Anime & Manga > Haikyu!!
Ricorda la storia  |       
Autore: Anemone Grace    05/02/2015    0 recensioni
Tokyo è come al solito affollata di persone, un via vai continuo che prosegue anche durante le ore notturne, soprattutto nei quartieri più loschi e dedicati alle attività serali. Non è mai stato facile lavorare nel giro della polizia, prendersi la briga di mettere in riga le altre persone e mettere a rischio la propria vita ogni giorno, ogni ora. Per cosa poi? Per un po' di rispetto? Un po' di equità? Alla fine tutti sanno che anche i poliziotti sono corrotti, da chi ovviamente ha più soldi nel portafoglio o nel conto in banca. Ma non tutti sembrano voler accettare questo criterio “politico”, che sembra governare la società odierna. Come in ogni epoca, in ogni paese, nazione e regione, c'è sempre un rivoluzionario, uno che va contro corrente e con fermezza professa, come un sacerdote, il significato della parola “giustizia”.
[KurooxAkaashi] [AU - Police]
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Keiji Akaashi, Tetsurou Kuroo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
NOTE AUTORE:
Coppia: KurooAkaa
Ringraziamenti a: Sistah per il betaggio e per il 
prompt.
AVVERTENZA&NOTE: Nono ho nulla da dire, se non: adoro questi due, adoro haikyuu, adoro Kuroo e bah, mi andava di scriverla perché sì, devo sfogare le mie fantasie su haikyuu in qualche modo! ♥ 
Sarà una long breve comunque, non troppo impegnativa o chissà cosa. Spero comunque che anche altre persone possano apprezzare questa coppia un po' fuori dagli schemi ~
Buona lettura.

 
 

– Nuovo arrivato.

Tokyo è come al solito affollata di persone, un via vai continuo che prosegue anche durante le ore notturne, soprattutto nei quartieri più loschi e dedicati alle attività serali. Non è mai stato facile lavorare nel giro della polizia, prendersi la briga di mettere in riga le altre persone e mettere a rischio la propria vita ogni giorno, ogni ora. Per cosa poi? Per un po' di rispetto? Un po' di equità? Alla fine tutti sanno che anche i poliziotti sono corrotti, da chi ovviamente ha più soldi nel portafoglio o nel conto in banca. Ma non tutti sembrano voler accettare questo criterio “politico”, che sembra governare la società odierna. Come in ogni epoca, in ogni paese, nazione e regione, c'è sempre un rivoluzionario, uno che va contro corrente e con fermezza professa, come un sacerdote, il significato della parola “giustizia”.

 

Sta piovendo da ore e nel distretto est della città, l'agente Akaashi Keiji sta per cominciare il suo turno di pattuglia. Ha indossato la divisa nello spogliatoio di servizio, chiuso il proprio armadietto e messo mano al proprio kit d'armi; l'unica cosa che manca è entrare in ufficio e prendere le chiavi dell'auto, così da cominciare. È già passata una settimana da quando il suo collega, Koutarou Bokuto, è stato trasferito a Kyoto. Sa benissimo che gli agenti possono essere spostati con facilità e lui non si sarebbe mai dovuto abituare troppo alla sua presenza, affezionandosi così a qualcuno di precario, perché sapeva che prima o poi sarebbe successo. Akaashi, tuttavia, è quel tipo di persona che si tiene tutto dentro e difficilmente mostra apertamente i propri sentimenti; così, le cose sono finite per andare fuori dal suo controllo, ritrovandosi da solo in una manciata di giorni.

 

O almeno, lo era fino a qualche secondo fa.

Quando apre la porta che dà sulla sala d'ingresso della polizia, si ritrova i propri colleghi di lavoro a parlare con un tipo nuovo, anch'egli con addosso l'uniforme: un nuovo collega. Lo guarda velocemente, in quei pochi secondi che gli vengono concessi prima che quest'ultimo alzi gli occhi verso di lui e lo guardi con uno sguardo che a primo impatto non gli piace per niente. Ha un ghigno strano, quasi a voler marcare il concetto “sarà interessante prendere il controllo della situazione” o qualcosa del genere. Sposta lo sguardo altrove con disinteresse, uscendo dal retro e chiudendo la porta dietro di sé. Lentamente si incammina oltre il bancone, attirando l'attenzione di qualche collega. Inutile dirlo, il suo sguardo è serio e distaccato come sempre, al contrario degli altri che sembrano essere o allegri o semplicemente stanchi e lamentosi.

