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Autore: YoongiYah    07/02/2015    3 recensioni
"Bene. Perfetto. Il padre omofobo gli aveva trovato un tutor per fargli passare l'anno e Yoongi stava fantasticando su di lui. Recuperare quelle materie sarebbe stata una passeggiata. Certo. Fantastico"
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YoonSeok
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jung Hoseok/ J-Hope, Min Yoongi/ Suga
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Yoongi non aveva la più pallida idea di come si facesse colpo su un ragazzo. Non aveva mai incontrato nessuno come lui a parte Jimin -che comunque non contava perché era lui ad essere convinto che fosse gay, Jimin non se ne era ancora reso conto; a dire la verità non si era nemmeno reso conto di possedere un pene, quindi non si poneva proprio il problema- e non era mai nemmeno stato interessato a nessuno.

Non che fosse interessato ad Hoseok. Dio, no, ci sarebbe mancato altro! Avevano già fatto una settimana di lezioni giornaliere consecutive e non aveva fatto mai altro che parlare di chimica o di fisica o ancora di altra roba estremamente pallosa che lo annoiava a morte, senza mai concedergli una pausa. Però non gli dispiacevano le sue gambe. Sì, le sue gambe non erano affatto male. E neanche le sue braccia. Gli piacevano i muscoli delle sue braccia, ben definiti ma non esagerati come quelli di Jimin. Anche il viso era passabile. Soprattutto quando tirava su i capelli della frangia, lasciando scoperta la fronte.

Ma questo non voleva di certo dire che fosse interessato a lui. Era solo un diciassettenne vagamente frustrato che doveva passare tanto tempo con un ragazzo carino.

Ok, non pensava fosse solamente carino. Lo trovava un bel ragazzo, quindi non c'era niente di male se, per la prima volta che ne aveva l'occasione, dato che Hoseok sarebbe arrivato più tardi quel giorno, stava decidendo come farsi trovare dal suo tutor, senza dover indossare quella solita, maledetta, divisa.

Sì, era più di un'ora che era in camera sua davanti all'armadio, ma questo non significava assolutamente niente. Lui era Min Yoongi e non perdeva certo tempo a prendersi una cotta per il primo che capitava e a scegliere cosa indossare come una ragazzina al primo appuntamento.

Per dimostrare a se stesso che le cose stavano veramente così prese un paio di pantaloni della tuta, neri, una canottiera a caso e una felpa grigia. Indossò tutto e poi si guardo allo specchio. Nonostante la scelta non studiata dei vestiti, rimase comunque soddisfatto dell'immagine che gli si parò davanti: i pantaloni nascondevano bene le sue gambette rachitiche e la felpa era abbastanza larga da lasciargli scoperta una spalla.

'Io ci proverei se mi incontrassi per strada e se fossi qualcun altro'

E l'insieme, per quanto fosse ben riuscito, nascondeva il fatto che avesse passato tutto quel tempo davanti all'armadio.

Ma questo continuava a non significare niente. Anche se gli sarebbe tanto piaciuto vedere la reazione del padre una volta capito che Hoseok era gay. Perché era palesemente gay, ce l'aveva praticamente scritto in fronte. Avrebbe potuto provarci solo per farlo incazzare, sarebbe stato assurdo. Se solo fosse stato capace a fare cose del genere.

Ma cose del genere non gli interessavano nemmeno, quindi avrebbe trovato un altro modo per far arrabbiare il vecchio. Mirava a farsi buttare fuori di casa ormai.

 

Dal piano di sotto lo raggiunse la voce della madre "Yoongi, è arrivato Hoseok. Vieni giù"

Si sentì il cuore in gola e si guardò un'altra volta allo specchio.

'Non significa niente eh? Sei un coglione Min Yoongi'

Scendendo le scale vide Hoseok che lo stava aspettando con quel sorriso a forma di cuore che gli fece tremare le gambe. Quasi cadde. Abbassò lo sguardo e si diede nuovamente del coglione. Come poteva pensare di poter fare colpo se faceva una figura del cazzo dietro l'altra?!

