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Autore: didi_95    06/02/2015    5 recensioni
" I suoi occhi così scuri e profondi si immersero nei miei e quella fu la prima volta che mi sentii davvero completo "
Questa storia parla del profondo legame tra due fratelli, Fili e Kili, del loro coraggio e della loro determinazione durante il difficile viaggio verso la Montagna Solitaria. Condizionati dai nobili ideali e dalle rigide opinioni dello zio Thorin Scudodiquercia scopriranno a loro spese che non tutto è bianco o nero, ma che la vita ha molteplici sfaccettature.
-Recensite se vi va :) Urgono incoraggiamenti!-
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Dìs, Fili, Kili, Tauriel
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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#Capitolo 26#


-SIGRID-

Le mie parole ci mettono un po' ad essere pienamente comprese e, nel silenzio totale che le segue, posso sentire il mio respiro accelerato ed il cuore che mi galoppa nel petto...lo sguardo degli altri passa incredulo da me a Fili e da Fili a me..
Poi finalmente qualcuno reagisce:
Kili si alza di scatto facendo quasi cadere l'elfa che era china su di lui.
< Dobbiamo portarlo giù...Presto! >
La sua voce ha un tono perentorio e, per la prima volta, vedo in lui il piglio del comando.
Come al rallentatore, vedo Kili cercare di sollevare il fratello delicatamente, del tutto immemore di avere un braccio spezzato;
ma, prima che possa riuscirci, Tauriel arriva in suo soccorso prendendo Fili tra le braccia..

Poi l'elfa sposta il suo sguardo su di me:
< Lo porterò dai nostri guaritori più in fretta che posso..ci vediamo all'accampamento. >
Tauriel sa che vorrei essere con lui, che non vorrei lasciarlo neppure un istante ora che finalmente l'ho ritrovato..ed è vero: sono restia a rimanere indietro, ma è la cosa giusta da fare, noi la rallenteremmo.
Annuisco lentamente sfiorando la mano destra di Fili che pende inerte verso di me..
< Te lo affido allora.. > mormoro..
Tauriel mi sorride e, con un cenno della testa, mi indica Kili:
< Ed io ti affido lui.. >
Dopo aver lanciato un'ultima occhiata ansiosa verso il giovane nano dai capelli neri, l'elfa si volta e corre via come il vento, dopo un attimo Legolas la segue e i due spariscono alla nostra vista.
< Quel presuntuoso elfo biondo.. > borbotta Kili dietro di me.
< Perché mai deve sempre seguirla come un'ombra? E' davvero fastidioso! >
Non riesco a trattenere un sorriso nel voltarmi verso di lui:
< Dovresti saperlo... lui le vuole bene. Non lo faresti anche tu? >
< Certo che lo farei..ed è per questo che non ci sopportiamo..e. > mentre parla una fitta di dolore al braccio lo attraversa, riducendo la frase ad un penoso lamento.
< Meglio se ci avviamo..anche tu hai bisogno di cure. >
Gli dico cercando di obbligare i miei muscoli ad obbedirmi.
Dopo qualche tentativo finalmente riesco ad alzarmi, ora che la tensione si è un po' allentata avverto davvero la stanchezza che mi pervade..mi sembra addirittura di sentire le proteste di ogni singolo muscolo del mio corpo indolenzito.
< Bilbo.. tutto a posto? > dico rivolta allo hobbit che è ancora nella stessa posizione di quando sono arrivata..sembra che stia giocherellando con qualcosa nel suo taschino. Alle mie parole si riscuote e mi fissa per un secondo senza vedermi, poi i suoi occhi tornano limpidi e mi rivolge un triste sorriso.
< Fili è molto fortunato ad averti trovata, sai? L'ho osservato molto mentre combattevamo e, benché impegnato nella battaglia, il suo sguardo tornava sempre verso Dale...Adesso muoviamoci! Dovrai essere con lui quando si sveglia. >
Sono arrossita e riesco a malapena a balbettare qualcosa di vagamente affermativo in direzione di Bilbo, quando vedo Dwalin venire verso di noi a passo lento.
Il massiccio nano tatuato si rivolge a Kili:
< Come stai ragazzo? >
< Ho un braccio un po' malmesso, ma tornerò come nuovo. Sono molto preoccupato per Fili... spero che i guaritori riescano a fare qualcosa...non potrei sopportare anche la sua morte.. > gli occhi di Kili si fanno più lucidi e Dwalin lo stringe in un goffo abbraccio sempre continuando a parlare:
< Volevo dirvi che io...cioè..se non avete bisogno di me..accompagnerei Beorn giù ad Erebor. Vorrei che Thorin..riposasse lì per il momento, mentre organizziamo i funerali.> Le guance del nano sono rigate di lacrime e davvero mi rendo conto di quanto egli fosse legato a Thorin.
Kili gli sorride: < Certo..vai. Dopo aver avuto notizie delle condizioni di mio fratello verrò a vedere lo zio..vedi se riesci a trovare anche gli altri, vorrei sapere se stanno tutti bene. > Dwalin annuisce e si avvia dalla parte opposta alla nostra insieme a Beorn che nel frattempo ha ripreso forma umana, non che cambi molto..continua ad assomigliare ad un orso.
< Forza..affrontiamo una volta per tutte questa discesa. Non vedo l'ora di cambiarmi. >
Dico sorreggendo Kili ed aiutandolo a camminare.

