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Autore: ludo22    06/02/2015    1 recensioni
Nessuno si aspettava che la maledizione partisse dalla persona che lui aveva più detestato ad Hogwarts.
Draco Malfoy scelse quel preciso istante per cercare di ucciderlo.
E se avesse lanciato la maledizione il secondo prima, magari, ce l'avrebbe pure fatta.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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Attenzione: la storia è ripresa in tre punti diversi, nel primo ci troviamo subito dopo la guerra tra Voldemort e Harry, nel secondo subito dopo la battaglia vera e propria, nel terzo sono passati diversi anni. 


Harry si svegliò e realizzò che tutto, tutto quello che aveva avuto intorno era cambiato.
Avevano (aveva?) sconfitto Voldemort ma non era servito a niente, si disse, ripensando a quella notte.
Era passato solo un giorno e già il senso di colpa lo divorava. 
Non avrebbe mai potuto immaginare che sarebbe solo peggiorato.

 

<< Harry >> la voce di Hermione e Ron che lo chiamavano all'unisono era stata per lui il segnale che era tutto finito, che poteva tornare a respirare, come mai nei suoi diciassette anni di vita si era concesso di fare. Era maggiorenne, libero dalle influenze dei Dursley e finalmente libero dalla opprimente sensazione che la morte fosse costantemente dietro l'angolo. 
Voldemort era morto, finalmente.
Se nulla avevano potuto i suoi genitori, Silente, e tutte le centinaia di maghi schieratesi contro di lui, si era chiesto che speranze avesse lui, un diciassettenne che non aveva visto nemmeno un quarto di mondo, tenendo in mano la fragile bacchetta di Draco Malfoy.
Ma alla fine tutto era andato per il meglio.
Tutto per il meglio.
Tutto.
E nessuno si aspettava che la maledizione partisse dalla persona che lui aveva più detestato ad Hogwarts. 
Draco Malfoy scelse quel preciso istante per cercare di ucciderlo.
Draco Malfoy, il traditore, la serpe in seno. 
E se avesse lanciato la maledizione il secondo prima, magari, ce l'avrebbe pure fatta.
Ma la vita è strana quando ci si mette, perché l'incantesimo si limita a sfiorarlo, colpendo lo sfortunato essere che era corso per primo ad abbracciarlo.
E Ron Weasley cadde a terra, mentre anche Hermione veniva colpita alla schiena dal padre di Draco, Lucius.
Solo che la maledizione del Malfoy più grande non era una delle maledizioni senza perdono, no.
Oh no, a Lucius Malfoy era stato insegnato che la morte era niente al confronto delle torture che una mente poteva reggere.
E Harry lo sa perché Hermione cade a terra ed Hermione non è tipa da cadere a terra e perché improvvisamente inizia a farfugliare in un linguaggio strano.
Così anche Hermione cadde, dimentica di Harry, di Ron, della vittoria, di tutto ciò che le importava.
Harry non sente l'urlo della signora Weasley che gli intima tra le lacrime di scappare, che è ancora pieno di mangiamorte e che la scuola non è il posto sicuro per lui.
Harry non sente le grida dei Malfoy che prendono a sbeffeggiarlo, mentre quattro o cinque maghi li disarmavano, dicendogli:
<< Bella la vita, eh, Potter? >>
e
<< Senza la Granger e Weasley da chi andrai a piangere eh stupido ragazzino? >>
Non sente nemmeno il trambusto della folla, che quasi lo schiaccia, spaventata dagli improvvisi lampi di luce verde e blu, perché è chinato a piangere.
Piange sui corpi degli amici, piange perché sa che nessuno dei due, che si erano appena confessati il sentimento che provavano l'uno per l'altra, sarà abbastanza fortunato da viverlo, piange perché Hermione blatera cose senza senso mentre lui la scuote forte e tenta di abbracciarla con un braccio, l'altro è occupato a toccare i morbidi capelli di Ron, mentre le forti mani del signor Weasley e di George lo allontanano per permettergli di fare la smaterializzazione. 

 

Non aveva mai più avuto il coraggio di guardare in faccia i signori Weasley, ne chiunque facesse parte della sua giovinezza, per quanto nessuno di loro ce l'avesse direttamente con lui.
Erano passati diciassette anni e lui la stava andando a trovare al San Mungo.
Lo faceva ogni anno, sempre quel giorno, sempre alla stessa ora.
Quel giorno era il trentuno ottobre, il giorno che si erano conosciuti e ad Harry venne da piangere quando entrò e si diresse a passo sicuro verso la sua stanza.
Non l'avevano mai cambiata, forse per rispetto nei suoi confronti, forse perché il direttore dell'ospedale era un lavativo lazzarone, forse perché il nome Harry Potter significava ancora qualcosa.
Lui non avrebbe saputo dirlo.
E come ogni anno le portò un piccolo mazzo di fiori di campo che le poggiò sul piccolo vaso nella piccola stanza.
<< Ciao Hermione >> e le sorrise.
Non sembrava avesse trentaquattro anni rifletté Harry. Aveva i capelli grigi e le occhiaie più pronunciate dell'anno prima.
Lei guarda fuori dalla finestra e continua a mormorare cose senza senso, frammenti di incantesimi misti a nomi mischiati a loro volta con parole in una lingua sconosciuta.
Non rimaneva mai molto. Meno di mezz'ora in genere.
E non perché avesse paura di incontrare qualcuno del suo passato, no, quello no.
I signori Weasley non si facevano vedere da più di quasi dieci anni.
Gli unici che ogni tanto passavano a farle un saluto erano Ginny e Neville.
Da quella notte aveva paura della folla.
Per questo si fermava poco e veniva la mattina all'alba a farle visita.
Anche per questo aveva rinunciato alla magia, tranne in quell'unico giorno all'anno. Quel giorno era il loro giorno e lui si permetteva di fare qualche magia piccola piccola, e di piangere i molteplici lutti che si erano susseguiti nella sua vita. 
Ma quel mattino, quando si alzò per darle un bacio sulla fronte, come aveva sempre fatto da quella maledetta sera, lei gli prese le mani e sorrise chiamandolo per nome:
<< Harry Potter >> prima di addormentarsi.
E Harry le accarezza i capelli, prima di andarsene via. Per sempre. Perché lui non aveva mai voluto questo, non per loro, ma la vita è così, ti prende quando sei distratto, purtroppo.

 

 

N/A 

Ciao ragazzi,
Mi approccio a questo fandom con la punta dei piedi e in assoluto silenzio.
Sono una appassionata lettrice di Harry Potter e scrissi questa FF tipo quando uscì il sesto libro, pregustando una pessima fine per i due protagonisti 'secondari', che poi si è risolta, fortunatamente, in un nulla di fatto.
Baci 
Ludo


Ps. Ammetto però di aver ripreso ora, e solo perché è così che finiscono i libri, del loro bacio perché nella mia storia non era affatto contemplato che quei due finissero insieme.

 

   
 
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