'Va bene, siamo sinceri. Ti piace, lo trovi un gran fico e stai studiando solo per vederlo sorridere. E sicuramente non è far arrabbiare il vecchio il primo motivo per cui ci proveresti, se ne fossi in grado. Nemmeno il secondo. O il terzo. O il decimo. Sei diventato patetico'

Borbottò un "Ciao Hoseok" e sperò tanto che l'altro non si fosse accorto di nulla.

"Ehi Yoongi-yah! Come stai oggi?"

Ecco. Era questo che lo aveva fatto diventare un bambinetto patetico alle prese con la prima cotta. Hoseok era bello, simpatico e, anche se per cose che a Yoongi non piacevano e non capiva, aveva passione e si impegnava in tutto quello che faceva. Ma la cosa che apprezzava di più era quel "Come stai oggi?" o quel "Come va oggi?" che gli chiedeva tutti i giorni, dal loro secondo incontro. Probabilmente lo faceva solo per educazione e non significava niente, ma lui si sentiva preso in considerazione per la prima volta in quella casa.

"Potrei stare meglio. Per esempio, se non fossi rinchiuso qui dentro starei decisamente meglio"

"Ti prometto che recupereremo tutto in fretta e potrai uscire da qui prima di quanto pensi"

Ed eccolo lì, di nuovo quel sorriso. Yoongi non riuscì a trattenersi "E poi mi porti fuori a bere per festeggiare?" Per poi pentirsene subito dopo, quando vide che il sorriso di Hoseok era diventato una smorfia confusa. E se ne pentì ancora di più quando gli rispose ridendo "Al massimo ti porto a mangiare un gelato. Sei un moccioso ancora, cosa vorresti bere?!"

'Magnificoproprio quello che volevo sentirmi dire. 'Fanculo'

Yoongi mise il broncio e lo sapeva di essere estremamente infantile e di confermare le parole dell'altro ma... Ci era rimasto male. "Non sono un moccioso. Vogliamo iniziare? Mi sono rotto"

 

 

---

 

 

Hoseok quel giorno aveva dei seri problemi di concentrazione dovuti a diversi motivi. Come, tanto per dirne uno, la spalla scoperta di quel diavolo di ragazzino. Poteva una persona avere un incarnato così bianco? E perché lui ne era così affascinato? Era solo una spalla, accidenti! Non riusciva distogliere lo sguardo, se non per guardare quell'adorabile broncio che avevano formato le sue labbra. Si sentiva in colpa da morire per averlo offeso, perché sapeva di essere stato indelicato chiamandolo moccioso, ma  quella era stata l'ennesima conferma al sospetto che aveva iniziato ad avere durante questa prima settimana: Yoongi era, probabilmente, interessato a lui.

Aveva notato i suoi sguardi e quel rossore che gli colorava le guance quando erano troppo vicini. Come avrebbe potuto non notarlo? Era così carino. Ma proprio per questo doveva porre dei limiti, un confine che non dovevano assolutamente superare. E non solo il ragazzino, quei confini servivano anche a lui perché quell'attrazione che c'era stata all'inizio non era andata via, neanche un po'. A dirla tutta si era intensificata pian piano, ad ogni frecciatina che quella boccuccia rosea sputava. All'inizio aveva pensato che fosse dovuta al fatto che gli ricordasse vagamente Taehyung, o il ricordo che lui aveva del suo primo amore. Ma, per quanto ci fossero tra loro delle lontanissime similitudini, erano due tipi completamente differenti e no, non poteva essere solo per questo.

