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Autore: Internettuale    05/02/2015    4 recensioni
'Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Rick Riordan; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro '.
Miss Chase preferirebbe passare il resto della sua vita in isolamento, piuttosto che esser in compagnia di un americano.
Gli americani non possono trarre beneficio dalla sua saggezza, dal suo assennato giudizio e dalla sua dote copiosa; gli americani non posson far certo parte di quella stretta cerchia di amici che costantemente la lusingano per la sua magnificenza e grazia.
Ella è oltremisura brillante, oltremodo splendida, eccezionalmente considerevole per un americano.
E il fato, che ahimè corrisponderebbe al perfido scrittore di questa storia, le è così ostile, che deciderà di consegnare il suo cuore a un uomo le quali virtù non corrispondono per nulla all’ideale di bellezza ed eleganza che un uomo inglese dovrebbe incarnare.
Poiché Mr Jackson è, sfortunatamente, un americano.
Ma una tela intrecciata da sua madre con tanta parsimonia le riveste il capo. Un imbroglio colmo di oscuri preconcetti e idee malsane.
La negazione debella il tormento. L’amore si sottomette all'orgoglio. L’amabilità cede il posto alla superbia.
Riuscirà Miss Chase ad abbattere il suo più grande difetto fatale?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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A Lilia,
che pazientemente ha letto ogni riga e parola di questa storia,
che con costanza mi incoraggia ed esorta a fare del mio meglio
e che mi ha costretto a scrivere questa dedica perché in precedenza avevo perso una partita a biliardino.
 
 
 
 
 
