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Autore: Kurosmind    05/02/2015    2 recensioni
Raccolta di traduzioni di one-shots di diversi autori, tutte incentrate su Bilbo e Thorin. Ci saranno diversi rating/situazioni/generi, e sarà tutto segnalato nell'indice e all'inizio di ogni capitolo!
Sommario dell'ultima shot pubblicata: I vecchi del prato, di TheBookshelfDweller

È la storia di un giorno di aprile, e di quanto sono fortunati di essere arrivati così lontano, di aver vissuto abbastanza da vedere i capelli l'uno dell'altro diventare bianchi, nel caso di Bilbo, e argentati, in quello di Thorin.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bilbo, Thorin Scudodiquercia, Un po' tutti
Note: Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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reality and expectation

by Rillaelilz
traduzione di KuroCyou

Rating: Giallo
Genere: nessuno
Note: Fix-it
Introduzione:
Poteva essere un eroe, un guerriero, un cavaliere.
O: una strana e molto improbabile versione di se Bilbo avesse ucciso Azog.
Storia originale qui


Sarebbe potuto essere un eroe, uno di quei guerrieri dell'antichità - le cui azioni erano lette in polverosi libri con le pagine ingiallite.

Si sarebbe inginocchiato, poi - un vero cavaliere, la sua armatura, una volta immacolata, ora lacera, le nocche nere di fango e sangue secco, la punta della sua spada incastonata in una crepa del pavimento di pietra come un diamante - lo sguardo tenuto basso, gli occhi nascosti da un'aureola di capelli d'oro lucido.

Tutto sarebbe stato quieto intorno a lui. La neve sarebbe caduta silenziosa, danzando sulle sue spalle come una luce di santità; il nemico steso a terra dietro di lui, sangue scuro e denso che si raccoglieva sotto il corpo morto senza un suono.

"Mio signore," avrebbe detto, la luce del mattino catturata dalla sua cotta, il ricamo argentato sul suo petto scintillante di bianco e prezioso come luce stellare.

E il Re lo avrebbe guardato sbalordito, labbra sottili schiuse per la sorpresa. Un piccolo, lieve sorriso sarebbe apparso agli angoli della sua bocca.

"Ben fatto," avrebbe concesso, dopo un momento.

E poi i loro sguardi si sarebbero incontrati - le braci di un fuoco selvaggio ancora ardenti negli occhi di Bilbo. Il guerriero più minuscolo, il suo più leale servitore - e gli occhi di Thorin si sarebbero riempiti d'orgoglio.

Si sarebbe avvicinato di alcuni passi, il mantello fluttuante come ali rosso rubino, la mano tesa perché Bilbo la prendesse.

"…amico mio."

Un destino segnato e condiviso.



Ma poi, Thorin è comunque Thorin, e Bilbo è solo Bilbo.

Le sue ginocchia cedono e lui si lascia cadere sulla pavimentazione di Dale, esausto, scosso - i suoi abiti più terra che stoffa, la maglia di mithril ora un pesante fardello che gli restringe i polmoni.

"Thorin," rantola, e prima di arrivare alla 'n', Thorin è inginocchiato davanti a lui, avvolgendolo tra le sue braccia pesanti e Pungolo scivola dalla presa dello hobbit, la lama che colpisce l'inesorabile terreno con un tintinnio e un rimbalzo.

E Bilbo, lui si lancia dritto in quelle braccia, tuffandovicisi come se Thorin fosse l'oceano e il suo petto il galleggiante che lo tiene a galla.

Ed eccolo lì, che inala respiri profondi contro l'orecchio di Thorin, la testa leggermente inclinata all'indietro, il mento che trova il suo posto sulla sua spalla, ed è un ricordo agrodolce del loro primo abbraccio - un'immagine incisa nel tempo, incorniciata da mani naniche. Sente le dita di Thorin che si avvolgono nei suoi, in qualche modo friabili, capelli, lo sente chiedersi sottovoce quanto possano essere stupidamente avventati gli hobbit - sussurri di non farlo mai più, ti prego non farlo mai più che leniscono il dolore nel cuore di Bilbo e lui finalmente respira, respira di nuovo come un pesce sott'acqua.

I fiocchi di neve atterrano sulla punta del suo naso e si impigliano nelle sue ciglia - vede bianco e sprazzi di cielo grigio e tutto sembra così irreale, così pacifico che non riesce a convincersi a crederci.

Ma poi trova il calore di Thorin, e filtra attraverso gli strati di vestiti e metallo e sporco, e lo fa rabbrividire, sospirare di sollievo. È come un bambino tra le braccia di sua madre e - piuttosto prevedibilmente, davvero - semplicemente si arrende, dita fangose che si chiudono nel mantello di Thorin, come facevano quando le usava per cogliere le rose.

Le sue palpebre scivolano chiuse.

"È finita," dice Thorin, e Bilbo gli crede - annuisce ora che sono guancia a guancia, barba morbida che sfiora la sua pelle.

Va tutto bene ora.

Fine



Note della Traduttrice
Non mi sono trattenuta, e posto subito x) . Aggiornamento veloce perchè ho letteralmente AMATO questa shot (ispirata tra l'altro dal primo poster promozionale di BoFA, ricordate, quello con Bilbo inginocchiato?). L'autricel'ha definita un esperimento, per me è un capolavoro.
-Kuro

   
 
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