Ma soprattutto, da quando aveva conosciuto Yoongi, il pensiero del suo ex non era più insopportabile come prima. Aveva superato la rottura ormai da tanto, grazie a Seoul, a Namjoon e Jin e alla sua nuova vita, ma ogni tanto, più o meno una volta al giorno, gli capitava di pensare a lui o a dei piccoli particolari di lui che prima gli piacevano tanto. Come la sera precedente, quando, prima di addormentarsi, si era ritrovato a pensare a quel piccolo neo sulla punta del naso di Taehyung, a quanto lo avesse trovato sempre così carino e a quanto gli piacesse appoggiarci dei teneri baci. Ma il pensiero si era concluso con 'Il naso di Yoongi è più carino, decisamente'. E così si era coperto interamente con il lenzuolo, vergognandosi ancora una volta di se stesso in pochissimo tempo. Non gli era mai successo prima.

 

"-seok?" sentendosi chiamato, si riscosse da quel vortice di pensieri a cui si era abbandonato, per poi capire che stava fissando il ragazzo, le labbra del ragazzo, e che l'altro se ne era accorto.

'Bene, è questo il modo di portare avanti i buoni propositi sui confini da non valicare'

"Cosa? Scusami, mi sono distratto" incominciò a avvertire un vago calore alle guance. Ma no, non poteva arrossire, sarebbe stato un segnale che poteva essere male interpretato. E in questo caso male significava correttamente.

"Si, ho notato. Mi stavi spiegando quella merda e poi ti sei messo a fissarmi come un idiota"

"Farò finta di non aver sentito" -'Ha ragione, sei un idiota'- " Senti, facciamo una piccola pausa. Oggi sono un po' stanco e devo riorganizzare le idee per un momento"

 

Affondò la testa tra le mani, gomiti appoggiati sul tavolo, chiuse gli occhi e sospirò profondamente.

'Perché deve essere tutto così incasinato?' questa domanda era diventata il suo mantra, ultimamente.

Si sentiva lo sguardo di Yoongi addosso e, per quanto avesse voglia di ricambiarlo, si costrinse a tenere la testa bassa e gli occhi chiusi. Poi, all'improvviso, sentì una serie di rumori, tra cui un foglio che veniva strappato; la curiosità fu più forte di lui. Aprì gli occhi e vide l'altro intento a scrivere come un ossesso sul foglio che aveva appena strappato dal quaderno.

"Cosa fai?"

"Scrivo" rispose l'altro. Il tono utilizzato gli fece capire che riteneva la sua domanda estremamente stupida e che la risposta fosse ovvia. Non staccò lo sguardo dal foglio.

"Sì, questo lo vedo. Intendevo cosa scrivi?"

"Frasi. Pensieri. Quello che mi passa per la testa"

Hoseok era confuso "Non ho capito"

Yoongi lo guardò e Hoseok poté vedere quanto quei bellissimi occhietti potevano essere affilati, tanto quanto la sua lingua.

'Come può un solo sguardo rapirti e farti sentire stupido allo stesso tempo?'

Ma poi Yoongi si morse il labbro inferiore -cosa che gli aveva visto fare più volte e aveva capito che quando lo faceva era perché o non sapeva se poter dire qualcosa o perché non aveva capito qualcosa. Questo era chiaramente il primo caso.

"Io...è per una canzone" disse riportando la sua attenzione al foglio.

"Una canzone? Scrivi canzoni?"

Yoongi continuava a non guardarlo, ma il suo viso e le sue orecchie erano diventate talmente rosse che Hoseok capì quanto quello che gli stava dicendo fosse personale e si sentì lusingato. E per quanto ne fosse cosciente, non poteva proprio pensare a quanto tutto questo fosse sbagliato, non adesso.

"Sì, e modestamente sono anche bravo. E' per questo che non m'interessa la scuola, vorrei poter vivere di musica. Della mia musica. Non prendermi in giro"

"Perché mai dovrei prenderti in giro? E' una cosa bellissima Yoongi"

E quando Yoongi alzò la testa e lo guardò, Hoseok venne rapito ancora una volta dal suo sguardo che gli comunicò molto di più di quanto avrebbero potuto fare mille parole. Capì che quella non era una cosa che raccontava con tranquillità e quando lo aveva fatto nessuno lo aveva preso sul serio. E capì anche quanto quella sua risposta avesse significato per lui.

