01/12/2008
7 recensioniSurprise for you!
-Alice-
Alice si voltò. I capelli erano scompigliati come al solito e gli occhi dorati spiccavano nascosti dal trucco pesante che aveva usato.
-Alice, ma come ti sei conciata?- ridacchiò Jasper guardandola.
Alice sorrise. –Volevo essere diversa!-
Jasper alzò gli occhi al cielo baciandola a fior di labbra.
-Volevo essere bellissima!- continuò accarezzandogli le guance.
-Ma tu sei già bellissima- mormorò Jasper baciandole le mani.
Alice ridacchiò sorniona dandogli un piccolo bacio ingenuo e casto sulle labbra.
-Stasera vai a caccia?- chiese Jasper abbracciandola.
Alice fece segno di no col capo.
-E cosa fai, allora? A casa?- domandò Jasper inarcando un sopracciglio.
-Esco!-
-Con chi?-
-Con te! Non volevi farmi una sorpresa? Ops, perdo colpi se non è così! Nella mia visione mi portavi a Seattle in un locale che hanno appena aperto troppo chic!- rispose Alice ridendo.
Jasper sospirò. –Non è possibile!-
-Che c’è?-
-Sono novant’anni che stiamo insieme e non riesco ancora a farti una sorpresa. Sto prendendo in seria considerazione l’ipotesi di lasciarti-
-Non lo faresti mai- esclamò Alice mordicchiandosi le labbra.
-Ne sei così sicura?-
-Certo, altrimenti avrei già avuto una visione- ribatté Alice tranquilla.
Jasper roteò gli occhi. –Stare con una veggente è poco saggio-
-Non è vero, Jazz. Ricordati che se non fosse per me, tu non sapresti le tue care azioni in borsa come andrebbero!-
-Già, ma non riesco mai a sorprenderti! Non c’è un modo per interrompere quelle tue visioni?- domandò Jasper sfoderando uno sguardo da cucciolo indifeso.
-Oh no che non c’è! Ma ti assicuro che ce n’è uno per sorprendermi! Io riesco a vedere solo le decisioni prese- mormorò Alice.
-Okay, Alice ti sorprenderò giuro che lo farò!- esclamò Jasper baciandola nuovamente e andando in salone.
Alice lo guardò con gli occhi che brillavano. Dopo che Jasper gli aveva detto quella cosa, nei giorni seguenti l’avrebbe periodicamente osservato. Doveva scoprire.
Scoprì i denti aguzzi ed affilati e ridacchiò.
Si affrettò a raggiungerlo in salone, ma non c’era. C’era solo Emmett che guardava la televisione annoiato.
-Jazz?- domandò Alice curiosa.
-E che ne so, Alice! È scappato, doveva cacciare. Era nervoso-
Alice rise. -Sicuramente lo è per me! Ho indovinato di nuovo la sua sorpresa-
-Sai che novità!- rise Emmett.
Alice si sedette di fianco a lui e iniziò a guardare anche lei la televisione. –Metti E! Entertainement-
-Mi scoccio. Non lo metterò mai-
-Vedo già che entro due minuti lo farai, quindi per favore mettilo già da adesso e non mi far arrabbiare-
Emmett le scoccò un’occhiata antipatica e cambiò canale.
-Grazie! Mi hai risparmiato di farti il solletico per due minuti e trentatré secondi-
Emmett rimase in silenzio, Alice si concentrò sul programma.
-E’ impossibile vivere con te, Alice! Non possiamo stupirti, né sorprenderti- borbottò nervoso Emmett.
-Parli esattamente come Jazz, Emmett. Mi sta sorgendo il dubbio. Forse dovrei quasi andarmene-
-Non lo faresti mai- disse una voce che sicuramente non era il gorgoglio tipico di Emmett.
Alice si voltò e vide Jasper in piedi che sorrideva con le mani incrociate dietro la schiena.
-E tu cosa ne sai? Non vedi mica il futuro!- replicò Alice arricciando il naso.
-No, però so che mi ami troppo! E poi finché Bella non si metterà con Edward non te ne andrai mai-
-Cacchio- bisbigliò divertita Alice. -Ma tu non eri andato a caccia?-
Jasper scosse il capo. –Ero andato a farti una sorpresa-
Mostrò i girasoli che nascondeva dietro la schiena.
