innervosendo.
Mi feci coraggio e, respirando ancora profondamente, lo imitai, mettendomi seduta a mia volta.
« Tom.. »
Voltò il viso, guardandomi dritta negli occhi. « Cass »
Deglutii il nulla. Voleva che parlassi io. « Non volevo farti arrabbiare »
« Non sono arrabbiato » esclamò, facendo spallucce. Dal suo tono, sembrava come se alla fine della frase mancasse un “non ancora, almeno.”. « Sto aspettando una risposta, una qualsiasi risposta » sorrise appena.
« Lo so, lo so »
« Arriverà mai? »
Parla, idiota. « Non me l’aspettavo »
« Sì, lo so, l’ho capito »
Accese la piccola lampada sul comodino e si girò ancora verso di me, con gli occhi socchiusi. « Cass, non mi sembra di averti chiesto chissà che cosa. Era una semplice domanda e non pretendo neanche che la tua risposta sia affermativa. Vorrei solo una qualunque risposta. »
Abbassai lo sguardo. « Beh, è un evento importante »
Annuì « E’ la prima première europea »
Colpo al cuore, di nuovo. Non era una semplice première, era la prima. Come potevo presentarmi ad un evento del genere, io? Morivo di imbarazzo alla sola idea di dover percorrere un qualsiasi tappeto (rosso, nero, o di qualsivoglia colore) davanti a tutte le persone che sarebbero state presenti: attori, cast e crew del film, stampa, giornalisti, fans. « Puoi parlarmi invece di pensare a Dio solo sa cosa? »
Mi ero imbambolata, di nuovo. Cominciavo a stare sui nervi perfino a me stessa.
« Vuoi davvero portarmi con te? »
« Perché non dovrei volerlo? »
Alzai le spalle. « Perché è importante. Sarai circondato da giornalisti, fans, e chi più ne ha più ne metta. Io che c’entro? »
« E’ proprio perché è importante che ti voglio con me. » si mise le mani fra i capelli, poi sugli occhi, ed infine le unì, dietro la testa. « Mi sembra assurdo anche dovertelo spiegare »
« Ho solo paura di non c’entrarci nulla, di essere un peso, lì in mezzo »
« Ti fai troppi problemi, come sempre. Hai mai visto una première? Tutti quanti portano con sé fidanzate, mogli, amiche! Perché tu saresti da meno? Chris porta sempre con sé sua moglie, quando lei può. Per una volta, volevo avere anche io qualcuno di importante al mio fianco per un evento che, per me, è speciale »
« Le ho viste, le première. Ci sono anche stata, ovviamente come fan.. E’ solo che.. »
« Senti, non importa » mi interruppe, prendendomi velocemente la mano « Non voglio costringerti. Facciamo finta che non ti ho chiesto nulla, ok? » mi lasciò andare la mano, spegnendo la luce dietro di lui. « Buonanotte »  si sdraiò, chiudendo gli occhi.
Brava, sei proprio scema. mi dissi da sola.
Ero insicura, lo ero sempre stata. Una première, per me, non sarebbe mai stata una passeggiata. Non sarebbe stato facile presentarmi lì come “la ragazza di Tom Hiddleston” ed affrontare tutto quello che mi si sarebbe parato davanti. E se a qualcuno non fossi piaciuta? E se non fossi riuscita a rispondere a qualche domanda? O a camminare decentemente per il red carpet? Se mi fossi imbambolata, come mio solito, davanti a qualche attore?
Ero egoista, me ne rendevo conto. Una egoista che si faceva troppi problemi, come Tom stesso aveva detto. Lui, invece, voleva semplicemente che io gli fossi accanto durante quell’evento, probabilmente perché, dopo quell’intervista (quella stupenda, meravigliosa, intervista), non avrebbe avuto senso presentarsi lì da solo, o perché, semplicemente, mi amava e voleva condividere con me tutto quanto.