Ad Hoseok mancò il respiro per un tempo che gli sembrò infinito e questo fino a quando Yoongi non appoggiò la mano sulla sua, solo per un secondo, solo per un piccolo sfiorarsi della dita. Si accorse che i suoi occhi si erano inumiditi e quando sussurrò un "Grazie" strozzato il più grande avrebbe tanto voluto abbracciarlo, o addirittura baciarlo, e si rese conto che a quel punto era veramente fottuto perché, quel breve momento che avevano condiviso e che non ci sarebbe dovuto essere, non gli bastava.

Ne voleva ancora.

 

 

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"-e allora io gli ho detto che doveva farsi gli affari suoi. Quel moccioso, ti rendi conto?"

Yoongi non stava veramente prestando attenzione a quello che Jimin gli stava raccontando ma quando lo sentì usare quella parola si infastidì, parecchio.

"Carino, complimenti" disse, cercando di mettere in quelle due parole il maggior disprezzo possibile.

"Si può sapere che hai? Non che di solito tu sia mister simpatia, ma oggi sei davvero insopportabile"

Erano in mensa per la pausa pranzo. Yoongi non aveva toccato cibo per quanto era di malumore. Non voleva parlarne, in realtà, ma Jimin era il suo migliore amico e anche se non era questo grande esperto in materia, forse lo poteva aiutare. In fondo non era un esperto nemmeno lui.

"Io... Mi piace uno, credo. Cioè no, lo so. Mi piace ma... E' complicato. E ieri sono successe delle cose che mi hanno lasciato un po' così" si confidò a bassa voce, per evitare di farsi sentire da orecchie indiscrete.

"Scusa ma, hai detto ieri? Non sei in punizione?"

Ovviamente. Lui gli diceva che c'era uno che gli piaceva e che il giorno prima era successo qualcosa e lui faceva una domanda del genere.

 'Non sono io  quello con i problemi con la gente, è la gente ad avere dei problemi. Tutti. Compreso Jimin. Compreso Hoseok'

"S', sono in punizione. Ma non è questo il punto. Anzi, lascia stare, tanto non saprei nemmeno come spiegartelo visto che il punto non l'ho capito nemmeno io"

"Ma se sei in punizione non puoi vedere nessuno! La settimana scorsa tua madre non mi ha fatto entrare in casa vostra nemmeno per ridarti il libro che ti avevo preso per sbaglio! E non puoi nemmeno usci- Oddio"

"Cosa?"

"E' il tutor vero? Quello che ti dà ripetizioni?" a giudicare dall'espressione, l'amico era a dir poco sconvolto.

"E il premio per la migliore intuizione va a Park Jimin. I miei complimenti, allora non sei stupido del tutto" Yoongi cercò di evitare la questione come meglio poteva. Non si aspettava che l'amico ci arrivasse in così poco tempo.

"Smettila di fare l'idiota. Ma perché? E' troppo vecchio!"

"Abbassa la voce! E poi che ne sai se non te ne ho mai parlato e se non l'hai mai visto! Non è vecchio! Avrà poco più di venti anni, ventitre al massimo!"

"Quindi? Dai cinque agli otto anni in più di te? Non è vecchio ma sono comunque troppi"

"Come fai a dire una cosa del genere? Non sono troppi!"