 
Ora, lettore, la mia storia scritta è giunta al termine.
Prima di chiudere queste pagine, mi volgerò indietro per raccontare cosa accadde ai nostri protagonisti.
Nella mia mente rivedo la dolce Miss Chase, con Mr Jackson al suo fianco, percorrere il tragitto verso l’altare.
 Scorgo i loro bambini e i loro amici affezionati che li accompagnano nel cammino della loro vita.
Prende così forma, nel mio immaginario, la figura di una bambina che coglie un fiore e lo regala a sua madre, mentre Annabeth, sorridendole, la cinge a sé con dolcezza.
Riesco a udire il mormorio di molte voci non indifferenti ai loro cuori, mentre loro proseguono il loro viaggio.
Ma quali sono i volti, che i nostri protagonisti riescono a contraddistinguere nella folla fuggente di visi, che hanno accompagnato loro in questi anni?
Ecco lì, accanto ad un camino, con un sorriso stampato sul volto e le rughe che incorniciano il viso ormai stanco, la saggia Lady Minerva, che tra le braccia stringe calorosamente un bimbo dagli occhi verdi, fonte della sua immensa gioia. Finalmente il Signore le ha concesso il Suo perdono, restituendole finalmente la tranquillità, la tenerezza e il calore di un’esistenza serena.
Siede al suo fianco il figlio Malcolm, che col tempo è divenuto sempre più tollerante e benevolo, mentre racconta una fiaba alla primogenita di sua sorella; ella lo ascolta con interesse, mentre gli occhi, color grigio perla, tendono inconsapevolmente a chiudersi.
Tra i loro figlioli, durante una vacanza di Natale a Londra, intravedo l’immagine di questa donna con i capelli rossicci e le lentiggini sparse sulle gote rosee, assorbita dall’atto di ritrarre uno dei bambini che si stringe a lei con forza e le regala un bacio sulla guancia.
Ella contempla il bambino dai riccioli biondo cenere con una beatitudine che non si può esprimere a parole, mentre con entusiasmo sussurra ai due coniugi:- Potreste rinviare la vostra partenza?-
E invece chi sono quei due gentiluomini che riabbracciano con affetto Mr e Mrs Jackson?
Entrambi siedono l’uno vicino all'altro e raccontano cosa è accaduto nel loro ultimo viaggio.
Mr Di Angelo è diventato un uomo affascinante, non pare più quel ragazzo dall'aria cagionevole ed esile che Annabeth e Percy erano abituati a vedere; evidentemente l’affetto e la tenerezza, che il suo fedele compagno, Mr Solace, gli dimostra, lo cura da ogni male e rancore riservato.
Rachel Elizabeth Dare è sempre pronta ad accoglierli nella sua dimora e a dar prova di tutto l’affetto che possiede nel suo animo, cosicché i due gentiluomini trascorrono la maggior parte del loro tempo nell'alloggio della donna piuttosto che nella loro confortevole residenza. 
Chi è, invece, quella signora americana sposata a un uomo dall'aspetto rassicurante? Non è forse Reyna Avila Ramírez-Arellano?
Sì, è proprio lei, calma e bella, con dei servitori che le portano dei biglietti e tante lettere su un vassoio d’oro. Reyna non è più misera e infelice, ricorda a malapena il dolore procuratole da Mr Jackson per aver lasciato la sua famiglia nella miseria più totale. Ora nuota nell'oro e vive con un uomo che la venera come una divinità femminile, ed ella non pensa ad altro se non alla fortuna che ebbe nel non aver sposato Mr Jackson.
Ed ecco Mr e Mrs Grace, sempre buoni amici di Percy e Annabeth, che felicemente si godono la loro vita e la loro prole, mentre allegramente ricordano i giorni di quell'estate che li fece innamorare.  Jason Grace vive lietamente la sua esistenza, consapevole del fatto che è stato proprio egli il tramite della loro unione; ma la sua considerevole bontà e la sua benevola umiltà impediscono sempre al suo orgoglio di rammentare la questione ai suoi due affezionati.
La perpetua figura solitaria di Miss Grace, invece, vive a Bath, dove rievoca ogni sera l’immagine dell’uomo che la privò della sua innocenza e del suo candore.
Dopo aver inevitabilmente scoperto, da una svista di Mrs Grace, che Mr Castellan stava per fidanzarsi con la cara Annabeth, la giovane donna si occupò personalmente della questione.
Andò a trovare l’amica a Bath, e il gentiluomo, quando scoprì che ella era in ottimi rapporti con Annabeth, fuggì dalla città e si diresse verso una nuova meta a loro sconosciuta.
Ma prima che egli potesse partir con il suo calesse, Miss Grace andò a fargli visita nella locanda dove alloggiava e depurò la coscienza macchiata di perversione dell’uomo con la sua illuminante saggezza, ciò portò al radicale mutamento dell’individuo.
La gente ingannatrice ha un suo modo di vivere e di seguire i propri principi. Essi, infatti, si possono riconoscere dai loro comportamenti dissimulati dall'ipocrisia: questi non si esprimono, persuadono. Non colloquiano serenamente, malignano. Non elogiano, preferiscono adulare. Non desiderano il tuo amore, bramano la purezza del tuo animo, giacché smaniano alla sola idea di renderti malevolo come loro. Non chiedono gentilmente, pretendono. Non sorridono, digrignano i denti. La gente ipocrita è povera di spirito, poiché non procede, striscia nella vita, ostacolando la felicità altrui. La gente falsa ignora la grazia e la nobiltà d’animo perché non ama, e così finisce per non vivere, esiste a stento.
Così viveva Mr Castellan: questi erano i suoi valori.  Ma grazie a Miss Grace tutto migliorò.
Ogni volta che egli sta per commettere qualcosa che potrebbe procurar dolore a qualcuno, Luke Castellan rimembra l’immagine, risplendente di grazia, di Thalia Grace.
E’ per lei che Mr Castellan ora si esprime, non persuade. Colloquia serenamente, non maligna. Elogia, non adula. Desidera l’amore dei suoi cari, non brama la purezza del loro animo. Chiede gentilmente, non pretende. Sorride, non digrigna i denti. Egli, infatti, ora procede umilmente per la strada della vita, cercando di rimediare ai suoi errori. Ora egli apprezza la grazia e la nobiltà d’animo e ama e vive appieno.
Possiamo adesso, quindi, osservare la donna, mentre adagio volge la testa verso la volta celeste cosparsa di stelle e, priva di alcun rancore, accarezza col pensiero il volto dell’uomo che sommessamente piange e le chiede perdono per tutto il male causatole.
Ed ecco il caro Frank Zhang, che solleva in aria uno dei suoi bambini dalle guance rubiconde, mentre l’amabile Mrs Zhang riordina i capelli di una delle sue bambine dai ricci color caramello, adornando l’acconciatura della figliola con gemme preziose.
Essi, infatti, si stanno preparando per andar a far visita al loro vecchio amico Mr Valdez, che indaffarato progetta un modo per non far correre i bambini per tutta la casa.
-Potremmo metter loro una cordicella per cani. Non credi, mia cara?-
Una piccola peste si aggrappa alla sottana della madre, mentre piagnucolante accusa il fratello di averlo sbeffeggiato.
Mrs Valdez sorride al marito e asciuga le lacrime del figlio.
-Sono la tua copia, mio caro! Tante piccole pesti che si affannano per angustiare la loro povera madre.-, risponde Calypso con ironia velata.
Contengo, però, il desiderio di temporeggiare e dilungarmi; e ora che il racconto sta per terminare, lentamente tutti questi volti si dissolvono, per lasciar spazio ad altri due.
Due volti che risplendono nella mia mente, nelle nostre menti, lettore, come luci celesti. Loro rimangono.
Eccoli, mio caro amico! Volgiamo la testa verso di loro, così saremo in grado di distinguerli meglio.
Riusciamo, dunque, a riconoscerli nella loro tranquillità, mentre raccontano con un sorriso le loro avventure.
Siedono l’uno al fianco dell’altra, il tempo li ha resi più maturi e con qualche ruga in più, ma i loro sguardi sono ancora vivaci e innamorati come un tempo.
Conversano con i loro bambini e a volte si scambiano dolci sorrisi, soprattutto quando riferiscono gli avvenimenti che custodiscono gelosamente.
- Vostro padre mi ha insegnato -, ella dice ai suoi bambini, che interessati ascoltano la voce della madre, - a non crearmi falsi pregiudizi sulle persone, a pensare con la mia testa e a essere coscienziosa e sensibile! Ho imparato a portare rispetto e ad assumermi le mie responsabilità. Ma, soprattutto, che il troppo amor proprio non porta a nulla di buono.-
 Ella continua imperterrita a elencare tutto quello che l’ha resa avveduta e saggia, gesticolando con fervore.
Mr Jackson, sorridendo, le afferra la mano destra per richiamarla a sé, perché crede che qualcosa manchi alla storia che la sua adorata moralista ripete sempre ai suoi bambini.
-Ed io, mia cara sapientona, secondo te cosa ho appreso? Io che sempre ti sono stato leale e fedele?-
Dopo un dibattito acceso, cui persino i bambini prendono parte, i due arrivano finalmente a una conclusione.
Capiscono che Percy Jackson ha imparato a esser paziente dinanzi le prepotenze e le ingiustizie, che ha acquisito la virtù e la capacità di perdonare di cuore i nemici, di porre fiducia nella persona amata e a rivolgere l’opposizione totale dinanzi ai voleri di un prepotente.
Insieme hanno preso coscienza della reale tragicità del vivere in un mondo segnato dalla caduta, dalla presenza inevitabile del male, del suo incombere continuo anche sulle vite più innocenti; insieme hanno acquisito una più matura consapevolezza della fiducia nella provvidenza, della mitezza, dello spirito di carità verso i più deboli e i meno compresi.
Si rendono conto di quanto sia spaventoso viver un’esistenza da soli, come sia triste veder la persona di cui più hai bisogno stringersi nelle braccia di un amante.
Afferrano con la mente quanto sia tremendo viver in una società che non accetta il tuo vero essere e che non approva il tuo modo di amare, comprendono quanto sia rincuorante trovare qualcuno che in quei momenti ti sappia reputare per quello che sei e che ti sostenga per aiutarti a liberare tutto il risentimento che nutrivi da qualche tempo.
Comprendono il vero valore della ricchezza e il costo della miseria più assoluta, dell’odio che consuma gli animi e del ravvedimento che ti libera dal peccato.
Insieme hanno intuito come sia triste vivere nella negazione, e sempre d'accordo si sono fatti coraggio per veder realizzati i propri desideri.
Essi abbracciano tutti questi pensieri con consapevolezza, e questa conclusione, seppur affrettata, mi è parsa così equilibrata e riepilogativa, che ho ben pensato di riportarla qui.
E, se questa storia non ti ha infastidito per niente, sii amorevole e condiscendente con la sottoscritta. Ma se invece, mio caro lettore, ti ho solo annoiato e tediato: credimi, non è stato fatto intenzionalmente.
Desidero che tu abbia vissuto questa storia intensamente, così come ho fatto io, e che tu possa apprezzare, mio caro lettore, ogni vicenda e virtù di ogni singolo individuo che la riguarda.
E che, volesse il cielo, tu possa trarne insegnamento
 