« Tom? »
Non rispose.
« Lo so che sei sveglio »
« Mm-mh » mugugnò.
Accesi la luce. « Puoi ascoltarmi? »
« Certo » rispose, ancora ad occhi chiusi.
« Sono una stupida » iniziai. Notai un lieve cambiamento nel viso di Tom, sembrava si stesse sforzando per non muovere le labbra, per non farle alzare e diventare un sorriso.
« Una stupida egoista, lo so. E’ solo che, come ben sai, sono insicura. Sei cresciuto con me, mi hai vista in quasi tutti gli anni della mia vita: mi hai mai, anche solo una volta, visto sicura di qualcosa? Qualunque cosa. » Tom aprì appena la bocca, ma non gli detti il tempo di proferire parola. « Rispondo io: no. Sono insicura su come mi presento agli altri, sul mio carattere, persino su come mi vesto! Su come scrivo, su come parlo, su tutto quanto! E lo so, fidati, lo so che è assurdo ma è così. Tu, i miei genitori, mia sorella mi avete ripetuto infinte volte che non devo farmi troppi problemi, e tutto il resto, ma questo non cambierà mai. Sono io. Probabilmente dovevano chiamarmi Cassandra Insicura Riley! » notai il suo sorriso, contenuto, ma ormai non più nascosto. « Se questa mia .. caratteristica ti fa innervosire, mi dispiace, davvero, ma non posso farci nulla. Non voglio farti arrabbiare, perciò, se non ti sta bene, basta così »
Per le ultime due parole, la mia voce diventò stridula e triste. Non era stato facile pronunciarle, ma ricacciai dentro di me il pensiero di mettermi a piangere. Non era il momento.
Tom aprì gli occhi, una volta sentite quelle parole. « Io non.. »
« No, fammi finire. » lo zittii. Annuì, mettendosi seduto. « Non mi hai chiesto una cosa semplice, non per me. Ho paura. E se non facessi una bella figura? E se non riuscissi a rispondere a qualche domanda? E se non piacessi ai giornalisti, ai tuoi fans? E se mi odiassero? »
Feci un respiro profondo, riprendendo fiato. « Detto questo.. sì, voglio venire con te »
Tom chinò il capo di lato, non capendo. « Cass, non devi essere costretta »
« Non lo sono. Ti stavo solo spiegando perché non riuscissi a parlare, inizialmente. Ho pensato a quello che mi hai detto: è giusto che tu voglia che io ti accompagni. Sarò con te, non perché mi sento costretta, ma perché voglio stare con te quella sera. Voglio tentare di vincere questa paura, per te »
Sorrise. Tom mi mostrò finalmente uno dei suoi bellissimi sorrisi, sinceri, felici, che io amavo.
« Devi solo promettermi che mi dirai ogni cosa: come si svolge, dove devo andare, che devo fare, tutto, in modo da evitare di fare figuracce davanti al mondo intero. »
Lo feci ridere. « Ti spiegherò tutto quanto, lo giuro. »
« Grazie »
Mi accarezzò la guancia, senza smettere di sorridermi. « Cercherò anche di non lasciarti mai sola. Se succederà, sarai con Luke. Non devi preoccuparti. So già che sarai perfetta, in tutto. Poi, Chris non vede l’ora di conoscerti »
Spalancai gli occhi. « Oh, Dio! Devo trovare un vestito decente, assolutamente! »
« Oh, devi trovare un vestito decente solo per Chris? »
« Non essere sciocco.. Potrebbe esserci anche Chris Evans, no? O Robert Downey Jr? »  
Rise, tirandomi a sé, cominciando a farmi il solletico. Risi insieme a lui, finalmente. Mi sentii più leggera, lasciandomi andare al gioco.
« Sai una cosa? Vestiti pure per Chris, o Robert.. Per me sarà un piacere svestirti, una volta che torneremo a casa » mi sussurrò Tom all’orecchio, facendomi diventare rossa.
 
