Dissennatori a Hogwarts - Omega
Non
sono mai stato un tipo socievole, perciò venivo preso
sempre in giro, forse anche per il mio carattere mollaccione e debole.
Non
avrei mai pensato di trovarmi circondato da amici, è
davvero strana la vita.
Non ho
voglia di raccontarvi da dove sono nati questi
conflitti, quindi vi racconterò come nacque
l’amicizia con persone che
precedentemente detestavo.
Ero al
sesto anno ad Hogwarts e mi trovavo al solito
posto: leggevo sotto un albero che mi copriva dal sole. Ad un tratto
arrivò la
banda dei dementi, e James, il “capo branco”,
cominciò ad infastidirmi
insultandomi e chiamandomi “Mocciosus”…
mpf, non me ne fregava nulla, ormai ci
ero abituato.
Ero
immerso nella lettura, ovviamente leggevo un libro di
pozioni, quando arrivò lei, più bella che mai:
Lily Evans, la ragazza di James
Potter.
- Ciao
Severus - mi disse Lily dal tenero sorriso.
- Ciao
Lily - le risposi con voce tremante.
- Che
ci fai lì? Non perdere tempo con Mocciosus, vieni
qua! - urlò James con quell’odiosa risata.
-
Sta’ zitto! - gli rispose - lascialo perdere, è un
idiota – continuò voltandosi verso me.
-
Tranquilla ci sono abituato… - le risposi.
-
Dovresti ribellarti secondo me –
-
Sarebbe una perdita di tempo –
-
Sarà… comunque io ora devo andare a completare i
compiti, a dopo - mi salutò.
- Ciao
- ricambiai il saluto.
Subito
dopo il cielo si oscurò; c’era un’aria
gelida ma
non solo perché faceva freddo: sembrava che la
felicità si fosse congelata.
-
Dissennatori a Hogwarts! - urlò un ragazzo Tassorosso.
Gli
studenti in preda al panico entrarono nel castello.
-
Dov’è Lily? - disse James preoccupato -
L’hai vista
Mocciosus? - mi chiese.
- No -
gli risposi secco.
-
Dannazione! - affermò un James ansioso.
Andai
a trovarla, non era nel castello; allora andammo
fuori: c’era un Dissennatore affianco a Lily, che, presa
dalla paura, era
svenuta.
-
Expecto Patronum! - urlai con tutte le mie forze. Il
mio Patronus Corporeo scacciò via i Dissennatori.
-
Lily! - James andò affianco la ragazza, lo aiutai a
portarla da Madama Chips. Io e James passammo la notte a vegliare su di
lei. Il
giorno dopo si svegliò e ci salutò con un
sorriso. Potter non faceva altro che
ringraziarmi e raccontò tutto a Lily, la quale mi diede un
bacio in segno di
ringraziamento. Diventai tutto rosso ma non mi feci illusioni, lei
amava troppo
James.
Usciti
dall’infermeria c’era Sirius, il quale mi disse
sarcasticamente: - Una cerva? Il tuo Patronus è una cerva? -
qui scoppiò in
un’odiosa risata.
-
Piantala Sirius! - James mi difese: era la prima volta
che mi sentivo apprezzato.
ANNI
DOPO
Lily e
James, nel frattempo, ebbero un pargolo. I due
coniugi facevano parte dell’Ordine della Fenice,
un’organizzazione segreta nata
per combattere Lord Voldemort. Una sera la famiglia Potter era riunita
in
salotto: James raccontava una storia al piccolo Harry mentre Lily lo
cullava
nelle sue braccia. Ad un tratto si udì un rumore proveniente
dalla porta: i due
coniugi andarono a vedere. Era Voldemort in persona. Lily, in preda al
panico,
corse verso la camera da letto; James tentò di lanciare uno
Stupeficium ma non
fece in tempo: Voldemort lo aveva già ucciso e subito dopo
uccise anche Lily.
L’unico a salvarsi fu proprio il pargolo. Il Signore Oscuro
abbandonò la
residenza dei Potter. Poco dopo arrivai in casa e, vedendo i corpi dei
miei
amici, urlai dalla rabbia. Cercai il bambino per tutte la casa e quando
lo
trovai lo portai con me. Giurai di vendicare i miei amici
così entrai a far
parte dell’Ordine della Fenice e diventai
l’infiltrato, finsi di essere un
alleato di Voldemort proprio per stargli vicino. Nel frattempo Silente
affidò
il bambino agli zii.
Avrei
voluto farlo vivere con me ma sarebbe stato troppo
rischioso. Un giorno tentai di uccidere Voldemort ma
quest’ultimo, avendo
scoperto i miei piani, mi scagliò contro un incantesimo che
mi fece perdere la
memoria: Voldemort manipolò la mia mente e mi rese suo
alleato, mettendomi
contro Harry e tutta l’Ordine della Fenice. Trascorsi alcuni
anni, Harry
divenne abbastanza grande da poter frequentare la scuola di magia e
stregoneria
di Hogwarts. Il giorno in cui mi vide per la prima volta ebbe come
l’impressione di conoscermi, venne da me e mi
parlò. Non apprezzavo la
compagnia del ragazzo, perciò se ne andò.
Dopo
qualche giorno, l’aria si congelò: - Dissennatori
ad
Hogwarts - urlò il professore di Difesa Contro le Arti
Oscure. Gli studenti
corsero dentro il castello, tutti tranne Harry. Corsi fuori, un deja
vu: avevo
l’impressione di aver già vissuto quella scena.
Potter era privo di sensi e un
Dissennatore gli era affianco.
-
Expecto Patronum! - urlai. I Dissennatori se ne
andarono. Trascorsi la notte vegliare su Potter. Esattamente, mi era
tornata la
memoria: quel ragazzo era il figlio dei miei migliori amici. Quando si
svegliò
gli raccontai tutto; egli sembrava avesse già capito che io
fossi una specie di
componente della famiglia. Da quel giorno mi allontanai dal Signore
Oscuro,
abbandonai il desiderio di vendetta e mi concentrai a vivere al meglio
la mia
vita, rendendo facile anche quella di Harry, poiché era
costretto a vivere con
quella sottospecie di babbani.
Severus Snape
Note:
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