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Autore: Sara_3210    06/02/2015    5 recensioni
Legriel[Legolas♥Tauriel]
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Si ritrovò a pensare a quando le capitava da bambina, gli incubi le apparivano fin troppo spaventosi per riuscire ad affrontare il resto della notte da sola, allora si alza e usciva in corridoio, diretta verso la camera del suo “fratellone”, dove un paio di braccia forti erano in grado di proteggerla da tutto e tutti.
***
“Sai, ragazza, credo che dovresti dirglielo” bofonchiò Gimli, soffiando un anello di fumo dalla sua pipa “Sai, non pensavo di dirglielo all’ottavo mese, ma sto cercando di trovare il momento più adatto…” tentò di spiegare lei, il nano sbuffò “Oh, insomma, da noi è più facile: tesoro, ti informo che sono incinta! Fine della storia” l’ elfa dai capelli rossi lo fissò, a metà fra il divertito e lo sconvolto “Sì, così poi c’è il rischio che si prenda un colpo, tra noi elfi una gravidanza è una cosa piuttosto seria” spiegò, riprendendo a lucidare il pugnale.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Legolas, Tauriel
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'October and April'
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Angolo autrice;

ciao, credo proprio che questo sarà il mio ultimo capitolo. Poi passerò al tanto odiato Epilogo, forse diviso in due parti. Spero che vi piaccia, che vi venga volgia di lasciare un commentino o simili♥.
Vi adoro, anche se non vi conosco e vi didedico questo capitolo.
È tutto vostro, cosa aspettate a tuffarvi nella lettura?
Sara3210

 

♣♠♣

 

 

 

Capitolo 26

Looking Ahead
 

 

“-Tu mi fai impazzire.
-Perché?
-Perché mi piaci. Mi piaci troppo. Mi piace come mi guardi,come mi baci,come mi abbracci, come mi parli e mi dici sempre che sono bella. Poi mi piaci come dormi la notte,come ti svegli la mattina, mi dici “buongiorno piccola” e mi sorridi e sorrido anche io perché sei proprio bello, e continuo a sorridere quando torno a casa e ripenso a te senza motivo. Allora so che sto impazzendo e che sei tutto ciò che voglio. Sempre.”

- qualcuno su Tumblr

 


La prima cosa che Tauriel vide quando si svegliò completamente, cioè quando decise che non era un sogno e non sarebbe svanito, furono due occhi azzurro ghiaccio fissi nei suoi e un sorriso conosciuto.

“Buongiorno, amore mio” un paio di labbra calde si posarono su quelle della rossa, l’elfa ricambiò quel piccolo bacio mattutino e accarezzò i capelli al compagno “Buongiono, da quanto tempo è che mi guardi?” domandò, raggomitolandosi contro di lui.

“Da quando mi sono svegliato” Tauriel sbuffò, insoddisfatta della risposta “Ma va, credevo fossi capace di vedere anche mentre hai gli occhi chiusi!” in tutta risposta le arrivò una cuscinata, la Silvana acchiappò “l’arma” e la rilanciò a Legolas “Sei talmente poco specifico che se ti chiedessi quando sono diventata così importante nella tua vita, tu mi diresti 'quando ho iniziato a considerarti più di un’amica'!” lui fece un sorriso furbo, balzandole addosso all’improvviso e schiacciandola sotto di sé “Esattamente sono passati: seicentosettantanni, cinque mesi, otto ore, tredici minuti e sesantatre secondi” lei deglutì sonoramente “Accipicchia, sei più bravo coi numeri di quanto pensassi” Legolas rise, affondando il viso nell’incavo del collo della compagna “Ho solo tenuto il conto” bisbigliò, lasciandole un piccolo bacio sulla pelle della spalla.



͂*͂

 

Non appena scesero vennero accolti da un sonoro: “Io ve lo avevo detto!” urlato da Pipino e Gimli, erano tutti radunati lì sotto, ad aspettarli “Detto cosa, esattamente?” volle sapere il Principe, Marry fece un sorrisone “Che sareste scesi tardi, molto, ma molto, tardi” lo hobbit mosse le sopracciglia su e giù, facendo ridere il resto della compagnia, compresa Rosie.
 “E che ore sarebbero?” chise Tauriel “Quasi mezzogiorno, avete saltato le due colazioni hobbit, se avete fame potete sempre chiedere qualcosa alle cuoche” suggerì la voce pacata di Gandalf, i due rifiutarono la gentile offerta.