 
 
« Non posso credere che ci andrai sul serio » esclamò Nat.
« Sì, è la trentesima volta che lo ripeti! » le risposi, dal camerino in cui mi trovavo, mentre tentavo di infilarmi nell’ennesimo vestito che stavo provando.
Io e Tom eravamo tornati a Londra il giorno prima: per prima cosa, ognuno di noi era tornato a casa, per disfare le valigie e riorganizzarsi. La sera stessa, i nostri genitori avevano ovviamente organizzato una cena fra parenti, a casa Hiddleston. Fummo sommersi da abbracci e domande per tutto il tempo. Mia sorella aveva un pancione enorme, visto che ormai mancavano solo due mesi alla nascita della mia, nostra, Erin. Anche lei, così come mia madre, fu sorpresa del fatto che io avessi acconsentito ad andare alla première, e mi disse che avrebbe seguito tutto in diretta da casa sua, pronta a farsi due risate.
La notizia sconvolse anche Nat, che non smetteva di ripetere la solita frase mentre, il giorno dopo, mi accompagnava a fare shopping per tutta Londra alla ricerca dell’abito che avrei dovuto indossare la sera stessa.
Eravamo ormai nel terzo negozio ed io avevo perso il conto degli abiti che avevo provato. Non ne andava mai bene uno: troppo corto, troppo lungo, troppo stretto, troppo largo.. c’era sempre un troppo qualcosa, ed ovviamente non avevo tempo di sistemarlo.
« Bene, andrò nuda, o in pigiama! » dissi, esausta.
« Almeno fammi vedere come ti sta! » la testa di Nat spuntò nel camerino, mentre mi guardava allo specchio. « Nah, ti va largo sui fianchi »
Sbuffai, sapendo che aveva ragione.
« Indosserò i miei pantaloni della tuta e la mia maglietta con sopra la Sirenetta »
« Perlomeno in quel caso saremmo sicure che parleranno tutti di te! »
« Mi sa che dobbiamo cambiare ancora negozio »
Mentre mi cambiavo, il cellulare cominciò a squillarmi nella borsa.
« Jane, sono disperata, quindi dammi buone notizie »
« Sorellina, credo di aver trovato un vestito perfetto per stasera! »
« Sei seria? »
« Certo! Sono in Regent’s Street, ti mando la posizione del negozio e la foto del vestito via sms. »
Allontanai il cellulare dall’orecchio, aprendo subito l’app dedicata ai messaggi.
« Nat! Corri! »
La mia migliore amica fu subito dentro al camerino, « ti si è impigliata di nuovo la zip? »
« Guarda! »
Il vestito era stupendo. Verde, lungo, senza maniche con scollo a cuore, stretto fino a metà coscia per poi aprirsi appena e terminare in un piccolo strascico. « E’ bellissimo! » esclamò Nat.
 
Mentre ci dirigevamo da Jane e dal vestito, pregai con tutta me stessa che il vestito mi andasse bene, che non ci fosse nessun “troppo” questa volta.
Jane era già nel negozio ad aspettarci, con il vestito della mia taglia ed una commessa pronta ad aiutarmi. Mi infilai subito nel camerino, spogliandomi ed infilandomi pian piano l’abito. Chiusi la zip laterale. Non ci credevo neanche io. « E’ perfetto! » esclamai a voce alta, battendo un paio di volte le mani. La tenda del camerino fu subito spalancata da Jane e Nat, che si unirono ai miei festeggiamenti.
Il primo problema era risolto: avrei indossato un vestito stupendo.
 
L’ansia cominciò a farsi sentire non appena indossai il vestito la sera stessa, circa mezz’ora prima che Tom arrivasse a casa mia. Avremmo aspettato la limousine insieme, da me. Mi aveva spiegato un paio di volte come si sarebbe svolto il tutto: alle sette in punto sarebbe  cominciata la première, e per prima cosa saremmo dovuti scendere dall’auto per affrontare il red carpet. Mi aveva assicurato che insieme a noi ci sarebbe stato Luke, così nel caso in cui lui fosse richiesto per foto e interviste da solo o con Chris, io sarei stata con lui. Durante il red carpet ci sarebbero stati fans, giornalisti ed interviste, dopodiché le foto davanti ad un pannello gigante. Avremmo potuto restare lì fin quando ce lo permettevano, dopodiché saremmo entrati nel cinema per il film. Subito dopo, la festa, e poi casa.
Nat mi aveva acconciato i capelli, rendendoli un po’ mossi e voluminosi, e mentre mi truccava continuava a ripetermi quanto fosse eccitata e felice per me.
« Penso vomiterò »
« Oh, zitta! Ti divertirai! Pensala come se fossi Cenerentola, stai per andare al ballo! »
Quando la mia amica mi permise di guardarmi allo specchio, dovetti ammettere che aveva fatto davvero un bel lavoro. Non mi aveva truccata molto, almeno così sembrava, eppure il mio viso era luminoso. Aveva concentrato il tutto sugli occhi, mettendo sia matita nera all’interno dell’occhio che molto mascara, mentre sulle labbra aveva optato per un rossetto nude.
« Nat.. Grazie! » la abbracciai, stringendola forte a me.
« Di niente, Cenerentola! »
 
