Film > Big Hero 6
Segui la storia  |       
Autore: Emy Potter    05/02/2015    5 recensioni
"Rebecca e Noemi sono migliori amiche e partono per un viaggio studi nella città di San Fransokyo.
Hiro, invece, ora va alla SFIT con i suoi amici, vivendo nel ricordo di suo fratello. Un giorno, queste persone tanto diverse si incontreranno, e vivranno un'avventura che non dimenticheranno mai".
Ciao, io sono Crazyemy, e questa è la mia prima Fanfiction. Dedico questa storia alla mia migliore amica, a cui voglio un mondo di bene. Se vi ho incuriosito, leggete e lasciate una recensione (sempre se volete).
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Baymax, Hiro Hamada, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'New city, new life'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 8: Un alleato inaspettato

Le lezioni furono lunghissime e, appena suonò la campanella, il gruppo dei nerd uscì, cercando di non dare nell'occhio.
Si ritrovarono nel garage di casa Hamada, per discutere della gravità della situazione.
"Siamo fregati!" ripeté Wasabi per la settima volta "Hanno la gomma di Gogo e appena analizzeranno il suo DNA ci scopriranno!"
"Calmati. Abbiamo ancora una settimana!" disse Hiro.
"Hiro, non c'è la faremo mai in una settimana!" ribatté Rebecca.
"Dobbiamo farcela!" si intromise Noemi "O tutto questo è inutile! Anche se abbiamo le mail, il professor Takishima potrebbe farsi passare per un semplice benefattore!"
"Ma se scoprono tutto noi verremo messi in galera! O peggio: espulsi!" sbottò il ragazzo di colore.
"Smettila di lamentarti e fai la donna! Inoltre dovresti rivedere le tue priorità!*" esclamò Gogo.
"Avresti dovuto pensarci due volte prima di appiccicare la tua gomma da masticare sul muro! Non è neanche per niente igenico!" Rispose a tono Wasabi.
"Ragazzi dovete calmarvi" disse Honey.
"Honey ha ragione" concordò Fred "Dobbiamo solo trovare un piano da veri supereroi!"
"Abbiamo bisogno di qualcuno che conosca gli insegnanti, soprattutto la preside. Qualcuno che conosca bene la scuola" spiegò Noemi.
"Perfetto!" si lamentò ancora il ragazzo di colore. "Dovremmo corrompere un prof rischiando di farci beccare!"
Fu allora che a Hiro si accese una lampadina. "Seguitemi" si limitò a dire.
Senza altre domande, il resto della compagnia lo seguì.
Il luogo in cui li portò stupì l'intero gruppo: erano al carcere di San Fransokyo.
"Hiro, non mi pare una buona idea, visto che rischiamo che questo diventi la nostra nuova casa!" frignò Wasabi.
"Fidatevi" si limitò a rispondere il piccolo Hamada.
Appena entrarono, Hiro si allontanò dal gruppo, chiedendo informazioni a un poliziotto, che non sembrava molto sveglio.
Quest'ultimo li fece entrare in corridoio pieno di celle con i peggiori detenuti dell'intera città.
Si fermarono all'ultima ed entrarono e appena lo fecero, ne il detenuto ne i ragazzi credevano a chi avevano di fronte.
"Professor Callaghan!" esclamò Fred.
L'uomo li guardò, stupito, non c'era rancore nei suoi occhi: "Ragazzi! Che ci fate qui!?"
Fu Hiro a rispondere, con tono abbastanza duro. Gli faceva ancora male il fatto che per colpa di quell'uomo, suo fratello era morto. "La SFIT è in pericolo: un uomo molto strano ha preso il suo posto e abbiamo scoperto che in cambio di questo donerà soldi alla scuola. Ma noi intuiamo ci sia qualcosa sotto."
Il professor Callaghan alzò un sopracciglio. "E perché lo venite a dire a me? Dopo quello che è successo dubito vogliate avere ancora a che fare con me...soprattutto dopo quello che ti ho fatto..." aggiunse tristemente guardando Hiro.
Il ragazzo ricacciò le lacrime indietro. "Abbiamo bisogno di qualcuno che lavora nella scuola e che conosca bene la preside"
"E come faccio da qui?" chiese il prof indicando la cella.
"Con questa" fu Noemi a rispondere, porgendo una mini telecamera all'uomo.
Quest'ultimo guardò lei e Rebecca incuriosito. "Scusate, non credo di aver avuto il piacere di conoscervi."
"Io sono Noemi e lei è la mia migliore amica, Rebecca. Siamo nuove studenti della SFIT" rispose.
Callaghan annuì.
"Oltre alla telecamera c'è anche un microfono collegato con quelli che abbiamo noi. Sarà come se ci sarai, solo che virtualmente" continuò la mora.
"Perché io?" domandò il prof.
"In questo momento sei la nostra unica possibilità" rispose Gogo.
L'uomo abbassò lo sguardo e sospirò. "Va bene. In fondo sono in debito con voi. Anche se mi avete portato in prigione avete salvato mia figlia... e io ho ucciso Tadashi"
Per Hiro fu un pugno allo stomaco. Riusciva ancora a stento a trattenere le lacrime, così evitò lo sguardo di tutti. Ma Rebecca se ne accorse e gli strinse la mano. "Andrà bene" gli sussurrò senza farsi sentire dagli altri.
Il battito del ragazzo accellerò a dismisura e ringraziò mentalmente la mora, prendendo nota di farlo quando sarebbero stati soli.
"Ragazzi dobbiamo andarcene o faremo sospettare qualcuno" mormorò preoccupata Honey.
Ognuno saluto il vecchio prof, ma prima che potessero uscire, questo fece una domanda speranzosa: "Abigail sta bene?"
Ci fu qualche secondo di silenzio e poi il giovane Hamada rispose: "Sì, sta bene"
E uscirono dall'edificio.
"Non credo sia stata una buona idea" esclamò Wasabi.
"Per te nessuna è una buona idea" disse Gogo "Se dovessi decidere tu saremmo sottomessi dal professor Takishima"
“Basta litigare!” sbottò Noemi. “Siamo tutti stanchi, direi che sia il caso di riposarci.”
“Noemi ha ragione” si intromise Hiro. “Per oggi non possiamo fare altro. Domani andiamo a scuola e ci facciamo dare indicazioni da Callaghan. In questo momento, se vogliamo risolvere la cosa entro una settimana, è l’unica soluzione.”
Il gruppo annuì e si divisero.
----------------------------------------------------------

