Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars
Segui la storia  |       
Autore: PrincesMonica    01/12/2008    2 recensioni
Come erano Jared e Shannon ai tempi della scuola? E se oltre alla musica si fossero interessati di ragazze?
Quando iniziai la FF non conoscevo ancora bene i due personaggi, quindi perdonatemi eventuali errori
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Bene signore e signori, questa FF è terminata. In realtà ci sarebbero ancora tre capitoli definiti Etra perchè descrivono momenti del futuro delle due protagoniste. Se li vorrete leggere basta che me lo diciate e io li inserirò.

Volevo ringraziare tutte coloro che hanno inserito questa FF tra le preferite:


E un enorme grazie a coloro che hanno sempre recensito, quindi StephenKing e laulove90. Grazie mille ragazze^^

EPILOGO

 
Dieci anni dopo
 
L’appartamento era pulito ai limiti dell’eccesso: ovunque non c’era un solo granello di polvere. Faceva eccezione il piccolo tavolino della sala, dove erano appoggiate decine di riviste musicali e culinarie ed un pc portatile aperto che rilasciava la sua luce azzurrina sul divano. Monica era seduta sul divano intenta a guardare la TV. Non era cambiata poi molto, solo i capelli sembravano impazziti: erano stati tirati su in una coda e spuntavano dei ciuffi blu elettrico.
Finito il liceo si era trasferita a Los Angeles per frequentare la scuola di pasticceria: dopo tre anni si era diplomata ed aveva iniziato a lavorare in una rinomata pasticceria. Da qualche mese, finalmente, era riuscita ad aprire la sua attività: piccola, situata davanti alla spiaggia, era il ritrovo di tutti i nottambuli, dato che era aperta soprattutto di sera. Come si era ripromessa anni prima, non voleva più alzarsi alle tre del mattino. Era molto contenta di quello che era riuscita a creare quasi dal nulla: doveva ammettere, però, che era stato anche merito di Jared se ci era riuscita. Grazie alla notorietà dei 30 Seconds to Mars, era riuscito a darle una parte del capitale necessario, diventando, così, socio effettivo.
“Allora, inizia?” dalla cucina era apparsa Stefy: lei si era tagliata i capelli corti e li aveva sempre tinti di rosso. Gestiva la casa che divideva con Monica con assoluta dedizione, anche se la sua lotta contro la polvere era spesso all’ultimo sangue.
Quando avevano terminato la scuola, decisero di prendersi una casa assieme, in modo da dimezzare le spese. Grazie a dei contatti dei genitori di Stefy, avevano trovato un appartamento piccolo, ma grazioso e confortevole. Lo avevano arredato con calma ed ora era diventato il loro nido perfetto.
Stefy lavorava come grafica pubblicitaria in una grossa azienda del centro: era stata contattata dopo che alla scuola di grafica aveva vinto un concorso per la pubblicità di una bevanda sportiva. Grazie a quel premio era diventata, in breve, uno dei nomi giovani dell’arte Losangeliana.
Era estate ed erano in ferie entrambi: avevano sperato che i loro rispettivi ragazzi riuscissero a passare del tempo con loro, ma il Tour promozionale li stava portando a spasso per gli Stati Uniti e li teneva assorbiti giorno e notte, con buona pace delle ragazze.
Monica, guardando Stefy, pensò a loro quattro: erano due coppie così stranamente assortite che solo il cielo sapeva come potevano stare in piedi dopo così tanti anni. Nella loro cittadina era tutt’ora un mistero.
Lei e Jared riuscivano a discutere anche per delle inezie, tipo chi doveva preparare la colazione al mattino, eppure alla fine filavano d’amore e quasi d’accordo. Lei non riusciva veramente a pensare alla sua vita senza di lui, o con qualcun altro al suo fianco. No, solo Jared poteva tollerare i suoi scatti di follia o di rabbia e solo lei poteva trovare interessante i suoi discorsi sulla filosofia della band che gli altri schifavano avendoli già sentiti almeno un miliardo di volte. Sembrava che si potessero completare solo a vicenda.
E la stessa cosa riguardava Stefy e Shannon: quando a scuola si diffuse la notizia che i due facevano coppia fissa, un mormorio non dissimile da quello provocato da Monica e Jared, passò di bocca in bocca. Certo facevano sul serio scintille, ovunque andavano, senza badare a nessun commento acido o consiglio che altre persone volevano dargli a tutti i costi. I più maligni erano convinti che i due si sarebbero mollati molto presto, ma chi li conosceva bene, sapeva che non era un’opzione da tenere in considerazione: erano troppo sulla stessa linea d’onda per non poter stare assieme, due pazzi scatenati fino al midollo.
“Porca miseria, quando si decidono ad iniziare?” Gemette Stefy crollando sul divano vicino all’amica.
“Stai tranquilla, dai. Inizia tra cinque minuti.”
“Ti rendi conto, appariranno in TV!”
“Eh già.”
In effetti quando Jared le aveva telefonato, stentava a crederci perfino lei, ma MTV aveva mandato loro l’invito per partecipare a TRL, direttamente da New York. Sarebbero stati in diretta nazionale, robe da matti. I 30 Seconds to Mars stavano veramente per andare in orbita.
“Cioè, i nostri ragazzi, quelli con cui abbiamo condiviso di tutto, comprese le serate finite ad alcool e le mutande sporche, quei ragazzi stanno per diventare famosi.” Monica la fissò facendo una smorfia.
“Messa così suona decisamente…strano.”
“Perchè?”
“L’accenno alle mutande non mi fa fare salti di gioia.” Stefy si limitò a fare spallucce. A lei interessava poco, voleva solo vedere Shan alla tv ed urlare come una pazza: glielo aveva promesso.