« Pronta per il Principe Azzurro? » domandò la mia amica, dopo aver spiato Tom dallo spioncino della porta.
Annuii, sorridendole.
Quando la aprì, restai senza parole. Sembrava davvero il Principe Azzurro. Tom entrò in casa mia sorridendo, con occhi solo per me. Indossava uno smoking nero con camicia bianca e papillon nero al collo. Si era fatto la barba ed i capelli erano ben sistemati, sui toni del rosso.
Aprì le braccia, a pochi passi da me, « Cassie.. Sei stupenda »
Abbassai lo sguardo, imbarazzata, ma contenta della sua reazione. « Grazie. Stai benissimo anche tu »
« Dico sul serio, il vestito, i capelli.. Stupenda! »
« Oh, beh, grazie Hiddleston! » esclamò Nat chiudendo la porta.
« Nat! Scusami, non ti ho salutata » si avvicinò a lei, baciandole la guancia.
« Lo so, hai occhi solo per Cenerentola! Sappi che trucco e parrucco sono merito mio, e Jane ha trovato il vestito »
Tom tornò a guardarmi ancora « Siete state bravissime »
« Una sola raccomandazione: non baciarla troppo appassionatamente! Potresti rovinarle il trucco »
L’attore inglese mi guardò, socchiudendo appena gli occhi e passandosi la lingua sul labbro. « Tenterò di controllarmi »
 
Non ero mai stata in una limousine, mentre Tom e Luke sembravano perfettamente a loro agio lì dentro. I vetri erano oscurati, nessuno poteva vedere all’interno, ma noi potevamo vedere fuori. Ciò che vedemmo una volta arrivati a Leicester Square mi spaventò, molto. Era piena. Tanta, tantissima, gente, troppa. Cominciammo a sentire anche le urla dei fan.
Mi misi istintivamente una mano sullo stomaco, sperando che collaborasse.
« Sei pronta? » mi domandò Tom, prendendomi la mano libera.
Annuii. Non riuscivo a dire nulla.
« Esco per primo, faccio il giro e ti aiuto a scendere, ok? »
Luke nel frattempo era già sceso e in quei due secondi di tempo in cui lo sportello era stato aperto, le urla si erano amplificate.
Respirai a fondo, annuendo ancora a Tom.
« Ehi, stai tranquilla. E’ normale » mi baciò delicatamente le labbra, posando la sua mano sotto al mio mento « Sei bellissima »
Gli sorrisi.
Le urla si amplificarono di nuovo, ma furono molto più forti questa volta. Avevano visto Tom. Lo vidi salutare verso tutte le luci e le urla, per poi correre velocemente verso il mio sportello ed aprirlo. Mi porse la mano, ed io gliela presi, uscendo a mia volta.
 