 

“Hey Akaashi! A quanto pare ti hanno affidato un nuovo compagno!”

 

Non è entusiasta quanto il suo collega, ma annuisce e guarda di nuovo verso il nuovo arrivato, stavolta sostenendo un po' di più il suo sguardo e avvicinandosi con passo quasi rigido. Dopotutto ha fatto anche lui l'accademia e un po' del rigido rigore militare gli è rimasto.

Sta tendendo la mano verso di lui, una volta avvicinatosi abbastanza per poterci parlare, ma l'altro lo precede, porgendogli subito la sua, ignorando la domanda posta da uno dei ragazzi che lo stava interrogando sulla sua vita.

 

“Piacere di fare la tua conoscenza, Akaashi Keiji”. Ha letto il nome da qualche parte o sicuramente l'avrà chiesto a qualcuno, ecco i primi pensieri di Akaashi quando quello finisce per stringergli la mano, avvertendo una presa piuttosto ferrea ed energica. Assottiglia lo sguardo e non dice niente, lasciando che sia sempre l'altro a parlare. “Il mio nome è Kuroo Tetsurou, del distretto nord-ovest. La prego, si prenda cura di me.”

 

La voglia di pestarlo a sangue pungola la mente del giovane poliziotto in modo quasi impellente. Quel ghigno beffardo è tutto fuorché gentile e amabile come vorrebbe far credere. Lascia la sua mano e si allontana di un passo per poi voltarsi e prendere le chiavi. Non dice niente, finché non saranno da soli, ha deciso che non vorrà dar adito alla sua lingua e poi non ha proprio niente d'aggiungere visto che ha già fatto tutto l'altro.

 

“Bene, allora noi andiamo.”

 

Dice e fa cenno al “novellino” di seguirlo. Non sa quanti anni ha, forse uno o due più di lui a giudicare dal fisico e dalla barba rasata, che si può vedere arrivare fino alla guancia. Kuroo lo segue in silenzio, salutando gli altri prima di chiudersi la porta alle spalle e scendere nel parcheggio sotterraneo. Lì sale in macchina al posto del passeggero, dopotutto è Akaashi ad avere le chiavi, mettendosi la cintura di sicurezza dopo aver chiuso lo sportello. È quasi sorpreso Keiji nel vedere così tanta premura, con Bokuto era sempre un dilemma fargliela mettere, diceva che essendo un poliziotto con accanto un eccellente compagno come lui non c'erano rischi, né tanto meno il bisogno di metterla. Caccia via quel pensiero dalla testa, deve smetterla di pensarci, del resto non hanno avuto nemmeno una storia, né un qualche rapporto che potesse lasciare intendere interesse o qualcosa di più.

Infila anche lui la cintura e accende il motore, una volta presa meglio posizione sul veicolo. Fa retro marcia ed esce con grazia dal parcheggio, immettendosi dunque in strada. Il primo minuto lo passano in silenzio, poi però, con sorpresa di Kuroo che sembrava aver smesso di sperare in una sorta di conversazione, è proprio Akaashi a rompere il ghiaccio.

 

“Da quanto tempo sei in polizia?”

 

“Tre anni, con questo quattro. Tu invece? Sembri molto vecchio.”

 

Lo schernisce e Akaashi lo fulmina guardandolo male con la coda dell'occhio, oltre ad assumere una sorta di smorfia.

 

“Due. E per la cronaca ho ventiquattro anni.”

 

“Oh Oh! Pensa un po', te ne avrei dati di più. Io ne ho ventisei.”

 

Non sa se colpirlo violentemente, cacciarlo fuori dall'auto in corsa, oppure ignorarlo. Per evitare che si rovini quel bel faccino che si ritrova e lo accusino di essere un tipo violento e dalla doppia personalità, opta per la terza opzione.