Mentre Noemi si stava facendo una doccia, il giovane Hamada decise di ringraziare Rebecca per l’aiuto che gli aveva dato in cella.
Prese coraggio e iniziò a parlare. “Ehm…grazie per….sai…essermi stata vicina quando abbiamo visitato il professore.”
La ragazza alzò lo sguardò dal libro che stava leggendo e gli sorrise. Un sorriso che fece galoppare il cuore di Hiro. “è stato un piacere!” rispose e riprese a leggere con ancora il sorriso sulle labbra.
Calmati Hamada…che diamine ti succede?; si disse il ragazzo. Pensa più che altro a cosa dire.
“Allora…che scuola frequentavi in Italia” chiese lui non sapendo quale altro argomento tirar fuori.
Rebecca alzò nuovamente gli occhi dalla sua lettura e rispose: “Liceo artistico. Ho sempre amato disegnare.”
“Forte! Hai uno dei tuoi disegni con te? Mi farebbe piacere vederne uno!” disse curioso.
La mora arrossì “Beh, sì, ne ho fatto uno del gruppo… è nel mio zaino, tasca davanti.”
Hiro andò a prenderlo e quando lo vide ne rimase incantato: era bellissimo! Sembrava una foto più che un disegno. Insieme a loro c’erano anche Rebi e Noemi.
“è favoloso!” esclamò.
La ragazza arrossì ancora e mormorò un “grazie”.
La conversazione non andò avanti, perché Noemi era uscita dal bagno con ancora i lunghi capelli bagnati.
Guardò i ragazzi e domandò: “Ho interrotto qualcosa?”
“Cosa?! No, assolutamente no!” si affrettò a rispondere il giapponese.
“Sei sempre la solita, Emy” ridacchiò l’amica.
Hiro la fisso incuriosito. “Emy?”
“è un soprannome con cui mi chiamano i miei amici di Torino. Se vuoi puoi chiamarmi anche tu così! O Memy se preferisci. I miei fratelli preferiscono chiamarmi in questo modo.” spiegò lei.
“Ok Emy!” si limitò a rispondere il ragazzo. “Aspetta…hai dei fratelli?”
La rossa annuì “Un fratello di 12 anni e una sorella di 10. Vado più d’accordo con lei che con lui.”
“Io, invece, ho solo un fratello” disse la mora.
“oh, non ne avevo idea!”
“Beh ci sono tante cose che tu non sai di noi!” esclamò Noemi “Se vuoi puoi chiedere”
Il ragazzo ci pensò un po’. “Beh, tu che scuola facevi, Emy?”
“Istituto tecnico commerciale. Le mie materie preferite erano informatica e inglese.” Rispose.
Hiro ridacchiò “La seconda la intuivo. Puoi farmi una lunga frase in inglese? Giusto per vedere quanto sei preparata”
La rossa ci pensò un po’ e iniziò a parlare. “We have a very big problem. We must find prove for save the school in one week! We are San Fransokyo’s heros!”
“Noi abbiamo un grande problema. Dobbiamo trovare le prove per salvare la scuola in una settimana. Noi siamo gli eroi di San Fransokyo” tradusse l’amica.
“Wow!” esclamò il ragazzo “Inizia a piacermi l’inglese!”
“La tua invece? Qual è la tua materia preferita?” Chiese Emy.
“Robotica, ovviamente! Sono sempre stato il primo della classe.” Si vantò Hiro. “Un anno fa ero il miglior bot-duellante di tutta San Fransokyo!”
“Ma i bot-duelli non sono illegali?” chiese Rebecca.
“Certo che no! È scommettere su i bot-duelli che è illegale” spiegò lui.
“E giurerei che tu lo facevi. Non ti hanno mai arrestato?” domandò divertita la rossa.
Il giovane Hamada arrossì “Beh…sì, una volta…”
Le coinquiline non riuscirono a trattenere una risata al pensiero del loro amico tra le sbarre.
“Non è divertente!” sbottò Hiro, ma anche lui faceva fatica a non ridere al ricordo.
Bei tempi; pensò. Davvero bei tempi.
--------------------------------------------------
*mi sono ispirata a una scena di “Harry Potter e la pietra filosofale” in uno dei dialoghi tra Hermione e Ron.
 
NOTA AUTRICE: Eccomi! Ho saltato di nuovo un giorno, ma ho avuto problemi familiari, quindi perdonatemi. Stavolta il capitolo è il doppio di quello precedente, contenti? :D
Ringrazio Chia29, Pelelen_moon6 e Rebianime per le recensioni. Siete grandiose! Ovviamente anche un grazie a chi sta seguendo questa storia!
Recensite! Kisses, Emy.
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Big Hero 6 / Vai alla pagina dell'autore: Emy Potter