Parte 3
“Love is in the air… Ta ta ta… Love is
in the air”
Archiebald Hopper nella sua vita non era mai
stato un cantante, anzi evitava di cantare perfino sotto la doccia o durante le
feste di compleanno, eppure ultimamente intonare quel motivetto in particolare
gli usciva quasi spontaneo. Non era qualcosa di voluto o di programmato, quel
bisogno improvviso di manifestare una strana e inconsapevole allegria interiore
poteva coglierlo in qualsiasi momento: mentre faceva una passeggiava per la
città insieme a Pongo, mentre cucinava a casa da solo o mentre riordinava le
sue cose nello studio medico, proprio come stava facendo in quel momento. Forse
neppure se n’era reso conto e se qualcun altro lo aveva notato di certo aveva
preferito tenersi qualsiasi tipo di considerazione in merito per sé; tuttavia
c’era qualcuno che non aveva intenzione di tacere e quel qualcuno non poteva
che corrispondere alla figura di un migliore amico.
“Stai pensando di iscriverti a quel programma TV, X Factor?”
La domanda improvvisa fece quasi sobbalzare il dottore e
provocò l’interruzione del ritornello della nota canzone di John Paul Young.
Poi, quando si rese conto di chi fosse l’artefice di quello spavento, l’ex
Grillo Parlante si rilassò e sorrise, invitando il nuovo arrivato a entrare.
“Geppetto, amico mio, cosa posso fare per te?” chiese in modo
amichevole una volta che la porta fu chiusa.
“Per me niente, Archie” replicò
l’altro immediatamente “Sono venuto per te,
a dire il vero”
Quella frase fu ciò che serviva per costringere Archie ad accantonare definitivamente le cartelle che stava
ricontrollando. Alzò infatti di scatto lo sguardo e prestò ogni attenzione al
suo interlocutore, ma se sul suo viso c’era un’espressione confusa e un sorriso
incredulo, Marco non sembrava aver voglia di scherzare.
“Sul serio, comincio ad essere un po’ preoccupato…”
proseguì infatti con un sospiro serio “Da quando stai frequentando quella donna
sei strano, sembri vivere in un mondo tuo e canti
addirittura, canzoni smielate per giunta!”
Hopper spalancò gli occhi e per qualche istante apparve più
stupito di prima, poi scosse leggermente la testa e fece una risatina forzata,
cercando di nascondere l’imbarazzo che aveva provato nell’udire quella non
troppo implicita insinuazione. Per un momento pensò anche di chiedere,
fingendosi ignaro, a quale donna si riferisse, ma la finzione a quel punto
sarebbe stata fin troppa, perché c’era solo una donna che ultimamente aveva
conquistato in qualche modo la sua speciale simpatia e questo lo sapevano
tutti, perfino il piccolo Roland probabilmente.
“Non canto canzoni smielate…”
mormorò alla fine, riuscendo a balbettare quella semplice difesa.
“Ah no? ‘Love is in the air’ non ti
sembra una canzone smielata?”
“No, è una canzone come un’altra” insistè
di nuovo, alzando le spalle “Cosa dovrei cantare? Qualcosa tipo: ‘Crudelia De Mon farebbe
paura perfino a un grifon’?”
Geppetto si lasciò sfuggire un sorriso divertito a quel
principio di canzoncina – che a suo parere prometteva benissimo – ma non si
lasciò tuttavia distrarre da quel tentato diversivo, anzi lo utilizzò come
argomentazione a sostegno della sua tesi principale.
“Quindi ammetti che c’è la signorina De Mon
dietro questo improvviso amore per il canto?” domandò infatti mentre il sorriso
si allargava e si trasformava in uno vittorioso.
“No, non ammetto proprio niente!” si affrettò a chiarire Archie “Tra me e Crudelia non c’è assolutamente nulla, se non un rapporto
civile e potenzialmente di amicizia.”
Eppure era diventato più rosso dei suoi capelli e la sua
apparente calma tradiva un certo nervosismo.