Bilbo ci segue passo passo: < Quanto vorrei farmi un bagno caldo a casa Baggins! Cederei volentieri tutto l'oro di Erebor in cambio di un po' d'acqua bollente.
Se solo qualcuno non avesse distrutto tutte le mie tubature! >
Nel sentire questa frase stizzita di Bilbo, inequivocabilmente rivolta a Kili, mi lascio sfuggire una risata. < Le tue tubature? E chi sarebbe stato? >
Kili ostenta una faccia del tutto innocente e si stringe nelle spalle.
< Ah! E così non vuoi confessarlo! Dirò tutto io! > sbotta lo hobbit con la sua vocetta stridula lanciandosi nel racconto di come una serata a suo dire " in perfetto stile hobbit" si fosse improvvisamente trasformata in una totale baraonda.
E così durante l'impervia discesa da Collecorvo vengo a sapere tutti i minimi particolari dell'arrivo dei nani a casa Baggins fino allo strano modo "nanico" di lavare i piatti che, nel bel mezzo della sua imitazione, procura allo hobbit un pericoloso scivolone sulla lastra di ghiaccio che ricopre il sentiero.

Appena scesi dal Colle, le nostre orecchie, abituate al silenzio che regnava lassù, vengono subito investite da una cacofonia assordante di richiami, lamenti, pianti ed urla. La piana di fronte alle porte di Erebor è del tutto disseminata di feriti, tende improvvisate e guaritori elfici che corrono in ogni direzione per portare aiuto dove serve. Per la prima volta mi investe la piena consapevolezza di ciò che è accaduto..abbiamo vinto sì..ma a che prezzo.
La voce di Bilbo mi distoglie dai miei pensieri...sembra spaesato e sconvolto quanto me: < Dove saranno gli altri? E come faremo a trovarli? >
< Non lo so Bilbo...non conosco la zona.. >
Preoccupata mi rivolgo a Kili che si appoggia alla mia spalla destra, è pallido e sembra molto provato: < Tu sai dove possono aver portato Fili? >
< Io... non.. > nel bel mezzo della frase i suoi occhi si rovesciano e Kili si accascia su di me, svenuto.
"Ci mancava solo questa" penso tra me e me.
< Bilbo per l'amor del cielo aiutami! Non ce la faccio a sostenerlo da sola! >
Lo hobbit, nonostante la sua statura, riesce ad aiutarmi egregiamente ed insieme trasciniamo Kili per un tratto in mezzo alla folla..
< Abbiamo bisogno di aiuto! > urlo disperata, cercando di attirare l'attenzione di qualcuno, ma sembra che tutti siano decisi ad ignorarci.
Ad un certo punto Bilbo si ferma di scatto e mi indica un vecchio alto con un mantello grigio ed un cappello a punta seduto davanti ad una grande tenda.
Subito dopo avermi avvertita, comincia ad urlare:
< Gandalf! Gandalf! >
"Ma certo! E' lo stregone che ho visto anche a Dale" penso tra me " Lui ci aiuterà"
Intanto il vecchio si è alzato in piedi, gettando a terra la pesante coperta di lana nella quale era avvolto...quella coperta mi ricorda che sto morendo di freddo.
< Giorni celesti! Mio caro Bilbo!! Lo sapevo che non potevi essere morto, me lo sentivo! Allora in te c'è molto più sangue Tuc che Baggins! >
Bilbo soffoca un sorriso ed annuisce: < Beh..credo proprio che tu abbia ragione..solo..ci ho messo un po' a capirlo. >
Poi, dopo essersi spostato in modo che Gandalf possa vederci tutti e tre, continua a parlare: < Devi aiutarci...Kili è ferito! Dobbiamo trovare una tenda ed un guaritore.. >
Lo stregone mi lancia una veloce occhiata e poi posa delicatamente la sua lunga mano ossuta coperta da un guanto grigio sulla fronte di Kili mormorando parole in una lingua a me oscura.
Il nano moro borbotta qualcosa ma rimane svenuto.
Gandalf allora lancia un fischio prolungato in direzione di una delle tende davanti a noi dalla quale, un attimo dopo, esce un elfo dai lunghi capelli marrone scuro che si avvicina tutto trafelato.
< Hai chiamato Mithrandir? >
< Si, grazie di essere venuto subito. Mi serve un posto libero in una tenda per questo nano e qualcuno che si occupi di lui e dei miei amici.. >
conclude indicando me e Bilbo.