-Grazie…ti amo- sussurrò Alice sconvolta.
-Ehi, l’avevi già previsto, vero?- domandò deluso Jasper.
-Sai perché sono sconvolta? Perché non l’ho visto. Non ho visto che prendevi i girasoli, perché?- urlò Alice. -Oddio! Jazz! I miei poteri, sono scomparsi!-
Jasper ridacchiò. -Nah, sono solo riuscito a sorprenderti!-
-E’ impossibile sorprendermi, Jazz-
-No. L’hai detto stesso tu, finché non decido cosa fare, tu non puoi vederlo. Io ho preso questi girasoli perché pensavo a te, non perché pensavo a darteli. Sai assomigli molto ai girasoli-
Alice lo fissava in silenzio ed Emmett aveva già cambiato canale.
-Non ti piacciono i girasoli?- chiese Jasper sconvolto.
Alice prese i girasoli e li strinse fra le mani. -Jazz, non provare mai più a farmi una sorpresa, chiaro? Mi fai venire un colpo! Non ci posso credere! Non l’avevo visto! È la cosa più orribile che mi sia mai successa!-
Jasper sbuffò sonoramente. -Okay, niente più sorprese-
Alice sorrise e lo guardò felice. -Stai per dirmi ti amo e mi stai per baciare, vero?-
Jasper alzò gli occhi al cielo e poi l’abbracciò. -Mi ami lo stesso? Anche se sono prevedibile, noioso e scopri sempre ciò che faccio?-
-Sì che ti amo, Jazz. E tu mi ami lo stesso anche se prevedo ogni tua mossa?-
-Sì, da morire-
-Ehi questa sì che è una risposta che non mi aspettavo!-
Jasper rise e la baciò felice. La amava, amava quella piccola peste veggente dagli occhi ambrati e dal sorriso diabolico.
Alice ricambiò il bacio. In realtà aveva visto i girasoli, sapeva tutto. Però voleva dare a Jasper una minima soddisfazione. Sorrise stringendolo forte a sé. La risposta “Sì, da morire” davvero però non se la sarebbe mai e poi mai aspettata!
Alice si voltò. I capelli erano scompigliati come al solito e gli occhi dorati spiccavano nascosti dal trucco pesante che aveva usato.
-Alice, ma come ti sei conciata?- ridacchiò Jasper guardandola.
Alice sorrise. –Volevo essere diversa!-
Jasper alzò gli occhi al cielo baciandola a fior di labbra.
-Volevo essere bellissima!- continuò accarezzandogli le guance.
-Ma tu sei già bellissima- mormorò Jasper baciandole le mani.
Alice ridacchiò sorniona dandogli un piccolo bacio ingenuo e casto sulle labbra.
-Stasera vai a caccia?- chiese Jasper abbracciandola.
Alice fece segno di no col capo.
-E cosa fai, allora? A casa?- domandò Jasper inarcando un sopracciglio.
-Esco!-
-Con chi?-
-Con te! Non volevi farmi una sorpresa? Ops, perdo colpi se non è così! Nella mia visione mi portavi a Seattle in un locale che hanno appena aperto troppo chic!- rispose Alice ridendo.
Jasper sospirò. –Non è possibile!-
-Che c’è?-
-Sono novant’anni che stiamo insieme e non riesco ancora a farti una sorpresa. Sto prendendo in seria considerazione l’ipotesi di lasciarti-
-Non lo faresti mai- esclamò Alice mordicchiandosi le labbra.
-Ne sei così sicura?-
-Certo, altrimenti avrei già avuto una visione- ribatté Alice tranquilla.
Jasper roteò gli occhi. –Stare con una veggente è poco saggio-
-Non è vero, Jazz. Ricordati che se non fosse per me, tu non sapresti le tue care azioni in borsa come andrebbero!-
-Già, ma non riesco mai a sorprenderti! Non c’è un modo per interrompere quelle tue visioni?- domandò Jasper sfoderando uno sguardo da cucciolo indifeso.
-Oh no che non c’è! Ma ti assicuro che ce n’è uno per sorprendermi! Io riesco a vedere solo le decisioni prese- mormorò Alice.
