Fumetti/Cartoni americani > Grojband
Segui la storia  |       
Autore: E M M A    05/02/2015    5 recensioni
Eccomi qui con un'altra fic!!! Non anticipo niente perché voglio che sia una sorpresa, dico solo che è il primo Horror che scrivo, perciò... non mi distruggete! Spero che vi piaccia!
P.S. Rating indefinito, ditemi voi quanto faccia paura
Buona lettura!
Genere: Mistero, Sovrannaturale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Corey Riffin, Kin Kujira, Kon Kujira, Laney Penn, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
POV Corey:

Le sue unghie si fermarono a pochi centimetri dal mio petto, per poi risalire in direzione del mio volto e rigare superficialmente la mia guancia destra. Sentii del sangue caldo gocciolare sulla pelle rosea, e atterrare sul pavimento.
Ancora con gli occhi sbarrati, pregai che quella non fosse la mia fine, e poi, come se qualcuno si fosse improvvisamente degnato di ascoltare le mie suppliche, la sagoma di mia sorella si dileguò, mentre le sue parole: -Sarebbe troppo facile fratellino, devi vivere per perdere ciò a cui tieni- echeggiavano nell’aria. Lugubre.
Oddio e con questo cosa intendeva? Che il mio incubo non era finito? Beh, alla fine morire o continuare così non era molto differente, in entrambi i casi a me andava male..
Continuo a camminare verso casa, ormai non manca nemmeno un chilometro. I pantaloni blu del pigiama sono stracciati su un ginocchio, e la maglietta è sporca di terra, fango e foglie, per terra c’è il mio sangue. Porto istintivamente una mano alla guancia, l’emorragia non sembra essersi fermata, dato che il sangue sgorga lentamente dalla ferita, tutto questo conferma il mio timore più grande: questo non è un brutto sogno, è tutto tremendamente vero, reale.
Perdendomi nei meandri delle mie seghe mentali, arrivo sotto il portico di casa, quando qualcuno mi afferra prepotentemente per il braccio. No, Trina no!
-Dove stavi andando brutto coglione?!- appena mi volto, una Laney in pigiama coperta da una giacca nera e con gli occhi lucidi mi fissava in preda alla rabbia, in attesa di una risposta, perfetto..
-Che fai qui? Torna a casa non vedi che si gela!- okay, pessima scusa.
-Sei tu ad essere scappato senza un motivo!- ribatte lei a volume un po’ troppo alto –voglio sapere perché!-
-Laney, vattene.- ripeto, questa volta perdendo quel poco di sicurezza che teneva in piedi la mia credibilità, cominciai anche a guardarmi attorno, forse aspettandomi che una Trina sbucasse da dietro una siepe per ucciderci entrambi. Fortunatamente Laney non se ne accorse, e nessuna bambina spuntò da nessuna siepe.
-No. Ora tu parli!- punta i piedi al pavimento come una bambina, non credo che ora mi libererò di lei tanto facilmente –cosa significa “scusa non posso”? Sei stato tu a baciarmi! Se per te non vuol dire niente, lo devi dire adesso.-
-Laney..-
-ORA Corey. Devi dirlo ora.- sospiro affondo. È in pericolo vicino a me, ed io non posso sbagliare nulla. Se ferirla vuole dire salvarla, allora Laney deve soffrire, male che vada mi si spezzerà il cuore, ma è un rischio che entrambi dobbiamo correre! Infondo.. abbiamo solo tredici anni, che ne sappiamo dell’amore.. giusto?
-Non significa niente per me Lanes.- arriccio il naso, una persona che mi conosce da sempre saprebbe che lo faccio ogni volta che mento, come una specie di tic nervoso, ma lei no, perciò almeno così non può smentirmi –con te volevo solo “giocare”, ma poi mi sono sentito in colpa mentendoti, non sono fatto così. Ma per te non provo comunque niente.- man mano che vado avanti i suoi occhi si riempiono di lacrime, il naso arrossato comincia a gocciolare, e lei si asciuga distrattamente con la manica della giacca, adorabile.
-Io..- ma non riesce a dire niente, mi guarda con odio, e i suoi occhi sembrano volermi incenerire
-Ma guardaci Laney, siamo due idioti in pigiama, che al posto di dormire, discutono in piena notte sotto la pioggia..- dico –..non sarebbe mai potuto succedere niente. Pensavi davvero a qualcosa di diverso?-
-Stronzo..- sibila lei lanciandomi la giacca addosso, poi tossisce
-Stai bene?- alludo alla tosse, naso arrossato, occhi lucidi –non solo per colpa mia-.. e deduco che si sta prendendo l’influenza!
-Cosa te ne frega?! Vaffanculo Riffin!- non riesco ad essere convincente, ma lei non sembra accorgersi della mia preoccupazione –divertiti con tua sorella in casa.- s’incammina nella direzione opposta.
Uff.. è questo quello che meriti dopo aver fatto la cosa giusta?