Il tempo trascorse velocemente, tra gli scherzi e le storielle, il pomeriggio divenne sera più presto del solito e dovettero prepararsi per la cena.
Anche la cena sembrò durare fin troppo poco, a tavola parlarono principalmente del fatto che il giorno dopo tutti sarebbero dovuti partire, i cinque hobbit dovevano fare ritorno nella Conte, mentre Gimli era atteso a casa, Gandalf aveva da riprendere alcune faccende importanti e loro? Loro non lo sapevano ancora cosa avrebbero fatto di preciso, o dove sarebbero andati, ma solo una cosa era certa…

Sarebbero rimasti insieme, sempre e comunque.

Quella sera Tauriel uscì sul terrazzino della camera che divideva con il suo elfo, si appoggiò alla balaustra, guardando le stelle e sospirando “Sei triste, piccola?” un paio di braccia muscolose le cinsero la vita “Se mi chiami un’altra volta così giuro che non so cosa ti faccio” lo avvertì, cercando di sembrare minacciosa, ma lui ghignò con fare malinzioso “Davvero? Potrebbe essere interessante” le bisbigliò, avvicinando le labbra all’orecchio, lei si irrigidì nel sentire il suo respiro sulla pelle “M-ma cosa vai a-a pen-pensare!?” farfugliò con gli occhi spalancati, il Principe le depositò un bacio sul collo “Sono solo…sì, triste, presto tutti partiranno e ho paura di non rivederli mai più” confessò, chiudendo appena gli occhi e imponendosi di non soccombere alle sue carezze “Potremmo sempre metterci in viaggio pure noi, c’è così tanto da vedere e abbiamo tempo…”

 La fece sedere sul parapetto, facendo in modo che desse le spalle al vuoto sottostante, e si sistemò tra le sue gambe, mentre le gambe di Tauriel gli circondavano i fianchi “Certo che abbiamo tempo, per la prima volta non ci corre dietro nessuno” l’elfa voltò la testa verso il cielo stellato, sospirando e pensando a quanto fosse felice in quel momento “Tutta l’eternità” le disse, riavviandole dolcemente una ciocca di capelli “E’ lunga, l’eternità” sussurrò piano, Legolas sorrise “Almeno potremo goderci del tutto i piaceri della vita” mentre parlava l’aveva fatta scendere e aveva ripreso a stringerla, guardandola negli occhi “Chi sono io per dire il contrario?” con sorriso rientrarono, chiudendosi la finestra alle spalle.

 

͂*͂

 

Così alla fine partirono tutti, Aragorn ed Arwen si predisposero a salutarli senza noiose manifestazioni pubbliche.

Frodo si avvicinò ai due Eldar “Dove andrete?” volle sapere, sinceramente curioso “Un po’ in giro, non sappiamo nemmeno noi dove andremo” gli rispose il Principe “Allora, se capitate dalle parti della Contea non disturbatevi a passare, Casa Baggins è sempre pronta ad accogliere nuovi ospiti” Tauriel gli arruffò i capelli “Non dimenticheremo certo questo invito, puoi star certo che capiteremo da quelle parti di sicuro!” sorrise e si abbassò ad abbracciarlo “Allora è solo un arrivederci” i due annuirino, Frodo fece per andarsene, ma si bloccò e tornò indietro “Mio zio mi ha chiesto di salutarvi, si ricorda di voi e della Battaglia” disse il giovane, i due elfi si scambiarono uno sguardo, mentre il passato tornava a galla.

Ma oramai ci si stavano abituando, i ricordi non fanno mai male e se fanno male non sono ancora ricordi. Quel lontano giorno d’inverno entrambi avevano scoperto parti di lor ancora nascoste e che il dolore a volte è solo un modo che il Fato usa per avvicinare le persone.
“Il suo nome è Bilbo Baggins, lo conoscete?” chiese Frodo, scrutando le espressioni impassili dei due “Sappiemo chi è, digli che ricambiamo molto volentieri i saluti” disse Legolas, sorrridendo e Frodo annuì piano per poi andarsene.

Tauriel fissò il suo compagno, intrecciando piano piano la propria mano con quella di lui
“Fa ancora male parlarne?” le chiese, lei scosse la testa “No, sono riuscita a perdonarmi, grazie a te” aggiunse, parlando a voce bassa, Legolas l’attirò piano piano a sé.

 “Ti amo” bisbigliò, prima di baciarla.

 

   
 
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