958 parole

Aria si trovava sul suo letto immersa in uno dei suoi libri preferiti. Amava leggere, era un qualcosa a cui non avrebbe mai rinunciato. Amava leggere tanto  quanto amava la cioccolata calda d’inverno vicino al caminetto. Quando leggeva, Aria era in un altro mondo. Se doveva scegliere tra leggere un buon libro o passare una serata con gli amici, Aria sceglieva la prima. Aria era una ragazza solare, occhi verdi e lunghi capelli neri. Aveva poche ma vere e sincere amiche. Facevano tutto insieme, erano sorelle.

Aria amava, anche scrivere canzoni. Era davvero brava. Spesso scriveva dell’amore tra due ragazzi, a volte di quanto potesse far male una canzone solo per il semplice fatto di averla dedicata a qualcuno d’importante nella tua vita, tanto importante che poi è andata via. Aveva scritto una canzone su questo, forse era una delle sue preferite, di sicuro. Aria lesse l’ultimo capitolo di quel libro e lo lasciò sul letto, prese la chitarra, che le era stata regalata alla tenera età di 10 anni, e iniziò a suonare:

*It's a good day,

good cup of coffee to drink,

it's a good day,

no dishes piled up in the sink,

I'm a long way from the place I used to be,

it's a good day

Oh, tear drops are gone,

oh, then I hear that song.

It takes me to me and you,

black and white movie,

I made you watch then we kissed,

oh I knew I was falling for you and I,

when it's on the radio,

that's when it hits me you're gone,

and baby to you it's probably just another song.

But for me it's a bullet out of a gun,

yeah to me it's a knife and a damn rusty one,

it's a floodgate of memories I don't want to feel,

oh it's all just a little too real.

Oh, just when the tear drops are gone,

oh, why do I hear that heartbreak and take me back song.

It takes me to me and you 45 spinnin',

I made you dance then we kissed,

oh I knew I was falling for you and I,

when it's on the radio,

that's when it hits me you're gone,

baby to you it's probably just another song,

baby to you it's probably just another song,

baby to you.

It takes me to me and you under the street light,

you said goodbye then we kissed,

oh I knew I was fallin' into pieces,

oh when it's on the radio,

that's when it hits me you're gone,

baby to you it's probably just another song,

baby to you, it's probably just another song,

baby to you, it's just a good day.*
 

just another song. questo era il nome delle canzone. L’aveva scritto lei, quando Liam, il suo ragazzo, morì per uno stupido incidente. Era il suo compleanno, lo ricorda bene quel giorno, lui stava uscendo per andare da Aria e portarle il regalo, quel regalo che lei non ricevette mai. I genitori di Liam la chiamarono, lui era morto, una macchina lo aveva investito mentre andava a casa di lei per portarle il regalo. Aria piangeva, non voleva crederci, non voleva credere che lui fosse davvero morto, non poteva essere. Eppure era successo. Ne era passato di tempo, ma quella canzone, quella semplice canzone, le procurava ogni volta le stesse solite emozioni, tutte le volte che la cantava.  Ne avevano passate tante insieme, dalle litigate che finivano tutte con un dolce bacio, alla loro prima volta. Aria posò la sua chitarra sulla scrivania, asciugò le lacrime che scendevano lungo il suo viso senza sosta, succedeva sempre, ogni volta che cantava quella canzone, ma non poteva farne a meno, era come una droga. Prese il telefono e notò che le era arrivato un messaggio dalla sua amica Holly. Chiedeva se voleva fare un giro al parco con lei. Aria ci pensò, dopotutto non doveva più pensarci, doveva trovare uno svago, un qualcosa che non le ricordasse lui. Accettò, e poco dopo si vestì. Prese la borsa, il telefono e si incamminò verso la casa della sua amica Holly. Quella giornata era particolarmente nuvolosa. Era immersa nei suoi pensieri, quando si scontrò con qualcuno e cadde.

-“scusami…io…io non volevo, davvero”- disse porgendole la mano. Aria alzò lo sguardo, e vide quegli occhi, dio se erano belli, non smetteva di guadarli. Si alzò e si tolse la polvere dalle ginocchia.

-“comunque piacere Niall”-disse grattandosi la nuca. Quegli occhi, quel viso, dio se era bello, forse un angelo. Provava delle strane sensazioni alla pancia, le stesse che provava quando stava con Liam.

-“Aria”- disse lei porgendogli la mano.

-“beh..ora è meglio se vada, ci si becca Aria”-

Disse lui salutandola. Lei era rimasta lì imbambolata, come una stupida, aveva forse ritrovato l’amore, ma era scappato via. Conosceva solo il suo nome “Niall”. Eppure se n’era innamorata. Lei non poteva saperlo, ama anche Niall aveva provato le stesse emozioni. ora tutti e due avevano un peso al cuore, come se avessero perso qualcosa di importante. Niall si girò e la vide ancora lì, non ci pensò due volte e tornò indietro. Le prese il viso e la baciò, molto lentamente. Lei prima ne fu sorpresa, poi però ricambiò quel bacio. Aveva il sapore di cioccolata, lei amava la cioccolata. A qual pensiero rise sulle sue labbra. D’improvviso iniziò a piovere, risero insieme, ma non smettevano di baciarsi. La gente che passava, li guardava , chi con sguardo dolce, chi arrabbiato perché si stavano baciando davanti a tutta quella città. Ma a loro cosa importava, dopotutto, chi non vorrebbe un bacio sotto la pioggia?