L'elfo guarda Kili con occhio critico, valutando le sue condizioni e poi si rivolge di nuovo a Gandalf : < Si riprenderà..solo un braccio rotto, qualche ferita superficiale e moltissima stanchezza. Attualmente non abbiamo tende libere, ma cercherò di fare qualcosa per il suo braccio. >
"Non hanno tende libere!?" la stanchezza mi sta uccidendo e questa volta rischio di arrabbiarmi sul serio.
Sto seriamente per scagliarmi sull'elfo quando una voce conosciuta mi giunge alle orecchie.

Mi volto precipitosamente e sorrido:< Bofur! >
Il nano mi viene incontro e rivolge a Kili uno sguardo preoccupato:
< Vi stavo cercando..vengo ora dalla tenda dove hanno sistemato Fili..ma c'è un altro letto, perché non portiamo lì anche lui? >
Dopo aver incenerito l'elfo con uno sguardo, mi rivolgo al nano dal buffo cappello notando con sollievo che la sua ferita è stata medicata.
< Facci strada! >
Bofur mi sorride e si china sollecito su Kili: < Vi aiuto a trasportarlo.. >
Dopo aver ringraziato Gandalf, ci dirigiamo verso le porte di Erebor dove riesco a vedere alcune tende solitarie, lontane dal trambusto in cui siamo stati immersi fino ad ora.
Bilbo si guarda intorno spaesato: < Menomale che ci hai trovati tu..altrimenti non so come avemmo fatto a trovare questo posto. >
< Tranquillo Bilbo..non ero certo l'unico a cercarvi..qui intorno c'è quasi tutta la compagnia..>
risponde Bofur con un triste sorriso in cui leggo il peso degli ultimi eventi.

< KILI! > Una voce cristallina ci raggiunge...Tauriel.
In un attimo è vicino a noi..una mano sulla fronte del suo amato; prendendolo tra le braccia si rivolge a me: < Grazie per averlo portato qui..mi stavo preoccupando. >
Non faccio nemmeno in tempo a risponderle che l'elfa, in una nuvola di capelli rossi, è già entrata in una delle due tende.
< Io ritorno da Gandalf...devo parlargli. > ci informa Bilbo avviandosi verso il luogo in cui abbiamo lasciato lo Stregone.
Nel salutare lo hobbit mi coglie un improvviso capogiro e, per evitare di cadere, mi appoggio al nano accanto a me.
Bofur mi sostiene e mi guarda preoccupato:
< Ma tu stai tremando...vieni dentro a riscaldarti.. >
Nonostante la stanchezza che mi è caduta addosso all'improvviso, balbetto una domanda che è sulle mie labbra da quando Bofur ha pronunciato il suo nome:
< C-come sta Fili? >
La domanda lo coglie impreparato e lo sguardo del nano si fissa sui pesanti scarponi chiodati che indossa ai piedi....non mi risponde.
Dopo un silenzio che mi sembra durare un'eternità, mentre il mio tremito si fa sempre più forte, Bofur prende un respiro profondo e mi guarda:
< Non lo sappiamo...non lo sa nessuno. >
< Come sarebbe a dire? > riesco a balbettare sconvolta.
< Vedi Sigrid...le sue ferite..erano mortali. Lo hanno esaminato tre guaritori e tutti hanno detto la stessa cosa, avrebbe dovuto essere morto. Ma il ragazzo è un leone..io l'ho sempre detto..-in quel momento sul volto del nano compare un sorriso-
Il suo cuore batte, debole ma determinato; deve solo continuare a lottare fino a che il suo corpo non guarisce..e, se vuoi la mia opinione, credo proprio che ce la farà. >
Le parole di Bofur mi risollevano un po' il morale, tuttavia voglio vederlo, voglio accertarmi con i miei occhi che sia ancora vivo.
< Portami da lui.. > dico sbadigliando.
< Tranquilla, adesso ci andiamo. > mi risponde Bofur guidandomi in una tenda.
< Ora aspetta un secondo qui.. > mi dice facendomi sedere su una brandina e mettendomi addosso una pesante coperta di lana.
Nonostante il mio cervello mi urli di non cedere al sonno, il materasso su cui sono appoggiata sembra il più morbido che abbia mai provato e la ruvida coperta che mi avvolge sembra fatta di seta...così, ignorando i miei precedenti propositi, mi distendo trovando una posizione comoda e sprofondo nel sonno.
L'ultima cosa di cui il mio cervello prende nota è l'immagine sfocata di Bofur che ritorna con in mano un piatto di zuppa fumante..ma ora ho più sonno che fame.
< Dovrei proprio...avvertire mio padre.. > dico sbadigliando;
e, attutita dalla nuvola di sonno che mi avvolge, mi arriva la voce tranquilla di Bofur:
< Manderò io qualcuno.. >
   
 
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