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Autore: Eren    06/02/2015    0 recensioni
Sognatrice, ecco quello che sono. Mi allontano facilmente dalla realtà e quando le cose si fanno interessanti scappo via credendomi pazza. Cosa dovrei fare?
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Era un giorno normale. In un mondo normale.una vita noiosa mi perseguitava e non potevo fare niente.
Solo i trenta minuti che trascorro nel pullman tornando a casa da scuola, mi permettono di sognare, di trovare un motivo, fuori dal comune, al male che ricopriva il mondo.
Alle morti inspiegabili, alle sparizioni di artefatti e persone. Solo quei fantastici trenta minuti mi facevamo sentire speciale, permettevano di immedesimarmi nei ruoli che sognavo, nella persona che volevo essere, nella vita che volevo condurre.
Leggevo manga e guardavo anime per colmare questo mio senso di disagio e tristezza.
Stavo impazzendo.
Ma quel giorno, quel fatidico giorno, maledettamente normale, qualcosa di bello accadde.
Tornando da scuola, come sempre, avevo le cuffie nelle orecchie, ascoltavo una musica non troppo triste e non
troppo selvaggia, e fantasticavo. Ad un certo punto vidi passare una macchina nera alla massima velocità,
sembrava quasi che stesse scappando da qualcosa.
Forse mi è sembrato non lo so, ma credo di aver visto alla quida di quella macchina un ragazzo, capelli neri che
davano l'impressione di essere di seta, carnagione bianca ( non ha mai preso sole secondo me) e quegli occhi,
selvaggi e gentili allo stesso tempo è di un colore rosso fuoco, forse erano le lenti a contatto.
Questo ragazzo mi guardò e mi fece un sorriso come se fosse soddisfatto di qualcosa.
Il cuore iniziò a battermi così forte che pensavo mi sarebbe fermato.
Ma era strano. Avvertivo anche una sensazione gelida.
Guardai fuori dal finestrino e vidi qualcosa.
Non so cosa era ma sembrava una linea rossa che seguiva quel ragazzo.
Non ci feci caso all'inizio, ero troppo stanca.
Tornata a casa cominciai a pensare a quello che vidi.
Pensavo: << Forse sto diventando pazza. Forse devo smettere di fantasticare.>>.
Erano le 3:30 di pomeriggio, cominciai a studiare, per distrarmi feci qualcosa in più.
Passarono circa 4 ore ma l'accaduto non voleva scomparire dalla mia testa.
Dopo pochi minuti mia madre tornò dal lavoro. Mangiammo.
Finito di mangiare andai al piano di sopra dove c'era la mia stanza e il mio bagno.
Lavai i denti e la faccia. Mi asciugai.
Tutto d'un tratto, alzando lentamente lo sguardo, vidi qualcosa alle mie spalle.
Era...come posso descriverlo...aveva l'aspetto di Migi di Kiseijuu, quando incontrava Shinchi nel sogno...avete
presente? Mi girai di scatto ma non c'era nessuno. Forse ero paranoica.
Andai a dormire. Il mio letto profumava di lavanda. Era rilassante.
Mi addormentai in fretta.
La mattina dopo, come sempre, mi svegliai alle 6:00, mi lavai, feci colazione, lavai i denti, presi tutto il necessario
per la scuola e andai alla fermata dei pullman.
Misi le cuffie nelle orecchie è come sempre ascoltai quella musica che mi portava fuori dalla realtà.
Alzai lo sguardo lentamente come se fosse a rallentatore e vidi la macchina nera del giorno precedente.
Pensai " Forse è solo una macchina che le somiglia" poggiai di nuovo lo sguardo in basso.
Arrivato il pullman mi sedetti vicino al finestrino.
Vidi quella macchina accendere il motore e partire subito dopo di me,
pensai ancora " È solo una coincidenza, non devo agitarmi, sto solo sognando.
Cioè, non può essere che tutto quello che sognavo si stia avverando".
Mi venne quasi da piangere. Perché il mondo non può essere meno crudele? Me lo domandavo spesso.
Arrivata alla destinazione scesi dal pullman.
Non vidi la macchina nera e assonnata mi avviai verso la scuola.
Non facevo caso a dove mettevo i piedi, alla gente che passava vicino a me, alle macchine che andavano avanti
e indietro. Camminavo e basta, persa nel mio mondo.
Ad un certo punto vidi la macchina nera fermarsi poco avanti.
Dalla macchina scese il ragazzo che vidi quel giorno.
Il ragazzo aspettò il mio arrivo. Avvicinatami cercai di evitarlo ma lui mi bloccava la strada.
Mi girai a destra e lui fece lo stesso. Lo faceva apposta secondo me.
Il ragazzo si tolse gli occhiali da sole anche se il cielo era grigio, e vidi quegli occhi rosso fuoco " Indossa ancora le lenti a contatto?" mi domandai tra me e me.
Mi fermò e lo guardai in modo strano.
Allora lui mi disse << Vogliamo parlare di quello che è successo ieri, madama?>>.
Quello fu l'inizio della storia che desideravo ma non pensavo che sarebbe mai successo.
   
 
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