 
Ringraziamenti e note dell’autrice:
Prima di tutto: grazie.
Grazie perché siete i lettori più pazienti che io conosca. Perché nonostante io abbia aggiornato spesso con ritardi di due settimane, voi eravate sempre lì, pronti a dimostrarmi il vostro entusiasmo.
Vi ringrazio perché credo che nella sezione di Percy Jackson siano più uniche che rare le fan fiction verdi con trentadue capitoli.
Ecco perché, come uno di voi mi ha fatto notare, questa storia non ha avuto “il successo” che meritava: perché è una storia lunghissima e a rating verde, perciò a molti non ingozza leggerla tutta.
Perciò io vi chiedo, gentilmente, di far un po’ di pubblicità a questa storia. Attenzione: con ciò non intendo spammatela ovunque e senza cognizione di causa. Vi chiedo solo, se volete, di consigliarla a qualche vostro amico. A noi autori fa sempre piacere vedere che qualcuno apprezza il nostro lavoro.
Ritornando ai ringraziamenti:
  • Grazie a tutte le quarantasette persone che seguono questa storia
  •  Alle dieci che la hanno inserita nelle ricordate
  • Alle trentasette che la hanno messa tra le preferite. Grazie mille.
  • Un altro grazie va alle persone che costantemente si prendono la briga di recensire questa storia: siete i migliori.
E poi voglio ringraziare anche i lettori silenziosi, che magari si vergognano di recensire la maggior parte delle volte: non siate timorosi! Ditemi tutto quello che volete: possano essere le vostre recensioni critiche o commenti positivi.
Vi ringrazio ancora per la vostra immensa bontà e vi abbraccio forte.
Come sempre, d'altronde, vi prego di recensire e vi prego di andare a leggere una piccola OS che ho scritto tempo fa, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate!
Mi dispiace abbandonare questa storia, effettivamente lo faccio a malincuore, ma dovevo terminarla per forza. Non sapete quanto mi sia sentita triste quando ho cliccato il tasto “Compelta?” .
 
Baci, Internettuale.
 
 
  
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