Sospira seccato e si ferma al semaforo che ora segna il rosso. Non trova per niente grandioso il fatto di essere più piccolo di lui, questo gli darà sicuramente adito di tirarsela o pensare di prendere il controllo, non che alla fine a lui darebbe poi tanto fastidio, dipende sempre da che tipo di decisioni si ritroverà a prendere. Anche il fatto che sia da più tempo di lui all'interno della polizia lo infastidisce un po' per lo stesso motivo, ma si dice che non deve pensarci e che se è suo collega vuol dire che sono allo stesso livello, niente di più e niente di meno.

 

“Come mai sei stato spostato in questo distretto?”

 

Decide di chiedergli, quando scatta il verde al semaforo. Il suo sguardo osserva silenziosamente la città fuori dal veicolo, mentre con calma la percorre seguendo dei criteri di controllo fondamentali: la loro meta è ovviamente il quartiere a luci rosse, visto che ci sono diverse prostitute che ogni tanto saltano fuori ai bordi della strada e Akaashi ritiene che sia loro compito arrestarle e portarle in questura per interrogarle. Ovviamente le possono tenere solo per ventiquattro ore e la maggior parte di loro non apre mai bocca, se non per dire qualche insulto o per provarci in maniera volgare con gli agenti. Tutti ormai sanno che è inutile, ma Akaashi non demorde, la Yakuza non la può aver vinta in ogni campo.

 

“Decisione personale, per così dire. Volevo cambiare distretto e visto che qua mancava un posto mi sono proposto.”

 

Strano, pensa Keiji, solitamente non tutti possono prendersi il lusso di chiedere un trasferimento. La cosa gli puzza, ma non dice niente, annuisce e ferma l'auto una volta arrivati davanti alla via. Non possono girare con il veicolo e sarebbe anche sconveniente farlo.

 

“Facciamo un giro di pattuglia.”

 

“Però, operativo il ragazzo.”

 

Scendono dall'auto e si incamminano lungo la via illuminata dai lampioni, riparandosi sotto due ombrelli diversi. Quella città non gli è mai piaciuta ad Akaashi, lui preferisce i luoghi verdeggianti e magari scorgere il mare in lontananza.

Kuroo sembra guardarsi intorno con interesse, non deve essere mai stato da quelle parti e Akaashi lo osserva senza dire niente, chiedendosi perché dovevano assegnargli un compagno proprio ora, per giunta più grande di lui e che viene da una zona migliore di quella del distretto est.

 

“Oggi sembra piovere molto non trovi?”

 

Tetsurou non sembra voler ricadere nel vortice del silenzio, così una volta affiancato il collega, torna a parlargli. Beh, in fondo il tempo è sempre un ottimo argomento. Akaashi annuisce e dice la sua.

 

“Probabilmente continuerà così per altri tre giorni.”

 

“Che seccatura! Quand'è il nostro giorno libero?”

 

“Lunedì.”

 

“Ti va di andare a pranzo fuori?”

 

“No.”

 

Gli esce spontaneo, lasciando che Kuroo rida di gusto davanti a tanta serietà e distacco, non deve proprio piacergli pensa. Akaashi non gli dà nemmeno troppo peso e con quel tempo pensa che non ci sarà nulla da fare per tutta la serata. Arrivati alla fine della vita decidono di tornare indietro e recupera velocemente il cellulare dalla tasca. Forse può anche evitare di essere così scontroso, in fondo possono sempre approfittarne durante il lavoro, del resto lui il lunedì preferisce stare per conto suo o fare piccoli lavori in casa.

 

Sono le nove, constata, non è passata nemmeno un'ora e con quel tempo finché non riceveranno indicazioni dalla centrale non hanno una vera e propria meta. Una volta in macchina si sistemano entrambi di nuovo, lasciando colare gli ombrelli sui sedili posteriori. Non ci sono messaggi sul loro veicolo, per cui gli sembra stupido stare in macchina a girarsi i pollici e parlando del più e del meno come se davvero a qualcuno importasse, un po' come l'argomento tempo.

 

“Beh, visto che dobbiamo aspettare indicazioni, adesso me lo concedi un panino a un fast-food? Non dobbiamo nemmeno scendere di macchina.”

 

Lo ha battuto di nuovo sul tempo, ma forse gli è quasi grato per questo. Annuisce e accende il veicolo, rimettendosi così in strada.

 

“Sì, è una buona idea.”

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Haikyu!! / Vai alla pagina dell'autore: Anemone Grace