Marco studiò in silenzio il suo amico e soprattutto la sua
reazione per qualche istante, ma se non sembrava totalmente convinto da quella
risposta, non ne era in realtà neppure soddisfatto.
“E’ un peccato, allora” disse infatti, contro ogni
aspettativa, con un sospiro pesante “Se credi che lei possa piacerti e vi
trovate bene insieme, allora perché non dovresti provare a darvi una
possibilità?”
Archie si ritrovò a spalancare gli occhi
per la seconda volta nel giro di quel breve incontro e stavolta la nuova risata
incredula uscì dalle sue labbra in modo genuino; passi l’insinuazione, passi lo
scherzo, ma adesso quella specie di tentativo di fare da Cupido gli sembrava
decisamente troppo. Non è che forse al posto del buon falegname c’era in realtà
un’altra persona? Non sarebbe stata la prima volta che qualcuno si presentava
da lui sotto mentite spoglie e quella volta non era stata esattamente una bella
esperienza.
“Davvero stai cercando di spingermi tra le braccia di una serial killer di animali e potenziale pirata della strada?” chiese con ironia,
enfatizzando gli appellativi per mostrare all’amico un quadro del suo apparente
progetto.
Geppetto sorrise di nuovo e annuì leggermente “Sto cercando
di spingerti ad essere felice!”
Con quell’esclamazione sincera, decise di alzarsi in piedi e
concludere così la sua visita, certo che
avrebbe dato ad Archie a sufficienza a cui pensare.
Tuttavia, proprio quando stava per mettere un piede fuori dalla stanza, si
voltò indietro e fece una piccola risata.
“Se poi le cose dovessero funzionare, ricordati che io e
Pinocchio saremmo felicissimi di adottare Pongo!”
**
La lemon cheese
cake di Granny alla fine si
era rivelata qualcosa di più di semplicemente “non male”, lo testimoniava il
fatto che da circa una settimana la rigida dieta di Crudelia
aveva cominciato ad includere una fetta di quella torta come pasto quotidiano.
Ovviamente accompagnava la nuova abitudine con un bicchiere di gin e l’aroma di
fumo del bocchino, ma in ogni caso mangiare dolci era una vera rivoluzione per
lei e vederla farlo suonava davvero fuori dal suo personaggio, soprattutto agli
occhi di chi la conosceva da tanto tempo.
“Ti giuro che sono scioccata, amica mia. Te l’ha prescritto
un dottore?” esordì infatti Ursula con espressione sconvolta, allungando una
mano verso la bottiglia di gin sul tavolo e versandosene da sola una dose
generosa.
Malefica, seduta poco distante da loro su una poltrona, si
lasciò sfuggire un sorriso sentendo quelle parole e cercò lo sguardo della
strega del mare per lanciarle un’occhiata complice. Quando le due si erano
presentate a casa di Crudelia quel pomeriggio, non si
erano aspettate di certo di trovare qualcosa di diverso dal solito e invece
c’era più di un cambiamento; non erano cambiamenti radicali, ma la torta che
aveva offerto loro, il tocco di colore che aveva nel suo abbigliamento e la
considerevole diminuzione di frecciatine velenose erano indizi sufficientemente
allarmanti. E la donna dragone sembrava conoscerne la causa.
“E io credo di sapere anche di quale dottore si tratta” aggiunse infatti, ancora ridacchiando.
“Che accidenti stai insinuando?” fu la semplice reazione di Crudelia, la cui apparente e innaturale tranquillità sembrò
cominciare ad incrinarsi a quell’allusione inaspettata.