Fu indescrivibile, ed assurdo.
Fummo travolti letteralmente dalle urla, i fans chiamavano a gran voce il nome di Tom, c’era anche chi lo chiamava Loki. Ci scattavano foto, senza fermarsi. Alcuni piangevano, altri ridevano ed urlavano. Sorrisi, pensando a quanto potessero essere felici in quel momento. Tom, senza lasciarmi la mano, cominciò a percorrere il red carpet, e Luke era ad un passo dietro di noi. Ci fermammo, davanti a molti fotografi, pronti ad immortalare il momento dell’arrivo dell’attore inglese. Non ero mai stata sotto tanti flash in vita mia. Erano quasi accecanti. Tom mi strinse a sé, sorridendo ai fotografi. Anche loro lo chiamavano in continuazione, e molti cominciarono a chiamare anche il mio nome. Probabilmente si erano informati, dopo l’intervista.
Tom mi condusse con sé per un altro po’ di strada, fermandosi per un’intervista. La prima di una lunga serie. Mi lasciò a Luke per correre dai suoi fans, cercando di accontentarne molti con foto e autografi. Nel frattempo, il red carpet cominciò a popolarsi: intravidi in lontananza Chris Hemsworth e Natalie Portman, e lo stomaco cominciò di nuovo a fare sottosopra.
« Cassie? » mi chiamò Luke. « Ti vogliono per un’intervista »
« Cosa? Io? »
Luke annuì, mostrandomi dietro di lui una giornalista, con microfono in mano, e accanto a lei una telecamera. Mi avvicinai, con Luke accanto, sorridendo alla donna.
« Ciao Cassandra! Sono Ellie, di E!News, posso farti qualche domanda? » mi domandò, sorridendomi e mostrandomi i perfetti denti bianchi.
« Oh, ehm.. certo! » ero spaesata, io lì non c’entravo nulla!
« Grazie! Sei bellissima, il tuo abito è davvero stupendo, cosa indossi? »
Le dissi il nome dello stilista e la ringraziai, sperando che il trucco nascondesse le mie guancie rosse.
« E’ la tua prima première no? Abbiamo visto tutti l’intervista di Tom in Cina, te l’aspettavi? »
« Ehm, no a dirla tutta. E’ stato davvero dolcissimo. E’ la mia prima première, sì. »
Cominciai a sentire qualche goccia d’acqua sulla spalla nuda, mentre la giornalista continuava a farmi domande. « Sei felice di essere qui? Puoi prepararti per le première che ci saranno per il tuo film, “One Day More”. In molti lo aspettano! »
Sorrisi all’idea, non avevo mai pensato al mio libro sotto quel punto di vista. « Beh sì, hai ragione, posso prepararmi! Sì, sono felice, e .. »
Un braccio mi cinse la spalla e voltandomi vidi Tom, sorridente, con un ombrello di plastica trasparente sulle nostre teste. La giornalista non perse tempo, chiedendo subito a Tom se anche lui fosse felice di avermi lì. Lui rispose di sì e dopo un paio di domande su di lui, passammo oltre.
Fu incredibile, un’esperienza nuova e quasi sconvolgente.
Feci altre interviste, alcune con Tom, altre da sola, ma la cosa sorprendente e completamente inaspettata fu che anche i fans, almeno alcuni di loro, cominciarono a chiamare il mio nome. Ero incredula, mi conoscevano! Alcuni mi chiesero persino del mio libro, altri del film, ed altri invece mi conoscevano solo perché ero “la ragazza di Tom Hiddleston”, ma furono comunque tutti gentili e molti mi fecero ridere.
Poco prima di entrare nel cinema, quasi alla fine del red carpet, Tom fu di nuovo accanto a me, e non era solo. Chris Hemsworth, il bellissimo, altissimo, Chris Hemsworth, era accanto a lui, e mi sorrideva. Io, invece, probabilmente lo stavo guardando con un’espressione poco intelligente.
« Cassie, ti presento uno dei miei migliori amici di sempre, Chris » cominciò Tom, indicando prima me e poi l’attore australiano « Chris, lei è Cassandra, la mia bellissima ragazza »
Chris mi porse la mano. « E’ un piacere conoscerti, finalmente! » esclamò.
« A-anche per me! » farfugliai, allungando la mano per stringere la sua. L’attore, però, me la prese delicatamente per portarsela alle labbra. Dovevo ancora una volta ricordare a me stessa di respirare.
« Tom mi ha parlato tanto di te, non vedeva l’ora che ci incontrassimo »
Risi un po’, sempre più imbarazzata. « Parla molto anche di te »
« Davvero? Avrà un’ossessione per noi due! »
Ridemmo, tutti e tre, mentre Tom si difendeva dicendo che adorava parlava delle persone che amava. « Andiamo dentro? » domandò l’inglese, rivolto più a me che a Chris.
« Non devi fare altro? »
« No, ho finito, sono libero! » mi porse il braccio, conducendomi verso il cinema.
 