"Sì che lo sono. Soprattutto se consideri che tu non hai ancora diciassette anni e sei ancora un minorenne mentre lui è legalmente un adulto"

"Jimin, ti ricordo, o ti faccio sapere, che esiste una legge scritta che fissa l'età del consenso. A quindici anni[1]. Quindi, per favore, non dire cazzate"

"Non ti sto parlando solo di quello. Lui avrà sicuramente la sua vita e per lui la tua sarà solo un insieme di cose che ha già vissuto e che non avrà alcun tipo di interesse a rivivere. Per lui potresti essere solo un bambinetto che non capisce cose che per lui sono scontate. Sono gli interessi che cambiano"

Yoongi sentì un enorme peso cadergli sulle spalle, la testa incominciò a girare e si dimenticò come respirare. "Questo è solo quello che pensi tu" gli sibilò acido. Poi raccolse le sue cose e se ne andò, lasciandosi la mensa, Jimin e l'unico ragionamento sensato che aveva fatto in tutta la sua vita alle spalle.

"Dai Yoongi aspetta, non volevo offenderti"

"No. Non mi hai offeso, tranquillo. Ho solo bisogno di stare solo"

Jimin aveva ragione. Hoseok il giorno prima l'aveva chiamato moccioso e gli aveva detto che non sarebbe mai uscito con lui. Andò in bagno e si chiuse dentro un cubicolo, sedendosi per terra. Faceva male. E lo sapeva che era stupido, che era passato troppo poco tempo per starci così male ma non poteva farci niente. Voleva solo sparire.

Tirò fuori dallo zaino il quaderno con i suoi testi, dove aveva infilato dentro il foglio che aveva usato per scrivere quelle frasi che gli erano venute in mente mentre stava guardando Hoseok

 

I hope tomorrow will be different from today
I’m just wishing[2]




Si sentì un grandissimo illuso per l'ennesima volta nella sua vita. Si era sentito un illuso quando aveva provato a parlare con suo padre, sperando nella sua comprensione e accettazione. Si era sentito un illuso quando aveva pensato che ce l'avrebbe fatta, in qualche modo, a superare quella situazione. Si sentiva un illuso tutti i giorni, quando provava a convincere se stesso e gli altri che quella sua spavalderia fosse dovuta alla ad grande sicurezza e non serviva a nascondere quanto in realtà stesse male.

E si sentiva un illuso in quel momento perché aveva provato a sognare ancora a un domani diverso, dove Hoseok avrebbe potuto portarlo via da quel posto, appoggiandolo nelle sue scelte o standogli semplicemente vicino. Gli sarebbe piaciuto.

Ma infondo era solo una ragazzino melodrammatico, no?

Sospirò, con la voce di suo padre in testa che gli ripeteva "Non si vive di soli sogni, falla finita e cresci una volta per tutte"

 

 

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Hoseok la notte passata non era riuscito a dormire e quando la sveglia suonò, quella mattina, decise di ignorarla, saltare le lezioni e starsene a casa, magari cercando di recuperare qualche ora di sonno perduta.

Certo, come no.

Non riusciva a toglierselo dalla testa, non poteva proprio pensare ad altro. La sua mente era piena di Yoongi, di tutte quelle piccole cose che lo riguardavano e che non gli facevano capire più niente. Dai suoi assurdi capelli arancioni, ai piercing alle orecchie -che a lui personalmente non erano mai piaciuti ma che su quel ragazzo sembravano davvero sexy. Per non parlare dei suoi cambi di personalità repentini e incredibilmente veloci. Come poteva passare dall'essere un ragazzino timido e impacciato -adorabilmente carino- all'essere una vipera che riusciva a farti sentire giudicato senza nemmeno dire una parola -estremamente intrigante- in un secondo??

E non era solo questo. La parte peggiore di tutta quella situazione era che più cose scopriva di lui, più gli interessava e più gi interessava più voleva scoprire. Sapeva cosa avrebbe dovuto fare. La cosa giusta da fare era quella che gli aveva suggerito Namjoon "Prendi il telefono, chiama il padre del ragazzino e digli che non puoi più andare" ed era stato anche più volte sul punto di farlo. Sul serio, ci aveva provato anche la sera prima, ma poi aveva pensato a quello sfiorarsi di dita che poteva sembrare così innocente ma che non lo era stato affatto e non era riuscito a sfiorare la cornetta verde che appariva sullo schermo del suo cellulare.