Improvvisamente iniziò la sigla del programma e le due si fecero più attente: dentro ribollivano di eccitazione come due bambine. Sullo schermo apparve la piazza gremita di persone: c’erano un sacco di ragazzi che sventolavano cartelloni, alcuni avevano indossato delle strane maschere bianche, ma tutti erano li per salutare i 30 Seconds. Monica provò uno strano calore nel cuore: tutte quelle persone erano lì perché amavano la loro musica, amavano quello che creavano giorno dopo giorno… certo, magari qualcuno era lì pure perché erano dei gran bei pezzi di uomini.
La conduttrice, una simpatica ragazza di colore stava parlando della classifica e di chi sarebbe arrivato da lì a poco a fare compagnia a tutti loro. Come disse il nome della band, Monica e Stefy fecero degli urletti eccitati. Era proprio vero, di lì a poco li avrebbero visti.
Fino a che ecco apparire Tomo: portava i capelli lunghi e neri, vestito completamente di nero, tranne gli occhiali da sole, grandi e bianchi. Le due ragazze si misero a ridere senza ritegno.
Lo seguiva Matt, sempre serio e compassato.
L’urlo di Stefy echeggiò per tutta la casa e Monica capì senza neppure vederlo, che sullo schermo c’era Shannon. Lui aveva optato per dei pantaloni rossi, una maglietta nera e il cappellino nero. Lanciò dei piccoli bacetti all’indirizzo della telecamera.
“Amore mio, dolce puzzone!!! Ti adoro!!”
“Ciao cognatino!” esclamò Monica ridendo. Tornò seria quando vide Jared: aveva optato per i capelli corti e neri, con un completo bianco che lo valorizzava al mille per mille. Si era truccato gli occhi con la matita nera e sembravano ancora più grandi. Monica notò che era nervoso per il modo frenetico con cui si tormentava le unghie, diligentemente dipinte di nero.  Senza neppure accorgersene, aveva iniziato ad avere l’acquolina in bocca. Pensieri molto perversi le danzavano per il cervello.
Intanto i ragazzi non stavano più nella pelle: avevano interesse solo per suonare, specie Jared, dato che non era molto sicuro di riuscire a portare avanti un’intervista di quel genere, dato che se solo pensava ai milioni di telespettatori che aveva davanti gli veniva panico.
“Allora, benvenuti!” iniziò la ragazza. Cercava di metterli a loro agio e sembrò riuscirci, perché presto i quattro si misero a scherzare e ridere.
“Ehi!! Cosa tocca quella??” Sbraitò Stefy indicando il televisore. Una ragazza aveva portato un pacco regalo a Shannon e lui per ringraziarla le aveva dato un bacio sulla guancia.
“Ste, è solo una fan.”
“Non me ne frega una cippa lippa, lui è mio e guai a chi lo tocca!”
Monica non osò ribattere, anche perché Stefy non ascoltava da quel orecchio. Tornò a fissare lo schermo in attesa del segno. Jared le aveva promesso che le avrebbe palesato il suo affetto in diretta TV: lei era un po’ scettica, dato che conosceva la reticenza del suo ragazzo a parlare di sé, specie con un sacco di gente di fronte.
Intanto la ragazza di colore stava chiedendo se i 30 Seconds avessero dei piccoli gesti particolari. Shannon sorrise diabolico verso la telecamera e Stefy sentì partire un leggero brivido dal collo che terminò alla punta dei piedi. Quello sguardo, per lei, significava una cosa sola: sesso!
“Madonna, quando torna?” mugolò. Monica si mise a ridere quando vide che Shan stava picchiettando la spalla di Jar con le sue bacchette e il suo ragazzo non sembrava gradire poi molto.
“Ti sta bacchettando, lo senti?” le domandò divertita.
“Oh sì, il mio animaletto me l’ha detto. Vorrei che fosse qui per potermi bacchettare con la sua enorme bacchetta!” fece maliziosa.
“Come ti capisco.” Le mancava un sacco Jared, ormai erano già tre mesi che stavano in giro e non erano riusciti a vedersi.
Jared, nel frattempo, stava per scoppiare. Non sopportava di essere il surrogato di qualcuno, anche se Shannon amava quel qualcuno più di chiunque altra persona al mondo.
“Shan!” Sibilò piano sperando che nessuno se ne accorgesse “Smettila con quelle dannate cose. Io non sono Stefania.”
“Lo so benissimo, fratellone, ci mancherebbe altro. Ma lo avevo promesso alla mia Micetta.”
Jared scosse il capo cercando di capire la domanda che le faceva la VJ: per fortuna non si era accorta degli strani discorsi che avevano fatto loro due.
“Bene, lasciamo spazio alla prima canzone che i nostri ospiti hanno deciso di suonare. Se non sbaglio è una versione acustica…ehi, proprio come i grandi.” Si sentirono dei forti applausi dal pubblico mascherato. “Quindi, lasciamoci andare ai 30 Seconds to Mars, con “Was it a Dream?” !”
Monica balzò in piedi: Jared le aveva detto che avrebbe cantato solo “Attack”, il primo singolo del loro secondo album, ma non altre. Evidentemente aveva cambiato la scaletta all’ultimo momento e quella canzone era IL gesto.
Jared cantava tranquillo, completamente immerso nella telecamera: non staccava mai lo sguardo dall’obiettivo e i suoi occhi erano così espressivi che la VJ si gasò per il successo che sicuramente avrebbe avuto quella puntata.
In realtà al ragazzo non importava nulla di tutto ciò, voleva solo cantare al meglio la loro canzone: in fondo era stata la prima cosa che Monica aveva ascoltato, in un lontano pomeriggio a casa sua, seduta sul suo letto, quando ancora nessuno, neppure loro, potevano sapere di essere già irrimediabilmente innamorati. Quella canzone era stata la cosa che li aveva sbloccati e meritava di essere il loro inno.
 