Prima che il film iniziasse, Tom mi presentò altre persone, ed attori, fra cui la stupenda Natalie Portman. Non resistetti e le dissi che la adoravo, che avevo visto tutti i suoi film, e lei mi ringraziò, dicendomi che lei invece aveva letto il mio libro. Mi sentii felicissima.
In sala, mi sedetti fra Tom e Luke.
Il film fu assolutamente perfetto. Loki lo era ancora di più. Tom lo interpretava a pennello, sembrava il suo alter ego e si potevano leggere sul suo viso le emozioni che il Dio degli Inganni provava in ogni scena. Risi insieme a lui e Thor durante molte scene, e dovetti trattenermi dal piangere sia alla morte di Friggia, sia a quella di Loki. Ero sconvolta! Come potevano farlo morire? Mi rivolsi a Tom più volte durante il film, ma lui era irremovibile, non mi diceva nulla.
Quando, alla fine, scoprii la verità, tirai un respiro di sollievo, sebbene mi continuassi a chiedere “Che fine ha fatto fare Loki ad Odino?!”.
« Sei bravissimo. Sei il Loki perfetto » sussurrai a Tom durante i titoli di coda. Lui mi ringraziò, dicendomi che per lui significava tanto.
 
Erano le undici passate quando cominciò il party per la première. Si svolgeva in un palazzo accanto al cinema, antico e elegantissimo. Non c’erano giornalisti, solo qualche fotografo, e la sala cominciò presto a riempirsi di attori, tanti, tantissimi attori.
Tom me ne presentò qualcuno, ma la maggior parte del tempo la passammo insieme a Chris e Luke. Bevemmo un po’, stuzzicando qualcosa dal buffet, e Tom spesso mi invitò anche a ballare con lui. Mi stavo divertendo, davvero, come non mi sarei mai aspettata.  Fu proprio mentre ballavamo, che una mano femminile e ben curata si posò sulla spalla di Tom, facendolo girare. Melissa, la Vanessa di “One Day More”, ci sorrise, più a Tom che a me ovviamente. Ero sorpresa di vederla lì, non mi ero accorta della sua presenza fino a quel momento.
« Ciao Tom! » lo salutò per primo, baciandogli la guancia. « Ho visto il film! Stupendo, davvero. »
« Grazie »
« Cassandra, ciao! » mi abbracciò, forse per la prima volta. « Stai benissimo, adoro il vestito! »
La ringraziai anche io, sebbene il suo tono mi fosse sembrato tutt’altro che sincero.
« Vi lascio ballare, volevo solo salutarvi! »
Quando si allontanò, Tom ed io ci guardammo confusi. Era strano che Melissa se ne fosse andata così, senza essere troppo al centro delle attenzioni. L’attore inglese fece spallucce, stringendomi di nuovo a sé per continuare a ballare.
Tom si divertì tantissimo, arrivando a ballare anche con Chris ed altri suoi amici, tutti attori e persone dello spettacolo. Verso le due, tornando a sedersi vicino a me, mi cinse le spalle e mi baciò, con la passione che Nat gli aveva proibito di usare.
Non mi dispiacque, anzi, risposi al bacio, sentendo la sua lingua sulla mia, le sue mani farsi più strette e salde sui miei fianchi. « Te l’ho già detto che sei bellissima, vero? »
Gli sorrisi, annuendo.
« Sì, ma ora per colpa tua devo andare in bagno a sistemarmi il rossetto e tutto il resto »
« Solo se ci metti poco e torni subito da me » mi baciò ancora, più in fretta, lasciandomi andare.
 