Dio, si sentiva tornare diciottenne! Come poteva aver avuto tutte quelle sensazioni per uno stupido, fievolissimo tocco?! Come poteva avere ancora i brividi al solo ripensarci?! E perché diavolo non riusciva a smettere di pensare di baciarlo?!

Ed eccolo che ricominciava a fantasticare sull'ennesima scena da film che si concludeva con un bacio mozzafiato. Non era possibile. Era troppo vecchio per certe cose.

 

"Hoseok! Come mai non sei a lezione?" In quel momento si accorse della presenza di Jin, che era appena rientrato in casa. Appena vide le buste della spesa posate vicino ai suoi piedi corse in suo aiuto.

"Non ho dormito un granché questa notte e dato che dopo devo vedermi con Yoongi ho preferito rimanere a casa a riposarmi invece che fondermi il cervello"

"Oh, quindi il tuo 'devo andare al lavoro' è ufficialmente diventato 'devo vedermi con Yoongi'? Buono a sapersi" disse Jin in tono canzonatorio ma non troppo.

"Non intendevo dire quello. Mi è uscita male, tutto qui"

"Quindi non è perché stavi pensando a lui che eri imbambolato in mezzo al corridoio con lo sguardo perso nel vuoto?" 

"Uhm" Hoseok sapeva che sarebbe stato inutile mentire perché, in primo luogo, non ne era capace e poi lo sapeva che i suoi amici avevano capito tutto, anche se lui non gli aveva raccontato più molto.

"Senti, Namjoon probabilmente mi ucciderà se sapesse che ti sto per dire questa cosa ma tanto lui adesso non c'è quindi te lo dico lo stesso. Io non la penso come lui. Anzi, non capisco nemmeno perché tu ti stia facendo tutti questi problemi"

Hoseok lo guardò spaesato per un attimo per poi sentirsi arrabbiato con il più grande, senza nemmeno averne una valida ragione "Cosa? Stai scherzando, vero? Smettila, non è divertente"

"Hoseok. Sono più di due anni ormai che ci conosciamo e che siamo amici. Sai in questi due anni con quanti ragazzi sei uscito? Uno! Per quanto tempo? Un mese. E non ti piaceva neanche, si vedeva perfettamente. Quindi se hai finalmente trovato qualcuno perché ci devi rimuginare così tanto?"

"Perché non dovrebbe piacermi. E' un ragazzino, praticamente un bambino ancora, e vengo pagato per dargli delle ripetizioni. E' come se fossi un suo insegnante! Non è etico, non è morale. Non va bene"

Jin alzò gli occhi al cielo "Non sei un suo insegnante! E non hai detto che frequenta il penultimo anno? Avrà diciassette anni. Non è un bambino! Andiamo, non ti ricordi tu quello che facevi alla sua età?" Il ghigno di Jin non gli piacque, affatto.

"Sì. Frequentavo i corsi avanzati a scuola e cercavo di tenermi occupato nel pomeriggio con corsi e club facoltativi"

"Ok, tu non fai testo. Io a diciassette anni facevo sesso. Da due anni. Per un periodo l'ho fatto anche con il capo del mio lavoretto part-time, ed era più grande di te"

"Io glie l'avevo detto a Namjoon che mi sembravi una persona promiscua, avevo provato ad avvertirlo" scherzò, iniziando a sentirsi a disagio.