“Oh, io non sto insinuando
proprio niente” replicò Malefica immediatamente con un tono divertito,
alzandosi in piedi e avvicinandosi anche lei al tavolo intorno al quale le
altre due erano sedute “Sto dicendo
apertamente che a te piace quel dottore, Archiebald Hopper… Chissà se tra qualche giorno vi vedremo baciarvi
appassionatamente davanti al locale della nonnina”
“Oh ma smettila! Siete proprio due imbecilli!” esclamò la
diretta interessata, sempre più innervosita – e anche stranamente imbarazzata –
spostando lo guardo dall’una all’altra che, se non stava parlando, sorrideva
abbastanza per i suoi gusti “Questo non è assolutamente vero! E non finiremo
mai a… a baciarci! Lui non lo farebbe mai! E poi-”
“Lui non lo farebbe
mai? Hai detto davvero così?” la interruppe Malefica, sempre più incredula
“Se questo è l’unico problema, potresti fare il primo passo tu, no?” aggiunse
poi con ovvietà.
Come quel pomeriggio di lamentele generali e discussioni agli
alti vertici del male si stesse trasformando in una conversazione tra
adolescenti alla prima cotta, sarebbe stato quasi impossibile da spiegare, ma
la De Mon voleva smettere di prenderne parte; lo
confermava l’improvviso rumore della forchetta lasciata cadere malamente sul
piatto e il tentativo di alzarsi in piedi. Tuttavia, Malefica si dimostrò più
veloce e prontamente afferrò la sua amica con gentilezza ma allo stesso tempo
con fermezza per le spalle, costringendola così a tornare seduta.
“Non c’è bisogno che ti scaldi tanto. Io e Ursula abbiamo
entrambe avuto l’opportunità di essere felici nella nostra vita anche se le
cose sono finite miseramente… Tu no e magari questa è
la volta buona che i cattivi hanno un lieto fine!”
Non c’era ironia nella voce di Malefica stavolta, solo una
sorta di affetto e un’impercettibile nota di amarezza, mentre un sorriso
dolce era apparso sul suo viso.
Accantonando l’iniziale presa in giro, adesso con quella frase si era aperta
all’assoluta sincerità e, quel che peggio, assurdamente anche alla speranza: se
un cattivo avesse potuto trovare un lieto fine, allora avrebbero potuto farlo
tutti e il gioco non sarebbe stato più truccato.
“Questo tuo tono smielato mi sta facendo spaventare più delle
tue corna e dei tuoi poteri…” disse la padrona di
casa poco dopo, mettendo su l’usuale irritazione, ma non nascondendo un mezzo
sorriso riconoscente.
L’altra ridacchiò leggermente e scosse la testa “Forse c’è
ancora la piccola fata da qualche parte dentro di me che ogni tanto parla…”
La parentesi del momento di dolcezza, fu tuttavia interrotta
fin troppo presto dalla risata improvvisa di Ursula che fino ad allora si era
limitata a guardarle e ad annuire.
“Cosa c’è da ridere adesso?”
E stavolta fu Malefica a sbottare, proclamando con quel
cambiamento radicale di tono il ritorno alla sua solita identità.
“Pensavo solo che è davvero divertente che la nostra Crudelia, tra tanti uomini esistenti al mondo, si sia
affezionata proprio a uno che per tanti anni è stato un animale” spiegò la strega del mare, continuando a ridacchiare.
“Bè, in ogni caso non ci si possono
fare pellicce con la pelle di grillo” rispose quasi immediatamente Crudelia con naturalezza, alzando le spalle.
Gli occhi delle tre si incontrarono di nuovo e stavolta la
nuova risata finì per coinvolgere tutte e tre, rilassate e realmente complici
forse per la prima volta.
NDA:
Okay, qui ho toccato l’apice della follia, lo so. A mia
discolpa posso dire che avevo bisogno di qualcuno esterno che desse una “spinta”
a questi due e poi morivo dalla voglia di inserire Marco e le Queens of Darkness
** Forse un po’ OOC, ma ci ho provato ahahah
Chiedo scusa per il ritardo, ma febbraio è minato da esami e
la mia vita in questo periodo da una pigrizia e una “nullafacenza”
senza precedenti ahahah Il prossimo aggiornamento
arriverà più rapidamente ;)
Ringrazio Crystal_93 per la sua incoraggiante recensione e come
sempre la mia cara Ofelia20.
LadyPalma