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Autore: Beatlesvoice    06/02/2015    3 recensioni
"Diventeremo più grandi di Elvis!" disse John con tono entusiastico.
Paul scoppiò in una grossa risata.
"John, ti stai comportando proprio come fanno i sognatori"
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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John, quando sentì uno strano rumore del letto, si svegliò, non poco scocciato.
Si girò a destra, trovando George e Pete dormire profondamente, beati loro. Non vide Stuart però, ma non gli importò molto, non dopo quello che aveva cercato di fare a Paul, al suo Paul, tanto probabilmente era in un qualche vicolo con una di quelle facili ragazze di Amburgo.
Si girò alla sua sinistra, dove al suo fianco Paul stava lottando contro una forza invisibile.
“No! Non farmi del male, ti prego!” John, preoccupato, lo prese per le spalle, strattonandolo più volte.
“Paul! Paul, sono io! John!”
 “Lasciami, lasciami!” urlava Paul, tenendo gli occhi chiusi, spaventato. Vedendo che Paul ancora non si svegliava, prese un bicchiere d’acqua, e glielo versò addosso. Il più piccolo spalancò gli occhi, sorpreso, ma contento di essersene finalmente andato da quell’incubo. Riuscì soltanto a dire: “Grazie.”
John lo aiutò a mettersi seduto. Gli accarezzò dolcemente i capelli, impregnati di sudore. Fissò i suoi occhi, che fissavano il vuoto, che erano impregnati di terrore. John sapeva, sapeva benissimo cosa aveva sognato Paul. “Ehi, Paul, è tutto okay, ci sono io con te.” Paul, tremando, rivolse il suo sguardo a John, accovacciandosi su lui, stringendo la sua maglietta.
“Ho avuto paura John, ti prego, stringimi, e non lasciarmi mai.”
“Non lo farò Paul, non voglio, credimi.”
“Häns, Häns e Stu-”
“Non devi avere paura di loro, finché sarò con te.”
Così dicendo preso il viso del suo amante tra le mani, osservando prima le sue labbra, e poi tuffandosi su di esse, avidamente. E così si baciarono. E si addormentarono nuovamente, abbracciati.
 
 
Si svegliarono, abbracciati. Gli altri fortunatamente dormivano ancora, dal momento che era domenica mattina e avrebbero provato prima dello spettacolo, così decisero di uscire fuori per una passeggiata.
Nonostante fosse Agosto, una lieve brezza investii i loro volti, facendo tremare Paul. John, notandolo, si fermò a guardarlo, e pensò che non esistesse creatura più bella, anche se il suo viso aveva ancora tracce delle lacrime versate durante la notte, e le sua guance erano rosse, e i suoi capelli spettinati.
Ma a lui non fregava molto, tanto sotto tutto quel disordine c’era sempre il suo bellissimo McCartney.
Si avvicinò al compagno, cercò un contatto fisico.
Il minore lo guardò perplesso: “John? Ma sei impazzito?”
“Voglio tenerti per mano, voglio solo tenerti per mano, tanto nessuno ci vedrà, stai tranquillo piccolo.”
Così afferrò la mano del bassista, e pensò che non voleva lasciare quella mano per nulla al mondo.
 
Trovarono una panchina, e si sedettero. Paul posò la sua testa sulla forte spalla di John, che tanto lo rassicurava. Entrambi sorrisero, contemporaneamente. Si guardarono negli occhi, e ogni volta che si tuffavano negli occhi dell’altro, accadeva l’inevitabile. Le loro labbra, con una lentezza che distruggeva entrambi, che quasi corrodeva entrambi, si univano in un bacio, ed entrambi si chiudevano in quella bellissima bolla, dove era tutto perfetto e non c’era niente di cui preoccuparsi, perché tanto erano solo loro due.
Si staccarono, e tornarono nella posizione originaria.
“Paul, se questa sera non te la senti-”
“John, ce la devo fare, ce la voglio fare, capisci?” “Ma io non voglio che tu ti faccia del male per una cazzo di serata che deve andare bene, preferisco mille volte te, te e la tua felicità a dei cazzo di soldi, mettitelo in testa.”
“Facciamo un patto?” chiese Paul, alzandosi in piedi. “
Sentiamo.” disse John.
“Giuriamo che da oggi in poi, prima dopo e durante i concerti, nessuno di noi si allontanerà dall’altro.” continuò Paul, mettendosi una mano sul cuore. “Accetti?”
“Accetto.”
 “Lo giuri?”
“Lo giuro, sir. McCartney.”
 Si alzo’ in piedi, avvicinandosi a Paul, e sovrapponendo la sua mano a quella del minore, posizionata sul cuore. “Che ne dici di far valere questo patto per la vita?”
“Accetto.”
“Insieme, per sempre, nonostante tutto il pericolo?”
 “Insieme, per sempre, nonostante tutto il pericolo. Lo giuro.”
 “Chissà, magari grazie a questo patto, un giorno conquisteremo l’America…”
 
 
Note dell’autore: oh mio dio, ma da quanto tempo non aggiornavamo?
Ci scusiamo veramente tantissimo, la ragione è sempre la scuola, che occupa troppo ma troppo tempo!
Comunque, eccoci qua, con un capitolo quasi scritto dalla nostra Nowheregirl62 per chiedervi scusa, infatti è completamente dedicato ai nostri mclennon.
Ci tenevamo anche a pubblicarlo oggi, 6 Febbraio, perché come tutti sapete domani è il giorno in cui i fab toccarono il suolo americano, grazie al singolo I Want to hold your hand, infatti non a caso ci sono riferimenti nel capitolo.
Ora basta, vi ringraziamo per le recensioni e la costanza con cui seguite la nostra storia, ne siamo molto felici!
Alla prossima,
Nowheregirl62 e Beatlesvoice
  
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