"Il passato è passato, sono un uomo praticamente sposato e felice ormai. Quello che volevo dirti è che non puoi fasciarti la testa prima di rompertela. Forse è vero, ci sono degli anni di differenza che potrebbero essere un problema ma potrebbero anche non esserlo. Non puoi saperlo se non ci provi. Sbagliando s'impara, no? Non puoi negarti a priori qualcosa che potrebbe renderti felice. A volte bisogna essere egoisti nella vita"

Hoseok era senza parole. Non avrebbe mai creduto di sentirsi dire una cosa del genere, non dopo quello che gli aveva suggerito Namjoon. E avrebbe tanto voluto che Jin avesse ragione ed essere d'accordo con lui.

"Mi stai dicendo che dovrei provarci?"

"Ti sto dicendo che io, fossi al tuo posto, proverei a tastare il terreno, senza partire subito in quarta. Non ci devi provare subito ma non devi nemmeno negarti la possibilità di farlo. O negarla a lui"

"Non credo sia una buona idea" la sua espressione tornò ad essere sconsolata.

"Non puoi esserne sicuro. Non adesso. Di nulla"

'Perché non posso vederla anche io così semplice?'

In quel momento fece il suo ingresso in casa un Namjoon con un sorriso che più che felice sembrava da pazzo. Aveva il telefono in mano e lo sbatté in faccia prima a Jin e poi ad Hoseok, che riuscì a vedere solo che l'applicazione aperta era quella della posta elettronica tanto glie l'aveva messo vicino agli occhi.

"Indovinate chi inizierà una stage con una minuscola retribuzione da fame alla JYP la prossima settimana? IO!!! LA JYP!! VI RENDETE CONTO?!"

Namjoon era al settimo cielo e si vedeva, la JYP era una delle migliori case discografiche di Seoul e lui aveva appena fatto il primo passo per realizzare il suo sogno. Ed Hoseok era entusiasta per lui.

"E' fantastico Nam" disse Jin, avvicinandosi al fidanzato. Namjoon, senza smettere mai di sorridere, mise le braccia intorno alla vita del più grande, lo tirò su e fece una piccola giravolta. Quando gli fece riappoggiare i piedi per terra Jin rise e diede all'altro un tenero bacio.

Hoseok, guardandoli, pensò che quella fosse una delle scene più belle a cui avesse mai assistito e avrebbe tanto voluto poter vivere qualcosa del genere. E in quel momento non poteva vedersi in una situazione simile con nessuno che non fosse Yoongi.

'Forse Jin non ha tutti i torti'

Con questo ultimo pensiero, lasciò un po' d'intimità ai suoi amici mentre lui andava a prepararsi per andare a casa Min.

 

 

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Yoongi quel pomeriggio era distratto, più del solito. Gli stava rispiegando lo stesso argomento per la terza volta e sapeva già che avrebbe dovuto interrompere e ricominciare un'altra volta. Non era un problema per Hoseok, era il suo lavoro e ci teneva che il ragazzo migliorasse e capisse quello che gli stava spiegando. Il problema era che non riusciva a concentrarsi veramente nemmeno lui perché si vedeva che c'era qualcosa che non andava nell'altro e lui si stava preoccupando. Non l'aveva mai visto così. Era pallido. Non il bianco pallido che tanto gli piaceva ma un bianco smorto, che veniva accompagnato da delle borse sotto gli occhi che stonavano sul viso del ragazzo.

"Ehi Yoongi-yah. Stai bene?"

Il tono di voce di Hoseok fece perdere un battito al cuore del ragazzo. Avrebbe tanto voluto lasciar perdere perché sapeva che non ci sarebbe mai potuto essere nulla, ma come poteva andare avanti se lui gli parlava in quel modo?!

'Perché devi essere sempre così schifosamente gentile e rendere tutto ancora più fottutamente orrendo?'  

"No, mi sento uno schifo a dire la verità"

"Si vede che non stai molto bene. Non è che hai la febbre?" e portò le mani al viso del ragazzo, una sulla fronte per sentire effettivamente  la sua temperatura e una sulla guancia, perché... Perché sì, semplicemente perché voleva farlo. E gli stava piacendo da morire. Talmente tanto che poteva immaginarsi mentre faceva scivolare l'altra mano dalla fronte all'altra guancia, accarezzargli le guance con i pollici e poi avvicinarlo a sé e-

'Basta Hoseok, ferma questi film mentali'

Ma fu Yoongi a fermarlo, allontanandosi dalle sue mani.

