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Autore: Rota    07/02/2015    5 recensioni
Oikawa non ha mai apprezzato il freddo – proprio mai davvero, in nessun giorno invernale della propria giovane vita – e questo è anche uno dei motivi per cui, al contrario, ha sempre apprezzato Iwaizumi. O meglio, ha sempre apprezzato il calore del suo corpo.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hajime Iwaizumi, Tooru Oikawa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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*Autore: Rota/margherota
*Titolo: Mani fredde
*Fandom: Haikyuu!
*Personaggi: Hajime Iwaizumi, Tooru Oikawa
*Genere: Sentimentale, Fluff
*Avvertimenti: What if...?, Flash fic, Shonen ai
*Rating: Verde
*Settimana/Prompt COW-T: Terza settimana/Qualcosa di nuovo
*Dedica: Per Shichan, che mi ha dato un prompt super bellino (L)
*Numero parole: 643
*Note: Qui invece OTP mai usata per un fandom “vecchio” °3°
Spero sia una buona lettura (L)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Oikawa non ha mai apprezzato il freddo – proprio mai davvero, in nessun giorno invernale della propria giovane vita – e questo è anche uno dei motivi per cui, al contrario, ha sempre apprezzato Iwaizumi. O meglio, ha sempre apprezzato il calore del suo corpo.
La quantità di moto fisico che entrambi fanno è molto elevata, rispetto alla norma dei loro coetanei, anche in una giornata di allenamento non particolarmente intenso; eppure, anche se Tooru si sforza con ore e ore supplementari di esercitazioni e schiacciate, è quasi incapace di trattenere una quantità di calore sufficiente a ritenersi soddisfatto o anche lontanamente appagato. A differenza di Hajime, che invece avvolge il proprio corpo con abbastanza strati di tessuto, spesso o sottile che sia, perché la propria temperatura fisica si mantenga costante sia all'esterno che all'interno, con una capacità del tutto innata e naturale di conservare per sé ciò che è suo.
Così, mentre le mani di Oikawa diventano rosse di gelo persino sotto guanti pelosi, perché quelle di Iwaizumi rimangano di un sano colorito rosato basta che il ragazzo le protegga all'interno delle tasche della propria giacca, ben lontane dal ghiaccio del fuori.
E quando le lezioni finiscono dopo una mattinata di nevicata intensa e sul ciglio del portone di ingresso rimane un Oikawa divertito dal proprio stesso respiro che si condensa in nuvolette opalescenti di grigio, Iwaizumi si dirige lesto verso l'uscita della scuola superando cumuli di neve bianca incurante di quanto gli sta attorno. Lo chiama, come fa sempre, perché qualcosa diventa abitudine nel momento in cui lo spirito la ritiene abbastanza piacevole da farla diventare quotidiana.
Così, Iwaizumi non guarda neanche oltre la propria spalla, quando si incammina: sa bene che le proprie impronte verranno ripercorse dai piedi di lui, fino a che non se lo ritroverà proprio dietro di sé.
Tooru non ha la minima discrezione, ed è fin troppo facile percepirlo – specialmente quando, con un gesto fin troppo veloce, intrufola le proprie dita sotto la sua giacca e il suo maglione e raccoglie calore direttamente dalla sua pelle. Il brivido intenso di freddo è l'unica cosa che gli impedisce davvero di picchiarlo e di insultarlo fino a lasciarlo a terra esanime, e che lo costringe a una fuga istantanea, per quanto le sue gambe gli permettono.
È tutta una corsa, la strada verso casa. Quando si ferma per riprendere fiato, Hajime spreca tempo prezioso per incominciare frasi piene di astio con cui rivolgersi alla sua persona; sforza davvero tanto la fantasia e il proprio lessico, per quelle sentenze, e Tooru scherza su queste cose con una leggerezza del tutto dissacrante.
Poi capita che si raggiunga, a furia di vicoli superati e angoli svolti, la casa di Hajime – capita anche che il ragazzo recuperi le chiavi da una delle tasche della propria borsa mentre cerca, invano, di divincolarsi dalle mani fredde dell'altro e riesca ad aprire la porta della dimora. Rotolano dentro, poi, trovando un equilibrio precario l'uno contro l'altro, contro il muro.
Oikawa continua a ridere e a lamentarsi anche contro di lui, con il petto che ansima in modo folle e i suoi occhi spalancati a troppa poca distanza dal proprio viso. Almeno finché Iwaizumi non gli prende quelle mani maledette e le porta, rigide nello sforzo di palesare una finta resistenza, al proprio viso; vi ci soffia alito caldo sopra, per poi baciarle piano, una dopo l'altra.
E Oikawa rimane finalmente zitto per più di due secondi.
-Ti preparo qualcosa di caldo con cui scaldarti.
Riesce persino a separarsi da lui senza dover lottare, a fare tre metri verso la cucina senza che l'altro lo insegua con quel suo stupido passo rumoroso e pesante.
Viene raggiunto solo dopo, di nuovo, e questa volta le mani di Tooru si chiudono morbidamente all'altezza del suo ventre, sopra il maglione: sente calore anche stando solo così.

   
 
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