-Okay, Alice ti sorprenderò giuro che lo farò!- esclamò Jasper baciandola nuovamente e andando in salone.
Alice lo guardò con gli occhi che brillavano. Dopo che Jasper gli aveva detto quella cosa, nei giorni seguenti l’avrebbe periodicamente osservato. Doveva scoprire.
Scoprì i denti aguzzi ed affilati e ridacchiò.
Si affrettò a raggiungerlo in salone, ma non c’era. C’era solo Emmett che guardava la televisione annoiato.
-Jazz?- domandò Alice curiosa.
-E che ne so, Alice! È scappato, doveva cacciare. Era nervoso-
Alice rise. -Sicuramente lo è per me! Ho indovinato di nuovo la sua sorpresa-
-Sai che novità!- rise Emmett.
Alice si sedette di fianco a lui e iniziò a guardare anche lei la televisione. –Metti E! Entertainement-
-Mi scoccio. Non lo metterò mai-
-Vedo già che entro due minuti lo farai, quindi per favore mettilo già da adesso e non mi far arrabbiare-
Emmett le scoccò un’occhiata antipatica e cambiò canale.
-Grazie! Mi hai risparmiato di farti il solletico per due minuti e trentatré secondi-
Emmett rimase in silenzio, Alice si concentrò sul programma.
-E’ impossibile vivere con te, Alice! Non possiamo stupirti, né sorprenderti- borbottò nervoso Emmett.
-Parli esattamente come Jazz, Emmett. Mi sta sorgendo il dubbio. Forse dovrei quasi andarmene-
-Non lo faresti mai- disse una voce che sicuramente non era il gorgoglio tipico di Emmett.
Alice si voltò e vide Jasper in piedi che sorrideva con le mani incrociate dietro la schiena.
-E tu cosa ne sai? Non vedi mica il futuro!- replicò Alice arricciando il naso.
-No, però so che mi ami troppo! E poi finché Bella non si metterà con Edward non te ne andrai mai-
-Cacchio- bisbigliò divertita Alice. -Ma tu non eri andato a caccia?-
Jasper scosse il capo. –Ero andato a farti una sorpresa-
Mostrò i girasoli che nascondeva dietro la schiena.
-Grazie…ti amo- sussurrò Alice sconvolta.
-Ehi, l’avevi già previsto, vero?- domandò deluso Jasper.
-Sai perché sono sconvolta? Perché non l’ho visto. Non ho visto che prendevi i girasoli, perché?- urlò Alice. -Oddio! Jazz! I miei poteri, sono scomparsi!-
Jasper ridacchiò. -Nah, sono solo riuscito a sorprenderti!-
-E’ impossibile sorprendermi, Jazz-
-No. L’hai detto stesso tu, finché non decido cosa fare, tu non puoi vederlo. Io ho preso questi girasoli perché pensavo a te, non perché pensavo a darteli. Sai assomigli molto ai girasoli-
Alice lo fissava in silenzio ed Emmett aveva già cambiato canale.
-Non ti piacciono i girasoli?- chiese Jasper sconvolto.
Alice prese i girasoli e li strinse fra le mani. -Jazz, non provare mai più a farmi una sorpresa, chiaro? Mi fai venire un colpo! Non ci posso credere! Non l’avevo visto! È la cosa più orribile che mi sia mai successa!-
Jasper sbuffò sonoramente. -Okay, niente più sorprese-
Alice sorrise e lo guardò felice. -Stai per dirmi ti amo e mi stai per baciare, vero?-
Jasper alzò gli occhi al cielo e poi l’abbracciò. -Mi ami lo stesso? Anche se sono prevedibile, noioso e scopri sempre ciò che faccio?-
-Sì che ti amo, Jazz. E tu mi ami lo stesso anche se prevedo ogni tua mossa?-
-Sì, da morire-
-Ehi questa sì che è una risposta che non mi aspettavo!-
Jasper rise e la baciò felice. La amava, amava quella piccola peste veggente dagli occhi ambrati e dal sorriso diabolico.
Alice ricambiò il bacio. In realtà aveva visto i girasoli, sapeva tutto. Però voleva dare a Jasper una minima soddisfazione. Sorrise stringendolo forte a sé. La risposta “Sì, da morire” davvero però non se la sarebbe mai e poi mai aspettata!