"No, non ho la febbre. Sono solo stanco, credo"

Hoseok lo guardò, poco convinto. Non pensava fosse solo stanchezza, ma decise di lasciar perdere. In fondo, se era vero quello che pensava, e cioè che Yoongi fosse interessato a lui in qualche modo, forse anche lui era un po' turbato da quello che era successo il giorno prima. E Hoseok ci stava sperando, almeno un pochino. Non perché volesse che il ragazzo fosse turbato per colpa sua o perché voleva essere ricambiato, ma perché non voleva essere l'unico ad essersi emozionato così tanto per qualcosa di così fugace.

"Senti, se vuoi possiamo finire qui per oggi e tu puoi andare a riposarti, che ne dici?"

Hoseok sfoggiò per la prima volta da quando si erano visti quel giorno il suo sorriso a forma di cuore e Yoongi, come sempre, ne rimase folgorato. Ma era la premura dell'altro a mandarlo in tilt completamente.

'Non passerà tanto in fretta mi sa'

"Non possiamo. Il vecchio quando lo scoprirà si incazzerà da morire. Vorrei evitare almeno per qualche giorno. E poi tu ci perderesti i soldi, non abbiamo fatto neanche un'ora"

"Non ti preoccupare per me, non è un problema. E ti ho già detto che non sono la spia di tuo padre, non lo saprà. Ok?"

Yoongi non era convinto ma al momento sentiva il bisogno di stare da solo, o per lo meno lontano da Hoseok, quindi sussurrò un "Ok" e aiutò l'altro a mettere a posto le cose che avevano tirato fuori e poi lo accompagnò alla porta.

 

Quando stava per salutarlo, Hoseok ripensò alle parole che Jin gli aveva detto appena qualche ora prima. Non doveva negarsi la possibilità di provarci e non doveva negarla a lui. Gli venne un'idea.

Nella sua testa, da una parte sentiva la voce di Namjoon che gli gridava "SBAGLIATO! MOLTO, MOLTO SBAGLIATO!", ma dall'altra sentiva quella di Jin, che più suadente gli sussurrava "Non c'è niente di male" e, come nella realtà, ogni volta che quei due discutevano, finiva sempre con la vittoria di Jin, che avesse o no ragione. Quindi fece un respiro profondo e guardò Yoongi negli occhi con l'espressione più dolce che riuscì a mettere su.

"Dammi il tuo numero. Vorrei sapere come stai più tardi, sono preoccupato sul serio"

Yoongi rimase a bocca aperta. Non se l'aspettava, nemmeno nei suoi sogni. E sapeva che se ci avesse creduto ancora, molto presto si sarebbe reso conto che questa era solo un'altra illusione e ci sarebbe rimasto male di nuovo. Ma in quel preciso momento gli era sembrata così bella che si disse che ne sarebbe valsa la pena.

"S-si"

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[1] True story. Cioè, non sono riuscita a trovare l'età del consenso per la Corea del Sud. Quindici anni è per la Corea del Nord, ma facciamo finta che vada bene lo stesso. Comunque, quando una legge fissa l'età del consenso significa che, nel paese in cui la legge è valida, un maggiorenne può avere rapporti con un minorenne consenziente da quella data età in su, senza nessun tipo di ripercussione.

[2] E' ovviamente un verso tratto dalla canzone Tomorrow dei BTS, che io amo alla follia. Avevo già deciso da tempo di inserirlo nella storia e solo dopo ho deciso di chiamare allo stesso modo la storia. Quindi, il titolo poco originale non è dovuto solo alla mia scarsa fantasia.

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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