Quando mi vidi alla luce, in bagno, notai che ormai il trucco labbra era totalmente svanito. Grazie al cielo Nat mi aveva ricordato di mettere nella pochette il rossetto e tutto il resto. Mentre mi sistemavo davanti allo specchio, la porta del bagno fu spalancata.
« Cassandra! »
« Ehi, Melissa » la salutai a mia volta, non con lo stesso entusiasmo.
« Anche tu a rifarti il trucco? » mi domandò, aprendo la sua borsa ed estraendo a sua volta un piccolo contenitore di Chanel.
« Sì, il trucco non dura mai abbastanza in queste occasioni » le risposi, tentando di avere una conversazione normale.
Dopo una risatina e qualche secondo di silenzio, l’attrice riprese la parola. « Allora, come va con Tom? »
Non me l’aspettavo, come domanda, ma tentai di non darlo troppo a vedere. « Bene, grazie. E’ stato carino a chiedermi di accompagnarlo qui »
« Ho visto l’intervista, che dolce. Sei stata con lui per tutto questo tempo della promozione del film, in Asia ed in Australia? »
Era informatissima. « Sì, siamo stati insieme »
« Stressante, non è vero? »
« Stressante? »
« Beh, di sicuro non avete potuto passare troppo tempo insieme, no? Gli impegni di Tom devono essere tanti, in questi casi »
« Sì, è stato molto impegnato. »
« Immagino. Dev’essere stressante per te pensare che sarà sempre così »
A dir la verità, è stressante parlare con te, ora. « Sempre? »
Lei annuì. « Sai, la vita degli attori. Un giorno a Londra, il giorno dopo a Los Angeles, o ancora più lontano. Interviste, fans.. Tom dev’essere molto stanco »
Non le risposi. Ciò che diceva era vero, Tom era stanco ed impegnato, eppure non capivo dove volesse arrivare con quei discorsi.
« E tu di certo non puoi seguirlo ovunque. In più, lui deve cercare di dividere il suo tempo fra te ed il suo lavoro, poverino. Immagino sia faticoso. Ha del tempo per lui stesso? » mi domandò.
Corrugai la fronte, mordendomi il labbro. « Perché mi stai dicendo queste cose, Melissa? »
Alzò le spalle, sorridendomi ancora. « Mi preoccupo, Cass. Mi dispiace per te, deve essere terribile pensare di non poter vivere una storia normale, fatta di routine e quotidianità, visto che Tom è sempre in giro. E mi dispiace per Tom. Sai, essendo un’attrice, mi sono resa conto anche io che prima o poi devi scegliere, soprattutto quando sei all’inizio ed in un momento come quello che sta vivendo lui »
« Scegliere? »
Annuì.
« Amore o carriera. O pensi all’uno, o pensi all’altro. Non puoi avere entrambi, almeno non quando si è un attore famoso e voluto come lui »
Non le risposi, richiudendo la mia pochette.
« Vai via? » mi chiese.
« Sì, ho finito. Ci vediamo »
Non aspettai la sua risposta.
Erano cattiverie, solo cattiverie. Melissa era furba, sapevo che mi aveva detto quelle cose solo per farmi preoccupare e per farmi ripensare a tutto, ad ogni singola parola. Inizialmente, cercai, riuscendoci, di non pensarci e di godermi la fine della festa insieme a Tom.
 
Quando, però, fui sotto casa mia, in limousine, con Tom appoggiato sulla mia spalla, visibilmente stanco ed assonnato, non potei fare a meno di riascoltare mentalmente a tutto quello che l’attrice mi aveva detto.
« Tom? »
« Mmh? »
« Ascoltami, non c’è bisogno che tu dorma da me. Ci vediamo domattina, così puoi riposarti »
« No, no. Ce la faccio » sollevò il viso, scuotendolo appena.
Gli accarezzai la guancia « Sei stanco »
Lui mi guardò, con gli occhi rossi. « Sì, ma.. »
« Domattina » ripetei.
Sorrise, annuendo. « Va bene »
Gli baciai le labbra, velocemente, ed aprii lo sportello. Lui mi prese la mano, trattenendomi. « Grazie, per essere stata con me »
Mi baciò ancora. « Buonanotte »
 
Entrata in casa, il cellulare aveva già un messaggio di Tom. “Volevo davvero toglierti quel vestito meraviglioso e baciarti per tutta la notte. Hai ragione, però, sono davvero stanco. Domani sono tutto tuo, non dovrei avere impegni. Ti amo.”
Sorrisi, leggendolo.
“Riposati. Ti amo anche io.”
 
Quella notte, nonostante anche io fossi stanca, con i piedi doloranti a causa dei tacchi alti, dormii solo poche ore. Per quasi tutta la notte, non feci altro che pensare alle parole di Melissa, che non smettevano di risuonarmi nella mente.
Amore o carriera. Deve scegliere. Non puoi seguirlo ovunque. Ha tempo per lui?
 
“Tom, appena puoi vieni da me. Vorrei parlarti.”











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Saaalve! :D
Ho aggiornato, yey! 
Grazie, grazie, grazie per le recensioni! <3 Spero che anche questo capitolo vi piaccia! Per il vestito di Cassie mi sono ispirata a questo qui di Nina Dobrev, solo che l'ho immaginato verde :) 
http://img.photogallery2.tiscali.it/repository/401/400136.jpg
Alla prossima! :*
 
  
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