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Autore: Fonissa    05/02/2015    2 recensioni
Quell’amore lo tormentava, gli bruciava in petto, gli procurava rabbia e dolore. E quando quella rabbia e quel dolore che si portava sempre dentro, diventavano lacrime, era come se il mondo perdesse ogni colore. Perché quelle lacrime erano tristezza, erano depressione, erano il sapere che quell’amore non sarà mai ricambiato. Ormai era questo il destino dell’amore che Nico Di Angelo provava per Percy Jackson.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Afrodite, Annabeth Chase, Nico di Angelo, Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quell’amore lo tormentava, gli bruciava in petto, gli procurava rabbia e dolore. E quando quella rabbia e quel dolore che si portava sempre dentro, diventavano lacrime, era come se il mondo perdesse ogni colore. Perché quelle lacrime erano tristezza, erano depressione, erano il sapere che quell’amore non sarà mai ricambiato. Ormai era questo il destino dell’amore che Nico Di Angelo provava per Percy Jackson. Il destino del  figlio di Ade era quello di osservare il ragazzo di cui era innamorato con la sua quasi perfetta ragazza mentre si baciavano, e lui era li , impotente, non potendo fare altro che guardare.
Nico odiava tutto questo. Odiava doversi chiudere nella sua cabina per non vedere quella che ormai tutti consideravano la coppia del secolo. Odiava anche Percy, ma nello stesso tempo lo amava. Non sapeva come era possibile, ma era così. Lui amava e odiava quello stupido testa d’alghe. Eppure, odio e amore gli erano sempre sembrati sentimenti tanto diversi, quasi in conflitto. Ma non poteva negare di provare entrambi verso quel ragazzo dagli occhi color verde. Nico diverse volte si era perso in quei occhi, per poi risvegliarsi come in un sogno, e rendersi conto che quei occhi non stavano guardando lui.
Nico odiava anche piangere per amore, ma era proprio quello che stava facendo, disteso sul suo letto nella cabina di Ade. Erano ormai giorni che non usciva. A volte saltava perfino i pasti. Perché uscire? Per vedere Percy e Annabeth fare i piccioncini e ascoltare tutti che li chiamavano ‘la coppia perfetta’? No, non poteva sopportare tutto questo.
Vai, esci, e confessagli tutto
Ancora quella stupida vocina, terribilmente simile a quella di Afrodite. Nico pensava che forse era proprio la dea. Probabilmente, si divertiva sulla sua storia.
Esci e confessa
Mai  pensò Nico in risposta alla voce.
Perché no? Cosa può andare storto?
Tutto! Tutto può andare storto! Può sentirmi qualcuno! Percy potrebbe odiarmi!
Come tu odi lui?
Io non lo odio! Io lo amo!
Ma lo odi anche.
Già.
E vuoi stare in questa situazione per sempre? Diviso tra odio e amore?
No…
E allora esci e diglielo!
E’ solo una cotta! Mi passerà!
Strano, prima non hai detto che era una cotta, hai detto che lo amavi.
Sta zitta! Mi passerà!
No Nico. Né l’odio né l’amore passano facilmente, soprattutto quello che provi tu. L’unico modo è uscire, andare da lui e dirglielo.
Mi odierà.
L’amore non fa sempre bene.
L’ho imparato a mie spese.
La voce non rispose più e Nico capì che la conversazione era finita. Aveva due scelte: uscire e confessare tutto a Percy, o starsene per sempre isolato litigando con la voce della dea dell’amore. Anche se la seconda opzione lo attirava di più, Nico sapeva che non era quella giusta. Afrodite lo aveva detto, l’unico modo per sbarazzarsi di tutto quel miscuglio di sentimenti era confessare tutto a Percy. Il figlio di Ade prese un grande respiro e fece per uscire, ma proprio mentre stava per aprire la porta, si bloccò, con la mano ancora a mezz’aria. Ma che stava facendo?! Stava davvero dando retta a una voce nella sua testa?
Sbrigati! Esci!
Nico uscì. A quanto pareva si, stava dando retta a una voce nella sua testa.
Non sapeva dove trovare Percy, perciò per prima cosa si diresse verso l’arena. Purtroppo, li il figlio di Poseidone non c’era.
Oh beh, missione fallita, sarà per la prossima volta.
Non essere idiota e continua a cercarlo!
La dea stava diventando un po’ troppo insistente, ma si sa, meglio non discutere troppo con le divinità. Nico si diresse verso la spiaggia. Era sicuro di trovare Percy li. E infatti, già a qualche metro di distanza, lo vide steso sulla sabbia. E vicino a lui c’era Annabeth.
Non mi lascerai rimandare solo perché c’è Annabeth, vero?
No.
Nico sbuffò e si diresse verso la spiaggia. Ma dopo aver fatto qualche passo, Percy e Annabeth iniziarono a baciarsi. Nico deglutì a vuoto, rimanendo li a fissarli, impotente. Cercava di imporsi a non guardali, ma non ci riuscì. All’improvviso Annabeth si stese sulla sabbia mentre Percy le saliva sopra, continuando a baciarsi. Quel bacio si fece sempre più appassionato, e in quel momento Nico capì che per lui non ci sarebbe mai stata possibilità. La verità gli crollò addosso, dolorosa, come mai aveva fatto. Cosa aveva pensato? Percy non avrebbe mai potuto ricambiare i suoi sentimenti. Eppure Nico lo sapeva, e allora perché proprio adesso gli sembrava tutto così reale? Forse, perché ‘la speranza è l’ultima a morire’, ma se era così, la speranza di Nico era appena morta definitivamente. E così iniziò a correre via, lontano, fregandosene di tutto e tutti.
Dove vai?! Torna indietro!
Ma ormai Nico non ascoltava più quella voce. L’unica cosa a cui pensava era correre, correre via, lontano. Non gli importava nemmeno delle lacrime che gli solcavano il viso. Arrivò alla sua cabina e chiuse la porta sbattendola, per poi accasciarsi a terra, il viso tra le mani. E piangeva. L’ultima volta che aveva pianto così, era stato alla morte di Bianca. All’improvviso si accorse che stare tra quelle quattro mura non gli bastava. Prese uno zaino e iniziò a metterci dentro cose a caso, mentre la sua mente pensava a tutt’altro.

Non posso andarmene, non posso non vederlo più, io lo amo.

No, io lo odio, lo odio per tutto quello che mi fa.

Posso veramente allontanarmi da lui? Posso veramente non rivederlo più?

Si, si che posso.

Io lo amo.

Io lo odio.

Nico prese un cuscino, se lo mise in faccia e urlò. Urlò come non aveva mai fatto in vita sua. Urlò tutto il suo dolore, la sua passione, tutto il suo odio e amore. Alla fine prese una foto che aveva sul comodino, una foto che ritraeva lui e Bianca insieme, e se la mise in tasca, prese lo zaino in spalla e uscì. Iniziò a correre verso che la collina che divideva il Campo mezzosangue dal resto del mondo. Nessuno sembrava accorgersi di lui, a nessuno importava del figlio di Ade. Arrivò vicino all’albero e diede un ultimo sguardo al campo. Vide tutti felici, tutti contenti. Nessuno si era accorto che mancava Nico. Nessuno si era accorto che lui era appena morto dentro.
E’ così che doveva andare.
Pensò, mentre richiamava a se le sue forze e si teletrasportava verso luoghi sconosciuti.
  
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