POV Laney:

Stupida. Stupida, stupida Laney! Loro.. sono tutti uguali!
Dopo Lenny ancora pensavi di trovare qualcuno di diverso? Lui non ti è bastato come lezione?! I ragazzi sono tutti stronzi ecco..
Questa stupida estate sembra non finire più! Non credevo che sarei mai arrivata a dirlo ma.. voglio tornare a scuola! Almeno là i miei “nemici” li conosco, e il solito nemico di cui sai tutti i punti deboli è sicuramente meglio del nemico che non conosci.
Credo che da domani comincerò a dare una mano a mia madre a lavoro, giusto per non pensare continuamente a Corey, che vada a farsi fottere le stronzo! Spero vivamente che Trina lo tormenti per il resto dei suoi giorni. E se ciò non avviene, beh.. provvederò io personalmente a gettarlo nella botola!
Comincio ripetutamente a tossire e successivamente starnutisco, sento che gli occhi cominciano a lacrimarmi, anche se è da un po’ che ho smesso di piangere per lui, e, poggiando una mano congelata sul viso, sento che la mia fronte –così come le guance, e il naso- stanno andando a fuoco. Tutti sintomi che dicono che mi sto prendendo una maledetta influenza!
Arrivo al bivio; a destra c’è casa mia, mentre la via di sinistra, porta in paese, e di conseguenza a casa di Kin e Kon –che, ripensandoci, sono ancora a casa mia con mia cugina.-
Presto mi assale il pensiero di non essere sola. Avete presente quell’orribile sensazione di occhi puntati addosso, come se qualcuno vi stesse pedinando? Beh io sì.. e la detesto!
Rimasi ossessionata dalle risate dei miei compagni, dopo quella volta in cui, durante un progetto di “convivenza” con il campo estivo (a cui per altro ero stata costretta a partecipare da forze maggiori come mia madre..), Carrie Beff mischiò della strana polvere –a cui scoprii di essere allergica le settimane a seguire- con il sapone per il viso, scatenando quell’orribile reazione che mi sfigurò per due settimane… da allora odiai chiunque mi fissasse per più di tre minuti senza un valido motivo.
Mi volto di colpo, avrei giurato di aver sentito delle foglie scricchiolare dietro di me, ma qui ci sono solo io.. Forse sono solo paranoica.. questa tranquilla vacanza familiare è snervante!
Botole segrete, avvenimenti paranormali.. non fanno proprio per me..
Cerco di affrettare il passo per tornare a casa, quando dal vialetto che porta giù in paese, arriva una luce abbagliante che, contrastando il buio della notte, per poco non mi acceca; un fantasma? La morte che decide di portare via la mia anima dal mio corpo umano con sé, una volta per tutte?! Okay.. non esageriamo.. è un’auto. Un’auto che si avvicina pericolosamente a me, e sembra quasi intenzionata ad investirmi!
Cerco di spostarmi, ma prima di riuscire a muovere un solo muscolo, l’auto sterza andando a schiantarsi contro un albero.. oh merda!
<< Ehi, tutto a.. >> mi avvicino bussando allo specchietto della macchina, notando con grande shock che al volante c'è… mia madre! << NO! >>.


Angolo Me:
Emh.. non so proprio cosa sia questa roba brutta… è corto e insensato! (più per il finale!) ma spero di riuscire a spiegare più avanti ahaha, va beh, almeno ora mi sento più realizzata; ho fatto i compiti e ho aggiornato! :D
Kin: dovresti farlo tutti i giorni.. -.-
Shhhhh! Comunque prometto -e questa volta sono seria- che il prossimo capitolo sarà epico!
Ciao!
Laney.
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Grojband / Vai alla pagina dell'autore: E M M A