Was it a dream?
Was it a dream?
Is this the only evidence that proves it
A photograph of you and I

 
Anche Monica non staccava lo sguardo dalla TV e non serviva a niente che Stefy la chiamasse, non poteva e basta: la voce, gli occhi, la bocca che si muoveva, tutto di Jared la chiamava, la faceva vibrare. Sentì formarsi nello stomaco una sensazione simile alle farfalline, solo che le sembrava di avere all’interno un intero branco di esseri svolazzanti. Si sentiva veramente di amarlo alla pazzia e sapeva che anche lui amava lei, lo capiva da quello che le stava dicendo con i suoi grandi, magnetici e bellissimi occhi grigi.
“Dio, quanto è topo!”
La magia terminò quando Tomo lasciò l’ultima corda e la nota vibrò fino ad estinguersi. Si alzò un fragoroso applauso da tutto il pubblico, anche quello stipato in strada.
“Piaciuta la dichiarazione?” chiese Stefy.
“Da morire…ma tu lo sapevi?”
“Certo. Shan me lo aveva detto ieri sera al telefono. Jared era completamente preso dalla paura di far questa cosa, anche perché non sapeva se MTV lo lasciava cantare una seconda canzone.”
Tornarono a guardare lo spettacolo. La ragazza era tornata ed immediatamente aveva chiesto la cosa che tutti temevano.
“Bellissima canzone, Jared, ma è dedicata a qualcuno in particolare?” lui lanciò un’occhiata a Shannon che non potè che rispondergli con un’occhiata impotente.
“Bhe, in effetti è stata scritta per una mia ex.”
“Cosa?” Scattò Stefy, ma Monica la tranquillizzò. Jared glielo aveva spiegato.
“E la canti per lei?”
“No, no!” Rispose secco. “È…una dedica.”
“Per una persona speciale?” continuò la ragazza evidentemente divertita dal suo imbarazzo.
“Ehm…sì.” Jared fu salvato solo dalla pubblicità.
Monica si mise a ridere fragorosamente: poteva solo immaginare quanto fosse stato penoso per lui dover dire quelle due piccole parole. Di solito lui era uno che faceva casino, uno che non si faceva problemi per nulla, ma quando iniziavano le domande personali, bhe, cambiava completamente e diventava timidissimo. Monica non perdeva un momento a prenderlo in giro.
Squillò il telefono e Stefy si fiondò a prendere la cornetta.
“Pronto! Ah, il Fros…passami Shan! No…voglio parlare con lui…per favore… dai…” sbuffò, ma riprese il sorriso poco dopo. “Amore!!” Monica decise di lasciare loro un po’ di intimità e se ne andò in cucina a bere un po’ di acqua fredda: doveva raffreddare i suoi bollenti spiriti. Certo, sperava sul serio che i due innamorati la finissero presto, perché la pubblicità non sarebbe durata in eterno e lei voleva assolutamente sentire Jared.
“Monica!!! Vieni che c’è il fros che ti vuole parlare.” Corse verso il telefono.
“Allora, ti è piaciuta?” sentire la sua voce le faceva veramente bene, riuscì a farla calmare. Quanto le mancava? Un sacco e lo voleva accanto a sé a tutti i costi.
“È stato qualcosa di spettacolare. Grazie.”
“Ma quale grazie. Lo sai che lo avrei fatto e poi ci tenevo a farlo.” Monica sorrise. “Ah cazzo, già mi richiamano. Ti telefono più tardi.”
“Ok, ti aspetto.”
“Monica…”
“Sì?”
“Ti Amo.”
“Ti amo anche io.”
 
FINE
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars / Vai alla pagina dell'autore: PrincesMonica